
13/09/2025
PARCHEGGI, IL TAR RIAPRE 6 ATTIVITA’
Cosa succede a Bacoli?
Succede che come “il Signore ha dato, il Signore ha tolto” (Giobbe 1,21) alla stessa maniera il TAR ha dato ma il giorno dopo ha tolto, ha tolto validità ai dinieghi di luglio-agosto permettendo la riapertura di ben 6 attività di parcheggio.
Una “mazzata” per il Comune che è necessario ricostruire con calma per evitare confusioni e tifoserie cosicché tutti i cittadini possano rendersi conto delle cose come stanno davvero.
Il 10 settembre - per cominciare - la VI Sezione del TAR ha confermato le ordinanze di demolizione emesse dal Comune ad inizio luglio per 4 aree parcheggio - alcune per via dell’asfalto, altre del brecciame, alcune per via dello stabilizzato, altre delle “pagliarelle” - in quanto “l’impianto difensivo - preesistenza da lunghissimo tempo della destinazione a parcheggio e sostanziale aderenza dello stato dei luoghi a quello constatato dai Carabinieri nel 2025 - appare privo di adeguato conforto probatorio oltre che non rilevante (risalendo il vincolo sull’area ad epoca senz’altro precedente)” ed in quanto “non appare desumibile dagli atti la preesistente natura e conformazione dell’area in questione” né a dimostrarlo, secondo il Giudice Amministrativo, possono essere invocati i contratti e le ricevute del CIC, i tributi corrisposti al Comune, le SCIA rilasciate dall’Ufficio Commercio, le visure del Catasto in quanto hanno peso in sede civile, tributaria e commerciale ma “non mai e non già assumendo veruna significanza a latere edilizio, né tampoco, paesaggistico” (ordinanze del 10 settembre 2025, Registro Ricorsi 3572, 3601, 3993, 3743).
Secondo R. Vampa - consigliere estensore dei quattro provvedimenti - invece “l’ordito delle opere abusive: i) da un canto si appalesano ad occhio altre rispetto a quelle descritte nella domanda di condono; ii) concretano una radicale trasformazione dell’area priva di qualsiasi titolo abilitativo di matrice edilizia ovvero paesaggistica” oltre all’assenza di una “valutazione di compatibilità con i valori ambientali e paesaggistici ivi insistenti per tramite della Vinca” per cui il TAR ha convalidato l’operato del Comune al quale rivolge tuttavia una sottile ma pregnante critica per via dello:
“elefantiaco, ed in parte contraddittorio, incedere dell’azione dell’Amministrazione rimasta inerte per un lungo lasso temporale, non tempestivamente precludendo le violazioni inferte ai valori paesaggistici, ambientali ed edilizi a cagione dell’agire abusivo”.
In pratica il TAR imputa al Comune di non aver prevenuto l’abusivismo - ma và?! - come non l’ha fatto l’attuale Amministrazione dato che i sigilli - cioè l’attività di controllo di luglio - non sono stati messi dai Vigili ma dai Carabinieri della Forestale.
Ma una vera e propria “doccia fredda” sul Comune è arrivata il giorno dopo, l’11 settembre, quando la III Sezione del TAR ha questa volta accolto il ricorso di ben 6 attività - “Tetris”, “Nautica Marina Piccola”, “Saturday”, “Lido Enea”, “Miseno Service”, “Costruzioni Srl” - che avevano contestato sia i ripetuti dinieghi ed ordinanze del Comune - 3, 4, 8, 14, 21, 31 luglio e 5, 11, 13, 21 agosto, una persecuzione! - sia i pareri negativi della Regione e della Soprintendenza (ordinanze dell’11 settembre, Reg. Ricorsi 3528, 3794, 4006, 4036, 4098, 3534).
Secondo infatti C. Casalanguida - consigliere estensore dei sei provvedimenti - “valutata la temporaneità dell’opera svolta e la limitata portata delle opere necessarie per la realizzazione dei parcheggi temporanei, considerate, secondo il Decreto Coesione, attività di edilizia libera”, considerati gli interessi del Comune ma “ritenuto prevalente quello alla “sicurezza e fluidità della circolazione veicolare e pedonale” da assicurare mediante adeguate aree di sosta” che il Comune non ha finora garantito in alternativa ai parcheggi chiusi, si “può ovviare a ciò disponendo che il Comune consenta l’esercizio dell’attività di parcheggio e ciò anche in ragione del limitato tempo residuo della stagione estiva”.
Quindi il TAR, la III Sezione del TAR “accoglie l’istanza e per l’effetto, sospende l’efficacia degli atti impugnati disponendo che il Comune consenta l’esercizio dell’attività di parcheggio” fissando un ulteriore udienza - per discutere del merito - il 5 marzo 2026.
Parallelamente, lo stesso giorno e la stessa Sezione, per il parcheggio a Miseno, essendo già fissata una camera di consiglio per il 24 settembre, ha rinviato a questa data la discussione del ricorso ma - attenzione - al tempo stesso “conferma l’efficacia delle misure già adottate con i provvedimenti monocratici” del 22 agosto che ordinavano la riapertura dell’attività nonostante le ingiunzioni del Comune (ordinanza dell’11 settembre, Reg. Ricorsi 3534).
Ricapitolando, quindi, il TAR ha dato ragione di fatto alla Forestale - e non al Comune - che aveva rilevato abusi in 4 parcheggi - cosa abbastanza scontata considerata la giurisprudenza sull’abusivismo peraltro in aree vincolate - ma il giorno dopo lo stesso TAR ha dato ragione a 6 attività - tra cui 3 parcheggi di quelli precedentemente “condannati” - bocciando ripetutamente i provvedimenti del Comune che con caparbia ripicca si era ostinato ad impedire la riapertura di questi parcheggi, uno sforzo inutile.
Perché, come dicevamo all’inizio, il TAR ha dato, il TAR ha tolto… Ma il Comune, in ogni caso, ha abbuscato!
PS: le spese legali del Comune che ha perso questi ricorsi e che adesso potrebbe essere tenuto al risarcimento dei danni, chi le pagherà? Ovvio, noi cittadini contribuenti!
𝗟’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗜𝗟 𝗣𝗔𝗣𝗣𝗜𝗖𝗘
𝗗𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗗𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶, 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗕𝗲𝗻𝗶 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶