03/05/2025
Ecco il link al mio piccolo videogioco per dispositivi android:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.solocosenove.blocks
Sviluppare un videogioco è un lavoro complesso e ricco di insidie. Ci sono molti aspetti da considerare ed è facile scoraggiarsi.
Prima di cominciare vi voglio dare un consiglio: sviluppate un gioco al quale vorreste giocare voi stessi.
Trattandosi di un progetto ambizioso non deve solo piacervi. Lo dovete amare! Tanto che il desiderio di terminarlo non vi farà dormire. Dovrete pensare solo a quello, a come migliorarlo e abbellirlo.
Progettazione
La fase più importante di tutte è la progettazione. Se questa è ben fatta l’intero team saprà cosa fare in ogni momento.
Non vi farò un corso di project-management perché spesso, soprattutto alle prime armi, è normale che il team sia composto da una sola persona. Ovviamente più il gruppo crescerà e più la complessità di gestione aumenta (parallelizzare il lavoro, scadenze, timeline, gaant, etc). Quindi soffermiamoci sulla progettazione del gioco in sé.
Tipo di gioco
Questa è la prima fase e la più importante tra quelle importanti. Bisogna sapere che tipo di gioco si vuole creare.
Avrà una storia da raccontare?
Multiplayer o singleplayer?
2D o 3D? un’avventura testuale?
Quale sarà il suo target di utenza? giovani? bambini?
Dinamiche di gioco
Scelto il tipo di gioco dovremo capire come funzionerà. Una volta aperta la finestra cosa deve fare il giocatore per vincere? Ci sono delle condizioni di vittoria (non è sempre detto)?
Ad esempio in un platform il personaggio dovrà andare da un punto A ad un punto B. In un gestionale dovrà far crescere un’attività. In un gioco di carte fare poker o finire il mazzo.
Interfaccia
Lo sviluppo dell’interfaccia è un argomento delicato. Non si tratta solo di colori e personalizzazione. Bisogna cosiderare la piattaforma sulla quale si andrà a pubblicare il gioco. Sarà landscape o vertical?
Predisponiamo un menu con le funzioni base:
Start game
Options
Quit
A queste spesso sarà necessario aggiungere la privacy-policy, credits e altro.
Ciascun menu potrebbe poi contenerne altri, ad esempio lo “Start game” potrebbe presentare il livello di difficoltà da selezionare, il tipo di personaggio o anche semplicemente un “continue”.
Disabilità e accesibilità
Tutto questo senza considerare l’accessibilità. Esistono infatti dei caratteri ad alta leggibilità sviluppati apposta per facilitare la lettura ai dislessici (ad esempio OpenDyslexic). Potremmo volerci preoccupare anche dei colori per i daltonici oppure sviluppare dei giochi per persone ipovedenti o affette da sordità.
Per sviluppare un videogioco ben fatto bisogna sempre considerare l’accessibilità.
Internazionalizzazione
Potremmo voler raggiungere la maggior parte di pubblico possibile. Per questo dovremo considerare di tradurre il software in altre lingue. Questo significa avere dei placeholder (segnalini) per ogni frase o parola, così da poterla sostituire con la lingua di sistema del giocatore al momento opportuno. Ricordatevi inoltre che non tutte le lingue vengono scritte da sinistra a destra e l’interfaccia deve tenerne conto.
Sviluppo
Siamo finalmente giunti alla fase di sviluppo e realizzazione pratica.
Grafica
Il comparto grafico è spesso fondamentale per un gioco. Se in 3D avrà a che fare con le mesh e modelli, se 2D con sprite-sheets. Qua ci si può sbizzarrire con colori, stili e forme che renderanno “vivo” il nostro gioco.
Non tutti i giochi però sono stati scritti per avere una grafica strabiliante. Anzi io credo che sia molto più importante avere una bella storia o una buona dinamica che della grafica spettacolare. Può aiutare certo, ma se il gioco è noioso nessuno vorrà giocarci ugualmente.
Ci sono anche alcuni esempi di giochi con grafica nulla o quasi. Ad esempio le avventure testuali (ve li ricordate i libro-game?) o giochi di suoni.
Codice (Sviluppare un videogioco)
Per come la vedo io il codice è una delle parti più semplici, ma vi parlo da sviluppatore di vecchia data. I problemi che possono esserci li conosco e ne ho viste già di tutti i colori, insomma non mi spaventa nulla.
Se però non avete idea di cosa si tratti immagino che si tratti di uno scoglio enorme. Certo esistono anche game-engine “no code” dove si sviluppa tramite blocchi grafici e simili. Ma trovo che questo tipo di prodotti siano piuttosto riduttivi e poco personalizzabili.
Audio
Come per il punto precedente anche qui mi trovo a giocare in casa visto che sono un produttore di musica e musicista da tutta la vita. Ovviamente non basta saper suonare uno strumento, la produzione audio è un’arte molto complessa. Qua non si tratta solo di comporre la musica (o le musiche) del gioco, ma anche effetti audio, suoni, etc.
Test e debugging
Se avete fatto un buon lavoro probabilmente il vostro gioco non funzionerà. E se funziona da subito il problema siete voi che non avete testato abbastanza a fondo.
Vi sarete certamente dimenticati qualcosa, che sia una traduzione, una mesh o un’immagine. La musica si interrompe al momento sbagliato o il suono non è in sincrono. Magari funziona su una piattaforma e su un’altra nemmeno parte. Le variabili possono essere mille e avere un buon gruppo di test e debugging è fondamentale.
Se lavorate da soli vi consiglio vivamente di chiedere a qualche amico di testare il gioco per voi e dirvi cosa non va. In questa fase potrete raccogliere anche molte informazioni utili su cose alle quali non avete pensato, ma che gli altri notano.
Prendete appunti e correggete il più possibile prima di pubblicare.
Marketing
Questo è un argomento eccezionalmente grande. Qui dovrete diventare commerciali di voi stessi e del vostro prodotto. Dovete capire come venderlo, a chi e come.
Trovate un target e un canale pubblicitario che vi soddisfi.
Ad esempio se fate un gioco per adolescenti dovreste parlare la loro lingua e coinvolgere dei loro coetanei. Che la promozione passi tramite social-media, carta stampata o semplice passa-parola, si tratta di un’attività fondamentale.
Considerazioni finali
Sviluppare un videogioco non è un compito facile. Anche il videogioco più semplice del mondo non è semplice da realizzare. La cosa bella è che si tratta di un lavoro con molte sfaccettature. In più l’esperienza accumulata ci renderà enormemente più semplice lo sviluppo di un secondo gioco e poi di un terzo. Si impara molto e non solo roba attinente ai videogiochi, ma come avete visto anche sulla tecnologia, sulla grafica, gestione progetti, etc.
Non mollare mai!
A presto!
Alessio
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