Solo cose nove

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14/06/2025

Il nostro gioco è finalmente pronto. Adesso dobbiamo capire come pubblicare, dove e come monetizzare un videogioco.

Pubblicare un videogioco
Nello scorso episodio abbiamo accennato al marketing e la pubblicazione fa parte di questo macro-argomento.

Infatti dovremo scegliere la piattaforma che è più indicata per il nostro target di riferimento. Questa piccola frase presuppone quindi la conoscenza di queste piattaforme. Chi le usa? Che tipo di utenti ha? Quali sono quelli che pagano di più o che spendono più facilmente denaro nei giochi? in che forma (in-app, abbonamento o gioco completo)?

Pagina dello store
Ogni store ha una suo sistema per archiviare e vendere i videogiochi. Tipicamente avrete a disposizione uno spazio dove aggiungere una descrizione del vostro prodotto, immagini e video del gameplay, etc.

Si tratta del vostro biglietto da visita e sarà pertanto da curare con attenzione.

Monetizzare un videogioco
Esistono diversi modi in cui guadagnare dal nostro lavoro. Primo tra tutti la vendita diretta del gioco completo. Oppure ad esempio la pubblicità in-app o la vendita di prodotti interni al gioco (monete, diamanti, oggetti).

Vendita diretta
Fino a qualche anno fa si vendevano le copie fisiche direttamente nei negozi. I giochi acquistati erano completi (compresi bug ed errori). A volte si poteva acquistare un’espansione e ultimamente si possono scaricare DLC e aggiornamenti online. Spesso era possibile provare il gioco con delle demo, che magari contenevano solo qualche livello o dei limiti di tempo.

Integrazione servizi esterni
Spesso per pubblicare su una piattaforma specifica dovremo integrare delle librerie esterne. Queste ci consentiranno di gestire la vendita dei prodotti in-game (il classico in-app purchase) e gli abbonamenti.

In-App Purchase e abbonamenti
Questo tipo di approccio rende il gioco “free to play“. Spesso però, per massimizzare il profitto, si tende a saturare il software con pubblicità sempre più invasive e fastidiose. L’utente potrà però provare senza costi l’applicazione e se davvero interessato acquistare un oggetto in-app che eliminare gli annunci pubblicitari. A volte questa dinamica è gestita ad abbonamento.

Con la stessa logica si potranno acquistare oggetti che faciliteranno il gioco o monete/diamanti da usare nello shop interno al software.

Prodotti fisici per monetizzare un videogioco
Un altro filone molto interessante è la vendita di prodotti fisici correlati al gioco. Il presupposto fondamentale è però raggiungere una certa popolarità. Se ha delle grafiche/concetti iconici questi saranno facilmente trasformabili in oggetti fisici come magliette, portachiavi, tazze, pupazzi o altro.

Se la storia è avvincente si possono realizzare anche fumetti o veri e propri film per il cinema o serie televisive.

Considerazioni finali
Fare soldi con il nostro prodotto non è facile, ma con un’attenta pianificazione e una buona strategia di marketing potremmo avere successo. Come ho già detto il nostro prodotto dobbiamo amarlo e curarlo in ogni suo aspetto. Con un po’ di fortuna lo ameranno anche gli altri!

Link al mio gioco:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.solocosenove.blocks

La mia musica:
https://open.spotify.com/artist/7C9seS2NmHNe7TtZTDNfHX?si=G69fR78iRL2xPMPdFzVG9Q
https://www.youtube.com/channel/UCw7kGkpBo-ktOWVNqrA26Xw

A presto!

Alessio

Per chi fosse interessato a supportarmi attivamente:

Amazon - https://amzn.to/3Yrdut3
(acquista su amazon tramite il mio link, a voi non cambia nulla e io percepirò una piccola commissione)

Paypal - https://www.paypal.com/paypalme/solocosenove/2
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07/06/2025

Creare della musica da videogame può essere un’esperienza fanastica oppure un incubo senza fine. Cerchiamo le giuste idee e strumenti!

Note iniziali
Tenete presente che in molti casi le traccia musicale viene messa in muto nelle opzioni. Questo perché potrebbe non essere considerata gradevole dai gamer o semplicemente preferiscono ascoltare altro durante la sessione. Perciò valutate quanto la musica sia fondamentale nel vostro progetto e quanto dovrà occupare a livello di budget e forza lavoro.

Di cosa abbiamo bisogno?
Premettendo che è possibile produrre musica in molti modi diversi, prima o poi dovrà essere digitalizzata per essere aggiunta al nostro videogioco.

Benché sia possibile registrare ogni parte con strumenti fisici (sempre che ne abbiate le competenze) è sicuramente un’attività dispendiosa a livello di tempo. Per questo storicamente la musica dei videogiochi è stata al 99% composta direttamente al computer.

Per questa ragione credo che lo strumento fondamentale sia una DAW (Digital Audio Workstation). Si tratta di un PC che abbia installato del software specifico per la lavorazione audio.

Esistono parecchi software capaci di sequenziare musica in modo digitale e ciascuno ha le sue caratteristiche specifiche. A voi la scelta.

Comporre musica da videogame
A seconda del tipo di gioco il tipo di musica potrebbe essere semplice e dalle sonorità digitali (ad esempio chiptune 8bit come nei retro-game) o complessa e orchestrale (come nelle avventure grafiche).

Lo stile dovrà essere il più coerente possibile con il tipo di gioco che avete realizzato. Spesso il “tono” della musica cambierà a seconda del livello affrontato. Avrà dei toni più allegri su una grafica luminosa e colorata, più tetri su dei fondali grigi e spenti.

Musica di atmosfera e ripetibilità
In alcune ambientazioni la musica può essere un accompagnamento alle immagini o al parlato. Questo è uno stile più adatto a giochi cinematografici, ma anche a 2D in pixel-art durante la narrazione della storia (pensiamo a Monkey Island ad esempio).

Per ripetibilità intendo la possibilità di mettere in loop una parte della traccia. Potremo quindi comporre un tema principale (che abbia intro e outro). Questo tema si potrà ripetere fintanto che dura il livello.

La mia esperienza
Per il mio videogioco ho preparato delle tracce di musica elettronica cercando di renderle interessanti, ma non invasive. Volevo che accompagnassero in modo ritmato il gameplay senza però distrarre il giocatore dal livello.

Anche avendo dei livelli molto corti ho preferito realizzare delle tracce complete da vendere a parte sugli store musicali. Questo per cercare di massimizzare il profitto e poter raggiungere nuovo pubblico.

Per questa ragione ho aggiunto un’opzione che permette di ascoltare le tracce per intero lungo i vari livelli, senza doverle interrompere ad ogni game-over.

Considerazioni finali
Comporre musica è sempre un’esperiena stupenda. Le variabili sono infinite ed è un dettaglio che arricchisce enormemente il nostro gioco. Una buona musica potrebbe rendere l’esperienza indimenticabile, se si toccano le giuste note si possono produrre emozioni davvero forti.

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Alessio

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31/05/2025

Imparare come sviluppare un videogioco non è una cosa semplice. Per fortuna esistono molti game-engine che ci aiutano in questa sfida!

Come sviluppare un videogioco
Per sviluppare un videogioco non è necessario usare un game-engine, ma è fortemente consigliato. Personalmente ho fatto diverse prove negli anni, ma fare tutto da zero è molto complesso e lungo. Bisognerebbe ogni volta riscrivere le librerie di base comuni a tutti i giochi (collisioni, gestione grafica, audio, etc). Ci sono team interi di sviluppatori che si occupano dei game-engine, è molto probabile che siano di qualche passo davanti a voi.

Avete detto game engine?
Il game-engine permette di partire da una base già testata e consolidata. Ci permette insomma di concentrarci maggiormente sulle dinamiche di gioco.

Al giorno d’oggi c’è una buona varietà di scelta tra i vari engine. Alcuni sono più orientati al 3D, altri al 2D. Ne esistono di gratuiti e open-source e altri a pagamento.

Le piattaforme più utilizzate hanno degli IDE di sviluppo che bisogna capire e imparare. Così come spesso è necessario imparare un linguaggio di programmazione specifico. Ma se la voglia di creare un videogioco è tanta non sarà certo questo a spaventarci!

Linguaggi di programmazione
Una volta selezionato un motore di gioco è spesso necessario impararne il linguaggio. Ma niente paura, per la maggior parte si tratta di estensioni di linguaggi disponibili da anni sul mercato. Ad esempio python, .net, C++, etc.

Stabilità
Ho deciso di tralasciare i game-engine più strani e poco diffusi. Questo perché ho bisogno di un motore di gioco il più stabile possibile. Non è detto che quelli a pagamento siano migliori, ma certamente avranno un ufficio di supporto (spesso si paga a parte).

Supporto
Per quanto mi riguarda una cosa fondamentale è il supporto della community online. Se è uno strumento molto diffuso è anche molto probabile che altri possano aver incontrato gli stessi miei problemi. Si troverà online più materiale, guide e topic sui vari forum di discussione.

Librerie esterne
Un altro aspetto che reputo molto importante è la possibilità di integrarsi con sistemi esterni. Ad esempio i servizi pubblicitari come admob oppure le librerie per in-app purchase di Google.

Come scegliere un game-engine
Insomma scegliere non è facile, anche perché una volta imparato un prodotto e linguaggio difficilmente avrete voglia di ripartire da zero.

Eppure dobbiamo tenere gli occhi aperti perché la tecnologia si evolve in modo molto rapido e può essere che un game-engine molto utilizzato adesso sarà surclassato nel giro di poco da altri. Inoltre è sempre bene provare con mano le varie soluzioni, non è detto che la prima sia la più conforme alle nostre esigienze. Esistono delle dinamiche molto specifiche negli IDE e game-engine. A qualcuno piacerà in un modo, ad altri in un altro.

Considerazioni finali
Sviluppare un gioco è un lavoro enorme, già difficile di suo. Perché, come diremo in seguito, non si tratta solo di sviluppo, ma anche di grafica, marketing, story-telling, etc.

Bisogna scegliere bene il game-engine per evitare che diventi un ulteriore ostacolo al nostro sogno.

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A presto!

Alessio

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03/05/2025

Ecco il link al mio piccolo videogioco per dispositivi android:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.solocosenove.blocks

Sviluppare un videogioco è un lavoro complesso e ricco di insidie. Ci sono molti aspetti da considerare ed è facile scoraggiarsi.

Prima di cominciare vi voglio dare un consiglio: sviluppate un gioco al quale vorreste giocare voi stessi.

Trattandosi di un progetto ambizioso non deve solo piacervi. Lo dovete amare! Tanto che il desiderio di terminarlo non vi farà dormire. Dovrete pensare solo a quello, a come migliorarlo e abbellirlo.

Progettazione
La fase più importante di tutte è la progettazione. Se questa è ben fatta l’intero team saprà cosa fare in ogni momento.

Non vi farò un corso di project-management perché spesso, soprattutto alle prime armi, è normale che il team sia composto da una sola persona. Ovviamente più il gruppo crescerà e più la complessità di gestione aumenta (parallelizzare il lavoro, scadenze, timeline, gaant, etc). Quindi soffermiamoci sulla progettazione del gioco in sé.

Tipo di gioco
Questa è la prima fase e la più importante tra quelle importanti. Bisogna sapere che tipo di gioco si vuole creare.

Avrà una storia da raccontare?
Multiplayer o singleplayer?
2D o 3D? un’avventura testuale?
Quale sarà il suo target di utenza? giovani? bambini?
Dinamiche di gioco
Scelto il tipo di gioco dovremo capire come funzionerà. Una volta aperta la finestra cosa deve fare il giocatore per vincere? Ci sono delle condizioni di vittoria (non è sempre detto)?

Ad esempio in un platform il personaggio dovrà andare da un punto A ad un punto B. In un gestionale dovrà far crescere un’attività. In un gioco di carte fare poker o finire il mazzo.

Interfaccia
Lo sviluppo dell’interfaccia è un argomento delicato. Non si tratta solo di colori e personalizzazione. Bisogna cosiderare la piattaforma sulla quale si andrà a pubblicare il gioco. Sarà landscape o vertical?

Predisponiamo un menu con le funzioni base:

Start game
Options
Quit
A queste spesso sarà necessario aggiungere la privacy-policy, credits e altro.

Ciascun menu potrebbe poi contenerne altri, ad esempio lo “Start game” potrebbe presentare il livello di difficoltà da selezionare, il tipo di personaggio o anche semplicemente un “continue”.

Disabilità e accesibilità
Tutto questo senza considerare l’accessibilità. Esistono infatti dei caratteri ad alta leggibilità sviluppati apposta per facilitare la lettura ai dislessici (ad esempio OpenDyslexic). Potremmo volerci preoccupare anche dei colori per i daltonici oppure sviluppare dei giochi per persone ipovedenti o affette da sordità.

Per sviluppare un videogioco ben fatto bisogna sempre considerare l’accessibilità.

Internazionalizzazione
Potremmo voler raggiungere la maggior parte di pubblico possibile. Per questo dovremo considerare di tradurre il software in altre lingue. Questo significa avere dei placeholder (segnalini) per ogni frase o parola, così da poterla sostituire con la lingua di sistema del giocatore al momento opportuno. Ricordatevi inoltre che non tutte le lingue vengono scritte da sinistra a destra e l’interfaccia deve tenerne conto.

Sviluppo
Siamo finalmente giunti alla fase di sviluppo e realizzazione pratica.

Grafica
Il comparto grafico è spesso fondamentale per un gioco. Se in 3D avrà a che fare con le mesh e modelli, se 2D con sprite-sheets. Qua ci si può sbizzarrire con colori, stili e forme che renderanno “vivo” il nostro gioco.

Non tutti i giochi però sono stati scritti per avere una grafica strabiliante. Anzi io credo che sia molto più importante avere una bella storia o una buona dinamica che della grafica spettacolare. Può aiutare certo, ma se il gioco è noioso nessuno vorrà giocarci ugualmente.

Ci sono anche alcuni esempi di giochi con grafica nulla o quasi. Ad esempio le avventure testuali (ve li ricordate i libro-game?) o giochi di suoni.

Codice (Sviluppare un videogioco)
Per come la vedo io il codice è una delle parti più semplici, ma vi parlo da sviluppatore di vecchia data. I problemi che possono esserci li conosco e ne ho viste già di tutti i colori, insomma non mi spaventa nulla.

Se però non avete idea di cosa si tratti immagino che si tratti di uno scoglio enorme. Certo esistono anche game-engine “no code” dove si sviluppa tramite blocchi grafici e simili. Ma trovo che questo tipo di prodotti siano piuttosto riduttivi e poco personalizzabili.

Audio
Come per il punto precedente anche qui mi trovo a giocare in casa visto che sono un produttore di musica e musicista da tutta la vita. Ovviamente non basta saper suonare uno strumento, la produzione audio è un’arte molto complessa. Qua non si tratta solo di comporre la musica (o le musiche) del gioco, ma anche effetti audio, suoni, etc.

Test e debugging
Se avete fatto un buon lavoro probabilmente il vostro gioco non funzionerà. E se funziona da subito il problema siete voi che non avete testato abbastanza a fondo.

Vi sarete certamente dimenticati qualcosa, che sia una traduzione, una mesh o un’immagine. La musica si interrompe al momento sbagliato o il suono non è in sincrono. Magari funziona su una piattaforma e su un’altra nemmeno parte. Le variabili possono essere mille e avere un buon gruppo di test e debugging è fondamentale.

Se lavorate da soli vi consiglio vivamente di chiedere a qualche amico di testare il gioco per voi e dirvi cosa non va. In questa fase potrete raccogliere anche molte informazioni utili su cose alle quali non avete pensato, ma che gli altri notano.

Prendete appunti e correggete il più possibile prima di pubblicare.

Marketing
Questo è un argomento eccezionalmente grande. Qui dovrete diventare commerciali di voi stessi e del vostro prodotto. Dovete capire come venderlo, a chi e come.

Trovate un target e un canale pubblicitario che vi soddisfi.

Ad esempio se fate un gioco per adolescenti dovreste parlare la loro lingua e coinvolgere dei loro coetanei. Che la promozione passi tramite social-media, carta stampata o semplice passa-parola, si tratta di un’attività fondamentale.

Considerazioni finali
Sviluppare un videogioco non è un compito facile. Anche il videogioco più semplice del mondo non è semplice da realizzare. La cosa bella è che si tratta di un lavoro con molte sfaccettature. In più l’esperienza accumulata ci renderà enormemente più semplice lo sviluppo di un secondo gioco e poi di un terzo. Si impara molto e non solo roba attinente ai videogiochi, ma come avete visto anche sulla tecnologia, sulla grafica, gestione progetti, etc.

Non mollare mai!

A presto!

Alessio

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La mia nuova compagna: Lumix GH5.Mi sta dando grandi soddisfazioni, ma essendo un prodotto professionale sto ancora impa...
07/04/2025

La mia nuova compagna: Lumix GH5.
Mi sta dando grandi soddisfazioni, ma essendo un prodotto professionale sto ancora imparando ad usarla.

Ovviamente è di qualche anno fa, siamo già alla gh7. Ma sapete che io amo il vintage ☺️

Lumix GH5 - https://amzn.to/3EbkZ04

25/03/2025

Se aprire le finestre non è sufficiente ad abbassare l’umidità della stanza si può optare per un Deumidificatore COMFEE’.

Problemi di muffa
La muffa prospera in ambienti con alta umidità. Il modo migliore per tenere sotto controllo questo parametro è aprire le finestre per quanto più possibile e per lunghi periodi di tempo. Però non sempre è abbastanza per limitare l’umidità.

Nel mio caso, ad esempio, l’appartamento è situato vicino ad un torrente in un avvallamento naturale. Perciò è sempre molto umido e spesso c’è anche la nebbia. Se aggiungiamo il fatto che la camera da letto è attigua all’antibagno dove ho lavatrice e asciugatrice.

E che nel bagno c’è la doccia.

E che in camera da letto dormiamo in cinque persone, perché ho tre bimbi ancora molto piccoli.

Insomma, mi capitava di svegliarmi al mattino e trovare la condensa sui vetri delle finestre, cosa che ha portato a un piccolo problema di muffa.

Tutto questo nonostante aprissimo le finestre per discreti periodi di tempo, anche in inverno con il freddo.

La mia soluzione: Deumidificatore COMFEE’
Dovevo correre ai ripari per riequilibrare il microclima interno all’appartamento. Ho cercato per alcuni giorni i migliori deumidificatori, prendendo in considerazione una serie di parametri:

assistenza in Italia
dimensioni contenute
portabilità
tanica di una discreta dimensione
potenza di assorbimento dell’umidità
Alla fine ho optato per il modello della Comfee’, capace di assorbire fino a 16litri d’acqua durante 24 ore di utilizzo. La tanica è da 3 litri, ma dispone di un pratico rubinetto sul retro per farlo funzionare a “flusso continuo”. Ha anche una pratica griglia estraibile sul retro per la pulizia del filtro dell’aria. Il consumo energetico è minimo, ma soprattutto utilizza il liquido refrigerante R290 che ha un basso impatto ambientale.

In aggiunta c’è anche la possibilità di controllare l’elettrodomestico con l’app (e volendo Alexa) da telefono. Non era una cosa che mi interessava, ma può tornare utile. Io gestisco l’intera casa con Home Assistant e non mi pare che sia compatibile, ma non ho fatto grandi ricerche in merito.

Anche perché la modalità di funzionamento “smart” è perfetta per le mie esigenze.

Ora vi mostro alcuni grafici presi dal sensore di umidità del mio Home Assistant.

Considerazioni finali
Si tratta di un prodotto di buona fattura, resistente e tutto sommato elegante. Ma ovviamente la cosa importante è che svolga egregiamente il suo compito, cosa che fa senza problemi. Essendo anche piuttosto silenzioso (con la ventola al minimo) non abbiamo avuto problemi a tenerlo in camera da letto e durante la notte ci lascia dormire sonni tranquilli.

Prodotti consigliati
Deumidificatore Comfee' - https://amzn.to/4iRgzut

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09/01/2025

SoloCoseNove esiste già da un po’ di anni e mi ha dato molte piccole soddisfazioni. Però è giunto il momento per un cambio di approccio.

Capitoli
00:00 - Introduzione
00:14 - Il mio problema
00:49 - Cambio di approccio necessario
01:13 - Cosa sta succedendo?
02:06 - Considerazioni finali

Il mio problema
Tra i miei molti splendidi difetti c’è quello di essere davvero curioso. È difficile per me concentrarmi su un solo progetto o argomento. Negli ultimi anni è di moda chiamare questo tipo di persone “multi-potenziale”. O forse sono solo mezzo matto.

Per questa ragione il mio canale YouTube ha sempre trattato argomenti misti, che spesso sono davvero distanti l’uno dall’altro.

Il punto è che ogni guida/tutorial/corso su come avere successo online dice, giustamente, che bisogna creare una nicchia specifica e parlare di un solo argomento. Insomma bisogna avere un canale monotematico. E che noia!

Cambio di approccio necessario
I miei canali sono comunque cresciuti discretamente, dandomi delle piccole soddisfazioni. Ma forse potrei fare di più.

Mi sono reso conto che io stesso provo un po’ di fastidio quando un canale cambia argomento. Il problema è che io lo faccio sempre, costringendo i miei iscritti a sorbirsi dei video che non gli interessano affatto. L’ho sempre saputo, ma avevo paura di fare questo cambio di approccio.

Cosa sta succedendo?
Qualche anno fa ho scorporato dal canale principale tutto quello che riguardava la cucina e il gusto, così è nato SoloCoseBone. Non vi nascondo che è stato un duro colpo ai profitti (già quasi nulli) che generava il canale. Però in pochi mesi ho raggiunto di nuovo la monetizzazione. Ovviamente iniziare un canale pubblicando 70-100 video di colpo non è come iniziare da zero.

È stato però il primo passo, perché ho ancora diversi argomenti da scorporare dal canale principale, che era nato con uno scopo diverso.

Da pochi mesi è nato SoloOrtoVivo, dove racconto la mia passione per le piante e l’agricoltura.

Presto inizierò a ripubblicare i video dedicati alla bici su un canale dedicato e farò lo stesso con il fai da te.

Considerazioni finali
Non vi nascondo che questo cambio di approccio comporta un enorme quantità di lavoro. Questo anche perché tutti i video saranno ripubblicati anche su Facebook su pagine dedicate. Per non parlare delle traduzioni sui canali in inglese. Però in questo modo riuscirò a isolare i singoli argomenti, almeno per macro aree. Questo dovrebbe mettere un po’ d’ordine anche nella mia testa.

A presto!

Alessio

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Questa è stata la mia foto preferita di questo ultimo periodo. Sono rimasto meravigliato della qualità di questa lente O...
01/01/2025

Questa è stata la mia foto preferita di questo ultimo periodo. Sono rimasto meravigliato della qualità di questa lente Olympus 40-150mm F4-5.6 e non vedo l'ora di sperimentare cose nuove!

Parametri di scatto:
Lumix G3 con Olympus 40-150mm F4-5.6
F/10
SS 1/40sec.
ISO-800
Distanza focale 145mm (quasi al massimo!)

Eccoci alle foto che ho amato di più (per ora), scattate con la lente Olympus 40-150mm F4-5.6Per me questa foto ha un se...
23/12/2024

Eccoci alle foto che ho amato di più (per ora), scattate con la lente Olympus 40-150mm F4-5.6
Per me questa foto ha un senso, c'è la simmetria, il bokeh e la separazione dei campi, dei bei colori. Che ne pensate?

Parametri di scatto
Lumix G3 con Olympus 40-150mm F4-5.6
F/10
SS 1/50sec.
ISO-800
Distanza focale 66mm

Stanno per iniziare le mie foto preferite fatte con questa lente: Olympus 40-150mm F4-5.6In questa adoro i colori, i det...
21/12/2024

Stanno per iniziare le mie foto preferite fatte con questa lente: Olympus 40-150mm F4-5.6
In questa adoro i colori, i dettagli (li vedete nell'immagine ingrandita). Il bokeh vs dettagli (nella seconda immagine).

Parametri di scatto:
Lumix G3 con Olympus 40-150mm F4-5.6
F/10
SS 1/30sec.
ISO-800
Distanza focale 40mm

Devo ammettere che questo obiettivo Olympus 40-150mm F4-5.6 mi sta piacendo parecchio. Preciso e pratico, leggero e port...
20/12/2024

Devo ammettere che questo obiettivo Olympus 40-150mm F4-5.6 mi sta piacendo parecchio. Preciso e pratico, leggero e portatile.

Parametri di scatto:
Lumix G3 con Olympus 40-150mm F4-5.6
F/10
SS 1/40sec.
ISO-800
Distanza focale 40mm

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Turin

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