11/12/2025
Cari, attentissimi lettori,
oggi la sottoscritta posa lo sguardo — e il ventaglio, che a quanto pare riposa molto meno delle amministrazioni locali — su due città del nostro Salento che, in pieno tempo d’Avvento, sembrano aver perso non solo la magia del Natale, ma persino la dignità del buon senso.
Partiamo da Copertino, dove l’amministrazione De–De pare aver confuso le luminarie con un esperimento di minimalismo estremo.
Le luci, finalmente accese, ricordano più una festa rionale di periferia che un Natale degno di una città ricca di storia e tradizioni.
Piazza Castello? Abbandonata a sé stessa come un vecchio presepe dimenticato in soffitta.
Il centro storico? Cupo, spoglio, malinconico.
E la “Gottella”, che avrebbe dovuto essere perno di un percorso turistico–culturale?
Completamente al buio, come l’immaginazione degli amministratori che dovrebbero valorizzarla.
Il tutto, badate bene, per la modica cifra di 39 mila euro di addobbi.
Monetina più, monetina meno, per ottenere un risultato che neppure “Spelacchio” — sì, proprio lui — avrebbe osato imitare.
E il Sindaco?
Compare, come da tradizione, nell’immancabile video sociale costato un’altra manciata di euro ai copertinesi, per annunciare che “questo Natale se l’è immaginato proprio così”.
Una dichiarazione che, mi permetterete, vale più di qualsiasi recensione: se questa è l’immaginazione, forse il problema non sono le luminarie, ma la creatività in evidente stato di abbandono.
Nel frattempo, le luminarie di via Cosimo Mariano sembrano più corna di bue che decorazioni natalizie.
Forse un simbolo involontario, ma straordinariamente calzante.
E se Copertino piange, Casarano non ride affatto.
Alla vigilia dell’Immacolata, mentre altrove scintillano mercatini, eventi e iniziative, Casarano appare come un deserto illuminato solo dai cantieri.
Zero eventi. Zero idee. Zero iniziative.
Un nulla cosmico perfettamente coordinato.
I giovani fuggono verso paesi limitrofi per respirare un po’ di atmosfera natalizia;
i commercianti sopravvivono in strade vuote;
i cittadini si interrogano, con crescente imbarazzo, su come sia possibile che in un periodo in cui tutto si anima, Casarano riesca a restare immobile.
La sottoscritta vi lascia con una domanda natalizia, forse la più adatta a entrambi i comuni:
Quanto ancora dovremo restare al buio prima che qualcuno decida di accendere — oltre alle luminarie — anche un briciolo di decenza amministrativa?
Con malcelata indignazione,
Lady Whistledown del Salento