La macchina del tempo

La macchina del tempo Pagina di Motorsport, cinema, musica, tv e spettacolo. Un paradiso perduto che è bello riscoprire.

.Robert Manzon
28/07/2024

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Robert Manzon

27/07/2024

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Maria Teresa De Filippis

27/07/2024

Quando si calava nei ruvidi abitacoli da corsa, la tuta aderente sul corpo magro, i piloti maschi la guardavano con un misto di curiosità, diffidenza e ammirazione.

Lei, Maria Teresa De Filippis, nata l'11 novembre 1926, pesava poco più di 45 chili e guidava bolidi di inaudita potenza, imprevedibili e sgarbati, unti, roventi, rumorosi. Tutta un'altra faccenda dai campi di equitazione che quella ragazza bene aveva frequentato negli anni verdi dell'adolescenza. Famiglia patrizia la sua, vita agiata e amicizie di rango. Il padre era proprietario della società elettrica che forniva energia a metà Campania. Finche un giorno, il fratello maggiore le disse

27/07/2024

Nel 1968 Jackie Ickx, pilota della Scuderia Ferrari, in corsa per il Mondiale F1 contro Graham Hill su Lotus, durante le...
25/07/2024

Nel 1968 Jackie Ickx, pilota della Scuderia Ferrari, in corsa per il Mondiale F1 contro Graham Hill su Lotus, durante le prove del Gp del Canada segnalò problemi all'acceleratore.

I controlli dei meccanici non furono scrupolosi e Ickx uscì di pista subendo diverse fratture e compromettendo in tal modo la lotta per il titolo...

TEMERARI - RACCONTI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
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TEMERARI - RACCONTI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"pagina 13
25/07/2024



TEMERARI - RACCONTI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
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.TEMERARI - RICORDI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"pagina 10-11
25/07/2024

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TEMERARI - RICORDI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
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Tony Brooks era sposato con un'italiana, la signora Pina, che spesso lo accompagnava nelle numerose manifestazioni alle ...
25/07/2024

Tony Brooks era sposato con un'italiana, la signora Pina, che spesso lo accompagnava nelle numerose manifestazioni alle quali il simpatico pilota inglese era puntualmente invitato, fino agli ultimi anni. Brooks è scomparso all'età di 90 anni, il 3 Maggio 2022.

TEMERARI - RICORDI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
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Il 1959 non è uno degli anni più fortunati per Maranello perché le vetture modenesi sono ormai tecnicamente superate e s...
25/07/2024

Il 1959 non è uno degli anni più fortunati per Maranello perché le vetture modenesi sono ormai tecnicamente superate e subiscono la supremazia Cooper con motore posteriore. Tuttavia Tony Brooks conquista il primo posto al Gp di Francia, a Reims, dove l'anno prima era morto l'italiano Luigi Musso, e al Gp di Germania, suo anche l'anno precedente ma su Vanwall. A fine stagione è Vicecampione del mondo, alle spalle di Jack Brabham su Cooper.

TEMERARI - RICORDI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
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Preferiva i gran premi alle otturazioni, le monoposto alle carie, le pinze dei meccanici alle tenaglie dei dentisti. Ton...
25/07/2024

Preferiva i gran premi alle otturazioni, le monoposto alle carie, le pinze dei meccanici alle tenaglie dei dentisti. Tony Brooks era soprannominato il "Dentista volante", perché studiava odontoiatria all'Università di Cambridge. Ma lui davanti alla prospettiva di curare denti doloranti e gengive infiammate scelse le auto da corsa.

TEMERARI - RICORDI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
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Alcuni erano gentleman drivers, altri erano di nobile famiglia che nelle corse volevano forse ritrovare la sfida degli a...
25/07/2024

Alcuni erano gentleman drivers, altri erano di nobile famiglia che nelle corse volevano forse ritrovare la sfida degli antichi cavalieri nei tornei rinascimentali. Altri ancora veri e propri professionisti che anticipavano le più severe esigenze dell'era moderna.

Per tutti una domanda: perchè correvano rischi così elevati? Non per i soldi, perché le corse di allora non facevano arricchire né i tecnici, né i piloti. Non per la grande popolarità, perché non c'erano i collegamenti satellitari, le riprese televisive erano modeste e frammentarie e i giornali sportivi non specializzati anteponevano sempre il calcio e il ciclismo alle corse in automobile.
Probabilmente i piloti correvano per se stessi e per lo stretto rapporto con gli appassionati, gli sportivi, gli intenditori. Perchè da loro erano riconosciuti, seguiti, idolatrati e traevano linfa vitale. Oggi non esiste più quell'intreccio di sentimenti fra piloti e pubblico. Chi li vede più, i piloti? Ma allora, trenta o quarant'anni fa, le corse vivevano grazie alla speciale corrispondenza emotiva che legava le tribune ai corridori, purtroppo perduta, neppure immaginabile dalle giovani generazioni. Per di più, i veri appassionati sapevano che la posta in gioco era alta, i rischi elevati e le competizioni una disciplina molto temeraria, anche per il pubblico.

Per lungo tempo cinture di sicurezza e roll-bar vennero trascurati, pali ed alberi a bordo pista erano la consuetudine e i serbatoi erano laterali, talvolta in alluminio. Questo voleva dire che, in caso di impatto, se non divampava un incendio era un miracolo. Due litri di benzina fanno molto fuoco. Ecco, le Formula 1500 degli anni Sessanta imbarcavano 180 litri e le 3000, che vennero introdotte dal 1966, in alcune piste si portavano dietro fino a 230 litri perché i rifornimenti non erano previsti e in quella F1 chi si fermava ai box quasi sempre perdeva la gara. Talvolta, a Spa-Francorchamps o a Monza, aggiungevamo un serbatoio supplementare.

Per giunta, prima del 1964, non esistevano neppure le valvole automatiche per assicurare la chiusura dei tubi che portavano la benzina sotto pressione al motore, ragion per cui, se si tranciavano, il liquido non veniva bloccato. Lascio immaginare con quali possibili conseguenze in caso di impatto.

Dopo il 1964 iniziammo ad introdurre tecniche aeronautiche con serbatoi derivati da elicotteri, che però non erano sufficienti. Successivamente vennero applicati nell'abitacolo sistemi estinguenti, che davano qualche decina di secondi in più di sopravvivenza al pilota. Molto lavoro venne svolto al Centro ricerche Fiat con crash test che sacrificarono alcune F1. Un altro passo avanti venne compiuto dopo l'incidente capitato a Niki Lauda. Altri ancora dopo quelli occorsi a Gilles Villeneuve e Ayrton Senna. Il carburante fu messo fra motore e pilota, in zona più protetta, allungando il passo delle auto e il carbonio aumentò la sicurezza dei piloti in caso di urto.

Ma io resto convinto che, anche senza questi necessari miglioramenti tecnologici che hanno anteposto il valore della vita a quello della vittoria, i "temerari" da corsa, uomini o donne che fossero, avrebbero comunque continuato a cercare un volante e a correre sfidando le curve più ardite e le condizioni più avverse entusiasmando il loro pubblico.

Mauro Forghieri

TEMERARI - RICORDI DA CORSA DEI "CAVALIERI DEL RISCHIO"
Prefazione - pagina 7

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