
23/07/2025
«Ero al seguito di Piero Menucelli, allora capocolonna, e Geo Weit, due esperti alpinisti del Club Alpino Svizzero sezione Bellinzona e Valli – premette Bognuda, responsabile dell’istruzione tecnica dei giovani in seno a Cas e Utoe Bellinzona ed esperto GS (Gioventù e Sport) nella formazione dei monitori –. Io, invece, avevo 17 anni. Ricordo che abbiamo aperto una via sul versante nord-est del Poncione di Piotta, che a tutt’oggi resta meno gettonato rispetto alle vie più classiche, anche perché la valle di Lodrino è più discosta rispetto ad altre falesie (tipo quelle del San Gottardo o della Val Bedretto). Quella prima volta è stata davvero speciale per me: ho potuto vedere come si tracciava una nuova via».
A chi si inerpica per passione e sport per le rocce del nostro cantone, il suo nome sarà già capitato di sentirlo. Perché dopo quella sua ‘prima volta’ in compagnia di alpinisti più esperti, Massimo Bognuda di vie ne ha tracciate diverse altre, in prima persona.
Articolo di Moreno Invernizzi
L'alpinista racconta il suo amore per la montagna e l'arrampicata, che oggi significa anche confrontarsi con le conseguenze del cambiamento climatico