
22/07/2025
18 LUGLIO 1995: MUORE FABIO CASARTELLI, IL RAGAZZO D’ORO DI BARCELLONA ‘92
Sono passati trent’anni esatti da quel giorno, da quella tappa del Tour de France e da quella maledetta discesa del Colle di Portet-d'Aspet.
Oggi, vogliamo ricordare Fabio con la sua impresa alle Olimpiadi del ‘92 e dedicare questo momento a sua moglie Annalisa e al figlio Marco che da due anni organizzano la Granfondo La Casartelli. A loro va il nostro pensiero.
Quel 2 agosto 1992, Fabio ha il pettorale 106 e in una gara nervosa contraddistinta da tanti strappi e colpi di scena, azzecca la fuga giusta in compagnia dell’olandese Erik Dekker e del lettone Dainis Ozols. A fare la guardia ci sono gli altri due azzurri che chiudono ogni tentativo di aggancio fungendo da “tappo”.
I tre arrivano agevolmente a 400 metri dal traguardo insieme, senza che nessuno faccia la prima mossa e lanci la volata. D’altronde, come disse nell’occasione il grande Adriano Dezan, erano tutti velocisti e sapevano che partire troppo presto avrebbe potuto significare giocarsi veramente male l’occasione della vita.
Ed è così che arriviamo a poco meno di 300 metri dal traguardo e davanti c’è il lettone seguito da Casartelli e dall’olandese, quasi in fila indiana. Ozols scarta, sembra distrarsi, ed è in quel momento che Fabio vede la strada libera davanti a sé: Ora o mai più. Scatta e la sua pedalata mette subito in difficoltà i compagni di fuga.
Solo Dekker tenta di rimanere in scia, ma l’azzurro gli ha decisamente preso il tempo. Pochi colpi di pedale ancora e mentre tutti alzano le braccia al cielo, davanti c’è solo una maglia azzurra a trionfare. Casartelli è medaglia d’oro.
È incredulo, sorride, piange, alza un braccio al cielo. Un caos di emozioni giustificato, perché a 22 anni ha appena realizzato un qualcosa di straordinario e, forse, deve ancora capirlo.
Grazie ancora Fabio, ovunque tu sia.
Ph. bici.PRO