24/05/2025
C’era una volta una vipera intrappolata sotto un masso.
Si contorceva, lottando per liberarsi, e implorava aiuto.
Una donna, passando di lì per caso, fu colpita dalla sua sofferenza e corse a soccorrerla.
Con grande sforzo, riuscì a sollevare il masso e liberare la creatura.
Appena fu libera, la vipera la fissò con occhi lucidi e sibilò con voce fredda:
— Ho giurato che morderò chiunque osi tendermi la mano.
La donna, incredula, arretrò di un passo:
— Ma io ti ho appena salvato! Come puoi anche solo pensare di farmi del male?
La vipera rispose con una calma spietata:
— Ti morderò. Senza pietà. È la mia natura. E la natura non cambia, qualunque cosa accada.
La donna, saggia e serena, le fece allora una proposta:
— Va bene. Chiediamo al primo animale che incontreremo se ha ragione la tua logica.
Se lui ti darà ragione, accetterò il tuo morso.
Camminarono un tratto insieme e incontrarono un lupo.
Gli raccontarono l’intera vicenda, senza omettere nulla.
Il lupo ascoltò in silenzio, poi disse:
— Posso giudicare solo se vedo con i miei occhi. Ricreate per me la scena.
Così la donna prese con cautela la vipera e la rimise sotto il masso, proprio come l’aveva trovata.
Poi si rivolse al lupo:
— Ecco, era esattamente così.
Il lupo annuì lentamente e, con tono grave, disse:
— Lasciala lì.
Chi tradisce una mano tesa non merita che gli venga tesa di nuovo.
Fare del bene non porta sempre alla riconoscenza.
E chi ha fatto dell’ingratitudine la propria natura, non cambierà mai.
Qualunque cosa tu faccia.