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Funzionari americani, ucraini e di diversi Paesi europei si incontrano in questo fine settimana nel Regno Unito per cerc...
09/08/2025

Funzionari americani, ucraini e di diversi Paesi europei si incontrano in questo fine settimana nel Regno Unito per cercare di raggiungere una posizione comune prima dell’incontro fra Vladimir Putin e Donald Trump previsto in Alaska il prossimo venerdì, giorno di Ferragosto. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali l’idea di un incontro in persona tra gli inquilini della Casa Bianca e del Cremlino, è emersa nelle ultime ore nel corso di una conference call fra i funzionari, la terza in tre giorni.

La notizia del prossimo incontro, lanciata da Trump attraverso il suo profilo social, è stata confermata dal Cremlino, che ha a sua volta invitato Trump in Russia per un secondo vertice. Sarà il primo faccia a faccia tra i due leader dal 2019. Sul tavolo, la discussione di un accordo che possa mettere fine alla guerra in Ucraina, accordo di pace che, come anticipato da Trump, potrebbe includere concessioni territoriali alla Russia.

📸Reuters
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Jim Lovell, l’astronauta statunitense comandante della missione Apollo 13, è morto all’età di 97 anni. Lo rende noto la ...
09/08/2025

Jim Lovell, l’astronauta statunitense comandante della missione Apollo 13, è morto all’età di 97 anni. Lo rende noto la NASA. Nell’aprile 1970 Lovell avrebbe dovuto essere il quinto uomo a camminare sulla Luna. Ma il modulo dell’Apollo 13, che trasportava Lovell e altri due astronauti, subì un’improvvisa esplosione del serbatoio di ossigeno durante il viaggio verso la Luna. Gli astronauti si salvarono a stento, trascorrendo quattro giorni nel modulo come fosse una scialuppa di salvataggio.

La ricostruzione della missione nel popolare film del 1995 Apollo 13 portò a Jim Lovell, Fred Haise e Jack Swigert una nuova fama, complice il celebre momento in cui il personaggio di Lovell, interpretato da Tom Hanks, pronuncia la frase: «Houston, abbiamo un problema».

In realtà, le cose andarono diversamente. Il 13 aprile 1970, dopo l’esplosione di un serbatoio di ossigeno, fu Jack Swigert a comunicare per primo: «Okay, Houston, we've had a problem here» (“Okay, Houston, abbiamo avuto un problema qui”). Poco dopo, Lovell confermò alla base: «Houston, we've had a problem» (“Houston, abbiamo avuto un problema”). Tom Hanks nel film disse semplicemente: «Houston, we have a problem».

📸 Keystone
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Lunghi periodi di assenteismo da scuola senza validi motivi danneggiano lo sviluppo psichico dei giovani, pregiudicando ...
08/08/2025

Lunghi periodi di assenteismo da scuola senza validi motivi danneggiano lo sviluppo psichico dei giovani, pregiudicando anche la loro formazione futura. È quanto constatano le associazioni dei docenti romandi e svizzero tedeschi che chiedono provvedimenti di sostegno per ragazzi e ragazze allo scopo di arginare un fenomeno in crescita.

L'assenteismo non è semplicemente "bigiare" una lezione, sostengono in una nota odierna le due associazioni che riuniscono i docenti romandi e svizzero tedeschi (Dachverband Lehrerinnen und Lehrer Schweiz (LCH) e Syndicat des Enseignant-es Romand-es (SER). Benché non esistano dati nazionali, si legge nel comunicato, Cantoni e Città parlano di un fenomeno in crescita, le cui cause sono sovente complesse, che riguarda anche l'asilo e le scuole elementari.

Per contrastare questa tendenza, le due associazioni auspicano l'istituzione di un sistema d'allarme preventivo e una migliore interazione fra allievo e maestro. Un tale sistema dovrebbe essere in grado di riconoscere certi segnali di disagio, che sovente si manifestano con un malessere fisico. Quando gli scolari saltano sovente le lezioni, alla base di tale comportamento non vi è solo la scuola.

Per questo è necessario coinvolgere non solo i docenti, gli psicologi scolastici e i medici, ma anche i genitori e, in generale, l'intera società. Le scuole, stando alle due associazioni, devono offrire un ambiente dove i giovani si sentano a loro agio e possano imparare con profitto.

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Protesta di Greenpeace stamane a Ginevra: nel corso dei negoziati finali dell'ONU per un trattato globale sulla plastica...
07/08/2025

Protesta di Greenpeace stamane a Ginevra: nel corso dei negoziati finali dell'ONU per un trattato globale sulla plastica, una ventina di attivisti provenienti da diversi paesi europei hanno compiuto un'azione simbolica davanti al Palazzo delle Nazioni, versando vernice nera per rappresentare una "scia di petrolio" e appendendo striscioni per denunciare l'influenza eccessiva delle lobby del settore fossile. Lo indica Greenpeace in una nota.

"Attenzione, è scivoloso. Ma è commestibile, non è tossico", diceva uno degli attivisti ai passanti che tentavano di evitare la sostanza nera. Alcuni manifestanti si sono issati sul tetto dell'edificio che ospita il controllo della sicurezza.

L'area è stata isolata dalla polizia, costringendo le persone che arrivavano in auto o in bicicletta a ripiegare su un altro ingresso. Gli attivisti sono stati poi sottoposti ai consueti controlli d'identità.

Greenpeace accusa le lobby e i rappresentanti di stati produttori di petrolio di ostacolare un trattato che preveda una riduzione globale della produzione di plastica. Secondo il Center for International Environmental Law (CIEL), nell'ultima sessione di negoziati a Busan, in Corea del Sud, erano presenti oltre 220 lobbisti del settore petrolchimico, un aumento del 12% rispetto alla sessione precedente a Ottawa (Canada).

I lobbisti sono addirittura più numerosi dei delegati dell'Unione Europea, mentre le comunità colpite dai rifiuti plastici, i popoli indigeni e la società civile faticano a ottenere una partecipazione significativa.

In una lettera indirizzata al Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) e al segretariato del trattato sulla plastica, Greenpeace e CIEL chiedono l'esclusione delle lobby del settore fossile dai negoziati per garantire il raggiungimento di un accordo che riduca la produzione di plastica a livello globale.

Per l'organizzazione ambientalista, se le industrie fossili riuscissero a imporre un trattato debole, la produzione di plastica potrebbe triplicare entro il 2050, con gravi conseguenze per l'ambiente, il clima e la salute.

Greenpeace esorta i governi a adottare un trattato che metta al primo posto le persone e il pianeta, non i profitti a breve termine delle aziende, sottolineando la necessità di ridurre drasticamente la produzione di plastica.

Secondo una fonte diplomatica di uno degli Stati favorevoli all'accordo, da martedì i paesi produttori di petrolio stanno frenando qualsiasi progresso sulla questione della riduzione dell'inquinamento da plastica e sull'elaborazione di un elenco di sostanze da vietare.

📷 Keystone

Il Consiglio federale non intende gettare la spugna circa i dazi punitivi statunitensi: proseguirà i colloqui con la con...
07/08/2025

Il Consiglio federale non intende gettare la spugna circa i dazi punitivi statunitensi: proseguirà i colloqui con la controparte per ottenere al più presto una riduzione. A breve discuterà anche di eventuali sgravi per le imprese, ha fatto sapere il Governo al termine di una riunione tenutasi giovedì.

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📷 Keystone

Le catastrofi naturali nel primo semestre 2025 hanno provocato danni per 135 miliardi di dollari (109 miliardi di franch...
07/08/2025

Le catastrofi naturali nel primo semestre 2025 hanno provocato danni per 135 miliardi di dollari (109 miliardi di franchi al cambio attuale), di cui 80 miliardi coperti dalle assicurazioni. Lo indica la società di riassicurazione elvetica Swiss Re in un suo rapporto periodico sul tema.

Entrambi i dati sono sensibilmente superiori a quelli dello stesso periodo dell'anno scorso, quando si erano attestati rispettivamente a 123 e a 62 miliardi. Ancora più forte è inoltre lo scarto rispetto alla media decennale 2015-2024: +36% e +95%. Per gli assicuratori si è trattato del secondo primo semestre più caro mai osservato.

A pesare in modo particolarmente forte quest'anno sono stati gli incendi boschivi in California e varie tempeste negli Stati Uniti. Gli incendi che hanno devastato alcune zone della contea di Los Angeles nel mese di gennaio costituiscono di gran lunga il più grave evento assicurato mai registrato, con perdite da rimborsare stimate in 40 miliardi di dollari.

"Il mezzo più efficace per aumentare la resilienza e la sicurezza delle comunità è raddoppiare gli sforzi in materia di mitigazione e adattamento", afferma Jérôme Jean Haegeli, capo economista di Swiss Re, citato in un comunicato. "È in questo campo che tutti possono contribuire a ridurre le perdite prima che si verifichino. Sebbene i provvedimenti abbiano un costo, la nostra ricerca dimostra che, ad esempio, le misure di protezione dalle inondazioni come dighe, argini e paratoie sono fino a dieci volte più convenienti rispetto alla ricostruzione".

Se ai disastri naturali (terremoti, cicloni, tempeste, inondazioni, incendi di boschi) si aggiungono quelli causati dall'uomo si arriva a un totale di danni di 143 miliardi (contro i 130 della prima parte del 2023, ma i 106 della media degli ultimi dieci anni), di cui 87 miliardi (in confronto a rispettivamente 69 e 47) assicurati.

📷 Keystone

Il turismo in Svizzera continua a mostrare segnali positivi. Nel mese di giugno 2025 si sono registrati 4,15 milioni di ...
07/08/2025

Il turismo in Svizzera continua a mostrare segnali positivi. Nel mese di giugno 2025 si sono registrati 4,15 milioni di pernottamenti, in aumento dell’1,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A trainare la crescita è stata soprattutto la domanda interna (+3,0%), mentre quella estera ha segnato un +0,9%. Tra i visitatori stranieri, gli statunitensi si confermano i più numerosi, seguiti da tedeschi, britannici, francesi e italiani.

A livello regionale, i Grigioni hanno registrato un aumento dell’11,8% nei pernottamenti, mentre il Ticino ha segnato un + 4,2%. In calo invece le regioni di Zurigo, Berna e Ginevra, le uniche con variazioni negative su base annua.

Le statistiche confermano il buon andamento dell’intero primo semestre: 20,4 milioni di notti complessive, pari a un incremento dell’1,4% rispetto al 2024. Vi sono quindi tutte le carte in regola per superare il primato raggiunto lo scorso anno, quando in totale i pernottamenti erano stati 42,8 milioni.

📸: Keystone

In Francia, la droga è ormai diffusa ovunque, secondo l’ultimo rapporto dell’Ufficio antidroga francese (OFAST). L’offer...
06/08/2025

In Francia, la droga è ormai diffusa ovunque, secondo l’ultimo rapporto dell’Ufficio antidroga francese (OFAST). L’offerta è definita “senza zone bianche”: nessun territorio è risparmiato.

A dominare è la cocaina. I sequestri sono aumentati in modo vertiginoso, i prezzi sono crollati e il consumo è in forte crescita. Oltre un milione di francesi ne farebbero un uso regolare.

Solo nei primi sei mesi del 2025 sono state sequestrate 37 tonnellate di cocaina, con un aumento del 50% rispetto all’inizio del 2024.

📸: iStock

Un ponte a lungo atteso e dibattuto che collega la terraferma italiana con la Sicilia ha superato mercoledì un important...
06/08/2025

Un ponte a lungo atteso e dibattuto che collega la terraferma italiana con la Sicilia ha superato mercoledì un importante ostacolo, consentendo l’inizio dei lavori su quello che sarebbe il ponte sospeso più lungo del mondo, nonostante le preoccupazioni riguardanti i terremoti, gli impatti ambientali e la minaccia di infiltrazioni mafiose.

"Approvato il progetto da 13,5 miliardi di euro", ha dichiarato il Ministero dei trasporti in un comunicato. Matteo Salvini che sarà “un acceleratore per lo sviluppo” per l’Italia meridionale. I lavori preliminari potrebbero iniziare entro quest’estate

Il grande viadotto sullo Stretto di Messina è stato approvato e cancellato più volte da quando un governo italiano ha richiesto per la prima volta studi di fattibilità nel 1969. Il progetto è stato poi ripreso dall’amministrazione della premier Giorgia Meloni nel 2023. Va rilevato che l’idea di realizzare un collegamento tra la Sicilia e la pen*sola italiana risale all’antica Roma.

La decisione segna una vittoria politica per Salvini, che ha fatto della realizzazione del ponte un obiettivo fondamentale del suo mandato, affermando che rappresenterebbe “una rivoluzione” per il sud Italia, portando lavoro e crescita economica. Il viadotto tra Calabria e Sicilia misurerebbe quasi 3,7 chilometri.

La sua campata sospesa raggiunge i 3,3 chilometri, superando il ponte di Canakkale in Turchia, attualmente il più lungo (2’023 metri). Con quattro corsie di traffico affiancate da una ferrovia a doppio binario, il ponte avrebbe la capacità di sostenere 6’000 auto all’ora e 200 treni al giorno.

Il progetto potrebbe fornire un impulso all’impegno dell’Italia di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL, come delineato dalla NATO, poiché il governo ha indicato che classificherebbe il ponte come correlato alla difesa.

L’Esecutivo di Giorgia Meloni sostiene che il ponte costituirebbe un corridoio strategico per movimenti rapidi di truppe della NATO, ma un gruppo di oltre 600 professori e ricercatori ha firmato una lettera all’inizio di quest’estate in opposizione alla classificazione militare.

📷 Keystone

Il 6 agosto 1945 una bomba carica di uranio-235 viene sganciata da un aereo statunitense sulla città di Hiroshima. La po...
06/08/2025

Il 6 agosto 1945 una bomba carica di uranio-235 viene sganciata da un aereo statunitense sulla città di Hiroshima. La potenza è paragonabile a circa 15’000 tonnellate di TNT, a terra arrivano anche le radiazioni. Pochi giorni dopo, il 9 agosto, a Nagasaki esplode un altro ordigno carico di plutonio-239, comparabile a circa 21’000 tonnellate di TNT. Le esplosioni riducono in cenere gli esseri umani, ogni forma di vita e scioglie anche l’acciaio. I morti entro la fine del 1945 saranno oltre 214'000.

Tra gli effetti collaterali che affliggeranno gli Hibakusha, i sopravvissuti ai bombardamenti delle due città giapponesi, ci sono leucemia e cancro, ma anche tumori alla tiroide, al seno e ai polmoni a tassi più alti del normale. Si verificano livelli più elevati di aborti spontanei, decessi tra i neonati, sviluppo di ritardi nei bambini e molto altro.

La morte, la distruzione e le conseguenze sociali prodotte da quell’atto continuano a segnare la società giapponese e non solo. Tutt’oggi la comunità internazionale si chiede se esista una motivazione, conquista politica oppure obiettivo che possa giustificare tale gesto.

Verità storica e implicazioni morali dell’uso delle bombe atomiche contro il Giappone, il prof. Peter Kuznick: “L’uso delle armi nucleari fu un oltraggio e un crimine di guerra”

La NASA punta a tornare sulla Luna e a costruirvi un reattore nucleare entro il 2030. Lo rivela Politico, che ha ottenut...
06/08/2025

La NASA punta a tornare sulla Luna e a costruirvi un reattore nucleare entro il 2030. Lo rivela Politico, che ha ottenuto documenti interni dell’agenzia spaziale americana. Il direttore Sean Duffy dovrebbe presentare ufficialmente il progetto nei prossimi giorni.

L’obiettivo è sviluppare un reattore da 100 kilowatt, capace di fornire energia stabile durante le lunghe notti lunari, quando il Sole non è visibile per circa due settimane. Entro 60 giorni, la NASA chiederà all’industria proposte concrete per la sua realizzazione.

La corsa alla Luna si inserisce in un contesto di crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina, che prevede una missione lunare con equipaggio nello stesso periodo del programma Artemis. L’idea di un reattore lunare non è nuova: era già stata avanzata dalla Russia e valutata dalla NASA. Secondo i documenti, il primo Paese a installare un reattore operativo potrebbe dichiarare una “zona d’esclusione”, ostacolando le attività altrui.

📷 Keystone

In base a un sondaggio di Bonus.ch, il 66% degli abitanti della Svizzera italiana prevede di cambiare cassa malattia per...
05/08/2025

In base a un sondaggio di Bonus.ch, il 66% degli abitanti della Svizzera italiana prevede di cambiare cassa malattia per il 2026, in vista di una nuova stangata dei premi. E quasi la metà mette in discussione l'obbligatorietà della assicurazione sanitaria di base.

Lo scorso anno è effettivamente passato a un altro assicuratore il 21% degli interpellati, a fronte del 17% a livello nazionale. Complessivamente l'83% di chi ha richiesto una nuova offerta ha motivato la decisione principalmente con il desiderio di risparmiare, afferma oggi in una nota il portale di confronto online che in maggio - quando l'aumento stimato dei premi malattia l'anno prossimo era compreso tra il 4% e il 6% - ha interrogato in rete oltre 4'500 persone in tutto il paese.

Mentre nella Svizzera italiana una quota record dei due terzi ha dichiarato l'intenzione di optare per una nuova compagnia, in Romandia il tasso scende al 32%. Ancor più renitenti gli interpellati nella Svizzera tedesca: più di otto persone su dieci non prevedono di disdire la propria assicurazione. Negli ultimi due anni, viene ricordato, il Ticino è stato il cantone più colpito dall'aumento dei premi, con un incremento medio del 10,5%.

Dal sondaggio emerge pure che quasi un terzo del campione sarebbe pronto a rinunciare all'obbligo di avere un'assicurazione sanitaria. La Svizzera italiana si distingue nettamente: il 46% della popolazione di questa regione sarebbe disposta a mettere in discussione il principio stesso dell'assicurazione malattia obbligatoria. La Svizzera romanda (27%) e la Svizzera tedesca (29%) mostrano un'adesione più forte al sistema attuale.

Bonus.ch ha anche invitato i partecipanti all'indagine a indicare l'unica misura che accetterebbero per ridurre i premi. Il 36% ha optato per il modello "medico di famiglia" come primo punto di accesso alle cure, relegando in secondo piano il ricorso diretto agli specialisti.

Solo l'11% accetterebbe un aumento della franchigia, il 10% prenderebbe in considerazione una consultazione prioritaria presso un farmacista autorizzato, il 9% opterebbe per la chiusura di alcuni ospedali, il 6% accetterebbe una riduzione delle prestazioni e il 4% sceglierebbe un aumento dell'aliquota percentuale di partecipazione alle spese. Il 23% delle persone interrogate rifiuta qualsiasi misura proposta per l'abbassamento dei premi.

Stando a un altro sondaggio sul tema pubblicato da comparis.ch e che ha coinvolto 1’029 persone in Svizzera, l'idea di ridurre l'offerta dell'assicurazione di base e di esternalizzare le prestazioni alle assicurazioni complementari, nonostante i premi elevati, viene respinta dal 51,8% degli intervistati. "Nessuno vuole rinunciare e nessuno vuole pagare di più. È un dilemma", afferma l'esperto di comparis.ch Felix Schneuwly, citato in un comunicato.

Già ora quasi il 40% della popolazione svizzera ha la sensazione che l'assicurazione di base non copra tutte le esigenze, un tasso che tra i romandi (50%) supera quello degli svizzerotedeschi (35%). "Anche se nell'ultimo decennio le prestazioni dell'assicurazione di base sono state costantemente ampliate e hanno causato un aumento dei premi, una percentuale considerevole della popolazione non sembra soddisfatta. È una contraddizione", afferma Schneuwly.

Il 78,8% degli intervistati ha così già stipulato almeno un'assicurazione complementare e il 47,5% vuole ampliare la propria copertura. In effetti i "premi elevati" sono percepiti come il principale ostacolo alla stipula di un'assicurazione complementare dal 62,1% degli intervistati, peraltro in tutte le fasce di reddito, seguiti dai controlli sanitari prima di un eventuale contratto e dalle malattie pregresse con il 32,3%. Tra le persone che non hanno una copertura complementare, il 34,8% ritiene che l'esame dello stato di salute sia un grande ostacolo.

Nel complesso, la prestazione complementare che riguarda il comfort in ospedale è considerata la più importante. Al secondo posto si trovano i metodi di cura alternativi come la naturopatia e l'omeopatia. Seguono prestazioni come occhiali e lenti a contatto. L'importanza dei sussidi per le cure dentistiche occupa il quarto posto nella scala di importanza e aumenta notevolmente con l'età degli intervistati.

📷 Ti-Press

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