27/10/2025
▪️Chi odia è un codardo: quando viene affrontato, spesso si tira indietro▪️
Niente giustifica la caccia
📌 Un bosco, splendidi animali selvatici, un cervo nel mirino del cacciatore.
Una zampa che si posa sul suo braccio: è quella del suo cane.
Uno sguardo tra i due.
La scelta di non sparare, di non uccidere.
Per chi non avesse avuto modo di vedere lo spot che Almo Nature ha realizzato e diffuso contro la caccia questo è il link:
https://www.youtube.com/watch?v=GIzxeQgMB_Q
Almo Nature è il brand attivista di cui Fondazione Cappellino è proprietaria: a partire dal 2018 Almo Nature ha iniziato a destinare tutti i propri guadagni netti alla Fondazione, un ente commerciale senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di salvaguardare la biosfera.
Questo modello economico si chiama Reintegration Economy e si impegna a restituire alla Natura ciò che l’attività produttiva le sottrae.
Pier Giovanni Cappellino, presidente della Fondazione, spiega le ragioni di questa presa di posizione netta contro la riforma sulla caccia: "Possiamo ancora permettere che il futuro della Natura sia affidato ai fucili? Questa legge non è nell'interesse della gente, dell'agricoltura e dell'ambiente. Aumenta l’insicurezza dei cittadini sempre più costretti a condividere campi, sentieri e boschi con la presenza di armi. Le campagne agricole, le aree protette, i boschi e le colline italiane rischiano con la nuova legge di diventare terreni di caccia per chiunque, anche per cacciatori provenienti dall’estero».
Con questa iniziativa, spiega ancora Capellino, la Fondazione e il marchio Almo Nature ribadiscono la loro posizione, ovvero che «la tutela della biodiversità non è un’opzione ma un dovere».
E ancora: «La campagna vuole sensibilizzare, mobilitare e trasformare la consapevolezza collettiva in azione concreta. Perché la difesa del pianeta passa dalle scelte di oggi, di ogni individuo e in ogni territorio».
Una scelta ancora più lodevole: un tema così divisivo può scontentare una parte della clientela, certamente quella dei cacciatori che, pure, acquistano alimenti per i loro cani.
Infatti, lo spot è stato fortemente attaccato da associazioni venatorie, in ragione del fatto che un'azienda produttrice di alimenti per animali a base di carne e pesce, cinghiale compreso, non possa coerentemente considerare ingiustificabile la caccia.
E da Fondazione Una, che dietro il paravento di attività volte a preservare le ricchezze faunistiche, paesaggistiche e rurali del territorio italiano, persegue la riabilitazione e la diffusione della caccia, forte tra i fondatori di CNCN e di diverse associazione venatorie: anch'essa ha strumentalizzato la questione convinta, evidentemente, che il consumo di carne di selvaggina sia etico solo per gli umani, non per i loro animali d'affezione o da lavoro.
Ciò che costoro non comprendono è proprio la scelta di essere dalla parte degli animali selvatici attraverso gli animali domestici: i proprietari di cani e gatti, occupandosi del loro benessere che passa, ovviamente, per l'alimentazione, possono rendersi parte attiva a favore della biodiversità.
Chi ritiene di amare cani e gatti non può restare indifferente alle difficoltà crescenti che la fauna selvatica sta affrontando proprio per causa degli esseri umani.
Perché non esistono e non devono esistere animali di serie A e animali di serie B.
Aggiunge Pier Giovanni Cappellino: "Consapevoli che la democrazia non è prevalere bensì mediare, abbiamo ritenuto che: una legge sulla caccia già esiste, i cacciatori hanno il loro diritto ad oggi rispettato anche da chi non la pensa come loro. Perché volere di più? Perché violentare la sensibilità degli altri cittadini della Repubblica, in larga maggioranza non favorevoli alla caccia?"
A questo proposito sono stati resi noti da pochi giorni i risultati di due sondaggi, commissionati sempre da Fondazione Cappellino, sulle opinioni degli italiani nei confronti della caccia.
Risultati che non sorprendono:
- Sicurezza: per Ipsos, l’85% degli italiani ritiene che la caccia comporti gravi rischi per la sicurezza;
- Etica: secondo Ipsos, il 78% considera la caccia eticamente inaccettabile. Secondo l'Istituto Piepoli, il 94% degli italiani ritiene che la caccia andrebbe abolita, fortemente limitata o, al peggio, regolata come oggi.
Fondazione Cappellino, inoltre, ha organizzato un dibattito chiarificatore delle posizioni pro, presentate da Francesco Bruzzone, e contro, presentate da Eleonora Evi, la caccia sul disegno di legge in discussione in Parlamento: evento che si è' tenutosi oggi alle ore 18 a Genova, trasmesso anche in streaming:
https://m.youtube.com/watch?v=_Jm6f8fevNA&fbclid=IwRlRTSANsRIVleHRuA2FlbQExAAEeqzL5kRgbhsEqjVgC6X3vX0EQ9ZEWrMOdyDHO4H1dPMX6bDazOLosGL-MWWk_aem_aSFu7VCAzAi6kDrQd1Q-0w&d=w
Invitiamo tutti a diffonderlo: la maggior parte dell'opinione pubblica ancora oggi non è al corrente delle manovre che la politica sta predisponendo in danno alla Natura.
Ringraziamo Eleonora Evi per la chiara esposizione, augurandoci che il suo partito e tutti i partiti all'opposizione si facciano parte più attiva e coesa nell'impedire l'approvazione del DDL "Sparatutto", meglio di ogni manovra contraria alla conservazione.
Ringraziamo, soprattutto, Pier Giovanni Cappellino e la sua determinazione: per tutte le azioni messe in campo sino ad oggi volte a portare all'attenzione della società civile l'attacco dell'attuale politica alla fauna selvatica.
Azioni che, siamo certi, proseguiranno ancor più decise, a maggior ragione visto che stanno colpendo nel segno.
Non ringraziamo, né l'avremmo fatto, Bruzzone che ha disdetto la sua partecipazione venerdì 24 pomeriggio.
Non ci sono mancate la sua arroganza, tracotanza, violenza verbale e di fatto, dato che non solo è cacciatore, ma promotore di una caccia senza regole e difensore di bracconieri.
Non ci è mancato il suo odio contro lupi e orsi e il suo godere della morte di esseri senzienti innocenti, che sbatte con orgoglio in foto sui suoi profili.
Come commentare questo ba***re in precipitosa ritirata?
La spiegazione sta, forse, in una delle manovre che la destra al potere ha assunto come regola: negarsi al confronto.
In assenza di argomentazioni valide e in presenza di menzogne ben confezionate, con la consapevolezza di una crescente opposizione, il rischio di rivelarsi come si è, deboli e autoritari, è troppo alto.
Meglio puntare su una comunicazione di mero stampo propagandistico, a senso unico.
Bruzzone, peraltro, è esponente dei bracco-ruralpini coi quali si accompagna regolarmente.
Questo aspetto ci piace mettere in evidenza: di quelli che denigrano i convegni ambientali tenuti da esperti e scienziati, accusandoli di essere unilaterali, salvo organizzare le loro serate cariche di odio in totale assenza di controparti e di contraddittorio.
E tirarsi indietro quando vengono affrontati.
▪️"Chi odia è un codardo: quando viene affrontato, spesso si tira indietro."▪️
Janet Reno