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Leggo GranCanaria Progetto editoriale collaborativo rivolto agli italiani a Gran Canaria

Intervalli nuvolosi in generale, più compatti nella parte settentrionale delle isole, con ampie schiarite nel pomeriggio...
26/09/2025

Intervalli nuvolosi in generale, più compatti nella parte settentrionale delle isole, con ampie schiarite nel pomeriggio, tranne che per la formazione di nuvolosità in evoluzione nelle zone interne esposte a sud.
Temperature con pochi cambiamenti, con un leggero aumento delle massime nelle zone interne.
Vento da nord-est da debole a moderato.

Supermercati alle Canarie: la differenza può arrivare a 2.000 euro l’annoDi Italiano alle CanarieCaro-spesa alle Canarie...
25/09/2025

Supermercati alle Canarie: la differenza può arrivare a 2.000 euro l’anno

Di Italiano alle Canarie

Caro-spesa alle Canarie secondo l’Organización de Consumidores y Usuarios (OCU): Las Palmas de Gran Canaria è in testa alla classifica nazionale, con Santa Cruz de Tenerife leggermente più economica ma comunque tra le città più care di Spagna

Un carrello sempre più caro

La capitale grancanaria guida la classifica delle città spagnole con la spesa più costosa, superando i 6.240 euro annui, mentre Santa Cruz de Tenerife risulta leggermente più economica. Oggi fare la spesa richiede tempo e attenzione: i prezzi elevati obbligano a confrontare offerte e insegne per riempire il carrello al minor costo possibile e cercare di arrivare a fine mese.

Lo studio della OCU

Secondo l’ultimo rapporto annuale sui supermercati elaborato dall’Organización de Consumidores y Usuarios (OCU), la differenza tra scegliere un’insegna o un’altra può pesare molto: nelle Canarie il divario raggiunge i 2.000 euro l’anno. L’indagine ha analizzato oltre 106.000 prezzi in 718 punti vendita di 183 città spagnole, tra cui Las Palmas de Gran Canaria e Santa Cruz de Tenerife.

Le catene più economiche e le più care

Come di consueto, ai vertici della convenienza (si fa per dire) figurano Alcampo, Lidl, Mercadona, Aldi, Carrefour, Spar e Hiperdino. Tuttavia, va sottolineato che in realtà non esiste una catena realmente conveniente: tutte registrano rincari generalizzati. All’estremo opposto si collocano Hipercor e Supercor.

Le differenze tra le isole

A Las Palmas de Gran Canaria la forbice è ancora più marcata e arriva a 2.156 euro, mentre a Santa Cruz de Tenerife resta al di sotto dei 2.000. Una cifra che equivale a quasi il 32% della spesa annuale di una famiglia tipo. In generale, l’arcipelago mostra uno scarto superiore alla media nazionale (1.132 euro), pur restando lontano da Madrid, dove la differenza tra supermercato più economico e più caro supera i 4.000 euro.

Il costo annuo della spesa

Le due province canarie registrano valori molto diversi. Las Palmas de Gran Canaria si posiziona in cima alla classifica nazionale con oltre 6.240 euro l’anno, al livello di Catalogna, Madrid o dei Paesi Baschi, nonostante salari medi sensibilmente inferiori. Santa Cruz de Tenerife, invece, oscilla tra i 6.120 e i 6.180 euro, in linea con l’Asturia.

Prezzi alti e potere d’acquisto

La domanda che resta aperta è perché le due capitali canarie mostrino tale divario, con Las Palmas al primo posto tra le città più care e Santa Cruz dietro di lei. La OCU evidenzia inoltre come gli effetti della crisi dei prezzi degli ultimi anni non siano svaniti: sebbene i rincari si siano rallentati, molti prodotti non hanno visto diminuzioni e continuano a mantenersi su livelli eccezionalmente alti. Questo frena la ripresa del potere d’acquisto delle famiglie canarie e di quelle del resto del Paese.

Fonte OCU - Canarias 7

I cassonetti non reggono più: rifiuti straripanti a Las Palmas de Gran CanariaDi Italiano alle CanarieQuartieri invasi d...
25/09/2025

I cassonetti non reggono più: rifiuti straripanti a Las Palmas de Gran Canaria

Di Italiano alle Canarie

Quartieri invasi dai rifiuti

Molti quartieri della città mostrano un’immagine insalubre, con cassonetti traboccanti e rifiuti lasciati a terra per giorni. Residenti di zone come La Milagrosa denunciano ritardi che arrivano fino a sei giorni senza raccolta, mentre ad Almatriche, San Lorenzo e Hoya Andrea i cumuli di immondizia sono ormai all’ordine del giorno.

Le denunce dei lavoratori

Gli operai di FCC Medio Ambiente attribuiscono il caos alla cattiva gestione comunale. Fabio Rodríguez, presidente del comitato aziendale, spiega che sono costretti a raccogliere rifiuti accumulati da giorni, con rischi per salute e sicurezza. «È una mancanza di rispetto usare i lavoratori come paravento per coprire la cattiva politica», aggiunge, criticando la sindaca Carolina Darias per la mancanza di dialogo.

Carenza di mezzi e personale

Dal servizio municipale, Rafael Hernández denuncia la scarsità di mezzi: «Dopo sette anni senza assunzioni, esce un camion quando ne servono dieci». Le zone centrali ricevono più attenzione, mentre i quartieri periferici restano indietro. Secondo Hernández, i 157 milioni del nuovo appalto comunale dovrebbero servire a rafforzare il servizio pubblico invece che alimentare la privatizzazione.

Una città al limite

I dipendenti ricordano che «in 25 anni di gestione non si era mai vista una situazione simile». Denunciano infortuni, assenze per malattia e degrado crescente, mentre i residenti minacciano proteste e i commercianti lamentano danni economici e di immagine. Nel frattempo dal comune silenzio assoluto.

Arrestato a Las Palmas un uomo per rapina con violenza ai danni di un’anzianaL’aggressione nel portone di casaLa Polizia...
25/09/2025

Arrestato a Las Palmas un uomo per rapina con violenza ai danni di un’anziana

L’aggressione nel portone di casa

La Polizia Nazionale ha arrestato a Las Palmas de Gran Canaria un uomo di 58 anni, con precedenti penali, come presunto autore di una rapina con violenza commessa lo scorso 25 agosto ai danni di una donna di 74 anni.

I fatti si sono verificati all’ingresso del portone dell’edificio in cui vive la vittima. L’uomo avrebbe approfittato del momento per introdursi dietro di lei e aggredirla con forza, tentando di strapparle la borsa. La donna, colpita dall’assalto, è caduta all’indietro riportando ferite, mentre l’aggressore continuava a ti**re il borsello trascinandola per alcuni metri. L’intervento di un vicino, appena uscito dall’ascensore, ha interrotto l’azione costringendo il rapinatore a fuggire.

Le indagini e l’arresto

A causa delle lesioni, la donna ha dovuto restare a letto diversi giorni. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza del portone, consegnate agli investigatori, insieme al riconoscimento fotografico di un testimone, hanno consentito di identificare il responsabile.

Il 19 settembre gli agenti hanno rintracciato l’uomo in strada e lo hanno arrestato. Al momento della cattura portava con sé vari oggetti provenienti da un presunto furto appena commesso. Dopo il fermo, è stato posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente.

Precedenti penali e sicurezza pubblica

Un uomo con precedenti penali, già noto alle forze dell’ordine, circolava liberamente fino al giorno dell’arresto. La domanda sorge spontanea: perché era ancora per strada? Questa scia di aggressioni non rappresenta più casi isolati, ma una costante in crescita. Intanto, alle Canarie sembra “andare tutto bene”, almeno a giudicare dai messaggi rassicuranti diffusi dalla sindaca Carolina Darias e dalla sua giunta.

Intervalli nuvolosi in generale, con bassa probabilità di piogge deboli al nord, tendenti a diventare nuvolosi a partire...
25/09/2025

Intervalli nuvolosi in generale, con bassa probabilità di piogge deboli al nord, tendenti a diventare nuvolosi a partire da mezzogiorno al sud di tutte le isole con probabili piogge occasionali.
Temperature con pochi cambiamenti.
Vento da debole a moderato da nord.

🎓🔥 Scuole canarie bollenti. La "bellissima" risposta del consigliere all'educazione: non sono io che mette il sole ne la...
24/09/2025

🎓🔥 Scuole canarie bollenti. La "bellissima" risposta del consigliere all'educazione: non sono io che mette il sole ne la pioggia.

Di Italiano alle Canarie

Denunce e proteste
Opposizione e famiglie segnalano che molti studenti hanno iniziato l’anno scolastico sudando come in una sauna, in assenza di piani chiari di adattamento al caldo e di misure strutturali per mitigare il problema. Alcuni centri sono stati costretti a interrompere le lezioni, mentre altri hanno lasciato la gestione della situazione nelle mani dei dirigenti scolastici, già oberati di responsabilità.

La replica del Governo
Il consejero di Educación, Poli Suárez, ha minimizzato le segnalazioni dichiarando che “l’avvio si è svolto con normalità, appena mezza dozzina di casi isolati”. Alle critiche ha risposto con una battuta destinata a far discutere:👉 “Yo no soy ni el que pone el sol ni la lluvia” (non sono io che mette il sole ne la pioggia).

Il nodo irrisolto
Una risposta ironica che scarica la responsabilità sul clima, ma che non cancella il punto centrale: le scuole canarie soffrono di un problema strutturale, costruite senza prevedere ombra, ventilazione o misure adeguate contro le alte temperature. La domanda resta aperta: si tratta di casi isolati o di una difficoltà cronica che viene continuamente rimandata?

https://www.canarias7.es/sociedad/educacion/denuncian-aulas-sauna-canarias-consejero-responde-pone-20250923192233-nt.html

Pedro Sánchez: dal cohete promesso alla disfatta economicaDi Italiano alle CanarieDalle promesse del 2015 alla realtà de...
24/09/2025

Pedro Sánchez: dal cohete promesso alla disfatta economica

Di Italiano alle Canarie

Dalle promesse del 2015 alla realtà del 2025

Nel 2015 Sánchez dichiarava con fierezza: “Me gustaría ser recordado como el político/presidente que arregló (aggiustò/sistemò) la economía de España”. All’epoca sembrava l’inizio di una fiaba, oggi suona come una barzelletta che nessuno ride più: quelle parole restano impresse solo come un’eco lontana, buona per i meme più che per i manuali di economia.

Un Paese in difficoltà

La realtà del 2025 racconta altro: un Paese con salari medi bloccati e significativamente inferiori alla media europea, una pressione fiscale crescente, una disuguaglianza sociale che si allarga e un debito pubblico che non smette di gonfiarsi. L’indice della miseria sale e consolida la Spagna in vetta alla classifica dell'Europa, insieme ad una povertà sempre maggiore e con tutto questo i cittadini fanno i conti con un quotidiano sempre più difficile.

A questi si aggiungono un’IRPF più alta del 75% rispetto all’ultima fase del governo Rajoy, un’inflazione ancora superiore alla media europea, un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti dell’UE, un sistema pensionistico sotto pressione, un deficit pubblico cronico, una produttività stagnante e una immigrazione fortissima che accresce ulteriormente le tensioni sociali.

Forse non verrà ricordato come il presidente che “aggiustò l’economia”, ma sicuramente come quello che l’ha spinta verso una maggiore fragilità, che l’ha trasformata in un meccanismo dipendente dai sussidi europei e l’ha allontanata anni luce dal benessere reale dei cittadini, lasciando dietro di sé un’eredità di precarietà, disillusione e promesse tradite.

La storia scritta dai fatti

I politici amano le frasi ad effetto, come quel ripetuto slogan di Sánchez secondo cui “l’economia sp****la va como un cohete” (razzo), ma la storia non si scrive con i tweet né con le interviste. Si scrive con i fatti.

Questi sono ampiamente contro di lui e facilmente verificabili e non fanno altro che rafforzare una memoria collettiva, urbana e quotidiana, tutt’altro che indulgente verso chi promette mari e monti e lascia in eredità precarietà, rincari soffocanti e un malcontento sociale sempre più esplosivo.

Manifestazioni pro Palestina e il paradosso canarioDi Italiano alle CanarieLe piazze europeeLe piazze italiane, spagnole...
24/09/2025

Manifestazioni pro Palestina e il paradosso canario

Di Italiano alle Canarie

Le piazze europee

Le piazze italiane, spagnole ed europee si sono riempite di cortei, sit-in e bandiere per denunciare la sofferenza del popolo palestinese. Roma, Milano, Madrid, Barcellona, Londra, Parigi, Berlino: migliaia, anzi centinaia di migliaia di persone in strada. Giusto? Certo. SACROSANTO indignarsi per Gaza. Ma qui nasce la contraddizione.

Il silenzio sulle questioni interne

Quando si tratta di salari bloccati, precarietà cronica, pensioni ridicole, giovani costretti a emigrare, sanità al collasso, povertà dilagante o guerre dimenticate in Africa e Medio Oriente, le piazze restano vuote o comunque non riescono a smuovere tutte le masse che si sono mosse per Gaza. In Italia, Spagna e in molti altri Paesi europei non si vedono forti movimenti di massa pronti a criticare aspramente le politiche governative.
A fare eccezione è la Francia, dove la tradizione di protesta sociale è più radicata e capace di scendere in piazza davvero con forza quando si supera ogni limite. Tutti gli altri restano a casa davanti al televisore, anestetizzati da una propaganda che funziona meglio di qualsiasi manganello e che trasforma il disagio quotidiano in una rassegnazione silenziosa.

Solidarietà o manipolazione?

La domanda è inevitabile: solidarietà sincera o manipolazione di massa? È più comodo gridare contro Israele che contestare il proprio governo o l’Europa delle disuguaglianze. Un teatro collettivo dove la rabbia si sfoga lontano, lasciando che il potere continui indisturbato a logorare la vita quotidiana e a rafforzare un sistema che preferisce l’indignazione a distanza piuttosto che il coraggio di affrontare le ingiustizie di casa propria.

Il paradosso canario

Il sindaco di La Laguna dice “no” alla Vuelta Ciclistica 2026 se partecipa una squadra israeliana, ma allo stesso tempo permette che si giochi un match di basket europeo contro una squadra israeliana proprio nella sua città. Una posizione ambigua che cerca di conciliare coerenza e convenienza, con la promessa di non sedersi nel palco d’onore, come se questo bastasse per lavarsi la coscienza e al tempo stesso non intaccare i circuiti sportivi ed economici locali.

Una solidarietà a geometria variabile

Questo è il volto della nostra epoca: solidarietà a geometria variabile, indignazione selettiva, coerenza che evapora appena entrano in gioco interessi sportivi ed economici. Si fa rumore quando conviene, si tace quando tocca davvero il potere.

Intervalli nuvolosi, con prevalenza di cieli nuvolosi nel nord delle isole più elevate, dove non si escludono piogge deb...
24/09/2025

Intervalli nuvolosi, con prevalenza di cieli nuvolosi nel nord delle isole più elevate, dove non si escludono piogge deboli e occasionali, e con nuvolosità in evoluzione sui versanti sud e ovest delle isole centrali nel pomeriggio.
Temperature con pochi cambiamenti.
Vento debole o moderato da nord-est nelle isole occidentali e da nord in quelle orientali, con raffiche intense sui versanti sud-est e nord-ovest delle isole montuose nelle prime ore del giorno.
Brezze sulle coste sud-occidentali delle isole più elevate.

Colpo al narcotraffico alle Canarie: 34 arresti e oltre due tonnellate di cocaina sequestrateDi Italiano alle CanarieLa ...
23/09/2025

Colpo al narcotraffico alle Canarie: 34 arresti e oltre due tonnellate di cocaina sequestrate

Di Italiano alle Canarie

La droga alle Canarie scorre come un fiume in piena, ma quasi nessuno vuole vederla. Questa volta si è mossa persino la DEA, segno che l’operazione era di quelle pesanti. Eppure al turista medio e a molti residenti interessa solo la playa e botellón: filosofia spicciola di sopravvivenza che nasconde un problema ben più profondo.

L’operazione Silbo
La Guardia Civil, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate sp****la, ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga. L’operazione, denominata Silbo, è stata coordinata da Europol con il supporto della DEA, l’agenzia antidroga statunitense.

Arresti e sequestri
Sono state arrestate 34 persone e sequestrate più di due tonnellate di cocaina, destinate sia al mercato spagnolo sia a quello internazionale. Nel corso dell’inchiesta, durata due anni, sono stati rinvenuti oltre 600.000 euro in contanti, armi da fuoco modificate, 16 veicoli e cinque imbarcazioni. In totale sono state effettuate circa 40 perquisizioni tra Tenerife, La Gomera, Gran Canaria, Lanzarote, Fuerteventura, Madrid, Barcellona, Pontevedra, A Coruña e Málaga.

Il capo dell’organizzazione
Al vertice del gruppo vi era un imprenditore tinerfeño di 42 anni, attivo nei settori del divertimento notturno, della ristorazione e dell’edilizia. L’uomo, con attività anche all’estero, sfruttava le proprie società come copertura per l’introduzione di ingenti carichi di stupefacenti. Secondo gli investigatori, si serviva di “barche madre” provenienti dal Sud America per trasferire la cocaina su imbarcazioni più piccole, gestite direttamente dal gruppo, che facevano poi rotta verso le Isole Canarie, principale punto di ingresso della droga.

Riciclaggio di denaro
L'indagine finanziaria ha rivelato che il principale leader dell'organizzazione aveva costruito una rete aziendale per il riciclaggio di denaro. A tal fine, investiva in vari settori economici attraverso società nazionali ed estere.Era inoltre collegato ad aziende di pesca e ad altri beni nascosti a terzi. A questo proposito, si avvaleva di una società di autonoleggio per riciclare i profitti derivanti dal traffico di droga. Lo scorso aprile sono stati sequestrati 66 chilogrammi di cocaina destinati a essere introdotti a Tenerife utilizzando un veicolo di proprietà di questa società.

Laboratorio a Tenerife
In questa operazione, hanno localizzato un laboratorio di lavorazione e taglio della cocaina in una fattoria a El Escobonal, sull'isola di Tenerife , dove erano immagazzinate grandi quantità di sostanze chimiche. Sul posto, hanno trovato le attrezzature necessarie per la lavorazione e l'adulterazione della cocaina.

L'indagine è stata condotta dalla Terza Corte Investigativa di Santa Cruz de Tenerife e condotta dall'Unità Operativa Centrale (Squadra per la Criminalità Organizzata, ECO Canarias) e dal Servizio di Vigilanza Doganale dell'Agenzia delle Entrate.

La cooperazione internazionale
L’indagine è stata condotta dalla Unidad Central Operativa (UCO) della Guardia Civil e dall’Agenzia delle Entrate, con il supporto determinante della Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti, nota per il suo ruolo centrale nel contrasto al narcotraffico internazionale, e con la collaborazione della Polizia Giudiziaria di Capo Verde.

Piccola riflessione
Le Canarie, paradiso delle vacanze e dell’eterna primavera, si confermano anche come crocevia non troppo nascosto di un traffico di droga che scorre tra Centro e Sud America ed Europa. Un flusso che, pur restando invisibile agli occhi dei turisti, circola quasi indisturbato e lascia dietro di sé un’impronta negativa sulla società e sul territorio, anche perché una parte di questa droga viene consumata localmente, contribuendo al degrado del tessuto sociale.

La Guardia Civil y la Agencia Tributaria desarticulan una organización criminal coordinada por la EUROPOL y en colaboración con la administración para el con...

Conosci e sai cosa è l’AIEM?Un dazio quasi nascosto ma che fa la differenza.Di Italiano alle CanarieL’Arbitrio sobre Imp...
23/09/2025

Conosci e sai cosa è l’AIEM?
Un dazio quasi nascosto ma che fa la differenza.

Di Italiano alle Canarie

L’Arbitrio sobre Importaciones y Entregas de Mercancías è un’imposta indiretta speciale applicata nelle Canarie, concepita come misura eccezionale rispetto al regime fiscale della Spagna peninsulare e del resto dell’Unione Europea.
Si tratta di un dazio che oscilla generalmente tra il 5% e il 15%, applicato sulle merci che entrano nell’arcipelago dal resto della Spagna, dall’Europa e da paesi terzi. In alcuni casi colpisce anche prodotti fabbricati localmente.
L’obiettivo dichiarato è quello di proteggere la produzione canaria, sostenere le imprese locali e garantire competitività in un mercato insulare e fragile.

La posizione del Governo
Nel rapporto recentemente inviato a Bruxelles, il Governo canario ha affermato che l’AIEM non sarebbe responsabile del caro-spesa che grava sulle famiglie. Secondo la consejera Matilde Asián, i prezzi più alti rispetto alla pen*sola dipenderebbero da fattori strutturali: costi di trasporto marittimo e aereo, mercato ridotto, dipendenza quasi totale dalle importazioni e altre imposte indirette. Anche l’ISTAC, l’Instituto Canario de Estadística, conferma che lo scarto medio tra la spesa alle Canarie e quella nella pen*sola è limitato e non direttamente imputabile all’AIEM.

L’impatto reale sui prezzi
Dal punto di vista economico, però, è innegabile che un dazio compreso tra il 5% e il 15% aumenti il prezzo finale delle merci importate. Ogni sovrapprezzo all’ingresso nell’arcipelago tende a trasferirsi, in tutto o in parte, sul consumatore.
Ciò significa che, pur non essendo l’unico fattore che incide sul caro-vita, l’AIEM contribuisce comunque ad alimentare un livello generale dei prezzi più alto rispetto alla pen*sola. Questo effetto si combina con i costi logistici e con la dipendenza quasi totale dalle importazioni, rendendo il peso sulle famiglie ancora più evidente.

Le contraddizioni
Nonostante ciò, il dibattito resta acceso. Molti cittadini, associazioni dei consumatori e parte del settore commerciale sostengono che l’AIEM finisca per gravare in modo sproporzionato sulle tasche dei residenti, aggravando il problema del caro-vita. Paradossale è il caso del gofio, alimento identitario delle Canarie e simbolo della storia culturale, che se importato da altre regioni viene trattato come qualsiasi altra merce soggetta a dazio. Una contraddizione che molti giudicano grottesca.

Il controllo dell’UE
L’AIEM, nato con l’intenzione di stimolare l’industria canaria, è costantemente sotto la lente dell’Unione Europea. Bruxelles ne concede l’applicazione solo a determinate condizioni e con scadenze precise. Ogni proroga deve essere giustificata come misura di sostegno allo sviluppo locale, evitando distorsioni eccessive del mercato unico. Per questo, le istituzioni europee monitorano con attenzione gli effetti reali dell’AIEM sull’economia e sui consumatori.(almeno è quanto dichiarato)

Uno sguardo al futuro
Dal 2027 si aprirà un nuovo round negoziale tra Canarie e Unione Europea: prorogare l’AIEM nella sua forma attuale, riformarlo profondamente o eliminarlo del tutto? La scelta avrà conseguenze dirette non solo per le imprese locali, ma anche per la vita quotidiana delle famiglie canarie.

Tu cosa ne pensi? È davvero uno strumento di protezione per l’economia locale o solo un fardello nascosto che contribuisce a mantenere alto il costo della vita?

💸 Spagna: fisco da record, cittadini sempre più spremuti.Di Italiano alle CanarieIl Governo esulta: entrate fiscali ai m...
23/09/2025

💸 Spagna: fisco da record, cittadini sempre più spremuti.
Di Italiano alle Canarie

Il Governo esulta: entrate fiscali ai massimi storici. Ma dietro i numeri record c’è la realtà di milioni di famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese.

📈 L’IRPEF vola a quota 91 miliardi: +12% rispetto al 2024 e +75% rispetto all’era Rajoy.
📉 Dal 2021 l’inflazione accumulata sfiora il 20%, ma il Governo continua a rifiutare la deflazione fiscale. Risultato? I redditi medi e bassi pagano aliquote più pesanti.
💥 Avanzo di 1,37 miliardi: la campagna delle dichiarazioni chiude con più incassi che rimborsi, un’anomalia rispetto agli anni precedenti.

La filosofia della vicepresidente e ministra delle Finanze, María Jesús Montero – secondo cui il denaro è meglio nelle mani dello Stato che in quelle dei contribuenti – trova conferma nell’ultimo rapporto mensile dell’Agenzia delle Entrate. Ma intanto i sacrifici li sopportano sempre gli stessi.

Che governi la destra o la sinistra, la sostanza non cambia: tutti aumentano, nessuno riduce.

👉 La giustificazione è sempre la stessa: “lo chiede l’Europa per mantenere i conti sotto controllo”. Ma la domanda è: chi governa davvero in Europa?

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