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Mi chiusi in casa. Tre anni a guardare un soffitto. Ne uscii, grazie a De André. Avevo ascoltato "La Domenica Delle Salm...
19/09/2025

Mi chiusi in casa. Tre anni a guardare un soffitto. Ne uscii, grazie a De André.
Avevo ascoltato "La Domenica Delle Salme" e decisi di chiedergli il permesso per utilizzare un suo verso che avrebbe dovuto dare il titolo all’album.
Passai da Dori Ghezzi, amica fantastica.
Ero stata testimone del suo innamoramento per Fabrizio, durante un mese torinese ai tempi del Quartetto Cetra. Chiamai Fabrizio, mi rispose Dori Ghezzi, e mi disse che, prima, lui avrebbe dovuto sentire le canzoni. Gliele portai.
Dopo una settimana, Fabrizio mi chiamò: «Sei seduta?», mi chiese. «Sdraiata», risposi. «Belin, sei tu il pettirosso da combattimento». «Sto mandando il fax alla Sony. È bellissimo. Hai la mia benedizione».
Nacque "Pettirosso Da Combattimento".
Tutto dedicato a Mimì.
La canzone che preferisco e che vorrei cantare, un giorno, è "Il Testamento Di Tito".
Una volta, mi ricordo che ci fu una serata, per me, indimenticabile. Lui, purtroppo, era già malato, ma quella era una serata in cui è stato benissimo. Rideva e si divertiva come un pazzo. L'ho accompagnato a casa. È stato bello. Era una grande persona, adorabile, dolce, gentile, premurosa. Una persona insostituibile. Io l'ho adorato fin dal primo momento.
Loredana Bertè

Nel 1984, Eddie Van Halen si unì a Michael Jackson sul palco per una straordinaria esibizione dal vivo di "Beat It". Que...
17/09/2025

Nel 1984, Eddie Van Halen si unì a Michael Jackson sul palco per una straordinaria esibizione dal vivo di "Beat It". Questo momento è considerato leggendario nella storia della musica, poiché ha visto uno dei più grandi chitarristi rock al mondo collaborare con l'iconico Re del Pop. Van Halen aveva già suonato l'assolo di chitarra nel brano originale, contribuendo a rendere "Beat It" uno dei pezzi più riconoscibili dell'album *Thriller*, ma vederli insieme dal vivo rappresentava un incontro tra due mondi musicali, unendo il rock e il pop in una performance unica e indimenticabile.

Aveva solo 15 anni Paolo Mendico: il ragazzino si è tolto la vita nei giorni scorsi. I genitori, Giuseppe Mendico e Simo...
15/09/2025

Aveva solo 15 anni Paolo Mendico: il ragazzino si è tolto la vita nei giorni scorsi. I genitori, Giuseppe Mendico e Simonetta La Marra, sono ancora distrutti e sconvolti dall'accaduto: puntano il dito contro i compagni e anche contro la scuola, rea di non aver aiutato il figlio. «È stato un perseguitato, abbiamo sempre denunciato tutto alla scuola ma siamo rimasti inascoltati», le parole della mamma. Paolo, alle spalle, aveva anni di scherno, aggressioni e bullismo: «Quante volte l'ho visto piangere - aggiunge Simonetta - Alle elementari le aggressioni dei compagni e lo scherno delle maestre, alle medie il bullismo dei professori. Poi gli apprezzamenti al primo anno dell'Istituto informatico Pacinotti. Paolo amava portare i suoi capelli biondi molto lunghi, dopo i primi quattro giorni di scuola superiore hanno cominciato a chiamarlo Paoletta, fe*******ia, Nino D'Angelo. Lo aspettavano in bagno, prima era uno poi sono diventati di più».

Sapevi che Jack Black non è solo l’attore comico di film cult come *School of Rock* o *Nacho Libre*, ma anche un autenti...
15/09/2025

Sapevi che Jack Black non è solo l’attore comico di film cult come *School of Rock* o *Nacho Libre*, ma anche un autentico animale da palcoscenico rock? Con la sua band **Tenacious D**, nata negli anni ’90 insieme a Kyle Gass quasi per gioco, è riuscito a trasformare una parodia musicale in una carriera vera e propria. Il loro stile è un mix unico di ironia e tecnica, tanto che nel 2015 hanno vinto un **Grammy Award** per la miglior performance metal grazie alla cover di “The Last in Line” dei Dio. Un tributo che ha consacrato Jack Black non solo come icona della comicità, ma anche come voce rispettata nel mondo del rock.

Mi chiamo Lucio, sono nato nel 1943 a Bologna e sono un musicista.Negli anni Sessanta entro nei Flippers, poi incontro G...
12/09/2025

Mi chiamo Lucio, sono nato nel 1943 a Bologna e sono un musicista.
Negli anni Sessanta entro nei Flippers, poi incontro Gino Paoli che mi incoraggia a scrivere le mie canzoni.
Nel 1971, a Sanremo, presento “4/3/1943”: censurata nel titolo e nel testo, diventa il mio primo grande successo.
Nel 1972 arriva “Piazza Grande”, dedicata a chi vive ai margini della società.
Negli anni Settanta inizio a scrivere da solo sia musica che parole, diventando un cantautore completo.
Nel 1979 “L’anno che verrà” diventa un inno generazionale.
Nel 1983 “Caruso” nasce quasi per caso a Sorrento, ma si trasforma in una delle canzoni italiane più amate al mondo.
Tra gli anni Ottanta e Novanta porto la mia musica in ogni continente, cantando nei teatri più prestigiosi.
Collaboro con artisti come Francesco De Gregori, Gianni Morandi e tanti altri che diventano fratelli di musica e di vita.
Ho ammirato Bob Dylan, che ho visto suonare a Bologna e che ho sempre considerato un gigante della musica.
Non mi interessano le mode né i compromessi: seguo solo l’istinto, la curiosità, l’ironia.
Mi sento libero come il mare che tanto amo, e spesso mi rifugio sulla mia barca, “Catarina”.
Scrivo canzoni che parlano di amore, di dolore, di speranza, di Dio, di uomini e di sogni.
Ho venduto milioni di dischi, ma più di tutto ho cercato di restare vicino al cuore delle persone.
Il 1° marzo 2012, a Montreux, il mio cuore si ferma improvvisamente.
L’Italia intera si ferma con me, Bologna mi accoglie in Piazza Grande con il suo abbraccio più grande.
Resto Lucio Dalla, il poeta con la barba e il cappellino, il ragazzo che non ha mai smesso di giocare con le note.
Sono volato via, ma continuo a vivere ogni volta che cantate le mie canzoni, ogni volta che vi emozionate con una melodia nata dal mio cuore.

Il 28 agosto 2009, Noel Gallagher lascia gli Oasis.Alle 23, dopo un violento scontro con suo fratello Liam Gallagher e d...
10/09/2025

Il 28 agosto 2009, Noel Gallagher lascia gli Oasis.
Alle 23, dopo un violento scontro con suo fratello Liam Gallagher e dopo aver rifiutato di esibirsi al Rock En Seine Festival di Parigi, Noel rilascia questa dichiarazione:
«Con un misto di tristezza e un grande senso di sollievo, vi informo che lascerò gli Oasis questa sera. Le persone possono dire e scrivere quello che vogliono, ma semplicemente non posso più continuare a collaborare con Liam neanche un giorno in più. Mi scuso con tutti coloro che hanno acquistato i biglietti per i concerti di Parigi, Costanza e Milano».
Il 27 agosto del 2024, a distanza di 15 anni gli Oasis annunciano una Reunion

A Robbie Williams è stato offerto di sostituire Freddie Mercury nei Queen nel 2001, ma la ragione per cui ha rifiutato l...
08/09/2025

A Robbie Williams è stato offerto di sostituire Freddie Mercury nei Queen nel 2001, ma la ragione per cui ha rifiutato la proposta ha lasciato il mondo a fargli una standing ovation 👏🏻. L'ha rivelato in un'intervista a Los 40 Classics. Quando gli è stato chiesto quale paura lo avesse spinto a non unirsi ai Queen, il cantante ha risposto:
"Io sono un intrattenitore, Freddie Mercury è un genio alla pari di Beethoven, con una voce angelica, un'estensione, un carisma e una maestosità, io non lo sono. Chiunque prenda il suo posto, sarà solo una pallida imitazione di una delle migliori persone che abbiano mai calcato un palco."

La storia di "Bring Me to Life" e del suo rap è un esempio reale delle pressioni che l'industria discografica può eserci...
05/09/2025

La storia di "Bring Me to Life" e del suo rap è un esempio reale delle pressioni che l'industria discografica può esercitare sugli artisti.
Quando gli Evanescence stavano registrando il loro album di debutto, Fallen, il fondatore della Wind-up Records, Alan Meltzer, era preoccupato che la voce di Amy Lee potesse non essere abbastanza adatta per le radio rock dell'epoca, dominate da voci maschili. Riteneva che la canzone avesse bisogno di un "contrasto" o di un "gancio" aggiuntivo per ottenere successo.
Secondo Amy Lee, la casa discografica le disse che la canzone era "troppo femminile" e le chiese di aggiungere una voce maschile per renderla più radiofonica. Amy, a malincuore, accettò. Fu così che venne aggiunto il rap/voce maschile di Paul McCoy, il frontman dei 12 Stones.
Il risultato fu un successo strepitoso: "Bring Me to Life" divenne un hit globale. Tuttavia, Amy Lee non ha mai nascosto il suo dispiacere per quella decisione, ritenendola un compromesso artistico imposto dall'etichetta.
Anni dopo, nel 2017, gli Evanescence hanno pubblicato l'album Synthesis, che include versioni orchestrali e riarrangiate delle loro canzoni più famose. In questo album, Amy Lee ha finalmente avuto l'opportunità di presentare "Bring Me to Life" nella sua forma originale, senza la parte rap, offrendo ai fan la sua visione completa del brano.

Può un singolo artista cambiare davvero il corso della musica popolare? Nel caso di Elvis Presley, la risposta è sì. Nat...
03/09/2025

Può un singolo artista cambiare davvero il corso della musica popolare? Nel caso di Elvis Presley, la risposta è sì. Nato nel 1935 a Tupelo, Mississippi, e cresciuto a Memphis, Elvis ha saputo fondere gospel, blues, country e rhythm & blues, dando vita a qualcosa di completamente nuovo. Con l’uscita di “That’s All Right” nel 1954, il rock and roll non solo nacque, ma esplose letteralmente sulla scena musicale.
I suoi primi dischi con la Sun Records misero in luce un talento grezzo e uno spirito ribelle, ma fu il passaggio alla RCA e le apparizioni televisive – in particolare al The Ed Sullivan Show – a trasformarlo in un fenomeno nazionale. Successi come “Heartbreak Hotel”, “Hound Dog” e “Don’t Be Cruel” accesero la rivoluzione del rock and roll e ispirarono un’intera generazione di musicisti.
Elvis, però, non fu solo un cantante: divenne un vero simbolo. Sfiorò e spesso sfidò i confini razziali nella musica, anche se non senza controversie, e portò una carica di sensualità nelle esibizioni mainstream come nessuno aveva mai fatto prima. I suoi movimenti sul palco, diventati iconici, suscitarono sia critiche che adorazione.
Negli anni ’60, Presley si dedicò principalmente al cinema, scelta che affievolì in parte la sua influenza musicale. Tuttavia, nel 1968 tornò alla ribalta con il celebre “comeback special”, dimostrando ancora una volta la sua forza artistica.
Gli ultimi anni della sua vita furono segnati da problemi di salute, dipendenze e performance sempre più imprevedibili. Nonostante tutto, il suo rapporto con i fan rimase saldo. La sua morte prematura nel 1977, a soli 42 anni, segnò la fine di un’epoca, ma il suo mito non si spense. Graceland è diventata una meta di pellegrinaggio e la sua musica continua a conquistare nuove generazioni.
Elvis Presley non ha inventato il rock and roll, ma gli ha dato un volto, una voce e un’anima. Rimane il Re del Rock and Roll, non solo per ciò che ha realizzato, ma per tutto quello che ha reso possibile.

Nel 2004, a Amy Winehouse fu chiesto come si vedeva dieci anni dopo (cioè nel 2014), e lei rispose: "Immagino che mi sar...
01/09/2025

Nel 2004, a Amy Winehouse fu chiesto come si vedeva dieci anni dopo (cioè nel 2014), e lei rispose: "Immagino che mi sarò sistemata, sarò sposata e probabilmente avrò un bambino", e aggiunse: "Penso che sarò una buona madre, o almeno così spero. Quando avrò dei figli, ne voglio almeno cinque. Lavorerei in uno studio a casa mia" 💔.

Mamma non mi ha visto cantare, papà ha visto anche qualche stadio. Quando scrivevo le canzoni per altri cantanti, mamma ...
29/08/2025

Mamma non mi ha visto cantare, papà ha visto anche qualche stadio. Quando scrivevo le canzoni per altri cantanti, mamma ascoltava nel walkman suo figlio che cantava. Io però avevo vergogna, il pianoforte è stato il mio scudo». Gigi D’Alessio racconta senza filtri il suo percorso, dagli esordi timidi fino alle grandi platee, con una sincerità che arriva dritta.
Il 25 luglio su Rai Uno va in onda la registrazione del concerto-evento che D’Alessio ha regalato a Napoli, in Piazza del Plebiscito. Lo show, “Gigi Uno come te”, è un vero e proprio viaggio tra i brani più amati del cantante, i duetti con colleghi e amici, e qualche novità dal nuovo album Fra.
La scaletta è una carrellata dei suoi pezzi storici: da “Non mollare mai” (con Guè Pequeno, Clementino e Geolier) a “Nu dispietto” e “Io vorrei” insieme a Elodie ed Ernia. C’è spazio per grandi ospiti come Annalisa, Umberto Tozzi, The Kolors, LDA, e momenti di condivisione con il pubblico su “Un nuovo bacio” e “Non dirgli mai”. Non mancano i medley che mischiano i suoi successi con brani iconici degli ospiti, tra cui “Karma”, “Italodisco” e “Fotomodelle un po’ povere”.
Sul palco si alternano artisti del calibro di Elodie, Annalisa, Alessandra Amoroso, Clementino, The Kolors, Umberto Tozzi, Geolier, Ernia e Fiorella Mannoia, ognuno con il proprio stile e la propria energia.
D’Alessio, che oggi è padre di sei figli e nome imprescindibile della musica italiana, ricorda: “Ho iniziato con la fisarmonica che hanno regalato a mio fratello, ma ero troppo piccolo e non riuscivo a muoverla. Poi siamo passati al pianoforte e la mia passione è diventata il mio lavoro. A 12 anni sono entrato al conservatorio, a 17 ho diretto la prima orchestra e a 22 mi sono diplomato”.
Quando parla del rapporto con i fan, mostra quanto questa connessione sia reale per lui: “All’inizio la popolarità la prendi con gioia. Io sento l’affetto. Quando vedi chi si tatua la tua faccia e le tue canzoni, ti rendi conto che ti abbraccia. Non si può spiegare. Mi fa sentire sicuro, significa che ho seminato bene come l’uomo. L’artista passa, l’uomo resta. Te mi devi volere bene come artista e non perché sono Gigi D’Alessio”.
Guardando indietro, il suo percorso ha lasciato un segno forte, costruito tra dedizione, studio e una vera passione per la musica che non si è mai affievolita.

Dave Gahan, il leggendario frontman dei Depeche Mode, e sua moglie Jennifer sono una delle coppie più longeve e ammirate...
27/08/2025

Dave Gahan, il leggendario frontman dei Depeche Mode, e sua moglie Jennifer sono una delle coppie più longeve e ammirate nel mondo della musica. Uniti da un amore profondo e da un legame che ha resistito alla prova del tempo e delle difficoltà, la loro relazione rappresenta un raro esempio di stabilità nel mondo delle celebrità.
Dave e Jennifer si sono sposati nel 1999 e da allora hanno attraversato insieme alti e bassi, inclusi i momenti più difficili della carriera di Dave, segnati dalle sue battaglie contro la dipendenza e le sue crisi personali. Jennifer, tuttavia, è sempre stata al suo fianco, sostenendolo durante i suoi percorsi di recupero e la rinascita artistica che ha portato i Depeche Mode a continuare a essere una delle band più influenti al mondo.
Oltre alla musica, la coppia condivide una profonda passione per l'arte e la spiritualità. Jennifer ha spesso ispirato e sostenuto il lavoro creativo di Dave, fungendo da musa e fonte di equilibrio. Insieme, hanno costruito una famiglia solida, con Dave che ha sempre espresso gratitudine per la sua seconda chance nella vita, attribuendone gran parte alla presenza stabile e amorevole di Jennifer.
La loro unione rappresenta un esempio di resilienza, dimostrando che, nonostante le sfide, l'amore e il sostegno reciproco possono fare miracoli, persino nelle vite turbolente delle rockstar.

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