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Cult Radio Popolare Cult è il quotidiano culturale di Radio Popolare, in onda h 11.30, condotta da Ira Rubini

21/08/2025

Lo sgombero del Leoncavallo è il blitz della destra che inizia a mettere le mani su Milano e una vendetta contro 50 anni di cultura, musica, idee incompatibili con tutte le destre. Se lo sognano uno spazio come il Leoncavallo, capace di generare situazioni che hanno influenzato ambienti di ogni tipo: dalle aule universitarie alle curve dello stadio, dai club di mezza Europa alle giornate del G8 di Genova. Uno spazio che ha contribuito a rendere Milano europea - come si usa dire oggi - ben prima dei grattacieli. La destra neofascista da sempre è ossessionata dal Leoncavallo, la memoria di Fausto e Iaio ce lo ricorda ogni 18 marzo. Con questo sgombero ha fatto quello che sa fare meglio: reprimere, chiudere, omologare. Lo ha fatto con un sindaco in carica, Sala, indebolito e impantanato nelle inchieste giudiziarie, solerte in questi anni a trovare le migliori soluzioni possibili per gli immobiliaristi, meno per i leoncavallini. Tra Comune e attivisti da qualche mese era in corso una trattativa per un nuovo spazio, la destra lo sapeva e ha giocato sporco anche su questo fronte. È dal 2011 però che questa partita si sarebbe potuta chiudere, ma le giunte di centrosinistra non sono state capaci di farlo. Ora il sindaco dice di voler proseguire sulla strada della regolarizzazione. Se lui e la sua maggioranza vogliono sistemare il Leoncavallo possono fare una cosa semplice: farlo.

🖊 Roberto Maggioni

21/08/2025
18/08/2025

Alla fine ha risposto direttamente lui, Mario Tozzi.

Ha replicato a tutte le offese e gli insulti violentissimi che sta ricevendo da due giorni per aver osato criticare i balneari.

E lo ha fatto senza rispondere per le rime - troppo superiore - né alcun livore.
Ma con una proposta, articolata, per punti, di assoluto buon senso. Semplice e comprensibile anche per chi proprio non può o non vuole capire.

“Lo scrivo con tutta la simpatia per gli amici balneari che stanno inondandoci le orecchie di lamenti: il sistema italiano di sfruttamento delle spiagge di pregio è ingiusto, ambientalmente dannoso e non funziona.

Li invito a sottoscrivere un documento per ridisegnarlo:

1) comune per comune, spiaggia per spiaggia, il 50% deve essere sempre libero, ma non sul totale nazionale, scarichi e impianti industriali sul mare compresi (eh, furbacchioni!);

2) del restante 50%, il 20% deve essere attrezzato dai comuni a prezzi calmierati, il 30% può andare a bando;

3) i prezzi delle concessioni devono essere riadeguati;

4) sulle spiagge non deve rimanere alcuna struttura fra ottobre e aprile;

5) tutte le strutture devono essere comunque rimovibili;

6) le concessioni non possono superare i 10 anni, poi vanno di nuovo a bando.

Così tuteliamo un bene e i diritti di tutti. Come accade in tutti i Paesi del Mediterraneo”.

Non c’è una sola virgola sbagliata.
Anche per questo non risponderanno mai nel merito.

Grazie a Mario Tozzi per la battaglia di civiltà che sta conducendo. E noi con lui.

11/08/2025

Il testamento di Anas: la verità su Gaza non sarà mai silenziata

Il 15 gennaio scorso Anas al-Sharif, nel dare la notizia della tregua a Gaza si tolse simbolicamente elmetto e giubbotto antiproiettile “mi hanno stancato, sono diventati un'estensione del mio corpo”. Quattro giorni dopo, era una domenica, appena entrato in vigore il cessate il fuoco, quel gesto fu ripetuto dai suoi colleghi. La foto di gruppo esprimeva gioia e speranza dopo un incubo di 469 giorni e 47 mila morti. La tregua durò meno di due mesi. Questa mattina sono stati posti sui feretri di Anas e dei suoi compagni gli elmetti e i giubbotti. Un gesto che si ripete ad ogni funerale di un giornalista di Gaza.
Ad oggi sono più di 270 i giornalisti palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023.
Sono stati i testimoni di un genocidio. Israele ha deciso di silenziarli. Se dopo 22 mesi tutti gli occhi del mondo sono ancora su Gaza è perché un gruppo di giovani ha deciso di documentare ogni giorno e ogni ora i massacri, le distruzioni, la fame, la sete, le deportazioni, l’orrore. Un mese fa una reporter di Gaza ha scritto su Instagram: “Un giorno, la storia registrerà che un giornalista nella Striscia ha realizzato la più lunga copertura continuativa. Per oltre 600 giorni, abbiamo trasmesso al mondo senza sosta i dettagli della guerra, mentre noi stessi venivamo presi di mira, affamati e sfollati...”. In queste ore sta girando sui social il testamento lasciato da Anas. Una lettera di addio per i figli, la compagna, la madre. È una dichiarazione d’amore per la Palestina. Sapeva di essere un target. Ma non è giusto scrivere il proprio testamento a 28 anni.

🖋Chawki Senouci

10/08/2025
02/08/2025

“Tutto il mio lavoro è classico.”
Questa frase, pronunciata da Bob Wilson in occasione della presentazione di “Odissey”, produzione del Piccolo Teatro ispirata all’immortale capolavoro classico, potrebbe suonare provocatoria. In realtà, il rapporto con la classicità, e la sua rielaborazione contemporanea, era un elemento fondamentale della formazione e del percorso artistico del celebre artista multidisciplinare americano, scomparso da poco. Il New York Times lo definì “il miglior artista d’avanguardia del mondo”. La sua storia inizia a Wako, in Texas, dove una ostinata balbuzie spinge la sua famiglia a iscriverlo a un corso di teatro. Il giovanissimo Bob scoprirà così la sua vocazione artistica. Si trasferisce nella New York degli anni ’60, un luogo di grande effervescenza culturale e conosce grandi maestri come Balanchine, Martha Graham e Merce Cunningham. Si avvicina così anche alla danza e alla musica sperimentale, che avranno grande importanza nel suo percorso artistico. Dopo alcune produzioni d’esordio, arriva al grande successo internazionale con Einstein on the Beach, frutto della straordinaria collaborazione con il celebre compositore Philip Glass. Prosegue la sua attività, aprendosi a esperienze artistiche molto varie, dall’arte visiva, alla scultura, al design. In Europa, la fama di Einstein on the Beach lo conduce a realizzare una serie di importanti collaborazioni, fra cui anche la memorabile Salomé per il Teatro alla Scala di Milano, istituzione con cui manterrà una collaborazione attiva per lungo tempo. Fra i molti riconoscimenti che gli sono stati tributati, il Premio Europa per il Teatro e il Leone d’oro per la scultura alla Biennale di Venezia. Una delle sue collaborazioni più interessanti, fra le più recenti, quella con Lady Gaga per un progetto discografico, poi divenuto anche una mostra al Louvre di Parigi. [...]

✍️ Ira Rubini

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