27/08/2025
Chi salverà il Black Cab di Londra: crisi del taxi nero
Black Cab Londra in crisi tra concorrenza di Uber, limiti imposti da TFL e costi dei taxi elettrici. Il futuro tra innovazione e incertezza normativa
C’è un’immagine che resiste, tenace, nell’immaginario collettivo di chiunque abbia attraversato almeno una volta le strade di Londra: il Black Cab che scivola tra la pioggia e le luci della City, simbolo di una tradizione che affonda le radici in oltre un secolo di storia. Eppure, oggi più che mai, questa icona sembra oscillare su un filo sottile, stretto tra il peso della sua eredità e la morsa di un presente che non fa sconti a nessuno.
L’avvento di Uber ha spalancato le porte a una rivoluzione senza precedenti nel settore del trasporto privato londinese. In pochi anni, il volto della mobilità urbana si è trasformato: le proiezioni parlano chiaro, entro il 2025 i veicoli a noleggio con conducente dovrebbero raggiungere quota 45.000, una cifra che schiaccia i 22.000 taxi tradizionali ancora in servizio. Il risultato? Una concorrenza spietata che erode i margini di chi, da decenni, presidia le strade della capitale, conoscendo ogni vicolo come le proprie tasche.
La regolamentazione
Non è solo questione di numeri, ma di regole che cambiano e di una regolamentazione sempre più stringente. Transport for London, l’ente che governa la mobilità cittadina, ha introdotto restrizioni all’accesso dei Black Cab in numerose strade secondarie. L’obiettivo dichiarato è nobile: ridurre traffico e inquinamento, spingendo verso una mobilità sostenibile. Ma la realtà, come spesso accade, si fa più sfumata: i tassisti si ritrovano a dover rinunciare al celebre servizio “porta a porta”, lasciando in difficoltà soprattutto chi ha problemi di mobilità o necessita di assistenza personalizzata...
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