Viva Marzabotto

Viva Marzabotto Promuove iniziative per diffondere e aumentare la sensibilità verso l'ambiente

Viva Marzabotto nasce dal desiderio di un gruppo di abitanti di Marzabotto di dare spazio a quello che di bello e di brutto succede all’ambiente del nostro territorio, nell’ottica di: Vediamo che cosa ci possiamo fare. Ecco, ci piacerebbe che questa pagina FB fosse come una piazza dove ci si incontra, ci si racconta quello che succede, si raccolgono le foto di quello che si è trovato di bello per

condividerlo e di quello che non va per provare a cambiarlo insieme, o dove ci si informa delle soluzioni trovate. Quindi chi pensa di avere individuato qualche problema da segnalare – e di certo non mancano con l’incuria oggi galoppante: free discarica, go-go frane, arrota-sentieri, crash di alberi, ecc.. ecc. – mandi una foto e magari proponga una soluzione che possiamo segnalare alle autorità o anche provare di dare tutti insieme.

NO AI NUOVI OGMil Centro Internazionale Crocevia, Slow Food,, Associazione Rurale Italiana, Federbio, Associazione Itali...
06/12/2025

NO AI NUOVI OGM
il Centro Internazionale Crocevia, Slow Food,, Associazione Rurale Italiana, Federbio, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica, FIRAB, Fairwatch, Federazione Nazionale Pro Natura, LIPU, Movimento Consumatori, Navdanya International, Terra!, Legambiente e Greenpeace respingono l'accordo che introduce nei campi europei ie piante modificare geneticamente dette NGT/TEA, cioè i NUOVI OGM.
PRODUTTORI E CONSUMATORI CHIEDONO AI GOVERNI E AL PARLAMENTIO EU DI BLOCCARE IL NUOVO REGOLAMENTO. NON REGALATE I NOSTRI CAMPI E TUTTA LA NOSTRA BIODIVERSITA' A UN PUGNO DI MULTINAZIONALI SEMENTIERE. QUESTO NON E' FARE INNOVAZIONE, MA RETROCEDERE A UN TOTALE ASSERVIMENTO.

Organizzazioni contadine e società civile criticano l’accordo politico al Trilogo europeo per la deregolamentazione dei nuovi OGM

MOLTO IMPORTANTE!! FATE SAPERE. POSSIAMO ANCORA BLOCCARLI Slow Food e le organizzazioni contadine, dell’agricoltura biol...
05/12/2025

MOLTO IMPORTANTE!! FATE SAPERE. POSSIAMO ANCORA BLOCCARLI
Slow Food e le organizzazioni contadine, dell’agricoltura biologica, ambientaliste, di difesa dei consumatori e della società civil, condannano l’accordo raggiunto al Trilogo EU sulla deregolamentazione dei nuovi OGM.
L’accordo prevede l’arbitraria divisione dei nuovi OGM in due categorie: Ngt1 e Ngt2. La prima include prodotti di laboratorio considerati equivalenti alle piante naturali, e perciò esentati dagli obblighi di etichettatura, tracciabilità e valutazione dei rischi ambientali e sanitari. Il 94% dei nuovi OGM in fase di studio ricadrebbe nella Ngt-1.
Dietro alla arbitraria e falsa premessa che fino a 20 modifiche al DNA sarebbero sostenibili, con le Ngt-1 si aprirebbe di fatto la strada alla diffusione dei nuovi OGM nei nostri campi, senza tracciabilità né responsabilità. La contaminazione sarebbe incontrollata: in particolare l’agricoltura biologica o libera da OGM perderebbe la sua certificazione. Ma anche l’agricoltura convenzionale sarebbe esposta al rischio di contaminazione, come tutta la grande biodiversità naturale. La contaminazione da geni brevettati esporrebbe gli agricoltori alla richiesta di danni da parte delle multinazionali proprietarie dei brevetti, con infinito contenzioso e cause legali, come è già successo con i vecchi OGM.
In tutto questo, i consumatori sarebbero lasciati all’oscuro, senza alcuna etichetta – oggi obbligatoria per gll OGM – su cui basare le proprie scelte alimentari.

Nuovi Ogm, l'appello di organizzazioni contadine, dell’agricoltura bio e società civile: l’accordo per la deregulation va bocciato nelle aule

Il comunicato di Campi Aperti sulla Coldiretti e il suo Villaggio che in questi giorni invade il centro di Bolohna, Piaz...
06/11/2025

Il comunicato di Campi Aperti sulla Coldiretti e il suo Villaggio che in questi giorni invade il centro di Bolohna, Piazza Maggiore e piazze limitrofe.

👉Coldiretti non rappresenta l’agricoltura contadina italiana. Coldiretti non ci rappresenta❗
Pare che presso il giardino della sede centrale della Coldiretti, a Roma, siano custodite due poiane incatenate. I poveri falchi, legati per le zampe, rappresentano perfettamente il ruolo riservato ai piccoli agricoltori che si affidano al “più grande sindacato agricolo italiano”: stretti nelle maglie di una gigantesca burocrazia, mostrati pubblicamente per dare un’immagine bucolica e amichevole.
Ma Coldiretti, così come le altre "organizzazioni professionali”, tutto tutela tranne che gli interessi dei piccoli agricoltori. In particolare di chi ha scelto come pratica l'agroecologia, il rispetto della terra e del diritto al reddito contadino.
Gli intrecci con le grandi società agricole (Bonifiche Ferraresi, gruppo Cremonini, il progetto Filiera Italia ecc...), con il sistema dei Consorzi Agrari, il sostegno alla sperimentazione in pieno campo dei nuovi OGM 🤮 (i cosiddetti TEA/NBT), l'opposizione al green deal e alla strategia Farm to Fork, raccontano di una politica concentrata a promuovere gli interessi dei colossi, dell'industria agroalimentare e dell’organizzazione stessa.
I bilanci di Coldiretti parlano di una realtà che, solo di gestione delle pratiche
burocratiche agricole, fa transitare nelle proprie casse diversi miliardi. Che comunque sono briciole rispetto al sistema assicurativo, a quello dei consorzi (che prosperano grazie alla vendita di fitofarmaci e concimi chimici di sintesi), alle partecipazioni di e nelle società agricole e agroindustriali che compongono la galassia di interessi che incarna Coldiretti.
Nonostante sia ben lungi dal fare gli interessi dei piccoli produttori, Coldiretti viene
corteggiata e omaggiata, oltre che dal governo protofascista che gli ha affidato di fatto il ministero dell’agricoltura, anche dal Comune di Bologna.
Infatti, parte questa settimana il “Villaggio Coldiretti” a Bologna. Occuperà le principali piazze del centro. Proprio quelle piazze che all'agricoltura locale (quella vera) vengono da sempre negate. Per ribadire pubblicamente che Coldiretti non ci rappresenta e per parlare delle proposte per superare il modello della catena industriale abbiamo organizzato un incontro, presso il mercato di piazza San Rocco,
sabato 8 novembre dalle 10,30 alle 13.
L’alternativa al modello incarnato da Coldiretti è possibile, necessaria e urgente. Ne va della salute del nostro ambiente, di quella dei nostri cari, del clima, del futuro di tante contadine e contadini che continuano a far sì che il diritto al cibo non sia solo uno slogan.
Vi aspettiamo.
Campi Aperti per la Sovranità Alimentare

06/11/2025

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uttiGRANDE NOTIZIAIl Parlamento della Norvegia ha legiferato sui prodotti delle NGT (editing genomico, cioè le tecniche ...
09/06/2025

utti
GRANDE NOTIZIA
Il Parlamento della Norvegia ha legiferato sui prodotti delle NGT (editing genomico, cioè le tecniche per i nuovi OGM/TEA) e ha stabilito che sono OGM. In quanuo tali sono soggetti agli obblighi di tracciabilità etichettatura e valutazione dei rischi sanitari e ambientali, come tutti gli OGM. Anche la sperimentazione in campo NON è ammessa, se non dopo approfondite valutazioni dei rischi sanitari e ambientali.
UN BEL PO' SU CUI RIFLETTERE PER I DECISORI EUROPEI E I LOCALI FAN DELLE TEA.

Risk assessment, traceability and labelling are still mandatory for all GMOs, including gene-edited ones

IMPORTANTE APPUNTAMENTO IL 14 GIUGNO A PARMA CONTRO I NUOVI OGM
27/05/2025

IMPORTANTE APPUNTAMENTO IL 14 GIUGNO A PARMA CONTRO I NUOVI OGM

Cambiare il Campo è un gruppo di attiviste e attivisti, contadine e contadini, di diverse zone d’Italia, provenienti da diverse realtà, gruppi, collettivi e associazioni, rurali e cittadine che lavorano per unire le forze e per difendere e sviluppare i sistemi agroecologici di produzione, distribuzione e consumo del cibo.

Ci rivolgiamo a contadine e contadini, consumatrici e consumatori, associazioni, gruppi d’acquisto, comunità di supporto dell’agricoltura, empori solidali, aziende e cooperative, tecnici agricoli, ricercatrici e ricercatori responsabili, per costruire un’opposizione comune contro l’avanzare dei nuovi OGM (TEA, NBT, NGT).

Diciamo SÌ all’agricoltura contadina agroecologica, diffusa sui territori, di prossimità e svincolata dal capitale finanziario, che produce un cibo sano, non inquina e non distrugge l’ambiente.

Diciamo SÌ al favorire la rigenerazione naturale della biodiversità, alla conservazione del suolo e dell’acqua, vere ricchezze delle comunità ed efficaci difese dalle avversità.

SÌ al fondamentale diritto dei contadini e delle contadine di conservare, riprodurre, selezionare partecipativamente e scambiare liberamente le proprie sementi.

Diciamo SÌ all’autodeterminazione alimentare, alla costruzione di reti di piccola scala basate su relazioni di solidarietà e mutualismo, a sostegno dell’agricoltura contadina, col lavoro della terra in autogestione collettiva, non schiava delle leggi di mercato.

Sosteniamo le realtà contadine, preservandole dalla scomparsa ed incentivando il ritorno alla terra per l’agroecologia in contrapposizione alle multinazionali dell’agricoltura e dell’alimentazione industriale.

Diciamo NO all’agricoltura 4.0 e alle altre soluzioni tecnoindustriali per la sperimentazione, la coltivazione e la deregolamentazione degli organismi geneticamente modificati: TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), NBT (New Breeding Techniques) o NGT (New Genetic Techniques), tutti nuovi nomi per nascondere quel che già ci fu propinato e contro i quali lottammo con successo 30 anni fa, i vecchi OGM.

Diciamo NO al cibo prodotto in laboratorio, non vogliamo essere le cavie di questa deriva scientista!

Diciamo NO al saccheggio e alla distruzione dei beni ambientali, alla “digitalizzazione” dell’attività agricola, sempre più dispendiosa, inquinante ed energivora.

Non possiamo rimanere indifferenti al perpetrarsi dell’ennesima soluzione tecnologica per risolvere problemi provocati proprio da tecnologie e metodi chimico-industriali.

Forti interessi lobbistici condizionano la politica, l’informazione e i grandi sindacati agricoli, le molteplici agenzie per la sicurezza alimentare, ambientale e per lo sviluppo agricolo, nonché gran parte della ricerca pubblica e privata.

La violenza operata dai sistemi di potere e la loro indifferenza per la salute pubblica è sempre più evidente e opprimente sulle nostre vite.

Ci ritroveremo a Parma, dove ha sede l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che sta giocando un ruolo importante nei processi di deregolamentazione dei nuovi OGM e di manipolazione genetica di piante e animali.

A Parma dove ha sede l’azienda biologica Podere Stuard, attualmente al centro dell’allarmante situazione che la vede protagonista della sperimentazione in campo di pomodori geneticamente modificati.

Vi invitiamo ad una partecipazione popolare: fermare l’avanzata dei nuovi OGM che minacciano ambiente, sistemi alimentari e salute pubblica è cosa urgente !

SABATO 14 GIUGNO 2025, VIENI A PARMA!

Faremo un corteo e ci sarà cibo, musica, teatro e performaces.

Ritrovo alle ore 15:30 davanti alla Stazione FS, piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, per muoversi attraverso la città fino al Parco Ex Eridania.

CAMBIARE IL CAMPO!

Per la Convergenza Agroecologica e Sociale

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