13/12/2025
“Meier e Alessandria. Il Ponte della discordia”
Il Ponte Meier, fin dalla sua genesi, rappresenta per Alessandria non soltanto un’opera infrastrutturale, ma un simbolo di frattura tra visione progettuale, realtà urbana e percezione collettiva. Un ponte nato sotto il segno dell’eccezionalità architettonica e divenuto, nel tempo, emblema di una scelta contestata: costi di manutenzione dichiarati eccessivi, interventi rinviati o mai pienamente realizzati, oneri ricaduti direttamente sulla cittadinanza.
La questione non è esclusivamente economica. È una questione di metodo e di coerenza. Un’infrastruttura pubblica dovrebbe rispondere a criteri di funzionalità, sostenibilità e integrazione con il contesto storico e territoriale. In questo senso, molti cittadini percepiscono il Ponte Meier come un’opera “sbagliata in partenza”, concepita più come gesto iconico che come risposta concreta alle esigenze di Alessandria.
Parallelamente, persiste una narrazione che negli anni ha assunto i contorni di una vera e propria favola urbana: l’idea che il vecchio Ponte Cittadella sia stato la causa dell’alluvione del 1994. Una tesi che, nonostante analisi tecniche, studi idraulici e il buon senso storico, continua a essere ripetuta e creduta. Una “belinata”, per usare un termine diretto ma efficace, che ha finito per giustificare scelte drastiche e rimozioni simboliche, più che affrontare le reali responsabilità e la complessità di un evento naturale straordinario.
Il risultato è una città ancora divisa: da un lato la memoria storica, il rapporto con il Tanaro e con le proprie infrastrutture tradizionali; dall’altro un’opera contemporanea vissuta da molti come estranea, onerosa e mai davvero condivisa. La discordia non nasce dal ponte in sé, ma da ciò che esso rappresenta: decisioni calate dall’alto, narrazioni semplificate, e un prezzo che continua a essere pagato dagli Alessandrini.
Rimettere al centro i fatti, la storia e l’interesse collettivo non è un esercizio nostalgico, ma un atto di responsabilità civile. Solo così il dibattito potrà uscire dalla favola e tornare alla realtà.
Fabrizio Film Production Alessandria