19/09/2025
Commemorazione 60 ° Anniversario della Tragedia di Mattmark
Un migrante racconta
Grazie alla mia famiglia, sono ritornato lassù dove ho incominciato a lavorare all’età di 19 anni, era l’anno 1964 esattamente il 09 Gennaio. E’ stato un amico a spingermi in quel cantiere, dove lui già lavorava e cercavano manodopera ,meglio giovane. Ci presentammo all’ufficio per le pratiche e alla domanda ,di cosa sapessi fare, mostrai il mio diploma di scuola “ Congegnatore Meccanico “conseguito a Bagnone. Subito ci assegnarono il lavoro nelle officine di riparazione.
Il cantiere era sito appena sopra il paese di SAAS-AL MAGELL nel Canton Vallese (Svizzera) a 2000 metri. Più sopra era in costruzione una grande diga ,dove venivano convogliate le acque dei ghiacciai soprastanti, per produrre energia elettrica per la vallata del Vallese.
In piena estate il cantiere dava lavoro a circa 1500 operai, si trovavano intere famiglie al lavoro, di varie nazionalità, Turchi –Jugoslavi- Spagnoli -Francesi –Tedeschi, ma i più numerosi erano Italiani provenienti da varie Regioni. Si lavorava intensamente anche e soprattutto nel periodo estivo, tanta neve sui monti che faceva da cornice all’ambiente fino a Giugno, col bel tempo il lavoro aumentava e gli operai lavoravano giorno e notte con turni pesanti. Molti di noi al giorno lavoravano al cantiere basso e poi si andava al cantiere in diga alto, noi meccanici eravamo addetti al pronto intervento dei mezzi meccanici, ruspe, camion, pale meccaniche e quant’altro…Alla base del ghiacciaio dell’Allalin posto sopra il cantiere, a forza di prelevare il materiale da portare su in diga, incominciò a cedere e mostrava segni di cedimento, ma la cosa non destò attenzione, rumori strani, si dava la giustificazione allo scioglimento del ghiaccio, eravamo in estate e le acque erano abbondanti.
Ma il lunedì del 30 Agosto 1965 alle ore 16.30 avvenne la tragedia, un intero costone dal Ghiacciaio dell’Alla-lin si stacca e scendendo distrugge tutto quanto trova sulla sua strada –Baracche officine ,mezzi meccanici, operai tecnici tutto quanto serviva per la costruzione di una grande diga.
Una grande catastrofe dove morirono 88 uomini di cui 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli ,2 tedeschi , 2 austriaci e 1 apolide.
In quel periodo eravamo in 3 del Comune di Bagnone a lavorare lassù, io, Alberto Lombardi e Romano Barbieri, loro si salvarono perché avevano finito il proprio turno di lavoro e si trovavano nel cantiere a basso in paese. Mentre io il giorno avanti la Domenica avevo preso la corriera per Domodossola, per ve**re a casa, dovevo andare a fare il militare, arrivai a casa il lunedì sera andai a letto e dormii per un giorno intero, nessuno sapeva che io ero a casa, solo dopo giorni venni a sapere della tragedia…..
Rimasi sbigottito, alla notizia, non sapevo cosa fare, le notizie dei telegiornali erano poche e vaghe, perchè i telefoni lassù non funzionavano. A settembre andai a fare il militare a Palermo, passati i mesi della naia, ritornai a lavorare a Mattmark fino all’inaugurazione della diga avvenuta nell’agosto del 1967, assistendo anche al ritrovamento di un corpo dovuto allo scioglimento del ghiaccio.
A lavori ultimati rientrai in Italia e nell’anno 1968 trovai lavoro a La Spezia.
La commemorazione del 60°anniversario ha visto la presenza di moltissime autorità sia Italiane che Svizzere, per la prima volta era presente il Governo Italiano con Ambasciatore, ma la cosa che si aspettava da tempo erano le scuse ufficiali da parte delle Autorità Svizzere Vallesane ai lavoratori italiani. In foto il lago artificiale, e Alberto Albericci con la Moglie Carla e tutta la famiglia.
Domattina alle 10,30 sui canali social di Radio Elle, youtube, Instagram, facebook, ne parleremo con il protagonista Alberto Albericci e mostreremo varie foto che lo stesso Albericci ci ha fornito.