21/09/2025
IL TOSCO L’HA VISTA COSÌ
BOLOGNA GENOA 2-1
Meno manovra da dietro e più palloni diretti sugli esterni già dal primo minuto: questa la ricetta del calcio di Italiano per restituire certezze alla squadra.
Dominguez nei primi trenta minuti obbliga Northon Cuffy a rifugiarsi in corner diverse volte, mentre dalla parte opposta Orsolini e Bernardeschi in coppia mettono alla prova la (buona) tenuta difensiva di Martin e Vazquez: la posizione a volte così defilata dell’ex Toronto è stata oggetto di discussione, ma entrando nelle pieghe della tattica i due mancini del Bologna si sono trovati spesso vicini proprio per le prese difensive sulla costruzione del Genoa e sulla pressione offensiva.
Martin e Vazquez, sono due difensori di piede mancino che quando hanno palla si allargano spesso: conseguentemente sia Bernardeschi che Orsolini, adeguando le rispettive “prese” difensive, nel momento del recupero palla si sono venuti a trovare spesso a calpestare zone di campo vicine, ma mi è sembrato più una casualità che una cosa voluta.
I due compagni in fase di possesso in realtà si cercano e si scambiano le posizioni con un certa frequenza, magari non ancora con naturalezza ma la volontà c’è, per cui questa situazione potrebbe ricrearsi anche in futuro tenendo comunque presente che, Bernardeschi, probabilmente sarà chiamato anche e soprattutto a giocare in fascia per dare respiro proprio a Orsolini.
Dicevo di un Bologna con meno palleggio da dietro, con più palloni diretti sugli attaccanti e in caso di pallone perso di tentativo, non sempre riuscito, di riconquista alta: gli argomenti noti del calcio di Italiano; ciò che mi aveva lasciato un po’ stupito prima a Roma e poi a Milano è stata proprio la mancanza di questi requisiti: se il piano partita in quei casi fosse stato modificato per la qualità dell’avversario o per mancanza di gamba non lo sapremo mai ma che il Bologna ieri abbia giocato cercando di ricalcare sentieri già percorsi a me è sembrato evidente.
Non è ancora un Bologna spumeggiante ma non lo era stato nemmeno lo scorso anno con la vittoria di Monza o in casa contro il Lecce al minuto 85 (curiosità: il direttore di gara era proprio Collu, come ieri), ma nessuno allora eccepì; ieri invece alcuni hanno pensato che i ragazzi di Italiano abbiano vinto una partita con poco merito.
Credo invece che la vittoria sia tanto giusta quanto meritata perché anche i numeri sono li a testimoniare la supremazia del Bologna: più possesso palla 58%, più tiri 14 a 7, più corner 8 a 2 e un Genoa obbligato ad un baricentro basso contro un Bologna praticamente sempre nella metà campo avversaria , eccezion fatta per alcune ripartenze e per un paio (non di più) di azioni dei liguri ben orchestrate, uno delle quali ha portato al gol del vantaggio (nato comunque da una rimessa laterale in zona panchine sulla quale il Bologna doveva essere più attento).
Per me è impensabile credere di non lasciare nulla agli avversari in serie A!
Poi se fosse finita in parità nessuno avrebbe gridato allo scandalo ma la vittoria a me pare meritata: quei rigori lì ormai sono all’ordine del giorno e il Genoa, da quando esiste il Var forse ne avrà già avuto uno simile o, in caso contrario, prima o poi lo avrà: possono stare tranquilli.
Vieira alla fine era arrabbiato mentre i suoi giocatori in campo hanno accettato la sconfitta più serenamente e questo la dice lunga su come ormai i calciatori accettino i responsi Var con rassegnazione, sapendo bene che oggi tocca a loro domani ad altri colleghi: il resto sono le solite risse verbali da social che perdono vigore non appena se ne scatenano altre.
Insomma: questo vittoria non sa di tappo, tutt’altro.
Tosco