01/12/2025
L'editoriale
Anniversario e temi natalizi: una chiusura d’anno quasi in sold out
Dicembre non può che essere un numero molto speciale e crogiolo di novità. La prima, la sua pubblicazione coincide con l’anniversario della fondazione del mensile ed è stato per noi tutti motivo di gioia festeggiarne il terzo compleanno davanti a una sala strapiena. La seconda, oltre il 70% di copie sono state già vendute, pertanto è rimasto davvero poco nei soliti punti di distribuzione. Terzo, gli argomenti trattati abbracciano tanti di quei temi, tra natalizio e drammatica attualità, da renderne “avida” la sua lettura. Il primo, dalla critica penna di chi ha ancora addosso l’umanità delle piazze pro- Gaza, come la professoressa Patrizia D’Amico, ci racconta del fragile “potere” dello spirito natalizio di stoppare, anche se momentaneamente, la guerra. Dall’epica partita sul fronte del 1914 al “mio nemico non ha divisa”, fino…a Gaza dove si dovrà ricostruire dal nulla. Ed è compito della new entry la professoressa Leda Morana, tecnologo alimentare, biologa nutrizionista e Docente di Scienza e Cultura dell’Alimentazione, ad accompagnarci in un viaggio virtuale tra i profumi dei panettoni lungo lo Stivale anche in un edotto confronto tra quello artigianale e quello industriale. Mentre il terzo racconto, prendendo spunto da una tradizione natalizia della famiglia Rasà, diventa delicata sintesi di un po' tutte le nostre di storie fatte di presepi, pastori e…Bambineddi. Un racconto in “stile Tiziana” che, per mezzo di un piacevole escamotage narrativo, ci “accompagna” attraverso i mille mondi rurali rappresentati da un presepe d’epoca che si tramanda da generazione in generazione da casa Cachia a cara Rasà. Ed è ancora atmosfera natalizia stavolta con la giornalista Valentina Carmen Chisari che, con un aggraziato ancoraggio a un particolare film natalizio dove la sera della vigilia nessuno si accorge della mancanza di un commensale, diventa motivo di dialogo e di un sensibile excursus su temi portanti come Pace, Verità e Libertà ma anche su stereotipati “obblighi” natalizi come regali e auguri. Quinto racconto a chiusura del, per ovvie ragioni, preponderante tema natalizio, ritroviamo il giornalista, scrittore e attore Danilo Ferrari con un titolo che dice tutto o… quasi: Babbo Natale esiste. Un’affermazione che cela, ma non troppo, i contrastanti sentimenti di un fanciullo diversamente abile la notte di Natale che vede protagonisti migliaia di bambini affaccendati ad aprire i regali sotto l’albero, loro che possono…Ci spostiamo decisamente da questo tema con l’articolo del professore Antonio Aiello che ci riporta tutti alla drammatica realtà, come quello di un linguaggio dei giovani sempre più povero, sempre più depauperato dai social. Un (dovuto) attacco frontale che prende maggior corpo grazie alla sua scrittura sintetica ed esaustiva allo stesso tempo. Grazia Restivo, invece, non fa sconti per ciò che riguarda le troppe aspettative di una società, a volte distopica, nei confronti degli adolescenti che già vivono la complicata età del cambiamento. Davvero una riflessione, in solo due pagine, che vale una tesi. Conclude un racconto di un’altra new entry come Margherita Felici che, con una aggraziata metafora, ci ricorda l’importanza di non dare troppo peso ai nostri difetti esaltando solo quelli degli altri e che i nostri possono essere pregi per chi ci osserva. Dove sta la meraviglia di un racconto ben scritto? Margherita ha solo tredici anni…se son scrittori fioriranno…C’è spazio anche per un comunicato stampa che ci informa del primo master in psicOncologia pediatrica a Catania. A seguire l’immancabile Conte dice la sua, stavolta rivolgendo un pensiero alla cittadinanza attiva che si prodiga nel provare ad arginare un fenomeno mai domo come quello mafioso, grazie in primis al potere della cultura. Chiude, come sempre, il controverso di Tano Amoruso che per il 2026 alle porte ci invita ad essere la soluzione in un mondo pieno zeppo di problemi. Cosa dire sulla copertina di Nadia? Da appendere come fosse un quadro, mentre la vignetta, del sempre più acuto avvocato Patti, riassume maniera perfetta tre anni di sacrifici ma d’immense soddisfazioni perché il tutto scaturisce dal cuore pulsante di tutta la Redazione, ventidue “folli” a cui vanno i miei auguri di buone feste come un sincero augurio va a tutti Voi lettori che ci avete permesso di raggiungere questo bel traguardo!