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"Deliri dell'essere" è la nuova rubrica di Click! dedicata al pensiero filosofico. Il nostro collaboratore Febbre, con i...
18/06/2025

"Deliri dell'essere" è la nuova rubrica di Click! dedicata al pensiero filosofico. Il nostro collaboratore Febbre, con i suoi 38° di pura febbre, condivide le sue speculazioni con i nostri lettori. Cominciamo con una riflessione relativa al nostro essere, tutti, delle comparse esistenziali...

Il fenomeno dell’individualità umana si manifesta in tutta la sua complessità quando si riflette sul fatto che ogni persona che attraversa la nostra esistenza porta con sé un universo unico di esperienze, emozioni e prospettive. In questo intricato intreccio di vite, spesso ci percepiamo come protagonisti della nostra storia personale, ma occorre contemplare l’idea che per gli altri siamo solamente personaggi secondari o, in alcuni casi, mere comparse.

La consapevolezza di questa singolarità individuale ci pone di fronte a un enigma filosofico: come possiamo davvero comprendere l’intima realtà di un’altra persona quando siamo intrappolati nei confini della nostra prospettiva limitata? Ciascuno di noi è un narratore della propria storia, un regista che guida la propria trama, ma spesso dimentichiamo che gli altri interpretano ruoli altrettanto cruciali nelle loro vicende.

La vita di ognuno è un romanzo in continua evoluzione, una narrazione intricata che si sviluppa attraverso incontri, relazioni e circostanze uniche. Nel tentativo di decifrare il significato di questa esistenza interconnessa, dobbiamo abbracciare l’idea che, agli occhi degli altri, siamo solo uno degli innumerevoli personaggi che solcano il palcoscenico della loro esistenza. Ciò ci conduce a riflettere sulla nostra modesta posizione nel vasto panorama delle storie umane.

Questo concetto ci invita a superare l’egocentrismo che spesso caratterizza il nostro modo di interpretare il mondo. Dovremmo aprirci alla consapevolezza che la nostra vita, sebbene fondamentale per noi stessi, è solo una piccola trama all’interno di un’opera epica che coinvolge una moltitudine di individui, ognuno con la propria saga unica e irripetibile.
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Giovani tra i banchi… e dietro la cattedra: intervista a Gianmarco Della Cioppa, uno dei docenti più giovani della scuol...
23/05/2025

Giovani tra i banchi… e dietro la cattedra: intervista a Gianmarco Della Cioppa, uno dei docenti più giovani della scuola

In questa intervista abbiamo avuto il piacere d’intervistare uno dei docenti più giovani della nostra scuola, Gianmarco Della Cioppa, arrivato da pochi mesi ma già capace di lasciare il segno tra colleghi e studenti. Con grande disponibilità, ci ha raccontato il suo percorso, le sfide del mestiere e il modo in cui vive quotidianamente il rapporto con gli alunni, cercando di costruire un ambiente scolastico più umano e meno distante. Ne è emerso un ritratto autentico di un insegnante che, con passione e spirito critico, affronta ogni giorno l’avventura dell’insegnamento. Ecco a voi l’intervista…

Buongiorno prof, volevamo intervistarla perché lei è un nuovo docente e in questa scuola è uno dei docenti più giovani. Che cosa l’ha spinta a diventare insegnante e intraprendere questa strada?

La risposta più sincera sarebbe “lavoro”, e basta. Però, quando ho iniziato a lavorare sul serio nella scuola, soprattutto nei primi anni, mi sono reso conto che sono sempre stato una persona molto più socievole rispetto a quelle di cui mi circondavo. Così mi sono accorto che, effettivamente, fare il docente è la strada giusta per me. Credo di poter essere una persona molto sociale, in un certo modo posso anzi dire che essere una “bestia sociale” di un certo livello potrebbe essere un vantaggio in questo lavoro.

Un’altra domanda che le volevamo fare è: quali sono le principali differenze che ha notato tra essere uno studente e un insegnante?

La differenza principale è sicuramente dove mi trovo seduto. Quando sei dall’altra parte della cattedra, si vedono e si sentono cose che come studenti non si notano. Come dicono anche i miei colleghi più anziani, come dicevano anche i miei professori: quando sei dall’altra parte vediamo e sentiamo tutto, sappiamo tutto. Queste sono le principali differenze, almeno per me. Poi, per quanto mi riguarda, è sempre stato un lavoro, quindi cerco di non concentrarmi troppo sulle differenze, ma di svolgere il mio compito al meglio.
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FAI scuola: l’arte è di tuttiQuesta intervista è stata realizzata dopo che un nostro compagno ci ha parlato con entusias...
19/05/2025

FAI scuola: l’arte è di tutti

Questa intervista è stata realizzata dopo che un nostro compagno ci ha parlato con entusiasmo del progetto legato al FAI (Fondo Ambiente Italiano) curato dalla professoressa Sara Andriani in cui gli studenti si impegnano a far conoscere e rivivere la chiesa di Santa Maria in Campo di Cavenago Brianza, suscitando la nostra curiosità. 

Inoltre, il progetto, presente tra le attività dei corsi PNRR proposti dalla scuola, ci è sembrato interessante per approfondire il tema della tutela dei beni culturali nel nostro territorio. 

Il nostro obiettivo è stato quello di informarci  meglio e coinvolgere gli altri studenti in questa realtà, ma anche di contribuire a far conoscere il FAI e l’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale a tutta la nostra comunità scolastica.

Intervista alla professoressa Sara Andriani:

Abbiamo saputo che vi state occupando di tutela dei beni culturali nel territorio vimercatese e noi del giornalino siamo curiosi di saperne di più, in particolare di questo progetto. Sappiamo che siete entrati in contatto con il FAI: per cosa sta questo acronimo e in quali progetti state collaborando con loro?

Prof.ssa Sara Andriani

Il FAI sta per Fondo Ambiente Italiano ed è l’associazione senza scopo di lucro che si occupa di proteggere, tutelare e valorizzare i beni di proprietà privata che non sono visibili durante l’anno. Di conseguenza i proprietari lasciano a questa associazione il compito di proteggerla, tutelarla e renderla il più fruibile per a tutti e al pubblico. Quindi vengono organizzate queste giornate in inverno e primavera in modo tale che vengano aperti anche monumenti impossibili da vedere, è un’occasione unica e gli addetti sono tutti volontari. Tutti noi che siamo all’interno del gruppo agiamo a titolo gratuito mossi esclusivamente della passione che ci accomuna per l’arte in generale.

Io da restauratrice ho dentro di me da sempre proprio la tutela, la conservazione, la valorizzazione del bene culturale e quindi, entrando poi da docente nella scuola, ho sempre cercato nei progetti scolastici di introdurre questo aspetto.

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LABIRINTO – Dalla mente alla carta, di Daniele Donadoni Esperienza e ispirazione non paiono essere così distinte come se...
16/05/2025

LABIRINTO – Dalla mente alla carta, di Daniele Donadoni

Esperienza e ispirazione non paiono essere così distinte come sembra, eppure è complicato illustrarvi questa relazione così amalgamata. 

In questo istante mi sento bloccato. Sono nel mezzo di un concorso artistico: nonostante io sappia esattamente cosa rappresentare e come farlo, non ci riesco. La testa scotta, la fronte scoppia e le mani tremano: è assenza di ispirazione questa? Oppure un debilitante straripamento?

Un cataclisma distruttore di tutte le creazioni che porto da lì a qui. Un sassolino, anzi un granello di sabbia che blocca un oceano burrascoso, nato da idee che non vedono l’ora di realizzarsi. Ho un gran mal di testa ora, credo che non potrò fare nulla da oggi a una settimana, forse due…

Ora che sono tornato, riprendiamo. Dovrei parlarvi di ispirazione, ma prima vorrei farvi conoscere la creatività. Un viaggio che, a pensarci, è a dir poco paradossale. Ve lo mostro subito: quando sono colpito e ispirato, in quanto creativo, tendo a disegnare, scrivere e creare, ma farlo è un processo mentale indescrivibilmente complesso. 

Si tratta infatti di un procedimento che sembra mutare a ogni nuova occasione. Alcune volte, so “architettare” logicamente la mia idea, costruendola senza basi, ragionando consciamente e cercando con pazienza gli elementi ispiratori, le fondamenta dalle quali evolve l’idea. Sì, è un’idea che esce bene e che posso realizzare con i nuovi elementi trovati grazie a ricerca e studio, e anche con un piccolo pezzo di me. In altri casi, la mia mano si muove da sé. Un’ispirazione che sorpassi ogni logica, dove un cervello umano, meccanicamente parlando, non può arrivare consciamente, inconscio per definizione.
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RIDETE SEMPRE TANTO CHE SIETE A CASA. Il libro degli Internati militari cavenaghesi, un saggio storico di Lorenzo Roncag...
14/05/2025

RIDETE SEMPRE TANTO CHE SIETE A CASA. Il libro degli Internati militari cavenaghesi, un saggio storico di Lorenzo Roncaglia
Siamo orgogliosi di presentarvi il nuovo libro di Lorenzo Roncaglia, “Ridete sempre tanto che siete a casa. Il libro degli Internati militari cavenaghesi”, saggio storico frutto di un lungo e accurato lavoro di ricerca che, a partire da eventi che hanno segnato la Storia del nostro paese durante la Seconda guerra mondiale, ricostruisce e porta alla luce pagine importanti di memoria locale e individuale. Lorenzo, studente cavenaghese della classe 4R del nostro Liceo artistico, è già stato autore per Click! di numerosi articoli a tema storico, soprattutto legati al tema della memoria della Shoah e delle vicende dei militari italiani durante la Seconda guerra mondiale, e ha con noi pubblicato il libro I GIORNI DELLO STERMINIO. La storia di Auschwitz e del sistema di sterminio nazista.
Abbiamo chiesto a Lorenzo di raccontarci le origini del suo interesse per queste tematiche e di presentarci brevemente il suo saggio:
“Il lavoro di ricerca che ha portato alla stesura di “Ridete sempre tanto che siete a casa. Il libro degli Internati militari cavenaghesi” nasce da una vicenda familiare che mi ha sempre colpito profondamente: la storia dello zio Pietro Lissoni, resistente senza armi, inghiottito dal sistema di deportazione nazionalsocialista nel 1943 per non aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana e costretto a quasi due anni di internamento nei lager di Neubrandenburg e Karow.
Da tre anni, attraverso un attento lavoro di ricerca archivistica, cerco di ricomporre le vicende di cinquantotto dei miei concittadini che, come Internati militari italiani e civili, vissero la deportazione e la prigionia nei campi di concentramento nazisti tra il settembre del 1943 e il maggio del 1945.
Il libello prende il proprio titolo da una frase estrapolata da una missiva inoltrata da Ambrogio Erba durante l’internamento a Zirndorf e si prefigge di ridare voce alla storia di questi eroi cavenaghesi, la cui vicenda, purtroppo, viene troppo spesso dimenticata.”
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“Pensa, Mark!!” INVINCIBLE torna con una stagione 3 esplosivaTra il 6 febbraio ed il 13 marzo 2025 sono usciti gli 8 epi...
12/05/2025

“Pensa, Mark!!”
INVINCIBLE torna con una stagione 3 esplosiva

Tra il 6 febbraio ed il 13 marzo 2025 sono usciti gli 8 episodi della terza stagione della serie animata INVINCIBLE, serie che ha già spopolato con la prima stagione uscita nel 2021. Anche questa terza stagione ha fatto felici gli spettatori, pur andando incontro a qualche critica.

Ispirata all’omonimo fumetto uscito nel gennaio del 2003, INVINCIBLE parla di Mark Grayson, un normale adolescente come altri, tranne per il fatto che suo padre Nolan è il supereroe più potente del pianeta, noto come Omni-Man.
Poco dopo il suo diciassettesimo compleanno, Mark inizia a sviluppare dei poteri propri, dovuti al fatto che suo padre è un membro della razza Viltrumita, che, secondo Nolan, viaggia per la galassia in una missione di benevolenza e illuminazione per le altre specie...

articolo di .06.01
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Intervista a Mattia Napoli, autore del romanzo “La Cenere di Solomon Hills”La nostra scuola è piena di persone diverse t...
08/05/2025

Intervista a Mattia Napoli, autore del romanzo “La Cenere di Solomon Hills”

La nostra scuola è piena di persone diverse tra loro per carattere e personalità, ognuna con la propria storia da raccontare. Tra queste vi è anche un ragazzo di 5H, Mattia Napoli, con una tale passione per la scrittura da portarlo a creare e pubblicare il suo primo romanzo, “La Cenere di Solomon Hills”. Abbiamo voluto fermarlo per farci raccontare la sua storia e quella dei mondi che crea facendo ciò che ama.

Ciao, Mattia, vorremmo iniziare chiedendoti di presentarti: raccontaci chi sei e cos’è per te la scrittura.

Mi chiamo Mattia, scrivo e osservo. Non mi piace molto definirmi, ma se dovessi trovare un filo conduttore nelle mie passioni, direi che mi interessano le storie che scavano, che non si fermano alla superficie. Mi piace smontare le cose, capire come funzionano, dissezionarle, che si tratti di un racconto, di un personaggio o di un’intera realtà. La scrittura per me è sia un gioco che un’esigenza, un bisogno viscerale. Un modo per dare forma a pensieri che altrimenti resterebbero incastrati. Non mi interessano le storie semplici, preferisco quelle che lasciano qualcosa in sospeso, che non danno tutte le risposte. Thriller, horror, il grottesco – mi piace tutto ciò che porta un senso di inquietudine, non solo per il gusto di disturbare, ma perché è lì che emergono le domande più interessanti. Un libro, un film, un’idea ben costruita sono per me ingranaggi da smontare, qualcosa da capire prima ancora che da apprezzare.
Nella scrittura metto tutto me stesso e cerco di spaziare, sempre, senza farmi contenere. Proprio su un foglio bianco, infatti, non trovo confini.

Di cosa parla il tuo libro? A cosa ti sei ispirato? Come sei arrivato al finale e com’è stato terminarlo?

“La Cenere di Solomon Hills” parla di una fittizia città Texana spaccata a metà tra due bande: una è formata da veri e propri reietti ed ex militari della guerra civile, l’altra, invece, da padroni di terre o ricchi industriali...
Per l'intervista di .06.01 a link in bio!

LA CENERE DI SOLOMON HILLS. Il romanzo di Mattia Napoli pubblicato su Click! “La Cenere di Solomon Hills” è il primo rom...
07/05/2025

LA CENERE DI SOLOMON HILLS. Il romanzo di Mattia Napoli pubblicato su Click!

“La Cenere di Solomon Hills” è il primo romanzo di Mattia Napoli uno studente dell’Einstein di Vimercate, attualmente nella classe 5H, indirizzo biotecnologie sanitarie. Da sempre appassionato di scrittura, con Click! ha già pubblicato il suo primo racconto, “Piume di piombo”. Per conoscerlo meglio e scoprire i suoi interessi vi invitiamo a leggere l’intervista fattagli nostro redattore Federico Beretta. Ma soprattutto, vi invitiamo a leggere “La Cenere di Solomon Hills”.

Di cosa parla il romanzo?
1881. Solomon Hills è una città stanca, ai margini dell’America e della Storia. Qui non c’è più spazio per gli eroi o gli ideali romantici della frontiera oramai decadente: solo ex soldati logorati, baristi con le mani sporche di sangue e becchini che sognano di sparare invece che seppellire. In questo limbo di polvere, liquore e sangue, un ragazzo, Mathias Earp, guida una banda di sopravvissuti e disperati contro gli spietati proprietari terrieri del paese.
Questo gruppo di uomini si farà presto vettore della follia sanguinaria che trasformerà la città in un campo di battaglia e la semplice sete di giustizia della banda in una feroce lotta di classe.
Un western dai toni cupi, sporcato dal noir e da una sottile vena tragicomica, dove ogni personaggio lotta per ritagliarsi un angolo di esistenza in un mondo che li ha dimenticati.

Il romanzo presenta personaggi capaci di colpire il lettore, colpi di scena e svolte avvincenti, accompagnate da descrizioni di ambienti e paesaggi ricche di elementi suggestivi. Una volta varcata la soglia del saloon di Solomon Hills, sarà difficile abbandonarlo prima di essere arrivati in fondo al romanzo.
Vi invitiamo caldamente a leggerlo. Link in bio!

Tornei di pallavolo: l’Einstein si distingue sotto reteLunedì 7 aprile 2025, il Palazzetto dello sport della scuola “Eur...
05/05/2025

Tornei di pallavolo: l’Einstein si distingue sotto rete

Lunedì 7 aprile 2025, il Palazzetto dello sport della scuola “Europa Unita” di Lissone ha ospitato le finali del torneo di pallavolo femminile, assegnando i posti dal primo al quarto. Tra le protagoniste della giornata, le ragazze delle classi quarte della nostra scuola, che hanno affrontato squadre di alto livello in una competizione molto avvincente.

Le finali si sono svolte con una formula a gironi: due gruppi da due squadre ciascuno, con le formazioni di ogni girone, che si sono sfidate in partite al meglio delle tre. Ogni incontro prevedeva un punteggio di 15 punti per determinare il vincitore.

La prima avversaria delle nostre ragazze è stata la squadra di casa, la “Europa Unita”. La competizione si è rivelata difficile sin dalle prime fasi: la squadra locale ha vinto la prima partita con un punteggio di 15-4, mentre la seconda è terminata con un risultato di 15-10, senza necessità di disputare il terzo set.

A seguito di questa sconfitta, le nostre ragazze si sono confrontate per il terzo o quarto posto contro la “Pacle Morante” di Limbiate, squadra perdente dell’altro girone. Anche in questo caso, purtroppo, la nostra formazione non è riuscita a imporsi. La prima partita si è conclusa con una sconfitta per 15-4, mentre la seconda ha visto un punteggio finale di 15-11.
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Augurandovi buon 25 aprile, pubblichiamo questo articolo per ricordare l'80° anniversario della morte dei Martiri Vimerc...
25/04/2025

Augurandovi buon 25 aprile, pubblichiamo questo articolo per ricordare l'80° anniversario della morte dei Martiri Vimercate si, a cui ha partecipato una delegazione dell'Einstein.
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COLD CASE, segreti nel cuore del vaticano.Almeno una volta nella vostra vita avrete sentito parlare di Emanuela Orlandi....
09/04/2025

COLD CASE, segreti nel cuore del vaticano.

Almeno una volta nella vostra vita avrete sentito parlare di Emanuela Orlandi. La ragazza del Vaticano, scomparsa il 22 giugno 1983, è al centro di uno dei casi più oscuri e controversi della storia italiana. Negli ultimi giorni, nuove dichiarazioni e rivelazioni stanno portando di nuovo l’attenzione su questa vicenda, senza che ancora si sia fatta chiarezza sulla sua tragica fine.

Emanuela Orlandi, una ragazza di quindici anni figlia di un dipendente vaticano, era una giovane come tante: solare, appassionata di musica e desiderosa di vivere la sua adolescenza in serenità. Tuttavia, il 22 giugno 1983, la sua vita cambiò drasticamente. Quel giorno, Emanuela uscì di casa per andare alla lezione di flauto traverso, ma non fece mai ritorno…

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Donacibo: La bellezza di un gesto di ca**tà! Dal 31 marzo al 4 aprile 2025, porta anche tu a scuola dei generi alimentar...
31/03/2025

Donacibo: La bellezza di un gesto di ca**tà!

Dal 31 marzo al 4 aprile 2025, porta anche tu a scuola dei generi alimentari non deperibili (pasta, riso, scatolame, caffè, zucchero, sale, ...), che andranno destinati a situazioni di povertà e fragilità.

Indirizzo

Tavernelle In Val Di Pesa

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