Insieme nella Messa

Insieme nella Messa I testi della Messa giorno per giorno Vengono riportate, inoltre, le intenzioni mensili dell’Apostolato della Preghiera.

INSIEME NELLA MESSA è un sussidio semplice e immediato per seguire le letture e le preghiere della celebrazione eucaristica. È pensato sia per chi partecipa quotidianamente alla Messa sia per coloro i quali, non potendovi partecipare, desiderano, tuttavia, accostarsi alla parola di Dio proclamata in quel giorno nelle assemblee liturgiche. Oltre alle letture, la pubblicazione contiene l’Ordinario d

ella Messa, un'introduzione liturgico-spirituale alle domeniche e alle feste e un sommario delle domeniche, feste e commemorazioni liturgiche del mese corredate da sobrie ed essenziali notazioni agiografiche. Il formato tascabile e maneggevole consente un impiego agile e alla portata. Particolarmente indicato per quelle comunità parrocchiali dov'è attivo il gruppo dei lettori ministeriali, all’interno dei quali può essere utilizzato negli incontri formativi preparatori alle celebrazioni feriali e festive. La veste tipografica con la copertina a colori rende questo sussidio gradevole e moderno.

26/07/2025

domenica 27 luglio
XVII Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Chiamati a pregare con fiducia

Le letture oggi ci invitano a riflettere sulla potenza della preghiera, che è dialogo di fiducia con Dio. Esse ci mostrano un Dio vicino, che ascolta il grido dei suoi figli e si lascia commuovere dalla loro insistenza. La preghiera non è un semplice rituale, ma il cuore della relazione con il Padre.
Gesù ci insegna che Dio è un Padre buono, che non rifiuta mai il bene ai suoi figli. Queste letture ci spingono a riscoprire la preghiera come un dialogo vivo con Dio. Siamo chiamati a pregare con fiducia, con costanza e con cuore aperto alla volontà del Padre. Chiediamoci: come è la nostra preghiera? È un vero incontro con Dio o solo una ripetizione di parole? Impegniamoci a rendere la preghiera una parte essenziale della nostra giornata, affidandoci con fiducia a Dio, come figli che sanno di essere amati. E non dimentichiamo di intercedere per gli altri, perché la preghiera è il più grande atto di ca**tà che possiamo compiere. Come Abramo e come Gesù ci insegnano, bussiamo con fede alla porta del Padre, certi che egli ci aprirà.

don Guido Colombo, ssp

19/07/2025

domenica 20 luglio
XVI Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Trovare momenti di silenzio e di preghiera

Siamo invitati a riflettere sull’accoglienza del Signore nella nostra vita.
Ci sono due modi complementari di servire Dio: l’operosità generosa e l’ascolto contemplativo. Entrambi sono necessari, ma è l’ascolto della Parola che dà senso e forza all’azione.
Nel Vangelo (Lc 10,38-42), troviamo la celebre scena di Marta e Maria. Marta è tutta presa dai servizi, mentre Maria si siede ai piedi di Gesù per ascoltarlo. Marta si lamenta con il Maestro, ma Gesù le risponde con parole che sorprendono: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10,41-42). Gesù non rimprovera Marta per il suo servizio, che è comunque importante, ma le insegna che l’ascolto della Parola deve avere la priorità. Senza l’ascolto, il nostro agire diventa agitazione sterile, mentre se ci nutriamo della Parola, il nostro servizio diventa fecondo e illuminato. Questa Parola ci interroga: siamo capaci di fermarci per ascoltare Dio? Nella nostra società frenetica, spesso siamo come Marta, sempre occupati e preoccupati, ma rischiamo di dimenticare l’essenziale.
Impegniamoci a trovare momenti di silenzio e di preghiera nella nostra giornata. Impariamo a mettere Dio al centro, perché solo così il nostro servizio sarà davvero un dono d’amore. Come Maria, scegliamo la parte migliore: stare ai piedi di Gesù, ascoltare la sua voce e lasciarci trasformare dalla sua presenza.

don Guido Colombo, ssp

28/06/2025

domenica 29 giugno
Santi Pietro e Paolo, apostoli
Solennità (rosso)
Chiamati ad essere testimoni del Vangelo

La solennità dei santi Pietro e Paolo ci invita a celebrare due pilastri della Chiesa: Pietro, il primo degli apostoli, e Paolo, l’instancabile missionario. Sebbene diversi per temperamento e vocazione, entrambi hanno offerto la vita per il Vangelo, testimoniando l’amore di Cristo fino al martirio.
Nel Vangelo di Matteo (16,13-19) Gesù conferisce a Pietro le chiavi del regno dei cieli, affidandogli la missione di guidare la Chiesa. Pietro rappresenta la stabilità della fede e la continuità apostolica. Paolo, invece, ci viene ricordato per il suo zelo missionario e il suo impegno nel portare il Vangelo fino ai confini della terra, come leggiamo nelle sue lettere.
Questa solennità è un invito a riconoscere che, come Pietro e Paolo, siamo chiamati ad essere testimoni del Vangelo, ciascuno secondo la propria vocazione. La loro vita ci insegna che l’opera di Dio si realizza nonostante le nostre fragilità, quando ci affidiamo a Lui con fede e coraggio.
“Santi Pietro e Paolo, pregate per noi, affinché possiamo vivere con fede e passione la nostra missione, annunciando con coraggio la bellezza del Vangelo.”

don Guido Colombo, ssp

21/06/2025

domenica 22 giugno
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - C
Solennità (bianco)
l’Eucaristia, cuore della vita cristiana

La solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo ci invita a contemplare il dono straordinario dell’Eucaristia. Nel Vangelo di oggi (Lc 9,11b-17) Gesù, mosso dalla compassione, moltiplica i pani e i pesci per sfamare la folla. Questo miracolo prefigura il dono del suo Corpo e del suo Sangue, che ci nutre non solo nel corpo, ma soprattutto nello spirito.
Nell’Eucaristia, Cristo si dona a noi completamente: è il memoriale vivo della sua Pasqua, della sua morte e risurrezione, ed è fonte di comunione e forza per il nostro cammino. Ricevere il Corpo di Cristo non è solo un momento di intimità personale con Lui, ma anche un impegno a vivere come comunità, uniti nell’amore e nel servizio reciproco.
Questa festa ci ricorda che l’Eucaristia è il cuore della vita cristiana. Da essa riceviamo la forza per essere testimoni del Vangelo e per trasformare il mondo con la logica dell’amore e del dono.
Signore Gesù, Pane vivo disceso dal cielo, riempi i nostri cuori con il tuo amore, affinché, nutriti del tuo Corpo, possiamo essere segno della tua presenza per il mondo.

don Guido Colombo, ssp

14/06/2025

domenica 15 giugno
Santissima Trinità - C
Solennità (bianco)
La Trinità, una realtà che trasforma la nostra vita

La solennità della Santissima Trinità ci invita a contemplare il cuore della nostra fede: Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo, un’unica realtà in tre Persone, unite da un amore perfetto. Nel Vangelo di Giovanni (16,12-15) Gesù promette il dono dello Spirito che guiderà i discepoli alla verità e li farà partecipi della comunione divina.
La Trinità non è solo un mistero da contemplare, ma una realtà che trasforma la nostra vita. Come figli del Padre, siamo chiamati a vivere nella fiducia e nella gratitudine. Come discepoli del Figlio, siamo invitati a seguire il suo esempio di amore e servizio. Come tempio dello Spirito Santo, siamo resi strumenti della presenza di Dio nel mondo.
La Trinità è il modello della nostra vita cristiana: una comunione di amore che ci chiama a vivere in unità con Dio e con gli altri. Celebrare questo mistero significa riconoscere che tutto ciò che siamo e abbiamo proviene da un Dio che è amore, e che ci invita a condividere questo dono con il mondo.
O Trinità Santissima, insegnaci a vivere nell’amore, perché la nostra vita rifletta la tua comunione divina e il mondo riconosca in noi la tua presenza.

don Guido Colombo, ssp

07/06/2025

domenica 8 giugno
Domenica di Pentecoste - C
Solennità (bianco)
Lo Spirito Santo opera nella Chiesa

La solennità di Pentecoste celebra il compimento della Pasqua: il dono dello Spirito Santo. Nel Vangelo di oggi (Gv 14,15-16.23-26) Gesù promette ai discepoli il Consolatore, lo Spirito che li guiderà nella verità e li renderà capaci di ricordare e vivere la sua Parola.
Lo Spirito Santo è il respiro di Dio, che trasforma il timore in coraggio e il dubbio in testimonianza. Così avviene nel libro degli Atti degli Apostoli, dove i discepoli, rinchiusi nel Cenacolo per paura, diventano messaggeri intrepidi del Vangelo. Lo Spirito unisce ciò che è diviso, dona parole di comprensione e accende il fuoco dell’amore nei cuori.
Pentecoste non è solo un evento passato, ma una realtà viva: lo stesso Spirito continua a operare nella Chiesa e in ciascuno di noi. Ci invita ad aprirci alla sua azione, lasciandoci trasformare per essere testimoni autentici di Cristo nel mondo.
Vieni, Spirito Santo, riempi i nostri cuori con il fuoco del tuo amore, perché possiamo proclamare con gioia le meraviglie di Dio e vivere come strumenti della sua pace.

don Guido Colombo, ssp

31/05/2025

domenica 1 giugno
Ascensione del Signore - C
Solennità (bianco)
L’ascensione: un nuovo inizio

L’ascensione di Gesù al cielo, narrata nel Vangelo di Luca (24,46-53), non segna un distacco, ma un nuovo inizio. Gesù, che sale al Padre, non ci abbandona, ma ci prepara un posto nella gloria e continua a essere presente in mezzo a noi attraverso il dono dello Spirito Santo.
L’ascensione ci ricorda che la missione di Cristo continua nella Chiesa. Prima di ascendere, Gesù affida ai suoi discepoli il compito di essere testimoni del Vangelo fino ai confini della terra. È un mandato che ci coinvolge direttamente: come cristiani siamo chiamati a portare la luce della Pasqua nel mondo, con le parole e le opere.
La festa dell’Ascensione è un invito alla speranza. Gesù siede alla destra del Padre, ma continua a guidarci e a intercedere per noi. Mentre fissiamo lo sguardo verso il cielo, siamo anche chiamati a vivere con fedeltà la nostra missione sulla terra, certi che egli è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Signore Gesù, salito al cielo per prepararci un posto, rendici tuoi testimoni coraggiosi, affinché il mondo possa riconoscere in noi la gioia e la speranza della tua risurrezione.

don Guido Colombo, ssp

24/05/2025

domenica 25 maggio
VI Domenica di Pasqua - C (bianco)
Signore Gesù, donaci il tuo Spirito

Questa domenica (Gv 14,23-29), Gesù promette ai suoi discepoli il dono dello Spirito Santo, il Consolatore, che li guiderà e insegnerà ogni cosa. Dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Tale promessa ci rivela il cuore della vita cristiana: l’amore per Cristo non è solo un sentimento, ma una scelta concreta di vivere secondo la sua Parola. Chi accoglie Gesù nella propria vita diventa dimora di Dio, un luogo in cui il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo abitano e agiscono.
Inoltre, Gesù dona ai discepoli la sua pace, una pace diversa da quella del mondo. Non è l’assenza di difficoltà, ma la certezza della sua presenza in ogni situazione, una pace che nasce dalla fiducia in lui e nella sua vittoria sul male e sulla morte.
Oggi siamo invitati a rinnovare la nostra fede nella promessa di Gesù. Siamo chiamati ad essere testimoni della sua pace, lasciando che lo Spirito Santo ci trasformi e ci renda capaci di amare e vivere con speranza.
Signore Gesù, dona a noi il tuo Spirito, perché possiamo vivere nella tua pace e rendere visibile la tua presenza in un mondo che ha bisogno di te.

don Guido Colombo, ssp

17/05/2025

domenica 18 maggio
V Domenica di Pasqua - C (bianco)
Amatevi gli uni gli altri

Nel Vangelo di questa domenica (Gv 13,31-35), Gesù ci consegna il suo comandamento nuovo: «Amatevi gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». Queste parole, pronunciate durante l’ultima Cena, ci offrono il cuore della vita cristiana.
L’amore di Gesù non è solo un sentimento, ma un dono totale di sé, fino al sacrificio sulla croce. Egli ci invita a vivere questo amore concreto, fatto di gesti di servizio, perdono e attenzione ai bisogni degli altri. È un amore che non si limita agli amici, ma si estende a tutti, specialmente a coloro che più ne hanno bisogno.
Gesù ci indica anche il motivo per cui questo amore è così essenziale: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli». L’amore è il segno distintivo del cristiano, ciò che rende visibile la presenza di Dio nel mondo. Non sono le parole o i grandi progetti a rivelare la nostra fede, ma la capacità di amare come Cristo ha amato.
Come posso rendere visibile l’amore di Dio nella mia vita quotidiana? Attraverso i piccoli gesti di cura, di riconciliazione e di attenzione agli altri, possiamo essere testimoni credibili del Vangelo. Signore, insegnaci ad amare come tu ci hai amati, perché il mondo possa riconoscerti attraverso la nostra vita.

don Guido Colombo, ssp

10/05/2025

domenica 11 maggio
IV Domenica di Pasqua - C (bianco)
Testimoni dell’amore di Cristo nel mondo

La quarta domenica di Pasqua, conosciuta come la “domenica del buon Pastore,” ci invita a riflettere sulla relazione intima tra Cristo e i suoi fedeli. Nel Vangelo di Giovanni (10,27-30), Gesù dice: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono».
In queste parole troviamo una triplice dinamica: ascolto, conoscenza e sequela. Gesù ci conosce personalmente, non come una massa anonima, ma come figli unici e amati. Tuttavia, il nostro essere parte del suo gregge richiede un ascolto attento della sua voce, un ascolto che nasce dalla preghiera, dalla meditazione della Parola e dalla vita sacramentale.
Seguire Cristo significa fidarsi di lui, sapendo che nessuno potrà strapparci dalla sua mano. La sua promessa di vita eterna ci dà forza nelle prove e speranza di fronte alle incertezze del mondo. Questa domenica è anche un’occasione per pregare per le vocazioni: vocazioni a seguire il buon Pastore come pastori nella Chiesa, ma anche come fedeli laici che testimoniano il suo amore nel mondo.
Signore Gesù, aiutaci a riconoscere la tua voce tra tante voci che ci distraggono. Conducici sempre più vicino al tuo cuore, dove possiamo trovare pace e vita in abbondanza.

don Guido Colombo, ssp

03/05/2025

domenica 4 maggio
III Domenica di Pasqua - C (bianco)
Mi ami tu?

Nel Vangelo di questa domenica (Gv 21,1-19), Gesù risorto appare ai discepoli sulle rive del lago di Tiberiade. È una scena piena di intimità e significato. I discepoli, tornati alla pesca dopo i giorni sconvolgenti della passione e della risurrezione, non riescono a prendere nulla, ma al mattino Gesù si presenta a loro e li guida a una pesca abbondante.
In questo racconto emerge una verità profonda: senza Cristo, i nostri sforzi spesso si rivelano sterili, ma con lui la nostra vita si riempie di abbondanza e senso. Gesù, con amore, rinnova la chiamata di Pietro: «Mi ami tu?». Questa domanda risuona anche oggi nei nostri cuori. Gesù non cerca la perfezione, ma un amore sincero e disponibile a seguirlo nonostante le nostre fragilità.
Che questa domenica ci sproni a rinnovare la nostra risposta a Cristo, riconoscendo la sua presenza nella quotidianità e lasciandoci guidare da Lui verso una vita piena e feconda. Come Pietro, siamo chiamati a nutrire gli altri con l’amore che abbiamo ricevuto da Dio, diventando strumenti della sua grazia nel mondo.
«Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo» (Gv 21,17). Che questo sia il nostro grido di fede e speranza!

don Guido Colombo, ssp

26/04/2025

domenica 27 aprile
II Domenica di Pasqua - C (bianco)
(o della divina Misericordia)
«Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, il Vivente»

L’evento prodigioso della risurrezione del Signore Gesù non deve essere stato subito comprensibile da parte dei suoi discepoli, anche perché il volto del Risorto non era paragonabile all’aspetto del Maestro che li aveva guidati per tre anni. D’altronde, anche durante quei tre anni di discepolato a volte lo avevano scambiato per un fantasma e si erano spaventati: Dio non è come ce lo immaginiamo o come siamo soliti rappresentarlo. Sono l’uomo e la donna a immagine di Dio, non viceversa.
Le apparizioni del Signore risorto alla comunità impaurita sono dunque accompagnate dall’invito a non temere e rincuorate: «Pace a voi!». Gesù porta la pace, non quella che dà il mondo, non come la dà il mondo (cf. Gv 14,27).
Tuttavia Gesù non si limita a dare coraggio ai suoi; ricevere la sua pace significa anche entrare a far parte della sua potenza di misericordia: «Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”». E all’incredulo Tommaso, Gesù indica la nostra realtà futura di cristiani: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». È la beatitudine del Vivente, che ci qualifica di fronte al mondo.

don Carlo Cibien Ferraris, ssp

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Alba

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