22/08/2025
Gaza City, confermata per la prima volta la carestia, Israrele nega
Il 22 agosto, ora locale, l’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) sostenuta dalle Nazioni Unite e responsabile del monitoraggio della sicurezza alimentare, ha dichiarato che la carestia è stata confermata per la prima volta a Gaza City. In un rapporto pubblicato lo stesso giorno, l'IPC ha elevato il livello di carestia a Gaza alla fase 5, il livello più grave della scala di insicurezza alimentare. Secondo il rapporto, la carestia è stata confermata nell’area di Gaza, che include Gaza City e le aree limitrofe, e si prevede che le "condizioni catastrofiche" si diffonderanno a Deir al Balah e Khan Younis entro la fine di settembre: più di 640mila persone si troveranno ad affrontare un'insicurezza alimentare catastrofica nella Striscia di Gaza e altri 1,14 milioni saranno in stato di emergenza.
Il Ministero degli Affari Esteri israeliano ha rilasciato una dichiarazione nel corso della giornata, negando che ci fosse una carestia a Gaza City. Allo stesso tempo, alla luce del crescente numero di morti per fame e del rapido aumento dei livelli di malnutrizione acuta, agenzie delle Nazioni Unite come l'OMS hanno sottolineato la necessità di una risposta umanitaria immediata e completa per fermare la carestia ad ogni costo.
Il 22 agosto, ora locale, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rilasciato una dichiarazione sulla carestia attraverso l'Ufficio del proprio portavoce, descrivendo la situazione come un "disastro causato dall'uomo, non naturale" e chiedendo un'azione immediata.
Secondo quanto appreso il 21 agosto, inoltre, i ministri degli Esteri di 22 Paesi, tra cui Regno Unito, Francia e Italia, e l'Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui condannano fermamente l'approvazione da parte di Israele di un piano per la costruzione di oltre 3400 unità di insediamento nell'"Area E1" della Cisgiordania. La dichiarazione congiunta afferma che la decisione di Israele di approvare il piano è inaccettabile e costituisce una violazione del diritto internazionale. La dichiarazione condanna fermamente la decisione e ne chiede l'immediata revoca. https://italian.cri.cn/2025/08/22/ARTI1755864349050886