Star comunicazione in movimento

Star comunicazione in movimento Venti anni di esperienza di comunicazione e progettazione di eventi internazionali

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16/07/2025

- - , Palazzo S. Giorgio, 26 settembre 2025

All' non viene riconosciuto il fattore tempo.

Congestionamenti e attese sono la norma ma potrebbero diventarlo per l'intero sistema logistico e manifatturiero.

Se improduttività e disservizi dei trasporti si cristallizzano, per quanto può sopravvivere il mercato senza regole?

La   per evitare il flopdelle grandi infrastrutture del  Per Falteri ( ) è il momento di una virata verso una   policent...
07/07/2025

La per evitare il flop
delle grandi infrastrutture del

Per Falteri ( ) è il momento di una virata verso una policentrica, altrimenti si rischia di non fare delle nuove opere un driver di crescita e sviluppo

Si possono costruire le più efficienti del mondo, ma senza un coordinamento di sistema e una logistica che si basi su un modello policentrico, si rischia di fare un buco nell’acqua.
A intervenire con un particolare riferimento all’area del Nord Ovest, vera e propria chiave di lettura del sistema produttivo del Paese, è , Presidente di Federlogistica, che propone un approccio del tutto originale al tema di una reale efficienza logistica.
“Se vogliamo che i grandi investimenti in infrastrutture in atto – afferma Falteri – diventino moltiplicatori di sviluppo reale, dobbiamo pensare alla logistica non come un comparto isolato, ma come un , che unisce , , viabilità, digitale e . Altrimenti anche l’effetto di grandi infrastrutture come la Diga di non sarà proporzionato allo sforzo.”
“La nostra proposta è chiara: creare un modello policentrico, in cui ogni nodo – dal porto al , fino ai distretti industriali e intermodali – contribuisce a costruire valore. Questo significa anche investire su formazione, semplificazione e qualità dei servizi, affinché, tornando al caso Nord Ovest, la Liguria non sia solo un punto di passaggio, ma un luogo in cui si genera economia, lavoro e innovazione”.
“Proprio i grandi progetti in fase di attuazione – prosegue il Presidente di Federlogistica – devono spingere verso una responsabilità collettiva che impedisca di confinare queste opere in ambiti settoriali che purtroppo rappresentano una tentazione costante. E lo strumento per compiere questo salto di qualità, che impatti sulle istituzioni pubbliche così come sugli operatori privati, già esiste, ma deve cessare di essere un guscio vuoto”.
Il riferimento è alla Zona Logistica Semplificata (ZLS), che non può essere solo un provvedimento normativo astratto. Deve diventare un’opportunità tangibile per le imprese che operano, investono e credono nella diventando la chiave per definire regole chiare, stabili e comprensibili, che diano certezza alle imprese; snellire le procedure autorizzative, con tempi dimezzati e iter semplificati; far partire lo sportello unico operativo, che metta in rete Regione, Agenzia delle , enti locali, , agenzie fiscali; attuare misure fiscali e contributive concrete, come crediti d’imposta automatici per chi investe nella logistica, nella sostenibilità o nell’innovazione e consenta di promuovere il sistema a livello nazionale e internazionale con l’obiettivo di attirare investitori.

  ( ): “STOP ALLA PENALIZZAZIONE DEI   IN FAVORE DI QUELLI EXTRACOMUNITARI”Immediato superamento della distorsione per c...
01/07/2025

( ): “STOP ALLA PENALIZZAZIONE DEI IN FAVORE DI QUELLI EXTRACOMUNITARI”

Immediato superamento della distorsione per cui l’Italia sostiene economicamente i marittimi extracomunitari impiegati nei servizi internazionali e di crociera e non i marittimi italiani imbarcati sulle navi che effettuano i collegamenti di corto raggio. E definizione di un intervento mirato dello Stato per favorire il rinnovo e il ringiovanimento delle flotte dei traghetti in un mercato che non può essere supportato economicamente solo da finanziamenti privati; quindi, un nuovo schema di aiuti pubblici per i cantieri europei per rilanciare concretamente la cantieristica del continente senza ricorrere a insensate misure protezionistiche.

Muovendo circostanziate critiche alla politica marittima, industriale e ambientalista seguita negli ultimi anni dall’Unione europea, Stefano Messina, Presidente di Assarmatori (l’Associazione aderente a Conftrasporto-Confcommercio che riunisce armatori italiani, europei e di Paesi terzi che operano regolarmente in Italia), ha indirizzato al Governo e al Parlamento un vero e proprio cahier de doleance che fa perno su queste richieste. E lo ha fatto aprendo l’Annual Meeting 2025, che si è tenuto a Roma alla presenza, fra gli altri, del Vice Presidente del Consiglio e Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi. L’Assemblea ha ricevuto anche i videomessaggi del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e del Vice Presidente Esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto.

“La più grande flotta di traghetti al mondo, quella italiana, non potrà essere rinnovata esclusivamente con le risorse degli armatori – ha affermato esplicitamente Messina – ed è ora di dire la verità sulla favoletta dell’ETS, il prelievo “ecologico” su merci e passeggeri che avrebbe dovuto produrre proventi per il comparto marittimo al fine di finanziare innovazione, rinnovo della flotta, sicurezza”. “Non è così”, ha rivelato Messina, precisando che il 50% di questi fondi “è oggi destinato a tamponare il debito pubblico. Una modalità che deve essere cambiata, reindirizzando quelle risorse al settore che le ha generate e affrontando così, in modo concreto, il tema del rinnovo della flotta traghetti; rinnovo per il quale è indispensabile un intervento concreto dello Stato che affianchi le iniziative degli armatori”.

Stefano Messina ha anche evidenziato il tema del rilancio della cantieristica europea, tornato di scottante attualità alla luce delle guerre commerciali in atto e della crociata lanciata dall’amministrazione americana, per la creazione non solo di una cantieristica USA, ma anche di un’offerta di costruzioni navali che sia alternativa al monopolio asiatico: “In Europa – ha detto – c’è chi vorrebbe sostenere un approccio protezionistico che, anziché promuovere attivamente la competitività dei cantieri europei, potrebbe aprire la strada a misure di stampo protezionistico per chi non sceglie il ‘Made in Europe’. Come accade con l’ETS, le politiche comunitarie generano forti contraddizioni fra metodo e obiettivi da raggiugere. Siamo favorevoli e assolutamente convinti, e in questo gli armatori sono pronti a recitare la loro parte, della necessità di rilanciare la cantieristica europea in segmenti dove ha perso leadership e competenze. Tuttavia, questo obiettivo non può essere perseguito attraverso mere politiche protezionistiche. Occorre ridisegnare, in coerenza con il mercato, un regime di Aiuti di Stato a favore dei cantieri europei”.

Messina ha quindi acceso i riflettori sull’urgenza di una massiccia opera di sburocratizzazione dell’ordinamento della navigazione e di digitalizzazione, fattori che rilancerebbero la competitività di una bandiera italiana che invece continua a perdere tonnellaggio a causa del flagging out verso bandiere di altri Stati, anche comunitari, che offrono tempi ridotti e procedure semplificate.

Il Presidente dell’associazione armatoriale si è quindi concentrato sul tema del lavoro marittimo. “È mai possibile – la provocazione di Messina – che il nostro Paese sostenga economicamente i marittimi extracomunitari nei servizi internazionali e di crociera e non i marittimi, quasi tutti se non tutti italiani, che lavorano sulle navi impiegate nei servizi di corto raggio e in particolare nei collegamenti con le isole che assicurano la continuità territoriale? È forse questa la ragione per cui abbiamo rinunciato a misurare il fenomeno dei marittimi non europei non dotandoci di un’anagrafe digitale dei marittimi? Di certo è una stortura inaccettabile, su cui si è pronunciata la Commissione Europea invitando l’Italia a rispettare le regole europee. Noi ci batteremo per far rispettare queste regole e per portare un beneficio concreto ad un comparto che ha bisogno di essere messo al centro delle politiche di sostegno all’occupazione”.

Nel corso dell’Assemblea odierna, il Premio Assarmatori 2025, tradizionale riconoscimento consegnato dall’Associazione, è andato alla Fondazione Stella Maris di Genova per il suo lavoro di sostegno e cura proprio nei confronti del personale marittimo.

Il dibattito dell’Annual Meeting è stato arricchito, inoltre, da una tavola rotonda moderata dal Direttore de Il Secolo XIX, Michele Brambilla, cui hanno preso parte Salvatore Deidda, Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Marco Bisagno, Presidente del cantiere T.Mariotti, Vincenzo Franza, CEO di Caronte & Tourist Isole Minori, Mauro Mallone, Presidente del Comitato ETS, e Christos Stylianides, già Ministro per la Navigazione e della Politica insulare della Grecia.

Subito un “ ” per arginare la campagna di demonizzazione delle crociereIl Presidente di  , Paolo Pessina, lancia un gu**...
25/06/2025

Subito un “ ” per arginare la campagna di demonizzazione delle crociere

Il Presidente di , Paolo Pessina, lancia un gu**to di sfida: “Non sono le navi passeggeri i responsabili dell’overtourism, ma siamo pronti a gestire il dialogo con territori e comunità locali”.
Il Presidente di , Carlo Sangalli, rilancia il “Sense of Italy”

“Oggi parliamo di segnali, ma le campagne di ostilità e di “respingimento” maturano alla svelta e producono spesso risultati incontrollati e incontrollabili. Per questo oggi scendiamo in campo non per difendere le crociere, ma per affermare con forza: le crociere sono una risorsa turistica importante per il Paese, uno strumento di promozione del Sistema Italia e non possono né devono diventare il bersaglio di una campagna di odio indiscriminato che tende a individuare nelle grandi navi bianche il nuovo nemico per i territori per le comunità e per l’ambiente”.
Paolo Pessina, Presidente della Federazione Nazionale degli Agenti, Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi, lancia così un gu**to di sfida non tanto e non solo alla cultura del “No”, ma anche alla deriva ormai in atto da anni e innescata dall’espulsione delle navi da crociera dalla Laguna di Venezia. E lo fa, in occasione dell’assemblea pubblica di Federagenti oggi a Roma, proponendo un approccio del tutto nuovo sintetizzabile in un motto “un Patto per il mare”.
Con territori e comunità del Paese a rischio, reale o virtuale, di overtourism, il “Patto per il mare” propone prima di tutto un’operazione verità sull’impatto delle navi bianche e dei crocieristi, quindi una vera e propria “formula” di coordinamento del turismo che arriva dal mare. Un turismo – ha ricordato il Presidente di Federagenti – che genera un posto di lavoro ogni venti crocieristi trasportati, che produce un fatturato totale di 168,6 miliardi di dollari, che in Europa raggiunge i 55,3 miliardi e in Italia i 15 miliardi.
“Difronte a un trend che, in modo talora grottesco – afferma Pessina – tende a identificare nelle navi passeggeri il simbolo del lusso che calpesta i diritti (sulla falsariga della contestazione per le nozze di Jeff Bezos), è necessario intervenire subito e con decisione”.
Su oltre 460 milioni di presenze turistiche che scelgono la nostra Pen*sola, le crociere incidono per meno del 3%, con 15 milioni di transiti. Ed ecco alcuni dati relativi alle località in cui in modo crescente le crociere vengono contestate.
Portofino 528 abitanti, una media di 12mila turisti al giorno; Cinque Terre, 4mila abitanti a fronte di 4 milioni di turisti all’anno; Costiera Amalfitana 34mila abitanti e una pressione di oltre 2 milioni di turisti all’anno; Capri 7.300 abitanti e una media di 50.000 turisti al giorno. E poi Venezia, la madre di tutte le battaglie, la città porto, l’ex Repubblica Marinara che ha scacciato le navi da crociera dalla Laguna. Senza navi 60.000 turisti al giorno sciamano per le calli con punte di 150.000, a fronte di una popolazione autoctona che nel centro storico non supera i 49mila abitanti.
Ma – per Federagenti – è inutile nascondere il problema: la propaganda tende a diventare cultura diffusa e prima che ciò accada gli Agenti Marittimi propongono una soluzione concreta. Un “Patto per il mare” che coinvolga territori, comunità, compagnie crocieristiche, operatori turistici e che, sotto la regia degli Agenti Marittimi centri questi risultati:
• Calendarizzazione intelligente degli accosti
• Varo di misure per evitare sovraccarichi nei picchi stagionali e migliorare l’accettazione sociale, anche attraverso una calendarizzazione nazionale condivisa tra tutti i porti e le principali compagnie crocieristiche
• Tavoli di lavoro permanenti tra porti, agenti e compagnie per tracciare e rispettare un calendario di arrivi e partenze che impedisca la concentrazione degli stessi in singole date e singoli orari
• Messa a punto e differenziazione di itinerari sostenibili co-progettati
• Coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni e degli gli stakeholder locali
• Valorizzazione anche dei porti minori o secondari con piani di sviluppo sostenibile
• Valorizzazione di destinazioni alternative per le escursioni a terra
• Progettazione e valorizzazione delle risorse prodotte dalle comunità locali attraverso intese condivise sullo shopping a terra
• Armonizzazione del sistema di regole portuali
• Armonizzazione delle norme relative alla gestione dell’accosto: i rifiuti, la sicurezza, i permessi le dichiarazioni amministrative
• L’applicazione omogenea e sistematica in tutti gli scali italiani di procedure ESG Environmental, Social, and Governance che comportino il massimo livello di sostenibilità per i territori, i loro cittadini, i lavoratori e le imprese economiche coinvolte
• Trasformazione di questo sistema di regole, spesso caratterizzate da grande rigidità, da fattore di costo a valore aggiunto per il territorio e gli armatori

Perché gli Agenti Marittimi? Perché, nonostante oggi siano spesso costretti a operare in posizioni di forte marginalità economica e di compressione della remunerazione delle loro funzioni, sono gli unici in grado di gestire le connessioni, e quindi a gestire (all’interno di un nuovo dialogo con le compagnie) una problematica complessa in quanto:
1. Facilitatore di governance locale
2. Coprogettista con le compagnie di azioni sociali congiunte nei territori (educazione, impatto ambientale, welfare portuale)
3. Regista di azioni sociali congiunte nei territori (educazione, impatto ambientale, welfare portuale)
4. Ponte tra industria e territori
5. Formazione continua
6. Digitalizzazione e tracciabilità
E il peso del turismo nel futuro del Sistema Paese, che ha effettivamente bisogno di una programmazione efficiente, è stato anticipato dal residente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha affermato l’esigenza di valorizzare non solo il Made in Italy, ma attraverso i territori, il “Sense of Italy”, come aggregato di manifattura d’eccellenza, cultura e terziario di mercato avanzato che aumenta il valore della nostra offerta di beni e servizi. “Questa – ha concluso Sangalli – è la rotta giusta”.
È intervenuto quindi il Viceministro Edoardo Rixi che ha delineato le complessità del settore e la necessità di un fronte comune in un momento reso complesso dalle criticità geopolitiche in atto.
E proprio la necessità di un cambio di marcia è stata sostenuta dal Ministro del mare, Nello Musumeci, che ha rivendicato un ruolo preciso nella gestione dei porti e in linea con Federagenti, ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro per contrastare un ambientalismo estremo che con “la sua cultura di attacco va neutralizzato” prima che crei danni a un’industria sana come è quella delle crociere.

   ROMA, 25 GIUGNO 2025 Confermando un ruolo caratterizzato dalla massima flessibilità e duttilità operativa, gli agenti...
11/06/2025


ROMA, 25 GIUGNO 2025

Confermando un ruolo caratterizzato dalla massima flessibilità e duttilità operativa, gli agenti e mediatori marittimi si avvicinano alla loro Assemblea Pubblica, programmata per il 25 giugno prossimo, con una mission ben precisa: rendere compatibile la crescita in costante accelerazione di uno dei comparti più vivaci del settore marittimo, le , con la sostenibilità e un rapporto di collaborazione con i territori e le comunità costiere; analizzando a questo fine i ritorni economici per i territori interessati dagli itinerari delle grandi navi da crociera, ma anche cercando formule nuove di interfaccia con alcune fra le più suggestive località turistiche italiane e le navi da crociera. Un appuntamento strategico che vedrà la partecipazione di alcuni fra i maggiori esperti del settore.

09/06/2025
12/05/2025

lancia la sfida dell’ made in

, del prodotto in ogni fase di e di , possibilità di elaborare in tempo reale statistiche di e di individuare i punti di criticità che impediscono al prodotto italiano, specie quello proveniente dal Mezzogiorno, di raggiungere i mercati e di essere competitivo.

A pochi giorni dalla chiusura di , , presidente di Federlogistica, lancia un gu**to di sfida per rilanciare il settore dell’ortofrutta e, attraverso un attento processo di digitalizzazione, rendere competitivi anche comparti che negli anni passati sono stati protagonisti negativi di grandi sprechi (basti pensare al caso delle arance di Sicilia nella competizione con le arance spagnole).

“Siamo da sempre fautori – afferma Falteri – di alleanze che traguardino obiettivi concreti e crediamo che questo settore sia maturo per un dialogo più costruttivo con Coldiretti e con i grandi mercati che inevitabilmente e fortunatamente stanno assumendo le caratteristiche di piattaforme logistiche. La crea spazi di manovra sino a ieri inesistenti e la possibilità di integrare alla produzione e alla distribuzione un ciclo logistico caratterizzato da tracciabilità ed efficienza.

“L’ortofrutta – ricorda il presidente di Federlogistica riprendendo anche i dati scaturiti da Macfrut – vale in Italia oltre 17 miliardi di euro, nella fase produttiva, ma sale a circa 60 miliardi in valore se si prende in esame l’intera filiera, dal seme alla tavola. L’ortofrutta rappresenta oltre un quarto della produzione agricola nazionale (28%) e assieme alle conserve vegetali, contribuisce al 18% dell’export agroalimentare italiano. Complessivamente sono 300mila le aziende agricole del settore per 1,3 milioni di ettari”.

Con un export che lo scorso anno ha sfiorato quota 6,5 miliardi (+6,3%), per un dato in valore che sale a 12,5 miliardi di euro se al fresco si aggiunge anche il trasformato, la tecnologia conservativa, la digitalizzazione e l’on time che ne deriva, sono fattori determinanti di successo.

“Ancora una volta e troppo spesso – conclude Falteri – le aziende, ma anche le Associazioni che interagiscono su questo come su altri settori, non dialogano abbastanza. Alla luce di quanto sta accadendo sul fronte dei dazi e delle Dogane, il dialogo con è più un optional. È un obbligo”.

🌸 Buona Pasqua! 🐰
18/04/2025

🌸 Buona Pasqua! 🐰

Con ESG (Environmental, Social and Governance) nasce una nuova professionalità per gli Agenti Marittimi come garanti e s...
18/04/2025

Con ESG (Environmental, Social and Governance) nasce una nuova professionalità per gli Agenti Marittimi come garanti e sentinelle, ma anche come anello di congiunzione fra territori, comunità e armatori. Mass market, overtourism, ambiente, ricchezza per i territori e non rifiuto. Per l’industria delle crociere non un problema ma un’opportunità.

Questo il tema dell’Assemblea Pubblica 2025 di Federagenti

📆 25 giugno 2025 |📍 Roma | ⌚ Ore 9.30

👉 Scrivici per saperne di più!

Scatta anche quest'anno il conto alla rovescia per quella che è l'ottava edizione di Un mare di Svizzera. L'evento ormai...
14/04/2025

Scatta anche quest'anno il conto alla rovescia per quella che è l'ottava edizione di Un mare di Svizzera. L'evento ormai stabilmente nel programma internazionale di Lugano, si prepara a connotarsi sempre di più come un forum globale chiamato a interconnettere logistica, finanza, trading e commodities.
Appuntamento il 6 di ottobre al centro LAC di Lugano.

  del Frusinate, utile di 19,3    di 10 euro per azioneUn utile netto di 19,3 milioni di euro corrispondente all’1,52% d...
31/03/2025

del Frusinate, utile di 19,3
di 10 euro per azione

Un utile netto di 19,3 milioni di euro corrispondente all’1,52% del totale attivo di bilancio. Il che consente di proporre all’Assemblea degli dividendi per un ammontare complessivo di 5,9 milioni di euro, pari a circa 10 euro per ogni azione in circolazione nonché al azioni proprie 3 milioni di euro.

Questi i dati salienti del progetto di bilancio della , approvato dal Consiglio di Amministrazione: con un ROE al 17,11%, la solidità patrimoniale e la qualità dell’attivo, unitamente all'elevata redditività raggiunta, il CdA ha confermato integralmente i dati preliminari comunicati il 7 febbraio scorso.

La raccolta da clientela della Banca del Frusinate presieduta da Carlo Salvatori si è assestata a 966 milioni di euro, mentre i finanziamenti economici netti alla clientela raggiungono un totale di 780 milioni di euro, di cui il 92% afferente al comparto dei crediti in bonis, con un grado di copertura complessivo al 9%. Il della Banca, compreso dell’utile di periodo, si cifra in 136 milioni di euro, con un Cet1capital ratio e Total capital ratio al 18,2% utile di periodo escluso.

28/03/2025

Dal 13 al 18 ottobre
la

Ideata dall’ e , si pone come obiettivo primario quello di rafforzare il legame fra porto e città e fra porto e le categorie che “sulle banchine” operano e interagiscono

Si svolgerà dal 13 al 18 ottobre l’edizione 2025 della Shipping Week, l’ormai tradizionale appuntamento dell’Associazione degli Agenti e dei Mediatori Marittimi genovesi, che attira nel capoluogo ligure operatori del settore marittimo provenienti da tutto il mondo. Come in occasione delle precedenti edizioni la manifestazione culminerà con la 17esima and che rappresenta ormai il fiore all’occhiello del meeting e che si terrà presso il Padiglione Jean Nouvel della Fiera del mare nella serata del 16 ottobre.
Da un tavolo di lavoro che coinvolge più di trenta soggetti istituzionali, associativi e professionisti del territorio nasceranno le idee che definiranno il programma della settimana al cui interno si svolgeranno eventi e seminari. Fra le novità di quest’anno anche la collaborazione con editore de “ ”, quale partner tecnico-scientifico.
L’evento di apertura sarà previsto per il 13 ottobre e farà perno, in modo ancora più accentuato di quanto accaduto nelle precedenti edizioni della Genoa Shipping Week, sull’importanza del rapporto fra gli agenti e i mediatori marittimi e la città di Genova e quindi sul legame, il ruolo, e la progettualità futura della categoria come anello di congiunzione fra città e porto.
Per Assagenti la Genoa Shipping Week è un momento importante per polarizzare le migliori professionalità della Blue Economy e del cluster marittimo, porle a diretto confronto con le Istituzioni e quindi con il territorio implementando al tempo stesso un’azione di marketing collettiva e globale del porto.
“Per noi agenti e mediatori marittimi, ma anche per la struttura di Assagenti – sottolinea Gianluca Croce – la Genoa Shipping Week rappresenta uno sforzo importante; ma siamo certi che anche quest’anno i risultati supereranno le previsioni anche ottimistiche e confermeranno il trend di crescita quantitativa e qualitativa di questa manifestazione che è diventata anche un fiore all’occhiello per Genova”.

Adresse

Via Lucchini
Lugano
6900

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