Insieme nella Messa

Insieme nella Messa I testi della Messa giorno per giorno Vengono riportate, inoltre, le intenzioni mensili dell’Apostolato della Preghiera.

INSIEME NELLA MESSA è un sussidio semplice e immediato per seguire le letture e le preghiere della celebrazione eucaristica. È pensato sia per chi partecipa quotidianamente alla Messa sia per coloro i quali, non potendovi partecipare, desiderano, tuttavia, accostarsi alla parola di Dio proclamata in quel giorno nelle assemblee liturgiche. Oltre alle letture, la pubblicazione contiene l’Ordinario d

ella Messa, un'introduzione liturgico-spirituale alle domeniche e alle feste e un sommario delle domeniche, feste e commemorazioni liturgiche del mese corredate da sobrie ed essenziali notazioni agiografiche. Il formato tascabile e maneggevole consente un impiego agile e alla portata. Particolarmente indicato per quelle comunità parrocchiali dov'è attivo il gruppo dei lettori ministeriali, all’interno dei quali può essere utilizzato negli incontri formativi preparatori alle celebrazioni feriali e festive. La veste tipografica con la copertina a colori rende questo sussidio gradevole e moderno.

13/09/2025

domenica 14 settembre
Esaltazione della Santa Croce - Festa (rosso)
La croce: luce sul nostro cammino

La festa dell’Esaltazione della Santa Croce ci invita a contemplare il cuore del mistero cristiano: la croce, segno di sofferenza e morte, è divenuta per noi fonte di salvezza e manifestazione dell’amore di Dio. La prima lettura racconta l’esperienza del popolo nel deserto, colpito dai serpenti a causa della sua ribellione. Ma Dio offre una via di guarigione: il serpente di bronzo innalzato da Mosè. È una figura profetica che anticipa la croce di Cristo, attraverso cui Dio trasforma il male in salvezza. Nel celebre inno della Lettera ai Filippesi, Paolo descrive il cammino di abbassamento del Figlio di Dio: dalla gloria alla croce, fino all’esaltazione. L’umiliazione non è perdita, ma via verso la pienezza. La croce è scelta libera e obbediente di amore. Il Vangelo di Giovanni collega il serpente innalzato da Mosè al Figlio dell’uomo: anche Cristo sarà innalzato, non per condannare, ma per salvare. L’innalzamento sulla croce è l’atto supremo dell’amore del Padre per il mondo.
Esaltare la croce significa riconoscerla come via di vita e verità. Non è un ornamento, ma un orientamento. È il segno che guida la nostra esistenza cristiana: ci invita al dono di sé, alla speranza nella prova, alla fedeltà silenziosa e quotidiana. Nella croce contempliamo il volto di Dio che si abbassa per innalzare l’umanità.

don Guido Colombo, ssp

06/09/2025

domenica 7 settembre
XXIII Domenica del tempo ordinario - C (verde)
Sapienza e libertà per seguire Cristo

In questa domenica veniamo posti di fronte a una chiamata esigente ma liberante: seguire Cristo con cuore sapiente e amore radicale.
La prima lettura, dal libro della Sapienza, riconosce che la mente umana da sola non basta per comprendere il progetto di Dio. Solo lo Spirito può illuminare le scelte e orientarle verso il bene. Il Salmo risponde con un’invocazione che è anche un programma di vita: “Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. Vivere con sapienza significa riconoscere ciò che ha valore e imparare a costruire la vita su fondamenta durature. La lettera a Filemone mostra come la fede trasformi le relazioni: un ex schiavo, Onesimo, è ora un fratello amato. Quando Cristo entra nella vita, anche i legami sociali vengono trasfigurati e rigenerati nell’amore. Il Vangelo di Luca, infine, ci ricorda che seguire Gesù comporta una scelta radicale: nulla può ve**re prima del Vangelo, nemmeno gli affetti più cari o le sicurezze personali. È una sequela che chiede tutto, ma che dona tutto: senso, libertà e pace.
Alla luce di queste letture, la sapienza del cuore si manifesta nel coraggio di affidarsi, nel saper rinunciare per amore e nel mettere Cristo al centro. È questo il cammino del vero discepolo.

don Guido Colombo, ssp

30/08/2025

domenica 31 agosto
XXII Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Umiltà e gratuità

Il Signore non guarda alle apparenze o agli onori umani, ma ai cuori semplici e umili, capaci di accogliere il suo amore e di donarlo agli altri senza interessi. Il Siracide ci invita alla mitezza e all’umiltà, dicendo: «Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore». La vera grandezza non sta nel dominare sugli altri, ma nel riconoscere il proprio posto davanti a Dio e servire con amore. Nella lettera agli Ebrei ci viene presentato il contrasto tra l’alleanza antica e quella nuova in Cristo. Dio non si manifesta più in modo terribile e distante, ma si è fatto vicino e accessibile in Gesù. Nel Vangelo Gesù, vedendo come i commensali scelgono i primi posti a tavola, racconta una parabola che insegna l’umiltà: «Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11). Gesù ci chiede di agire senza aspettarci nulla in cambio, di amare e servire con gratuità, perché Dio stesso ci ricompenserà. Questa Parola ci interroga: viviamo cercando riconoscimenti e privilegi, oppure sappiamo servire con umiltà e gratuità? Il mondo ci spinge a metterci in mostra, a cercare il successo e l’approvazione, ma il Vangelo ci invita a un’altra logica: quella dell’amore disinteressato. In questa settimana proviamo a fare un gesto di gratuità: aiutiamo qualcuno che non può ricambiare, offriamo il nostro tempo senza aspettarci nulla in cambio. È così che il regno di Dio cresce in mezzo a noi.

don Guido Colombo, ssp

23/08/2025

domenica 24 agosto
XXI Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
La salvezza come dono universale

Il Signore vuole che tutti gli uomini siano salvi, ma ci chiede di percorrere con decisione il cammino che conduce al suo Regno. Il profeta Isaia ci offre una visione di speranza e universalità: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue». Dio non esclude nessuno dal suo progetto di salvezza, ma chiama tutti i popoli a conoscerlo e a lodarlo. San Paolo ci ricorda che il cammino della fede è spesso segnato da prove e correzioni, come un padre che educa il proprio figlio. La disciplina del Signore non è un castigo, ma un segno del suo amore, perché ci aiuta a crescere nella giustizia e nella santità. Accettare con fiducia le difficoltà della vita è parte del nostro pellegrinaggio verso il regno di Dio. Nel Vangelo (Lc 13,22-30), Gesù ci mette di fronte a una scelta decisiva: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta» (Lc 13,24). Non basta dire di conoscere il Signore, occorre seguirlo con autenticità. Non si entra nel Regno per diritto acquisito, ma attraverso una vita vissuta nella fede e nell’amore concreto. La porta stretta non è una chiusura, ma un invito alla conversione e all’impegno. Chi rimanda, chi si accontenta di una fede superficiale, rischia di trovarsi escluso. Questa Parola ci chiama a una riflessione: stiamo davvero camminando verso il regno di Dio o ci illudiamo che basti una religiosità formale? La porta stretta è il cammino dell’umiltà, del servizio, della fedeltà quotidiana al Vangelo.

don Guido Colombo, ssp

16/08/2025

domenica 17 agosto
XX Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Le difficoltà della fede

Le letture di questa domenica ci mettono davanti a una realtà scomoda, ma essenziale nella vita cristiana: la fede non è sempre un cammino facile e pacifico, ma spesso porta con sé prove, opposizioni e scelte coraggiose. Gesù ci invita a vivere il Vangelo con radicalità, anche quando questo ci mette in contrasto con il mondo. Il profeta Geremia viene gettato in una cisterna fangosa perché la sua parola disturba i potenti. Egli annuncia la verità di Dio, ma viene rifiutato e perseguitato. Nella lettera agli Ebrei veniamo esortati a correre con perseveranza nella gara della fede, tenendo fisso lo sguardo su Gesù. Nel Vangelo Gesù pronuncia parole forti: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (Lc 12,49). Il fuoco di cui parla non è distruzione, ma lo Spirito Santo, che purifica e rinnova. Gesù non è venuto a portare una pace superficiale, ma una pace che passa attraverso la verità, anche a costo di divisioni. La sua Parola è un invito alla scelta: non possiamo rimanere neutri davanti al Vangelo. Essere cristiani significa accettare il rischio di essere incompresi, anche nelle nostre famiglie e comunità. Questa Parola ci interpella: siamo disposti a vivere la nostra fede con coraggio, anche quando questo ci mette in difficoltà? Abbiamo paura di testimoniare il Vangelo per timore del giudizio altrui? Gesù ci chiede di essere cristiani autentici, pronti a portare il fuoco del suo amore nel mondo.

don Guido Colombo, ssp

14/08/2025

venerdì 15 agosto
Assunzione della B.V. Maria
Solennità (bianco)
Guardare al cielo con speranza e gioia

In Maria Assunta contempliamo il compimento della promessa di Dio: la sua vita interamente donata al Signore trova nella gloria del cielo il suo coronamento. Maria, preservata dal peccato e associata in modo unico alla missione del Figlio, partecipa pienamente alla sua vittoria sulla morte.
Maria si fa serva del Signore e degli uomini. La sua visita a Elisabetta non è solo un incontro tra due donne, ma un annuncio della gioia che Dio porta al mondo. Il Magnificat, il canto di Maria, è l’inno di chi sa che la grandezza non sta nelle ricchezze o nel potere, ma nell’umiltà e nella fiducia in Dio. Maria non trattiene nulla per sé, ma si lascia riempire da Dio e diventa strumento della sua misericordia. Maria Assunta in cielo è il nostro modello di speranza. Guardando a lei, impariamo che la vera grandezza sta nel dire “sì” a Dio ogni giorno, nel servire con amore e nel fidarci del suo progetto. In questa festa, chiediamoci: viviamo con lo sguardo rivolto a Dio, come Maria? Sappiamo accogliere la sua Parola e metterci a servizio degli altri? Impegniamoci a vivere con lo stile di Maria: con umiltà, generosità e fiducia. Ogni gesto di amore, ogni atto di ca**tà è un passo verso la nostra “assunzione”, verso la vita piena con Dio. Con Maria, camminiamo con fede, certi che anche noi siamo chiamati alla gioia eterna accanto a Cristo.

don Guido Colombo, ssp

09/08/2025

domenica 10 agosto
XIX Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
La fede come attesa fiduciosa

La vita cristiana è un cammino vissuto con lo sguardo rivolto a Dio, nella certezza che egli è fedele alle sue promesse. Il libro della Sapienza rievoca la notte della liberazione di Israele dall’Egitto. Questo ci insegna che la vera speranza nasce dalla fiducia nelle promesse del Signore, anche quando i tempi sembrano incerti. Dio è sempre all’opera nella storia e nella nostra vita. La lettera agli Ebrei ci offre una splendida definizione della fede: «La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono» (Eb 11,1). Nel Vangelo Gesù esorta i suoi discepoli a non avere paura: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno» (Lc 12,32). Egli ci invita a vivere nell’attesa vigilante, come servi pronti ad accogliere il loro padrone al suo ritorno. Essere vigilanti non significa vivere con ansia, ma con responsabilità e fedeltà. Il cristiano non aspetta passivamente, ma vive il presente con impegno, sapendo che ogni giorno è un’opportunità per incontrare il Signore. Essere cristiani significa vivere ogni giorno come un’opportunità per amare, servire e testimoniare il Vangelo. In questa settimana, proviamo a coltivare la nostra attesa attiva, dedicando più tempo alla preghiera, alla ca**tà e alla fiducia in Dio. Manteniamo accesa la nostra lampada interiore, perché il Signore viene ogni giorno, nei piccoli e nei poveri, nelle sfide della vita e nei momenti di grazia. Viviamo da pellegrini di speranza, certi che Dio non delude mai chi confida in lui.

don Guido Colombo, ssp

02/08/2025

domenica 3 agosto
XVIII Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Il senso autentico della vita
Le letture di questa domenica ci invitano a riflettere sul senso autentico della vita e sul rapporto che abbiamo con i beni materiali. Esse ci pongono una domanda fondamentale: su cosa stiamo costruendo la nostra esistenza?
Il libro del Qoelet ci presenta una riflessione amara sulla caducità delle cose terrene: «Vanità delle vanità, tutto è vanità». L’autore sacro ci ricorda che ogni fatica e ogni successo mondano, se vissuti senza Dio, sono destinati a svanire. Accumulare ricchezze e affannarsi per le cose materiali non dà senso alla vita, perché tutto passa. Solo ciò che è vissuto in relazione con Dio rimane. San Paolo ci invita a rivolgere il cuore alle cose di lassù, a cercare Cristo e non a lasciarci ingannare dagli idoli del mondo. Nel Vangelo Gesù ci racconta la parabola di un uomo ricco che, avendo ottenuto un abbondante raccolto, decide di costruire magazzini sempre più grandi per accumulare i suoi beni e godersi la vita. Questo racconto ci mette di fronte alla fragilità dell’esistenza: il problema non è la ricchezza in sé, ma l’illusione di poter trovare sicurezza e senso nella sola abbondanza materiale. Gesù conclude con un monito chiaro: «Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio» (Lc 12,21). Questa Parola ci invita a chiederci: su cosa stiamo costruendo la nostra vita? Mettiamo la nostra fiducia nei beni materiali, nel successo, nel denaro, oppure cerchiamo di arricchirci presso Dio, vivendo nell’amore e nella generosità?

don Guido Colombo, ssp

26/07/2025

domenica 27 luglio
XVII Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Chiamati a pregare con fiducia

Le letture oggi ci invitano a riflettere sulla potenza della preghiera, che è dialogo di fiducia con Dio. Esse ci mostrano un Dio vicino, che ascolta il grido dei suoi figli e si lascia commuovere dalla loro insistenza. La preghiera non è un semplice rituale, ma il cuore della relazione con il Padre.
Gesù ci insegna che Dio è un Padre buono, che non rifiuta mai il bene ai suoi figli. Queste letture ci spingono a riscoprire la preghiera come un dialogo vivo con Dio. Siamo chiamati a pregare con fiducia, con costanza e con cuore aperto alla volontà del Padre. Chiediamoci: come è la nostra preghiera? È un vero incontro con Dio o solo una ripetizione di parole? Impegniamoci a rendere la preghiera una parte essenziale della nostra giornata, affidandoci con fiducia a Dio, come figli che sanno di essere amati. E non dimentichiamo di intercedere per gli altri, perché la preghiera è il più grande atto di ca**tà che possiamo compiere. Come Abramo e come Gesù ci insegnano, bussiamo con fede alla porta del Padre, certi che egli ci aprirà.

don Guido Colombo, ssp

19/07/2025

domenica 20 luglio
XVI Domenica del Tempo ordinario - C (verde)
Trovare momenti di silenzio e di preghiera

Siamo invitati a riflettere sull’accoglienza del Signore nella nostra vita.
Ci sono due modi complementari di servire Dio: l’operosità generosa e l’ascolto contemplativo. Entrambi sono necessari, ma è l’ascolto della Parola che dà senso e forza all’azione.
Nel Vangelo (Lc 10,38-42), troviamo la celebre scena di Marta e Maria. Marta è tutta presa dai servizi, mentre Maria si siede ai piedi di Gesù per ascoltarlo. Marta si lamenta con il Maestro, ma Gesù le risponde con parole che sorprendono: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10,41-42). Gesù non rimprovera Marta per il suo servizio, che è comunque importante, ma le insegna che l’ascolto della Parola deve avere la priorità. Senza l’ascolto, il nostro agire diventa agitazione sterile, mentre se ci nutriamo della Parola, il nostro servizio diventa fecondo e illuminato. Questa Parola ci interroga: siamo capaci di fermarci per ascoltare Dio? Nella nostra società frenetica, spesso siamo come Marta, sempre occupati e preoccupati, ma rischiamo di dimenticare l’essenziale.
Impegniamoci a trovare momenti di silenzio e di preghiera nella nostra giornata. Impariamo a mettere Dio al centro, perché solo così il nostro servizio sarà davvero un dono d’amore. Come Maria, scegliamo la parte migliore: stare ai piedi di Gesù, ascoltare la sua voce e lasciarci trasformare dalla sua presenza.

don Guido Colombo, ssp

28/06/2025

domenica 29 giugno
Santi Pietro e Paolo, apostoli
Solennità (rosso)
Chiamati ad essere testimoni del Vangelo

La solennità dei santi Pietro e Paolo ci invita a celebrare due pilastri della Chiesa: Pietro, il primo degli apostoli, e Paolo, l’instancabile missionario. Sebbene diversi per temperamento e vocazione, entrambi hanno offerto la vita per il Vangelo, testimoniando l’amore di Cristo fino al martirio.
Nel Vangelo di Matteo (16,13-19) Gesù conferisce a Pietro le chiavi del regno dei cieli, affidandogli la missione di guidare la Chiesa. Pietro rappresenta la stabilità della fede e la continuità apostolica. Paolo, invece, ci viene ricordato per il suo zelo missionario e il suo impegno nel portare il Vangelo fino ai confini della terra, come leggiamo nelle sue lettere.
Questa solennità è un invito a riconoscere che, come Pietro e Paolo, siamo chiamati ad essere testimoni del Vangelo, ciascuno secondo la propria vocazione. La loro vita ci insegna che l’opera di Dio si realizza nonostante le nostre fragilità, quando ci affidiamo a Lui con fede e coraggio.
“Santi Pietro e Paolo, pregate per noi, affinché possiamo vivere con fede e passione la nostra missione, annunciando con coraggio la bellezza del Vangelo.”

don Guido Colombo, ssp

21/06/2025

domenica 22 giugno
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - C
Solennità (bianco)
l’Eucaristia, cuore della vita cristiana

La solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo ci invita a contemplare il dono straordinario dell’Eucaristia. Nel Vangelo di oggi (Lc 9,11b-17) Gesù, mosso dalla compassione, moltiplica i pani e i pesci per sfamare la folla. Questo miracolo prefigura il dono del suo Corpo e del suo Sangue, che ci nutre non solo nel corpo, ma soprattutto nello spirito.
Nell’Eucaristia, Cristo si dona a noi completamente: è il memoriale vivo della sua Pasqua, della sua morte e risurrezione, ed è fonte di comunione e forza per il nostro cammino. Ricevere il Corpo di Cristo non è solo un momento di intimità personale con Lui, ma anche un impegno a vivere come comunità, uniti nell’amore e nel servizio reciproco.
Questa festa ci ricorda che l’Eucaristia è il cuore della vita cristiana. Da essa riceviamo la forza per essere testimoni del Vangelo e per trasformare il mondo con la logica dell’amore e del dono.
Signore Gesù, Pane vivo disceso dal cielo, riempi i nostri cuori con il tuo amore, affinché, nutriti del tuo Corpo, possiamo essere segno della tua presenza per il mondo.

don Guido Colombo, ssp

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