Prendete posto

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Prendete posto Un programma di Cristina Gregori. Storie di donne e uomini (che ci piacciono). Racconti di vita sociale, economica, politica.

10/07/2025

A niente non penso a niente

"Ho sceso dandoti il braccio" di Eugenio Montale, letta da Paolo Rossini. I MIEI LABORATORI DI LETTURA ESPRESSIVA: https://www.radiodramma.it

20/05/2025

Lei era Malva Marina Reyes.
La figlia dimenticata di Pablo Neruda.
Era venuta al mondo con l’idrocefalia, una condanna silenziosa, una ferita nella testa e nel cuore, un peso troppo grande per un corpo così piccolo.
Appena nacque, suo padre la guardò… e distolse lo sguardo.
Pablo Neruda, colui che scrisse versi d’amore capaci di sciogliere i cuori più duri, chiamava sua figlia “Punto e virgola”, per la sproporzione tra la testa e il corpicino.
“Vampiresca di tre chili”.
“Essere ridicolo”.
Parole che non sono carezze. Sono pietre.
Malva non crebbe in una casa piena di poesie, né tra le braccia di un padre che la raccontasse al mondo come un miracolo fragile.
Crebbe sola. Morì sola.
Aveva otto anni.
Otto anni di silenzio, di malattia, di emarginazione.
Morì a Gouda, in Olanda, lontana dal Cile, lontana dal mare.
Lontana da tutto.
Il padre non andò al funerale.
Non scrisse un verso per lei.
Non la nominò nemmeno nelle sue memorie.
Era già fuggito.
Dalla bambina.
Dalla madre.
Da sé stesso.
All’epoca, si era innamorato di un’altra donna, Delia del Carril, “La Hormiguita”, e per lei aveva lasciato tutto. Compresa sua figlia.
Nelle sue poesie, si trovano lamenti per madri di miliziani caduti, dolori finti, affetti idealizzati.
Ma non un lamento per Malva.
Nessuna parola per la sua piccola condannata.
Quando la madre, disperata, scrisse a Neruda per annunciargli che Malva non c’era più, che il cuore fragile della bambina aveva smesso di battere…
lui non rispose.
Non una lettera.
Non un fiore.
Non un singhiozzo.
Solo il silenzio.
E ora Malva riposa in una tomba semplice, in un cimitero olandese, lontano dalle onde che ispirarono le poesie del padre.
Malva, come il fiore che porta il suo nome, piegata dal vento dell’abbandono.
Una bambina dimenticata dal premio Nobel per la Letteratura.
Un punto e virgola nell’anima del mondo.
Una piccola vita che avrebbe meritato almeno un verso.
E invece…
il vuoto. (Massimiliano Turricelli)

Ciao Adrianauna persona perbene con la passione per gli altri e per la politica.  Adriana: appassionata, forte.Ti ho vol...
07/05/2025

Ciao Adriana
una persona perbene con la passione per gli altri e per la politica. Adriana: appassionata, forte.
Ti ho voluto bene; abbiamo condiviso molto nelle nostre diverse vite, mi piaceva come "battagliavi".
Ricordo bene la tua presidenza alla Commissione Pari Opportunità.....Quante cose abbiamo fatte insieme, tante e tutte belle!
La tua canzone del cuore era " I will survive di Gloria Gainor" te la dedico cara Adriana a tutto volume,
ripropongo la nostra ultima intervista, ciao Adri

Adriana Celestini ha un’esperienza consolidata nell’affermazione della cultura di parità di genere in tutti gli ambiti delle vita sociale e nell’impegno per ...

adoro questa donna
01/04/2025

adoro questa donna

9582 follower, 5730 Mi piace, 2869 commenti

15/02/2025

Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano. Venditti è sempre Venditti anche senza voce.

12/02/2025

"Invecchiare non è per i deboli. Ti svegli un giorno e capisci che la giovinezza è alle spalle, ma con essa svaniscono anche le insicurezze, la fretta, il bisogno di compiacere. Cammini più lentamente, ma con più sicurezza. Impari a lasciar andare senza paura, a dare valore a chi resta. Invecchiare è accettare, è scoprire che la bellezza non è mai stata nella pelle, ma nella storia che portiamo dentro."
Immensa Meryl Streep

27/01/2025

"Nessuna storia d'amore è paragonabile a quella che ho vissuto io con Luigi Tenco. È il compagno del quale mi sento vedova. Dio mi perdoni se non ho avuto il tempo di capirlo, di proteggerlo fino in fondo. Lui era il mio istinto, la mia vocazione musicale. Mi sentivo presa dal quel "rivoluzionario" che nel '64 aveva abbandonato il Partito comunista perché, diceva, "i rossi si son tutti sbiaditi". O che aveva interrotto gli studi d'ingegneria perché sosteneva: "Io non costruirò mai ponti e case solo per far accumulare quattrini ai potenti. Meglio che nelle case arrivino le mie canzoni". Come tutte le persone romantiche che rifiutano di crescere, lui era il mio uomo ideale. Come non rimanerne soggiogata psicologicamente? Era un fiume in piena del quale io pretendevo invece di arginare l'impetuosità. Mi sono accorta troppo tardi che avrei dovuto aiutarlo"
Dalida intervistata nel 1987 da "Oggi"
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13/01/2025

"Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un'etimologia. Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi. Il ceramista che premedita un colore e una forma. Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto. Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo."
Jorge Luis Borges

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Prendete posto: dal lunedì al venerdì, ore 20.00, Radio Arancia Network

Perché è difficile la piena partecipazione della donna alla vita sociale, economica e politica? Le donne sono rassegnate? Davvero le cose potrebbero cambiare solo quando le giovani generazioni di donne avranno modo di cambiare in maniera dinamica la società italiana dall’interno?

Forse. Ma nel frattempo bisogna confrontarsi senza cedimenti.

Arrivare a tutte le donne, entrare nella quotidianità, farsi sentire, esserci: questo l’obiettivo di “Prendete posto”.

Da troppi anni è in corso il dibattito circa l’opportunità dell’introduzione di misure di riequilibrio del peso delle donne nelle istituzioni e nel mondo economico attraverso quote da riservare alle candidature e alle nomine femminili. Le risposte in questo senso sono state generalmente controverse. Ma è d’obbligo far emergere il divario tra la forza e il peso che le donne hanno raggiunto in tutti i livelli della vita sociale e la loro effettiva presenza e peso nelle istituzioni. La radio racconterà il mondo delle donne. Il loro modo di pensare, di raccontare, di vivere, di fare politica, di fare ricerca, di fare impresa. Le loro iniziative, i loro problemi, i loro successi!