La Voce del Beato Ugolino

  • Home
  • La Voce del Beato Ugolino

La Voce del Beato Ugolino Contact information, map and directions, contact form, opening hours, services, ratings, photos, videos and announcements from La Voce del Beato Ugolino, Newspaper, .

30/03/2024

Buona giornata, a seguire la replica del testo redatto da don Oreste per il Giornalino Pasquale. Buona Pasqua ai nostri Lettori.
VIVERE LA PASQUA DA ABITUATI O DA INNAMORATI?
Andiamo verso la festa di Pasqua 2024 accompagnati da guerre, stragi, uccisioni di innocenti, femminicidi, emigrazioni infinite, terrorismo, ingiustizie, fame, malattie, odio, divisioni… Sono avvenimenti tremendi e così gravi e inauditi da farci pensare che l’umanità sia ispirata da odio e indifferenza e che il mondo sia sotto il dominio della distruzione. La morte e risurrezione di Gesù non sono servite a nulla? Uomini e donne sono ancora convinti che problemi e contrasti possono essere risolti con la violenza, la guerra e la prepotenza anche nei rapporti personali quotidiani. Tutto ciò induce a pensare che la Pasqua di Gesù non ha toccato la coscienza e non è entrata nel cuore da tante persone, anche di noi che ci diciamo cristiani. La cosa non meno grave è che tanti avvenimenti che accadono non ci scuotono più perché ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Con il passare degli anni ci abituiamo a tutto, alle persone, ai luoghi, alle cose belle e brutte, anche alle feste, ai fatti più importanti e perfino alla morte. Se quello che succede non ci riguarda e non ci tocca direttamente in profondità donandoci gioia o sofferenza o rabbia corriamo il rischio di restare indifferenti, spettatori insensibili, passivi e non reattivi, come ipnotizzati e addormentati nelle occupazioni e preoccupazioni del tran tran quotidiano. Il rischio è di rimanere immobili e ai margini della vita in un mondo in cui prevale il fatalismo e la rassegnazione di fronte ad avvenimenti inaspettati, più grandi di noi. Restiamo bloccati, incapaci di cogliere l’attimo e le opportunità del presente che è diverso dal passato e impossibilitati ad andare avanti con creatività, con idee e progetti nuovi. Anche le feste più importanti per il legame con Gesù Cristo e per la nostra fede, come il Natale e la Pasqua, entrano a far parte della routine e diventano un’abitudine. Anche la fede può diventare un’abitudine noiosa o di comodo, per quando e se serve. Questo modo di pensare e di fare è del Paganesimo, la religione del fai da te, in cui ogni persona mette se stessa al centro di tutto e costruisce i propri dèi, che cambiano in base a ciò che piace, ai bisogni e alla moda. Nel Paganesimo tutte le cose della natura sono cicliche, compreso lo scorrere del tempo che viene immaginato come una ruota che gira incessantemente e dove tutto diventa prigioniero e inchiodato al destino che non si può cambiare. Gesù, al contrario, offre il tempo che si svolge in modo aperto, lineare, progressivo e non chiuso noioso e ripetitivo. Il Vangelo offre ad ogni persona il tempo opportuno dove si può cambiare la propria esistenza. Grazie alla vita, alla morte e risurrezione di Gesù la storia non è più un cerchio chiuso, un esercizio di competizione per vivere e di rassegnazione in attesa della morte, ma invito a svegliarsi, ad aprire gli occhi alla proposta di accogliere l’amore e la vita che il Risorto dona a ciascuno e a tutti senza condizioni. Questa novità richiede la decisione di stare con chi cambia la vita, di costruire il nostro destino in alleanza con Gesù e nella forza dello Spirito Santo. La salvezza è una persona, già qui, a portata di mano, nelle nostre giornate dov’ è seminato l’amore di Dio per te e per me. Come riusciremo ad evitare l’abitudine e ad incontrare Gesù vivo nella Pasqua 2024? Papa Francesco ci dà una indicazione molto utile. Nello scambio di auguri natalizi con la Curia Vaticana Papa Francesco ha detto: «A sessant’anni dal Concilio, ancora si dibatte sulla divisione tra progressisti e conservatori, mentre la differenza centrale è tra innamorati e abituati. Questa è la differenza. Solo chi ama cammina». Di sicuro siamo molto abituati, è la cosa più normale, perché abbiamo sempre fatto così. Siamo gelosi delle nostre abitudini e tradizioni, della cornice che accompagna le nostre feste. Cosa mi può far innamorare di Pasqua? Qualcosa che ho già visto e ascoltato ma non con il cuore perché pensavo che non mi riguardasse di persona. Quest’anno nella settimana santa posso lasciarmi toccare nel cuore… ed emozionarmi. Buona Pasqua da innamorati !!! (don Oreste)

L’Accademia delle Erbe Spontanee a FiegniDomenica 14 maggio l’Associazione Accademia delle Erbe Spontanee ha scelto Fieg...
09/12/2023

L’Accademia delle Erbe Spontanee a Fiegni
Domenica 14 maggio l’Associazione Accademia delle Erbe Spontanee ha scelto Fiegni come luogo per lo svolgimento dell’esame finale del “corso di riconoscimento delle erbe spontanee” dell’anno 2023. In una giornata piovosa gli allievi si sono ritrovati sotto il tendone dell’area attrezzata di Fiegni per superare la prova finale al fine di ottenere il sospirato attestato di “conoscitore di erbe spontanee”.
Nella mattinata si è svolto l’esame scritto, che si è protratto fino all’ora di pranzo, organizzato magistralmente dall’Associazione GAS (Gruppo Acquisto Solidale) di Camerino. Presente la Presidente Alessandra Conti, che ha illustrato a tutti l’importanza dei GAS, che si propongono come scopo la tutela dell’ambiente e del territorio locale. In cucina non potevano mancare gli insostituibili Loredana ed Antonio, una garanzia per la buona riuscita di tutte le manifestazioni organizzate a Fiegni. Dopo pranzo, passata la preoccupazione dell’esame, tutti i corsisti hanno ottenuto l’attestato direttamente dal Presidente Fabio Taffetani, noto botanico di fama nazionale ben conosciuto in tutta la Regione per la sua passione per le erbe e per l’ambiente. Subito dopo si è provveduto a consegnare i premi ai vincitori del concorso organizzato dall’Accademia per le migliori foto, video e disegni inerenti al corso. Tanti sono stati i premiati, per tutti il premio è consistito in un libro per il riconoscimento delle erbe spontanee insieme ad una foto ricordo con l’organizzatrice del concorso Francesca Marcucci e il prof. Taffetani.
Alla fine della giornata i pochi coraggiosi rimasti, sfruttando un piccolo periodo di tregua dalla pioggia incessante, hanno fatto una piccola passeggiata intorno al campo sportivo con il professore, che ha indicato le peculiarità botaniche per un buon riconoscimento delle specie vegetali trovate.
La giornata, malgrado la pioggia, è passata in allegria ed in amicizia con tanti complimenti per l’organizzazione e per il pranzo ma, soprattutto, per il panorama di Fiegni sempre stupendo, anche se penalizzato per il maltempo.
Il corso di riconoscimento dell’anno 2023 si è così concluso, ma per tutti gli allievi non costituisce una fine, ma è l’inizio della vita associativa con l’Accademia delle Erbe Spontanee.
Tiberio

06/12/2023

…..C’ERANO UNA VOLTA…
C’erano una volta le vacanze; quelle vere, almeno per noi ragazzini. Iniziavano appena terminate le scuole, la prima decade di Giugno e terminavano quando iniziavano di nuovo, la prima decade di Ottobre. Nel corso dell’anno avevamo a disposizione altri periodi, più o meno lunghi, la prima settimana di Novembre, ricorrenza di tutti i Santi e la festa Nazionale per ricordare la vittoria nella prima guerra mondiale, il lungo ponte delle festività Natalizie, la settimana Santa e per finire la festa della Liberazione e il primo Maggio. Per noi ragazzini non era solo vacanza ma era l’occasione per ritrovare i nostri amici coetanei romani che ritornavano al paesello. Non erano solo questi i periodi per stare con loro, ma molto spesso alcuni di loro ritornavano anche solo nei fine settimana. Fiegni, sempre abbastanza popolato, si riempiva con i nostri amici molto frequentemente, perché? E’ bene ricordare che Roma è stata per molti nostri compaesani la meta preferita per cercare lavoro sin dai primi anni del novecento. Il legame con il nostro paese era indissolubile, al paese restavano, almeno nei mesi più caldi, gli anziani, il ritorno al paesello era quindi per non tagliare il legame che univa la famiglia. Ecco quindi perché il paese in estate e nei periodi di festa il paese tornava a vivere. Oggi questi legami non ci sono più, o quantomeno si sono affievoliti. I vecchi sono morti, i genitori si sono invecchiati e i ragazzini di allora vengono al paese solo sporadicamente e per pochi giorni. Non ci sono più i legami famigliari che spingevano a ritornare. La vita frenetica di oggi ha dato poi il colpo di grazia, si cerca di frammentare le ferie e diciamocelo pure con tutta franchezza, cosa vengono a à fare i giovani in un paese, che conoscono solo per sentito parlare dai loro nonni e genitori, che non offe loro divertimento? Non basta avere aria buona e tranquillità per attrarre i figli dei ragazzini di allora. Che peccato, un vero peccato vedere morire il nostro amato paese! Quanto sono lontani i tempi in cui i “romani” invadevano con la loro allegria e simpatia Fiegni. Ci mancava anche il terremoto per troncare di netto questa bella simbiosi. Sembra però che qualcosa stia cambiando; la ricostruzione sembra partire spedita, qualche famiglia ritorna nella casa dei nonni, almeno per lunghi periodi dell’anno. Il nostro amato Fiegni non si riempirà mai più come una volta, ma almeno sembra che qualcosa si muova. Amici Fiegniesi residenti a Roma, aiutateci a non far morire il nostro e vostro paese, il paese dei nostri e vostri avi. Ritornate con la vostra simpatica e contagiosa esuberanza a non farci morire. Ugolino Lana

03/12/2023

In ricordo di Ada Ceresani

Ada è stata una di quelle rare persone che la lontananza impedisce di frequentare con assiduità e pure sono sempre presenti. Un pensiero gentile sullo sfondo della quotidianità a colorare tante abitudini consolidate. L'ho vista per l'ultima volta qualche estate fa, a San Martino. Eravamo sedute sul divano: lei alla mia destra, mamma alla sinistra. Abbiamo parlato poco, ma lo sguardo e la stretta di mano di Ada sono stati più eloquenti di mille parole; raccontavano percorsi di vita all'apparenza distanti, in realtà fondati su radici comuni e intrecciate più di quanto sia possibile immaginare.
Mio padre è stato il suo padrino di battesimo e lei lo chiamava 'compare'; babbo la chiamava 'commare'. Parole dal sapore antico, desuete, che farebbero sorridere gli adolescenti di oggi. Eppure quello scambio di familiarità acquisita aveva il potere di evocare legami profondi, un affetto sedimentato nelle reciproche esistenze che nessuna distanza, temporale o spaziale, può recidere. Da bambina amavo andare a mangiare a casa dei suoi genitori; la pasta e fagioli di sua madre Richetta aveva il sapore speciale della trasgressione e del progressivo allontanarsi, in condizione protetta, dalle mura domestiche. Ada era già partita per andare lontano, in Belgio, ed allora io la immaginavo dai racconti di sua sorella Giuseppina, di particolare intensità e di corale coinvolgimento in occasione del matrimonio di Ada con Antonio e poi la nascita di Ivano e di Sergio.
Dopo il terremoto del settembre 1997, abbiamo condiviso dispiacere e perplessità sulla gestione della ricostruzione a favore delle cosiddette seconde case ed è stato allora che Ada mi ha raccontato della sua partenza da San Martino in cerca di fortuna, delle difficoltà incontrate, della nostalgia più pungente al tramonto, del bisogno di ascoltare ogni giorno un notiziario italiano, del legame indissolubile con la sua terra, dell'impegno di trasmettere ai propri figli l'amore per la pasta e per la lingua italiana.
Qualcuno ha narrato 'la fortuna di essere nato povero in mezzo alla bellezza' perché prima di diventarne spettatore e turista, quel paesaggio lo si è toccato, assaporato, respirato, ci si è ubriacati dei suoi aromi, sotto il sole, in uno splendore regale.
Ada portava con sé il segno di quella bellezza che restituiva con la gentilezza dei modi, il garbo della voce, la luce del sorriso.
Procuravano gioia e testimoniavano il bisogno di esserci le sue telefonate nelle occasioni speciali, a mia sorella nel giorno del suo matrimonio, a mamma dopo la morte di mio padre.
Lo faceva perché la grande città non aveva offuscato la convinzione che una manciata di case racchiude tesori di valore inestimabile da custodire ed amare.
E ancora una volta mi accade di pensare a quanto siano preziose le 'vite minuscole', quelle che non entreranno nei libri di storia, ma la storia l'hanno fatta e scritta.
Penso alla gratitudine dovuta alle donne come Ada che negli anni cinquanta del secolo scorso ha preso una valigia, di cartone sosteneva lei, ed è partita alla conquista del mondo.
Eroine anonime che hanno dissodato il terreno e tracciato il sentiero che oggi le giovani donne possono percorrere con agio ed esempi da imitare.
A Moreggini la casa di Ada non c'è più e forse non tornerà mai, ma l'eco lontana delle pietre farà risuonare ancora il calore dei buoni sentimenti e degli affetti che non muoiono, proprio come le stelle che, anche dopo la morte, continuano ad inviare la loro luce e ci fanno dono del cielo stellato cui volgere lo sguardo con stupore e tenerezza.

Agata Turchetti

SEI DONNA  Sei donna quando non insegui un modello ma pensi con la tua testa;sei donna quando fai le tue scelte, anche a...
30/11/2023

SEI DONNA
Sei donna quando non insegui un modello ma pensi con la tua testa;

sei donna quando fai le tue scelte, anche a costo di non essere capita o di sbagliare;

sei donna quando comprendi l’immenso valore del tuo corpo e sai custodirlo gelosamente;

sei donna quando ti apri al Trascendente e sai farlo tuo;

sei donna quando sai rendere partecipe chi ti è accanto dei tuoi sentimenti più dolci;

sei donna, Meravigliosa donna, quando insegni ad ogni uomo ad essere PERSONA.

Giovanni Marresi

CACCIALEPREIl caccialepre o meglio Reichardia picroides, appartiene alla famiglia delle Asteracee ed è sicuramente una d...
27/11/2023

CACCIALEPRE
Il caccialepre o meglio Reichardia picroides, appartiene alla famiglia delle Asteracee ed è sicuramente una delle erbe spontanee più ricercate ed apprezzate dalla cucina tradizionale nelle nostre zone montane
La pianta è perenne e questo significa che quando si raccoglie dobbiamo avere l’accortezza di non tagliare la radice così potrà ricrescere in futuro con nuovi getti. La pianta di caccialepre è alta sino a 40 cm, in genere non possiede peluria e si riconosce anche per una radice legnosa con lattice. Le foglie della rosetta basale sono più o meno lisce, dalla forma variabile: allungate-obovate, oblanceolate, intere o variamente divise in lobi patenti con margine frastagliato, increspato e dentato, ristrette alla base in un lungo picciolo alato. Quelle lungo il fusto sono lanceolate oblunghe, senza picciolo, abbraccianti il fusto e intere, le superiori ridotte. I fiori sono gialli in capolini isolati ovali con brattee acuminate all’apice e cuoriformi alla base. La pianta fiorisce da gennaio a dicembre. Il nome del genere è quello del botanico e medico vissuto a Francoforte nel 1700, J.J. Reichard mentre “picroides” ha origine greca che vuol dire amaro, pungente.
A Fiegni si può trovare facilmente su luoghi incolti ed aridi nei greppi, nei muri e lungo le vie.
In cucina si utilizzano le foglie basali, dall’autunno alla primavera prima della fioritura, crude in insalata oppure possono essere utilizzate come ripieno per torte salate. Tiberio

Dai Racconti dei Magnifici di Fiegni – 2° puntataQuesta volta rendo omaggio a Romolo Crepaccioli, detto il “sindaco dell...
25/11/2023

Dai Racconti dei Magnifici di Fiegni – 2° puntata
Questa volta rendo omaggio a Romolo Crepaccioli, detto il “sindaco della Ruffella”, profondo conoscitore di personaggi e storie di questo fantastico borgo, che ha in dote un panorama unico sull’Alta Valle del Fiastrone.
Ogni incontro con Romolo è fonte di aneddoti e personaggi, il racconto che segue contiene, a mio parere valori oggi spesso “trascurati”.
Il titolo del racconto, come suggerito da Romolo, potrebbe essere “Come uno specchio rotto ti cambia in meglio la vita”.
Al vicino di casa Giocondo Todini, facendo dei lavori in casa, gli si ruppe uno specchio.
Romolo aveva poco più di venti anni, uno dei pochi ad avere l’automobile a quei tempi (una Cinquecento targata MC 39329 – unica targa tra le diverse che lui ricorda -), si offrì per portare Giocondo ad acquistarne uno nuovo alla Pieve (Pievebovigliana).
Durante il tragitto da Ruffella alla Pieve, Romolo gli riferì che tra le tante domande per trovare lavoro, aveva fatto richiesta per essere assunto dalle Ferrovie dello Stato nel Compartimento di Ancona.
Giocondo si mostrò interessato alla cosa e ne parlarono con un paesano che viveva a Roma, il quale suggerì che Giocondo facesse però richiesta al Compartimento di Roma per non interferire con quella di Romolo.
Il Parroco di allora, don Angelo Frittelloni fece loro ripetizioni per prepararsi all’esame.
La Commissione esaminante, chiedeva ai candidati il livello di istruzione : se rispondevano “le scuole elementari” passavano, se dichiaravano “le scuole superiori” no, in quanto volevano persone che dovevano lavorare sui “binari”, non con le scartoffie. Entrambi superarono le selezioni e Romolo fu assegnato alla Linea ferroviaria Terni – Sulmona, nei pressi di Cittàducale di Rieti, dove iniziò a lavorare dal 1° Aprile 1971. Vi rimase fino al 1985, quando ottenne il trasferimento sulla Linea Fabriano – Civitanova Marche, presso il casello di Sforzacoste di Macerata, dove si è stabilito e vive tutt’ora, con la consorte Angela e con le sue preziose “legna”.
Questa delle “legna” è un’altra storia, per comprenderla dovreste incrociare la “Panda” guidata da Romolo quando da Ruffella rientra a Sforzacoste con il bagagliaio colmo di legna “fiegnese”.

Renato Cicola

16/11/2023

L’ASSOCIAZIONE PRO FIEGNI E LA MAGIA DELLE ESTATI FIEGNESI
Un'altra estate fiegnese è appena iniziata! Per residenti e villeggianti di tutte le età è finalmente arrivato il momento di fare il pieno di emozioni, di energia, e una scorta di bei ricordi che porteranno con loro per tutto l’anno avvenire.
E come un approdo sicuro per naviganti, Fiegni è pronta ad accoglierci, immersa nella sua inconfondibile atmosfera che sa di magia, a cui senti di appartenere, a cui sai di contribuire, per il solo fatto di esserci.
E’ una magia fatta di ingredienti semplici, ma potenti: la bellezza sconfinata della valle, sospesa in un delicato equilibrio tra passato e presente; l’amore per la natura, che qui offre una ricchezza di forme e colori a cui non è dato assuefarsi; il lento scorrere del tempo, che restituisce la giusta importanza alle semplici cose e poi… le relazioni umane, che a Fiegni hanno radici profonde.
Ogni anno la nostra comunità unisce posti e persone lontane tra loro, mette in comunicazione generazioni diverse, rinnova e crea occasioni per condividere la voglia di leggerezza e divertimento, con una straordinaria capacità inclusiva, del tutto spontanea.. E costruisce valori comuni, si stringe nei momenti, che pure ha vissuto, di profonda difficoltà, si fortifica, nel carattere e nell’identità, e immancabilmente rinasce, ogni estate, da sempre, nel segno di un profondo e condiviso senso di appartenenza verso questo “paesello”, Fiegni, a cui tendiamo spontaneamente, che sentiamo il bisogno di proteggere, di conservare.
Alla Rotonda, proprio sopra la pista di pattinaggio, in posizione rialzata e centrale, campeggia un cartello ben visibile con su scritto “Pro Fiegni: fatta da persone che trasmettono valori… e cose”.
Per parlare dell’associazione ASD Pro Fiegni ci piace iniziare ricordando le origini, una storia iniziata nel 1964, quando un gruppo di persone, nostri antenati, decise di creare un’associazione con lo scopo di organizzare e gestire attività sportive e ricreative a beneficio della comunità, trasferendo al Comune con una donazione modale la collina verde che ora è chiamata semplicemente “Rotonda” e assumendone la gestione.
Con una visione lungimirante e guidata da quel senso di appartenenza di cui si è accennato, negli anni la Pro Fiegni ha mantenuto fede al suo scopo, contribuendo a realizzare, e costantemente rinnovare, una serie di impianti funzionali allo stare insieme, che tutti conosciamo e viviamo.
Ma oltre a quanto (tanto) costruito, in più, l’associazione Pro Fiegni si è sempre proposta di avere un ruolo attivo in quello che rappresenta ormai il canovaccio delle estati fiegnesi, contribuendo ad organizzare, ogni anno, occasioni di sport, svago, socialità.
Quest’anno la Pro Fiegni ha visto l’insediarsi di un nuovo direttivo, che sarà in carica per il prossimo triennio e con il quale si è di fatto concretizzato un vero e proprio avvicendamento generazionale.
La prima cosa che il nuovo direttivo sente spontaneamente di fare è dire un “Grazie di cuore” a chi ci ha preceduto. Il nostro obiettivo sarà quello di dare continuità a quei valori che ci sono stati lasciati in eredità e che rappresentano l’essenza stessa della Pro Fiegni.
Cercheremo poi di integrare, ove possibile, il classico calendario delle iniziative previste per le due settimane centrali di agosto con qualche elemento di novità, che speriamo possano incontrare il gradimento dei fiegnesi, ovviamente nei limiti delle nostre possibilità e con lo sviluppo di un programma di attuazione che copra l’intero arco temporale del mandato.
Per questo primo anno, la Pro Fiegni riproporrà certamente lo storico torneo di calcetto per ragazzi, aperto anche a villeggianti e residenti dei paesi limitrofi, con premiazione di tutti i partecipanti e trofei extra per ampliare la platea di ragazzi da omaggiare, tra cui il più importante ci piace dire è il “premio disciplina”.
Ma il torneo di calcetto quest’anno raddoppia! Proveremo infatti ad organizzare una “prima” edizione del torneo di calcetto dedicato ai più piccoli, in uno spirito di educazione e partecipazione inclusiva propria dello sport.
Sarà inaugurata anche la primissima edizione del torneo di pallavolo misto, che nelle scorse estati si è tenuto spontaneamente, e per il quale, viste le adesioni sempre crescenti, abbiamo deciso di dare il nostro contributo alla sua organizzazione.
A tale scopo, la Pro Fiegni nei mesi primaverili ha proceduto all’acquisto di una nuova rete da pallavolo, di nuovi palloni, oltre ad un indispensabile segnapunti per non far impazzire l’arbitro! Siamo fiduciosi che la partecipazione potrà essere numerosa.
Ancora, la Pro Fiegni quest’anno si cimenterà nell’organizzazione di una sorta di “giochi senza frontiere” della durata di 24 ore. Un’iniziativa sicuramente originale che raccoglie spunti da alcune sporadiche e fortunate esperienze degli anni passati: i partecipanti, riuniti in squadre, si affronteranno in diverse prove di gruppo che avranno come campo da gioco l’intera vallata! Vi aspettiamo numerosi.
Ma il calendario 2023 della Pro Fiegni prevede anche molto altro, come i sempre attesi eventi culinari alla Rotonda: pizzettate, spaghettate e serate fast food. Le serate quest’anno proseguiranno fino a notte inoltrata con l’organizzazione di ulteriori attività a tema quali: gara di dolci, dj set, balli di gruppo.
Ancora, organizzeremo l’intramontabile torneo di bocce, che riserverà una sorpresa ai partecipanti. Non sveliamo nulla, ma confidiamo che rimarranno contenti. Ci sarà ancora il torneo di burraco, quello di briscola, che tornerà dopo anni a far sedere intorno al tavolo grandi e piccini; le partite scapoli/ammogliati di ferragosto (sia maschile che femminile), di solito precedute da una memorabile sfida di gavettoni alla Rotonda.
Inoltre, abbiamo pensato di organizzare una prima edizione della rassegna fotografica di Fiegni. Un modo “artistico” di raccontare attraverso gli scatti dei partecipanti i posti più belli, simbolici o iconici della nostra fantastica vallata, per realizzare una loro esposizione all’interno di una delle serate già citate, e vivere così un momento di condivisione e divertimento, segnalando le più originali.
Infine, non poteva mancare l’irrinunciabile escursione di gruppo, per godere della natura incontaminata dei nostri monti che quest’anno, in base al numero di adesioni ricevute, potrà prevedere una modalità e-bike per i più sportivi, che si ricongiungeranno al gruppo dei camminatori per la pausa ristoro, e per condividere tutti insieme l’esperienza.
Il programma degli eventi, appena sarà definitivo, potrà essere consultato sulla pagina facebook “Sei de Fiegni se.." e sulla bacheca che si trova alla Rotonda.
Insomma, possiamo solo dirvi che il nuovo direttivo ce la metterà tutta, con un impegno mosso esclusivamente dall’amore per questo paese, per proseguire nel solco di una tradizione che negli anni ha dato tanto ed ha contribuito, attivamente, a quella che noi tutti viviamo e sentiamo essere la… magia delle estati fiegnesi !
Buon divertimento, ASD Pro Fiegni, Il Direttivo

14/11/2023

NUOVO PENSIONATO

Il nostro carissimo amico Roberto Turchetti, di San Martino, ha raggiunto la meritatissima pensione. Quanto tempo è passato dai tuoi trascorsi alla “Teksonor”, dove ricoprivi un ruolo di grande responsabilità, quanto ne è passato quando lavoravamo insieme a Serravalle del Chienti ad assemblare mobili in bambù! Il tuo periodo più significativo resta indubbiamente, quello trascorso alle dipendenze del Comune di Fiastra. Capacità e dedizione sono state le tue caratteristiche, doti che hai dimostrato anche verso la nostra comunità ogni qualvolta c’era bisogno di un tecnico come te o semplicemente di due braccia. Auguri Roberto, che la vita ti sorrida per tanti anni ancora, donandoti salute e serenità. Le nostre piccole realtà di Fiegni e San Martino hanno bisogno della tua disponibilità e della tua amicizia.
Ugolino Lana

12/11/2023

La “Famiglia Cantiani “

I Cantiani arrivano a Fiegni, forse dalla Lombardia, tra l'estate e l'autunno del 1891.Qui, nella casa di Portola in via Collesanto nr 2, appena edificata ed acquistata dai miei avi, nasce il 15 novembre 1891 mio nonno Romualdo.
Nonno, dopo aver completato l'iter scolastico delle elementari di allora, una fortuna per chi ne aveva la possibilità, intraprende l’attività di agricoltore e allevatore di bestiame, principalmente ovini e bovini, fino a quando viene chiamato alle armi per il conflitto della Grande Guerra '15-18.
Qui fa esperienza di sovrintendente di un capitano.
Il capitano, avendo sentore di essere trasferito al fronte, per evitargli tale trasferimento, rinuncia alla sua sovrintendenza e lo assegna al controllo della dispensa militare e precisamente al controllo di produzione e distribuzione del pane per il reggimento e altre forniture dell’esercito.

( continua nel prossimo numero) - Francesco Cantiani

Per la rubrica Qui CamerinoLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEI SIBILLINI A FIEGNINel 1921 nasceva nella frazione di Casa...
12/11/2023

Per la rubrica Qui Camerino

LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEI SIBILLINI A FIEGNI
Nel 1921 nasceva nella frazione di Casavecchia nel comune di Pievetorina la cassa rurale, una piccola banca al servizio degli abitanti di un piccolo centro di montagna che aveva lo scopo di tutelarne gli interessi e di essere loro di aiuto. Questa piccola banca ha mantenuto negli anni i suoi scopi originari ed è diventata prima Banca di Credito Cooperativo di Casavecchia e poi il nome è definitivamente cambiato in Banca dei Sibillini.
La Banca e’ cresciuta e diverse filiali sono state aperte nel territorio, una anche a Camerino. Purtroppo a causa degli eventi sismici del 2016, la filiale camerte e’ stata danneggiata e da allora per sette anni dipendenti e clienti si sono sacrificati ad operare in un container mentre sono iniziati i lavori di realizzazione di una nuova sede
Finalmente il 14 aprile scorso, Camerino ha vissuto una giornata storica con l’inaugurazione della nuova sede della Banca, un nuovo edificio moderno, funzionale, sicuro e generoso. Si anche generoso in quanto è stata prevista anche una sala per le riunioni per tutte quelle Associazioni del territorio che hanno avuto le sedi inagibili per il terremoto del 2016.
La giornata si è svolta tra incontri e convegni e si è conclusa, come da tradizione, con un ricco buffet. Tante le autorità intervenute, dal Presidente della Banca Stefano Tolomeo, al Sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e tante autorità civili e religiose. Ma soprattutto sono intervenuti anche i dipendenti di tutte le altre sedi, un esercito di personale competente ma sempre disponibile a soddisfare con umanità le esigenze del cliente. Gli onori di casa ovviamente sono stati fatti dai dipendenti della filiale di Camerino, Barbara Marsili, Roberta Rovelli e Luca Zamponi da sempre vicini alla popolazione di Camerino, professionali, competenti e disponibili, ma sicuramente gli amici di tutti.
Proprio questi tre amici con le rispettive famiglie sono venuti in visita al nostro paese Fiegni ospitati da Donatella e Tiberio per mostrare loro la casa acquistata e ristrutturata dal sisma del 2016 grazie anche all’aiuto e alla fiducia della Banca dei Sibillini
La giornata per Barbara, Roberta, Luca e famigliari è iniziata di mattina con la passeggiata alla fonte del Beato Ugolino dove tutti hanno potuto ammirare ed apprezzare gli stupendi scorci panoramici del lago di Fiastra, dei monti Sibillini e del luogo dove ha vissuto il Beato Ugolino. Visitata la chiesetta dopo la fonte, tornati in paese, tutti quanti abbiamo molto gradito il pranzo preparato con cura e sacrificio da Donatella rimasta a casa. Poi per digerire le tante prelibatezze del pranzo, non poteva mancare la passeggiata allo sbalzo della Rufella e al Santuario del Beato Ugolino. Nonostante la vicinanza di Fiegni da Camerino, i nostri amici si sono meravigliati di un posto così bello a loro sconosciuto ed hanno promesso di tornarci ancora.
Questa giornata passata tra dipendenti di una banca e clienti in confidenza e in amicizia è la dimostrazione che le banche non sono “un male necessario” per la società, ma un aiuto concreto per realizzare i propri sogni: come lo è la Banca di Credito Cooperativo dei Sibillini di Camerino.

Tiberio

Postilla di Renato :

nella nuova sede della Banca, è presente una riproduzione del dipinto del “Baciccio/a” denominato “la Conversione di San Paolo”, il cui originale risalente a fine secolo XVII, era fino al 2009 nella Chiesa di San Paolo di Fiastra.
Il “Baciccia”, artista genovese, uno dei maggiori pittori del barocco, vero nome Giovan Battista Gaulli (Genova 1639-Roma 1709), è tra i più noti pittori del Barocco italiano, le cui opere si trovano nei maggiori musei italiani e stranieri, tra cui il Louvre. Il dipinto è una maestosa pala d’altare (241 per 183 centimetri) che raffigura il Santo cadere da cavallo sulla via di Damasco, nell’atto di essere folgorato dalla fede. Sicuramente meritevole di una visita alla Banca.

Address


Website

Alerts

Be the first to know and let us send you an email when La Voce del Beato Ugolino posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

  • Want your business to be the top-listed Media Company?

Share