Agrigento Città dei Templi

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25/06/2025

12 chilometri di mura di pietra. La più vasta cerchia di mura greche mai costruita nella storia.

Ma non è ad Atene. Non è a Sparta. Non è nemmeno in Grecia.

È ad Agrigento, in Sicilia. Nel 581 avanti Cristo, quando gran parte d'Europa viveva ancora in villaggi di capanne, questa città siciliana si circondava di una muraglia lunga quanto il percorso da Milano a Monza.

Dentro quelle mura vivevano decine di migliaia di persone. Akragas - così si chiamava allora - era una delle metropoli più ricche del Mediterraneo. I suoi templi rivaleggiavano con quelli di Atene, i suoi mercanti commerciavano dall'Egitto alla Spagna.

Pensaci: 2600 anni fa, mentre Roma era poco più di un borgo sul Tevere, in Sicilia sorgeva una delle città più grandi del mondo antico. Quelle pietre sono ancora lì, a testimoniare una grandezza che spesso dimentichiamo.

La prossima volta che senti parlare di "civiltà greca", ricordati che una delle sue espressioni più grandiose è proprio qui, nella nostra Italia del Sud.

23/06/2025

Quando si parla di Agrigento, il pensiero corre subito alla magnificenza della Valle dei Templi. Un patrimonio che definisce la città agli occhi del mondo. Eppure, la città nasconde un altro tesoro, un primato che non ha a che fare con l'archeologia ma con un'idea di società incredibilmente moderna.

Per scoprirlo, dobbiamo fare un salto non nell'antica Akragas, ma nel 1765. In quell'anno, mentre le grandi biblioteche in Sicilia erano fortezze di sapere accessibili solo a nobili ed ecclesiastici, ad Agrigento accadeva qualcosa di rivoluzionario, quasi impensabile.

Venne inaugurata la Biblioteca Lucchesiana. La sua particolarità, voluta dal fondatore, il vescovo Andrea Lucchesi Palli, era scritta nero su bianco: doveva essere aperta a tutti. Un dono alla città, senza distinzione di ceto, per promuovere la conoscenza. Fu una delle primissime biblioteche pubbliche dell'intera isola.

Pensiamoci un attimo. Un'istituzione religiosa che, in pieno Settecento, sceglie di rendere la cultura un bene comune. È un concetto di progresso e illuminismo che non ti aspetteresti, e che mostra un volto di Agrigento del tutto inedito, non meno affascinante delle sue pietre millenarie.

SICILIA La più grande fortezza dell'antica Grecia non si trovava in Grecia, ma in Sicilia. Agrigento ospita un primato i...
14/06/2025

SICILIA
La più grande fortezza dell'antica Grecia non si trovava in Grecia, ma in Sicilia. Agrigento ospita un primato ingegneristico che sfida l'immaginazione: la più estesa cinta muraria mai costruita dai Greci. Un impressionante circuito di 12 chilometri di pietra che abbracciava interamente la città.
Quel che non sapevi

13/06/2025
25/05/2025

Agrigento, celebre per la maestosa Valle dei Templi, nasconde sotto il suo suolo un tesoro meno noto ma altrettanto affascinante: una rete di acquedotti sotterranei costruiti dagli antichi Greci e perfezionati dai Romani. Un intricato sistema di gallerie scavate nella roccia che testimonia l’ingegno idraulico delle civiltà del passato.

Questi condotti, noti anche come ipogei, servivano ad approvvigionare d’acqua l’antica città di Akragas, fondata nel VI secolo a.C. L’acqua veniva convogliata da sorgenti distanti attraverso canali sotterranei, mantenendo così la città rigogliosa e funzionale. L’esistenza di terme, fontane e giardini lussureggianti nell’antichità non sarebbe stata possibile senza queste opere complesse e visionarie.

Tra i più noti c’è l’Ipogeo Giacatello, un tratto esplorabile che mostra ancora oggi la precisione delle tecniche di scavo utilizzate. I passaggi sono stretti, le pareti scolpite con cura e l’intero percorso sembra raccontare una storia silenziosa di ingegno e fatica.

Queste strutture, oggi oggetto di studi e ricerche, sono perlopiù inaccessibili al pubblico, ma alcuni progetti ne stanno valorizzando la conoscenza, con l’obiettivo di renderle visitabili in sicurezza. Rappresentano una dimensione “nascosta” del patrimonio agrigentino, che affascina archeologi, speleologi e amanti della storia.

Scoprire gli acquedotti sotterranei di Agrigento significa andare oltre i templi visibili in superficie e penetrare nel cuore vivo dell’antica città: un mondo fatto di pietra, acqua e silenzio, che ci parla ancora oggi della grandezza di un passato capace di lasciare impronte profonde… anche sotto terra.

L'immagine, generata in IA, ha solo scopo rappresentativo.

Travel Sicily 🟠🔵

12/05/2025
11/05/2025

Tra le meraviglie archeologiche della Sicilia, spicca per grandezza e imponenza il Tempio di Zeus Olimpio, conosciuto anche come Tempio G, situato nella celebre Valle dei Templi di Agrigento (antica Akragas). Questo tempio è considerato il più grande edificio sacro dell’antichità greca in Sicilia, e tra i più vasti dell’intero mondo greco.

La sua costruzione risale al V secolo a.C., probabilmente iniziata intorno al 480 a.C., per celebrare la vittoria degli agrigentini sui cartaginesi nella battaglia di Himera. Nonostante non sia mai stato completato, le sue rovine testimoniano l’ambizione e la grandezza della civiltà greca siciliana.

Le dimensioni erano colossali: 112,7 metri di lunghezza per 56,3 metri di larghezza, con colonne doriche alte oltre 17 metri. Ma ciò che lo rende unico sono i telamoni, gigantesche statue di pietra alte circa 7 metri, poste a decorazione e sostegno simbolico dell’edificio. Una di queste statue è oggi visibile distesa all'interno del sito.

Il Tempio di Zeus non aveva un colonnato perimetrale classico: le colonne erano inglobate in una muratura continua, una soluzione architettonica eccezionale per l’epoca. L’interno era probabilmente coperto, e destinato a grandi cerimonie pubbliche più che al culto intimo.

Oggi restano solo le imponenti rovine, ma la loro maestosità continua ad affascinare studiosi e visitatori da tutto il mondo. Il tempio è patrimonio dell’umanità UNESCO e simbolo della potenza dell'antica Akragas, una delle città più ricche e influenti della Magna Grecia.

Visitare la Valle dei Templi significa immergersi nella storia millenaria di una Sicilia che fu, a tutti gli effetti, cuore pulsante del mondo mediterraneo antico.

L'immagine, generata in IA, ha solo scopo rappresentativo.

Travel Sicily 🟠🔵

04/05/2025

Mentre ammirate la Valle dei Templi, un'incredibile meraviglia dell'ingegneria greca scorre silenziosamente sotto i vostri piedi.

Sotto Agrigento si nasconde una città invisibile dell'acqua: una rete di acquedotti (Ipogei) scavati nel V secolo a.C. che garantiva acqua pura all'intera città. Un sistema sotterraneo complesso quando Roma era ancora una piccola repubblica.

Ma ciò che rende davvero unico questo sistema è la sua incredibile complessità. Progettato dall'architetto Feace e costruito dai prigionieri cartaginesi, questo capolavoro include l'impressionante ipogeo Giacatello, una vasta camera sotterranea sostenuta da 49 pilastri.

Pensate: mentre in superficie costruivano templi maestosi, sottoterra creavano un'autostrada idrica che avrebbe sfidato i secoli. Utilizzavano principi ingegneristici così avanzati che ancora oggi ci lasciano stupefatti.

La prossima volta che visiterete Agrigento, ricordate che la vera meraviglia potrebbe essere quella che non vedete.

04/05/2025

C'era un tempo in cui la Sicilia ospitava una delle più grandi e ricche città del mondo mediterraneo, con una popolazione che rivaleggiava con quella dell'antica Atene.

Akragas, l'odierna Agrigento, nel suo periodo d'oro (V secolo a.C.) contava tra 120.000 e 170.000 abitanti. Una metropoli di proporzioni impressionanti per l'epoca antica.

La sua ricchezza era così proverbiale che ha lasciato stupiti persino i più grandi filosofi dell'antichità...

Platone, osservando lo stile di vita degli abitanti, commentò che "costruiscono come se intendessero vivere per sempre, eppure mangiano come se questo fosse il loro ultimo giorno." Una città greca del lusso e dell'eccesso, in aperta sfida alla massima filosofica della moderazione.

Immaginate: sei enormi templi disposti su una cresta, visibili ai marinai ancora in mare; mura fortificate lunghe quasi 13 chilometri con nove porte monumentali; una città che coniava monete proprie quando molti centri ancora barattavano merci.

Questa gloria finì drammaticamente nel 405 a.C., quando i Cartaginesi, dopo otto mesi di assedio, saccheggiarono la città. Le rovine di Agrigento oggi ci raccontano solo un'ombra di quel passato glorioso, ma ci ricordano come le grandi civiltà possano sorgere nei luoghi più inaspettati.

23/04/2024

Indirizzo

Agrigento
92100

Sito Web

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