Impresso Studio

Impresso Studio PR, Uffici stampa, SMM, Copywriting, Editoria, Giornalismo: parole per migliorare il silenzio.

A dicembre vediamo sempre lo stesso copione. Aziende silenziose per mesi che tornano a postare solo per fare gli  .Nulla...
22/12/2025

A dicembre vediamo sempre lo stesso copione. Aziende silenziose per mesi che tornano a postare solo per fare gli .

Nulla di sbagliato negli auguri, ma se sono l’unico messaggio… il pubblico non ti riconosce.

La apre le porte della fiducia.
Non è questione di calendario. 🏷️ È questione di identità.

 È sentire la bellezza delle coseproprio perché finiscono.È guardare qualcosa andare viae ringraziarla comunque.In giapp...
19/12/2025


È sentire la bellezza delle cose
proprio perché finiscono.

È guardare qualcosa andare via
e ringraziarla comunque.

In giapponese è una parola.
In italiano, è imparare a lasciare.

Cosa stai salutando, in questi ultimi giorni dell'anno? 👉💬

17/12/2025

Pubblicare senza strategia è uno degli errori più comuni che vediamo ogni giorno.

Non serve “essere ovunque”.
Serve sapere perché comunichi e dove vuoi arrivare.

🎯 Se stai pensando di dare una direzione chiara alla tua comunicazione, scrivici in privato.

“Idem con patate”È un modo informale per dire: “uguale, sempre quello”.Niente di nuovo, niente colpi di scena: copia-inc...
12/12/2025

“Idem con patate”
È un modo informale per dire: “uguale, sempre quello”.
Niente di nuovo, niente colpi di scena: copia-incolla con contorno.
L’origine più accreditata arriva dalle vecchie trattorie.
Nei menu, per non riscrivere mille volte lo stesso piatto, si metteva una sola volta il nome e, nelle righe sotto, un semplice idem (“come sopra”) più il contorno diverso. Le patate erano il più comune.
Da qui: idem con patate = stesso piatto, stessa storia.

Esiste però anche una teoria “colta”: la presunta derivazione dal latino idem comparate (ad), “lo stesso applicato a…”.

Si tratta di una paretimologia, cioè un’etimologia popolare senza basi.

In   lo small talk non esiste.�Non è maleducazione: è cultura del silenzio.Niente “che freddo oggi”, niente frasi di rie...
09/12/2025

In lo small talk non esiste.�Non è maleducazione: è cultura del silenzio.
Niente “che freddo oggi”, niente frasi di riempimento.�Alle cene, alle riunioni, sui mezzi: se non c’è niente di significativo da dire, si sta zitti. E va bene così.
Il silenzio non è un vuoto imbarazzante, ma uno spazio di rispetto:�per i pensieri degli altri, per i propri, per le parole che verranno dopo.
È una lezione interessante per chi, come noi, vive di comunicazione:�non tutto dev’essere trasformato in “contenuto”, non bisogna riempire ogni pausa.�A volte, il messaggio più potente è quello che scegli di non dire.

Tu provi imbarazzo nei momenti di silenzio condiviso? Raccontacelo nei commenti.

 Siamo diventati bravissimi a farci sentire.Un po’ meno a dire qualcosa.Rumore è la colonna sonora delle nostre giornate...
05/12/2025



Siamo diventati bravissimi a farci sentire.
Un po’ meno a dire qualcosa.
Rumore è la colonna sonora delle nostre giornate:
notifiche, opinioni, reels, commenti.
Tutti parlano. Nessuno ascolta.
E a forza di urlare, il silenzio è diventato il nuovo lusso.

Raccontaci il momento di assoluto silenzio del quale non puoi fare a meno 👇

Se un contenuto non è accessibile, non è davvero per tutti.Nel carosello trovi 5 modi concreti per rendere la tua comuni...
03/12/2025

Se un contenuto non è accessibile, non è davvero per tutti.
Nel carosello trovi 5 modi concreti per rendere la tua comunicazione più inclusiva, ogni giorno. Sfoglia e salva.

 .È l’attesa che ti porta alla porta. Che ti fa affacciare alla finestra. Che ti spinge a riaprire la chat “solo per con...
28/11/2025

.
È l’attesa che ti porta alla porta. Che ti fa affacciare alla finestra. Che ti spinge a riaprire la chat “solo per controllare”.

Iktsuarpok è stare sospesi. Tra “arriverà” e “non arriverà”.

Non è solo impazienza. È desiderio che bussa, ansia che strozza il respiro, cuore che resta in modalità “in attesa di risposta”.

In inuit, una parola basta.
In italiano, ci vorrebbe
un intero romanzo.

E tu, chi stai ancora aspettando? Ti va di raccontarcelo nei commenti?

Ogni volta che dici “raptus”, “troppo amore”, “tragedia”, stai coprendo un femminicidio.Sfoglia il carosello e impara a ...
25/11/2025

Ogni volta che dici “raptus”, “troppo amore”, “tragedia”, stai coprendo un femminicidio.
Sfoglia il carosello e impara a non essere complice.

Sta tornando  . E no, non è solo nostalgia.Si chiamerà  , ripartirà dai video da 6 secondi e lancia una promessa quasi r...
22/11/2025

Sta tornando . E no, non è solo nostalgia.

Si chiamerà , ripartirà dai video da 6 secondi e lancia una promessa quasi radicale nel 2025:
🚫 niente contenuti generati dall’AI
✅ solo persone vere, che ci mettono la faccia.

È solo voglia di “internet com’era una volta” o è il segnale che siamo stanchi di feed perfetti, ottimizzati, tutti uguali?

Forse la vera domanda non è AI sì o no, ma: che cosa vogliamo proteggere mentre la usiamo?

La voce? Il volto? Le fragilità?

In un internet dove tutto può essere sintetico,
scegliere di restare visibilmente umani e imperfetti
è già una presa di posizione.
👉 Tu cosa vuoi vedere di più nel feed?
Esperimenti di AI o persone che si espongono,
anche quando non passano il controllo qualità dell’algoritmo?

  oggi parla al mondo del vino che cambia. E noi siamo fieri di essere la voce di questo racconto!Impresso Studio è l’uf...
21/11/2025

oggi parla al mondo del vino che cambia. E noi siamo fieri di essere la voce di questo racconto!

Impresso Studio è l’ufficio stampa di del Turismo, il summit internazionale che dal 21 al 23 novembre trasforma il Castello comunale in un laboratorio di idee su , sostenibilità, autenticità e innovazione.

Toscana, Trentino, Sicilia, Champagne, Borgogna, Napa Valley e : sette destinazioni simbolo riunite per immaginare il futuro del turismo del vino e dare vita alla Carta di Barolo dell’Enoturismo.

Quando diciamo di essere al verde, parliamo di soldi.�O meglio: della loro assenza.Ma il verde che c’entra?Una volta, al...
21/11/2025

Quando diciamo di essere al verde, parliamo di soldi.�O meglio: della loro assenza.
Ma il verde che c’entra?

Una volta, alla fine di una candela, compariva la base in cera verde.�Segno che il lume stava finendo.�Fine della luce = fine delle risorse.
Da lì, il verde è diventato la metafora della fine del mese.�O di certi periodi in cui anche i sogni vanno messi in pausa.

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