31/10/2025
Immagina Firenze a metà anni ’80: le strade ancora intrise di quella spinta creativa che dal post-punk e dalla new wave europea aveva attecchito anche in Italia. I Litfiba erano già una realtà in crescita: avevano pubblicato *Desaparecido* e avevano fatto capire di non voler essere una band “qualsiasi”. Ma quello che stavano per fare nel 1986 avrebbe cambiato tutto.
Piero Pelù e Ghigo Renzulli, insieme al resto della formazione storica, decisero di osare: invece di limitarsi a un semplice seguito, pensarono a un progetto ambizioso, quasi f***e per l’Italia di allora. Un doppio album. Non una raccolta di brani buttati dentro, ma un viaggio oscuro, drammatico, pieno di simboli e tensioni.
Il disco si chiamò *17 Re*. Un titolo enigmatico, quasi mistico. E la leggenda narra che avrebbe dovuto esserci una diciassettesima traccia, proprio la title track, scartata all’ultimo perché “non all’altezza”. Quasi a voler lasciare un vuoto, un mistero insoluto, che alimentasse ancora di più l’aura dell’opera.
Le atmosfere erano dense: chitarre taglienti, tastiere che evocavano spazi lontani, percussioni che sembravano provenire da rituali arcaici. Nei testi c’erano il potere, la guerra, il silenzio, la paura, ma anche una ricerca spirituale e una voglia di ribellione. Era la seconda tappa della cosiddetta “Trilogia del Potere”: un manifesto generazionale contro i soprusi e i fantasmi interiori.
All’inizio non fu un disco da classifica: era troppo lungo, troppo complesso, troppo cupo. Ma chi lo ascoltava ne usciva segnato. Era come aprire un libro sacro e maledetto allo stesso tempo, un’opera che chiedeva attenzione e che non regalava nulla. Col tempo, *17 Re* sarebbe diventato un culto. Una pietra miliare. Uno di quei rari album che non invecchiano, perché non erano figli di una moda, ma di una necessità espressiva.
Ancora oggi, quando si parla di new wave italiana, il nome che torna sempre è quello: *17 Re*. Il disco in cui i Litfiba non solo fecero musica, ma scolpirono un mondo parallelo, fatto di oscurità e di luce, di ribellione e di mistero.