30/03/2024
Buona giornata, a seguire la replica del testo redatto da don Oreste per il Giornalino Pasquale. Buona Pasqua ai nostri Lettori.
VIVERE LA PASQUA DA ABITUATI O DA INNAMORATI?
Andiamo verso la festa di Pasqua 2024 accompagnati da guerre, stragi, uccisioni di innocenti, femminicidi, emigrazioni infinite, terrorismo, ingiustizie, fame, malattie, odio, divisioni… Sono avvenimenti tremendi e così gravi e inauditi da farci pensare che l’umanità sia ispirata da odio e indifferenza e che il mondo sia sotto il dominio della distruzione. La morte e risurrezione di Gesù non sono servite a nulla? Uomini e donne sono ancora convinti che problemi e contrasti possono essere risolti con la violenza, la guerra e la prepotenza anche nei rapporti personali quotidiani. Tutto ciò induce a pensare che la Pasqua di Gesù non ha toccato la coscienza e non è entrata nel cuore da tante persone, anche di noi che ci diciamo cristiani. La cosa non meno grave è che tanti avvenimenti che accadono non ci scuotono più perché ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Con il passare degli anni ci abituiamo a tutto, alle persone, ai luoghi, alle cose belle e brutte, anche alle feste, ai fatti più importanti e perfino alla morte. Se quello che succede non ci riguarda e non ci tocca direttamente in profondità donandoci gioia o sofferenza o rabbia corriamo il rischio di restare indifferenti, spettatori insensibili, passivi e non reattivi, come ipnotizzati e addormentati nelle occupazioni e preoccupazioni del tran tran quotidiano. Il rischio è di rimanere immobili e ai margini della vita in un mondo in cui prevale il fatalismo e la rassegnazione di fronte ad avvenimenti inaspettati, più grandi di noi. Restiamo bloccati, incapaci di cogliere l’attimo e le opportunità del presente che è diverso dal passato e impossibilitati ad andare avanti con creatività, con idee e progetti nuovi. Anche le feste più importanti per il legame con Gesù Cristo e per la nostra fede, come il Natale e la Pasqua, entrano a far parte della routine e diventano un’abitudine. Anche la fede può diventare un’abitudine noiosa o di comodo, per quando e se serve. Questo modo di pensare e di fare è del Paganesimo, la religione del fai da te, in cui ogni persona mette se stessa al centro di tutto e costruisce i propri dèi, che cambiano in base a ciò che piace, ai bisogni e alla moda. Nel Paganesimo tutte le cose della natura sono cicliche, compreso lo scorrere del tempo che viene immaginato come una ruota che gira incessantemente e dove tutto diventa prigioniero e inchiodato al destino che non si può cambiare. Gesù, al contrario, offre il tempo che si svolge in modo aperto, lineare, progressivo e non chiuso noioso e ripetitivo. Il Vangelo offre ad ogni persona il tempo opportuno dove si può cambiare la propria esistenza. Grazie alla vita, alla morte e risurrezione di Gesù la storia non è più un cerchio chiuso, un esercizio di competizione per vivere e di rassegnazione in attesa della morte, ma invito a svegliarsi, ad aprire gli occhi alla proposta di accogliere l’amore e la vita che il Risorto dona a ciascuno e a tutti senza condizioni. Questa novità richiede la decisione di stare con chi cambia la vita, di costruire il nostro destino in alleanza con Gesù e nella forza dello Spirito Santo. La salvezza è una persona, già qui, a portata di mano, nelle nostre giornate dov’ è seminato l’amore di Dio per te e per me. Come riusciremo ad evitare l’abitudine e ad incontrare Gesù vivo nella Pasqua 2024? Papa Francesco ci dà una indicazione molto utile. Nello scambio di auguri natalizi con la Curia Vaticana Papa Francesco ha detto: «A sessant’anni dal Concilio, ancora si dibatte sulla divisione tra progressisti e conservatori, mentre la differenza centrale è tra innamorati e abituati. Questa è la differenza. Solo chi ama cammina». Di sicuro siamo molto abituati, è la cosa più normale, perché abbiamo sempre fatto così. Siamo gelosi delle nostre abitudini e tradizioni, della cornice che accompagna le nostre feste. Cosa mi può far innamorare di Pasqua? Qualcosa che ho già visto e ascoltato ma non con il cuore perché pensavo che non mi riguardasse di persona. Quest’anno nella settimana santa posso lasciarmi toccare nel cuore… ed emozionarmi. Buona Pasqua da innamorati !!! (don Oreste)