Il Rifugio di Nanuk

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Trattiamo Natura e ambiente/informazioni

Quando un ago di pino cade nella foresta, l'aquila lo vede, il cervo lo sente, l'orso l'odora (Nativi Americani)

Nanuk il grande vagabondo solitario (Inuit)

M90 è morto dissanguato, senza anestesia e senza un veterinario. Ora il Gip di Trento indaga il presidente Fugatti per u...
07/11/2025

M90 è morto dissanguato, senza anestesia e senza un veterinario. Ora il Gip di Trento indaga il presidente Fugatti per uccisione con crudeltà.
Una svolta giudiziaria che potrebbe cambiare la gestione della fauna selvatica.

https://www.facebook.com/share/p/1CLVjwu3Q1/

Incredibile 🤬
07/11/2025

Incredibile 🤬

WALLABY UCCISO ALLO ZOO DI ZURIGO

Durante il nostro sopralluogo allo zoo di Zurigo ad aprile 2025 abbiamo incontrato diversi wallaby, tra cui quello in foto.

Purtroppo ci è stato riferito che, a settembre, tra gli animali sani uccisi dallo zoo perché considerati “di troppo”, ci sarebbe anche un wallaby: forse proprio lui.

A settembre allo zoo di Zurigo sono stati uccisi altri animali sani considerati “inutili”: 1 capra, 7 porcellini d’India, 2 conigli, 31 tortore del Madagascar e 2 polli.

È davvero triste constatare che lo zoo di Zurigo continui quasi ogni mese ad aggiungere nuove specie alla lista di quelle i cui individui vengono uccisi "per motivi di gestione".

Questi animali sarebbero facilmente ricollocabili in santuari o strutture appropriate: noi stessi ci eravamo offerti di aiutare in tal senso.

Dobbiamo fermare queste uccisioni: parlarne pubblicamente è fondamentale per creare pressione e ottenere cambiamenti concreti.

Grazie a chi aiuterà a portare la vicenda all'attenzione di giornalisti, attivisti e a chiunque abbia visibilità.

Alice

😂😂
07/11/2025

😂😂

07/11/2025

FINALMENTE IN SALVO GLI ANIMALI DELLO ZOO DI LUJAN (ARGENTINA)!

La storia degli animali reclusi nello zoo di Lujan situato nella periferia di Bueons Aires è una storia "infinita" che dura dal 2020.

Chiuso per motivi di sicurezza, per questi cinque anni, gli animali sono stati nutriti da alcuni custodi dello zoo che, nonostante abbiano perso il lavoro, hanno continuato a prendersi cura dei leoni e delle tigri. Naturalmente lo hanno fatto con pochissimi soldi a disposizione e anche con conoscenze molto limitate.

Purtroppo molti animali non sono sopravvissuti, sia a causa dell'età (erano presenti molti animali anziani), ma anche a causa della mancanza di cibo e di errori di valutazioe (sono ad esempio stati reclusi nelle stesse gabbie leoni e tigri).

Quando, nel 2023, Four Paws ha visitato per la prima volta lo zoo erano presenti 112 fra leoni e tigri.
Dal 2020, ne erano quindi morti circa 80, visto che erano circa 200 i felini presenti quando lo zoo aveva chiuso.

Oggi ne sono rimasti 62.

Finalmente, dopo aver stretto un accordo con il governo argentino all’inizio di quest’anno, Four Paws ha assunto la responsabilità degli animali sopravvissuti e ha potuto dare avvio alle operazioni di soccorso.

Assurdo come ci sia voluto così tanto tempo per poter intervenire su questi animali, ma questa purtroppo è spesso la realtà di zoo di questo tipo che accumulano animali, poi falliscono e cercano di nascondere il loro fallimento abbandonando gli animali a sé stessi.

Francesco

Fonte 👉 https://www.independent.co.uk/news/world/americas/lujan-zoo-argentina-closed-lions-bears-b2855873.html

27/10/2025

▪️Chi odia è un codardo: quando viene affrontato, spesso si tira indietro▪️
Niente giustifica la caccia

📌 Un bosco, splendidi animali selvatici, un cervo nel mirino del cacciatore.
Una zampa che si posa sul suo braccio: è quella del suo cane.
Uno sguardo tra i due.
La scelta di non sparare, di non uccidere.

Per chi non avesse avuto modo di vedere lo spot che Almo Nature ha realizzato e diffuso contro la caccia questo è il link:

https://www.youtube.com/watch?v=GIzxeQgMB_Q

Almo Nature è il brand attivista di cui Fondazione Cappellino è proprietaria: a partire dal 2018 Almo Nature ha iniziato a destinare tutti i propri guadagni netti alla Fondazione, un ente commerciale senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di salvaguardare la biosfera.
Questo modello economico si chiama Reintegration Economy e si impegna a restituire alla Natura ciò che l’attività produttiva le sottrae.

Pier Giovanni Cappellino, presidente della Fondazione, spiega le ragioni di questa presa di posizione netta contro la riforma sulla caccia: "Possiamo ancora permettere che il futuro della Natura sia affidato ai fucili? Questa legge non è nell'interesse della gente, dell'agricoltura e dell'ambiente. Aumenta l’insicurezza dei cittadini sempre più costretti a condividere campi, sentieri e boschi con la presenza di armi. Le campagne agricole, le aree protette, i boschi e le colline italiane rischiano con la nuova legge di diventare terreni di caccia per chiunque, anche per cacciatori provenienti dall’estero».
Con questa iniziativa, spiega ancora Capellino, la Fondazione e il marchio Almo Nature ribadiscono la loro posizione, ovvero che «la tutela della biodiversità non è un’opzione ma un dovere».

E ancora: «La campagna vuole sensibilizzare, mobilitare e trasformare la consapevolezza collettiva in azione concreta. Perché la difesa del pianeta passa dalle scelte di oggi, di ogni individuo e in ogni territorio».

Una scelta ancora più lodevole: un tema così divisivo può scontentare una parte della clientela, certamente quella dei cacciatori che, pure, acquistano alimenti per i loro cani.

Infatti, lo spot è stato fortemente attaccato da associazioni venatorie, in ragione del fatto che un'azienda produttrice di alimenti per animali a base di carne e pesce, cinghiale compreso, non possa coerentemente considerare ingiustificabile la caccia.

E da Fondazione Una, che dietro il paravento di attività volte a preservare le ricchezze faunistiche, paesaggistiche e rurali del territorio italiano, persegue la riabilitazione e la diffusione della caccia, forte tra i fondatori di CNCN e di diverse associazione venatorie: anch'essa ha strumentalizzato la questione convinta, evidentemente, che il consumo di carne di selvaggina sia etico solo per gli umani, non per i loro animali d'affezione o da lavoro.
Ciò che costoro non comprendono è proprio la scelta di essere dalla parte degli animali selvatici attraverso gli animali domestici: i proprietari di cani e gatti, occupandosi del loro benessere che passa, ovviamente, per l'alimentazione, possono rendersi parte attiva a favore della biodiversità.

Chi ritiene di amare cani e gatti non può restare indifferente alle difficoltà crescenti che la fauna selvatica sta affrontando proprio per causa degli esseri umani.
Perché non esistono e non devono esistere animali di serie A e animali di serie B.

Aggiunge Pier Giovanni Cappellino: "Consapevoli che la democrazia non è prevalere bensì mediare, abbiamo ritenuto che: una legge sulla caccia già esiste, i cacciatori hanno il loro diritto ad oggi rispettato anche da chi non la pensa come loro. Perché volere di più? Perché violentare la sensibilità degli altri cittadini della Repubblica, in larga maggioranza non favorevoli alla caccia?"

A questo proposito sono stati resi noti da pochi giorni i risultati di due sondaggi, commissionati sempre da Fondazione Cappellino, sulle opinioni degli italiani nei confronti della caccia.
Risultati che non sorprendono:

- Sicurezza: per Ipsos, l’85% degli italiani ritiene che la caccia comporti gravi rischi per la sicurezza;
- Etica: secondo Ipsos, il 78% considera la caccia eticamente inaccettabile. Secondo l'Istituto Piepoli, il 94% degli italiani ritiene che la caccia andrebbe abolita, fortemente limitata o, al peggio, regolata come oggi.
Fondazione Cappellino, inoltre, ha organizzato un dibattito chiarificatore delle posizioni pro, presentate da Francesco Bruzzone, e contro, presentate da Eleonora Evi, la caccia sul disegno di legge in discussione in Parlamento: evento che si è' tenutosi oggi alle ore 18 a Genova, trasmesso anche in streaming:

https://m.youtube.com/watch?v=_Jm6f8fevNA&fbclid=IwRlRTSANsRIVleHRuA2FlbQExAAEeqzL5kRgbhsEqjVgC6X3vX0EQ9ZEWrMOdyDHO4H1dPMX6bDazOLosGL-MWWk_aem_aSFu7VCAzAi6kDrQd1Q-0w&d=w

Invitiamo tutti a diffonderlo: la maggior parte dell'opinione pubblica ancora oggi non è al corrente delle manovre che la politica sta predisponendo in danno alla Natura.

Ringraziamo Eleonora Evi per la chiara esposizione, augurandoci che il suo partito e tutti i partiti all'opposizione si facciano parte più attiva e coesa nell'impedire l'approvazione del DDL "Sparatutto", meglio di ogni manovra contraria alla conservazione.

Ringraziamo, soprattutto, Pier Giovanni Cappellino e la sua determinazione: per tutte le azioni messe in campo sino ad oggi volte a portare all'attenzione della società civile l'attacco dell'attuale politica alla fauna selvatica.
Azioni che, siamo certi, proseguiranno ancor più decise, a maggior ragione visto che stanno colpendo nel segno.

Non ringraziamo, né l'avremmo fatto, Bruzzone che ha disdetto la sua partecipazione venerdì 24 pomeriggio.
Non ci sono mancate la sua arroganza, tracotanza, violenza verbale e di fatto, dato che non solo è cacciatore, ma promotore di una caccia senza regole e difensore di bracconieri.
Non ci è mancato il suo odio contro lupi e orsi e il suo godere della morte di esseri senzienti innocenti, che sbatte con orgoglio in foto sui suoi profili.

Come commentare questo ba***re in precipitosa ritirata?

La spiegazione sta, forse, in una delle manovre che la destra al potere ha assunto come regola: negarsi al confronto.
In assenza di argomentazioni valide e in presenza di menzogne ben confezionate, con la consapevolezza di una crescente opposizione, il rischio di rivelarsi come si è, deboli e autoritari, è troppo alto.
Meglio puntare su una comunicazione di mero stampo propagandistico, a senso unico.

Bruzzone, peraltro, è esponente dei bracco-ruralpini coi quali si accompagna regolarmente.
Questo aspetto ci piace mettere in evidenza: di quelli che denigrano i convegni ambientali tenuti da esperti e scienziati, accusandoli di essere unilaterali, salvo organizzare le loro serate cariche di odio in totale assenza di controparti e di contraddittorio.
E tirarsi indietro quando vengono affrontati.

▪️"Chi odia è un codardo: quando viene affrontato, spesso si tira indietro."▪️
Janet Reno

25/10/2025

Un gruppo di ricerca italiano ha studiato gli effetti della mutazione nella sottospecie di orso bruno endemica dell’Italia, già a rischio di estinzione. E ora il suo futuro potrebbe dipendere anche dalle biotecnologie.

25/10/2025
25/10/2025
23/10/2025
23/10/2025

ADDIO A LOS, L'ELEFANTESSA AFRICANA DELLO ZOO DI KANSAS CITY. RECLUSA PER 47 ANNI!

L'elefantessa Los, nota nel 1978 e arrivata allo zoo di Kansas City nel 1982 è morta nei giorni scorsi all'età di 47 anni.

Los sarebbe morta a causa del peggioramento di una lesione del legamento che si era procurata 15 anni fa.
Lo zoo ci tiene a precisare che le cure che le sono state somministrate in questi anni le hanno permesso di arrivare fino a oggi, quando, purtroppo, anche per via dell'anziantià, le zampe non hanno retto più.

Nonostante gli elefanti africani raggiungano spesso i 70 anni di età, Los era considerata un'elefantessa anziana. Lo zoo inoltre si è dimenticato di precisare che ha comunque trascorso l'intera vita all'interno dello zoo dove avrà ricevuto sicuramente le migliori cure, ma non ha potuto godere della piena libertà

Lo zoo ospita ora otto elefanti, quattro dei quali sono considerati anziani. Lady è l'elefante africano più anziano del Nord America, con i suoi 57 anni, e anche Lea, Megan e Tattoo hanno tutti 47 anni. Zoe, 40 anni, Christy, 38 anni, Zuri, 15 anni, e Tamani, un maschio di 20 anni, completano il branco.

Francesco

Fonte 👉 https://www.kwch.com/2025/10/22/kansas-city-zoo-mourning-loss-47-year-old-african-elephant/

Firmate 🙏
18/10/2025

Firmate 🙏

18/10/2025

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