27/09/2018
Indios e Spagnoli
“un significativo paragone tra indios e un popolo maledetto della Bibbia è contenuto in uno dei primi tentativi di giustificazione giuridica della conquista, il memoriale presentato nel 1513 da Martin Fernandez de Enciso come frutto del lavoro della commissione di teologi che, per ordine del re Ferdinando, avrebbe dovuto studiare il problema della guerra giusta contro gli Indios prima che fose portata a termine la grande spedizione in terra ferma del conquistador Pedro Arias de Avila. Enciso sostiene che, mediante la dominazione papale, le indie sono state assegnate alla spagna da Dio, così come assegnò la terra promessa di Canaan ad Israele. Il rapporto con gli Indios, per essere legittimo e conforme alla volontà di Dio, deve essere perciò modellato sul comportamento di Israele nei confronti dei Cananei. L’esempio biblico ci insegna -ricorda Enciso- che Giosuè, dopo aver ‘invitato’ gli abitanti di Gerico ‘ad abbandonargli e consegnargli quella terra, che era sua, perché gliela aveva data Dio’, non avendo avuto soddisfazione, ‘li assediò e ammazzò tutti’, e in seguito ‘prese tutta la terra promessa con la forza delle armi, e nel far ciò uccise gran parte di loro, e fece prigionieri molti, e quelli che tenne come prigionieri li tenne come schiavi, e si servì di essi come schiavi. E tutto questo –sottolinea Enciso- si fece per volontà di Dio, perché erano idolatri. Edotto dall’insegnamento biblico Enciso doveva a questo punto concludere che il re cattolico poteva inviare uomini a imitare legittimamente questi Indios idolatri a consegnargli la terra, perché gliela aveva data Dio e il Papa in suo nome; e se non gliela avessero data, avrebbe potuto prendersela con la forza, e uccidere e fare prigionieri quelli che la difendessero, così come aveva fatto Giosuè con gli abitanti della terra promessa”