09/10/2025
Sono stati anni straordinari, pieni di tutto. Senza quegli anni, io non esisterei. Nel ’71 sono diventata mamma, e questo è stato fondamentale nella mia esistenza".
Edwige Fenech è una figura che tutti associano subito al cinema italiano, anche se le sue origini sono francesi. Dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, ha lasciato il segno soprattutto nelle commedie sexy tra gli anni Sessanta e Settanta, entrando nell’immaginario collettivo con film come "L’insegnante" e "Giovannona Coscialunga disonorata con onore". Non si è però limitata a quel genere: ha lavorato anche in thriller e pellicole horror, ad esempio "Tutti i colori del buio".
Negli ultimi anni, Fenech ha scelto di vivere lontana dalla scena pubblica. Dal 2015 si è trasferita in Portogallo, dove apprezza la tranquillità: "Nessuno ti ferma per la strada, si può vivere in tranquillità". Parlando della sua storia personale, racconta quasi con stupore: "Nella mia vita non ci sia stato un prima, come se non avessi fatto nulla".
Il rapporto con il figlio Edwin è centrale per lei: "Con lui ho un rapporto simbiotico e viscerale". Edwin e la sua famiglia vivono anch’essi in Portogallo, una scelta che Edwige considera un dono prezioso.
Ogni tanto torna sul set, come successo con "La quattordicesima domenica del tempo ordinario" di Pupi Avati, ma preferisce la riservatezza. Ha anche rivelato una curiosità sulla sua amicizia con Quentin Tarantino, che conosce i suoi film nei dettagli e le fa domande su particolari che spesso lei stessa non ricorda.
Dopo la perdita della madre, avvenuta il 26 luglio, Fenech ha mantenuto una vita discreta ma serena nella sua nuova casa, un ambiente che rispecchia chi è oggi.
Nonostante abbia scelto di tenersi lontana dai riflettori, Edwige Fenech rimane una presenza forte nella storia del cinema italiano, con legami profondi con la sua famiglia e uno sguardo affettuoso agli anni vissuti da protagonista.