06/08/2025
Sigfrido Ranucci sarebbe indagato per la messa in onda di un audio tra l'ex ministro Sangiuliano e la moglie in cui parlavano di Maria Rosaria Boccia.
I partiti di destra si stanno scagliando contro il conduttore di Report e stanno tirando fuori un moralismo finora inedito. Lo accusano di aver commesso un reato gravissimo e minacciano una "riflessione" sul ruolo del servizio pubblico. Insomma, con buona pace del garantismo, Ranucci è già colpevole ma, attenzione, quando si tratta di proferire una parola sulla ministra che il mondo ci invidia per eleganza, Daniela Santanchè, la lingua si blocca e il garantismo impedisce qualsiasi "riflessione" tant'è che è ancora lì ferma al suo posto con tanto di tacco 12 e cura del suo corpo.
Ranucci, nel frattempo, confida e rispetta la Magistratura. Non la offende, non l'attacca, non si rappresenta come una vittima, non grida al complotto contro le toghe fasciste. Se sarà il caso, si difenderà ma non intende ledere l'autorevolezza di un potere dello Stato né tantomeno si ribella alla conquista democratica che vede nella separazione dei poteri una garanzia per tutti.
Vi confesso che anch'io sono stata denunciata alcuni anni fa da una ministra a cui, nonostante tutto e senza sbraitare, continuai a dare la fiducia. Solo per questioni politiche, per un altro governo e per rispetto degli elettori, smisi di farlo ma mai per questioni personali.
Mi aveva intentato una causa in cui mi chiedeva un risarcimento di oltre mezzo milione di euro. Ho aspettato per cinque lunghi anni la sentenza che mi ha dato ragione, in primo grado, liberandomi da quell'enorme preoccupazione ma mai mi sarebbe saltato in testa di fare la guerra alla Magistratura. Mi sono difesa, ho aspettato, ho rispettato e, alla fine, ho avuto anche ragione.
Detto questo, rinnovo la mia stima alla squadra di Report e a Sigfrido Ranucci che si conferma come un ottimo esempio soprattutto nelle situazioni poco favorevoli.