07/11/2025
IL TOSCO L’HA VISTA COSÌ
BOLOGNA BRANN 0-0
Innanzitutto spendo una parola per il Dall’Ara di ieri sera: un pubblico meraviglioso, come raramente ho visto (e lo stadio lo frequento da oltre mezzo secolo); si è fatto sentire in maniera costante, incessante, accompagnando quella che è stata una prova di grande cuore del Bologna: complimenti a tutti i presenti.
Della squadra c’è poco da dire: commovente per l’impegno se si pensa a quante partite si vedono in cui i giocatori (anche per i tanti, troppi impegni ravvicinati) vanno in gestione; ieri sera i calciatori del Bologna non hanno pensato a nient’altro che a vincere quella partita, anche in inferiorità numerica.
E alla fine le facce erano dispiaciute, avrebbero giocato ancora un’ora pur di vincere: immagino, invece, che lo staff di Italiano il triplice fischio lo abbia comunque gradito, perché adesso dovrà fare i conti con quanti hanno speso tutto, con chi ha speso tanto e con chi, invece, potrà fare un ultimo sforzo prima della sosta per le nazionali che allenterà, almeno per un po’, il ritmo partite-allenamento-partite.
Tatticamente, quando il Bologna si è trovato a dover decidere chi togliere per far spazio a Miranda, la scelta è caduta naturalmente su Fabbian: non tanto perché il numero ottanta stesse facendo male, quanto per riordinare con un logico 4-4-1 (diventato poi 4-2-3 per il predominio dei rossoblu).
In alternativa si sarebbe potuto attuare una scelta diversa, meno conservativa e probabilmente più spregiudicata che provo a spiegare, non per fare polemica o criticare la scelta di Italiano ci mancherebbe, ma per puro dibattito (il bello di questo periodo storico è che si può parlare solo di calcio): sacrificare Moro lasciando in campo Fabbian, naturalmente arretrando il suo raggio di azione.
Fabbian avrebbe certamente fatto palleggiare meno bene il Bologna ma avrebbe dato un’alternativa tattica che invece non avevamo più e cioè l’inserimento di un centrocampista in area, visti i tanti cross che in effetti poi la squadra ha effettuato.
Nello sviluppo probabilmente il Bologna avrebbe dovuto essere più diretto sugli attaccanti perché il fraseggio di Moro sarebbe venuto meno, ma una volta conquistata la metà campo avversaria, il numero ottanta dei rossoblu sarebbe stato un’arma fisicamente più performante per colpire o spizzare di testa consentendo ai compagni di muoversi alle sue spalle; anche nei calci piazzati avrebbe potuto far valere la sua notevole fisicità.
Per come si è sviluppata la gara la scelta probabilmente avrebbe pagato ma la vera domanda che mi sono posto è: senza il palleggio di Moro che ha sgravato Ferguson da eccessiva pressione, il Bologna avrebbe poi preso in mano la partita così come ha poi fatto?
Il bello del senno di poi…
Adesso testa al Napoli, senza paura (se hanno visto la partita ieri sera e l’hanno vista, di certo la paura ce l’avranno più loro…) ma sapendo che alcuni calciatori potranno essere un po’ sulle gambe soprattutto nei primi minuti; poi col passare della gara paradossalmente le energie arrivano: quando si giocano tante partite ravvicinate sono più duri i primi e gli ultimi minuti; i primi perché fatichi a ritrovare la gamba, gli ultimi perché arriva la stanchezza.
Ma di alternative fresche ce ne sono e gli imprescindibili, fortunatamente in un gruppo così, sono pochi.
Tosco