06/10/2025
"Questa foto ha un gran significato per me.
Era l'ultimo giorno delle riprese di "Al lupo Al lupo", film terribilmente faticoso .
Ci trovavamo di fronte alla casa dei fratelli Sagonà nella poetica spiaggia di Cala di Forno, all' interno del Parco dell'Uccellina e a 30 km da Grosseto.
Bisognava arrampicarsi su una montagna e poi riscendere verso la spiaggia, un'ora di viaggio, se non di più, da Grosseto.
Quel giorno ero stremato dalla fatica ma felice di aver portato a termine un film coraggioso, uno di quei film che come si sente odore di poesia o leggera malinconia fanno subito storcere il naso a gran parte del pubblico , perchè "se ride poco" .
Sergio Rubini e Francesca Neri furono dei compagni meravigliosi e a loro, ancora oggi, dico grazie per la grande professionalità e l'affetto dimostratomi.
Questa strana posa che vedete è un tentativo di fare una foto per il manifesto del film: stava arrivando un violento temporale e la luce della sera calava, facemmo un centinaio di scatti , ma eravamo troppo stanchi, senza alcuna lucidità e non ci venivano le pose giuste.
Cercavo di copiare una vecchia copertina del gruppo musicale dei Walker Brothers, erano in tre come noi, ma non ci fu nulla da fare, non ci riuscimmo.
Dentro di noi c'era però molta felicità, perché sentivamo di aver portato a casa un film molto poetico: eravamo in gran forma, e la fotografia splendida di Danilo Desideri diede un tocco di grande eleganza al film.
Questo film ha avuto per me un significato particolare, in quanto ogni luogo aveva a che fare con la mia vita:
- Siena, la città di mio padre
- la Versilia luogo di tante vacanze con i miei genitori e fratelli
- le Alpi Apuane luogo di tante escursioni con gli amici dell'estate
- e infine la Maremma che mio padre mi aveva fatto conoscere perché lì vivevano tanti suoi amici pittori.
Il film è un omaggio a mio padre, e la scena finale di lui che ci disegna da piccoli fu un vero gioiello di intuizione, la ebbe lo sceneggiatore Leo Benvenuti e ancora gli dico grazie per quel tocco commovente.
Ma tutti noi fummo legati alla scena del bagno di notte a Bagno Vignoni: la grande vasca nel paese aveva le sorgenti calde e nessuno di noi voleva più uscire dall'acqua , tanto che terminammo le riprese alle tre di notte !
E il silenzio che avvolgeva quel luogo così suggestivo, avvolto dai vapori delle acque, mi allontanava dai mille pensieri e tormenti che quel film mi procurava.
Durante quelle riprese capii meglio che per sostenere il doppio ruolo di regista ed attore non è sufficiente il talento, ci vuole una grande salute ... e tanta buona sorte."
- Carlo Verdone