Le poesiole di Monica Messa

Le poesiole di Monica Messa Fate fogli di poesia, poeti,
vendeteli per poche lire! (manifesto poetico di Antonio Verri)

In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei

TOCCA AI POETI«Chi ha fatto il turno di notte per impedire che si fermi il cuore del mondo?», così scriveva il poeta bos...
13/07/2025

TOCCA AI POETI
«Chi ha fatto il turno di notte per impedire che si fermi il cuore del mondo?», così scriveva il poeta bosniaco Izet Sarajlić durante i bombardamenti su Sarajevo. È una domanda che trent’anni dopo rivolgo a me stesso, e la risposta è: “nessuno”. L’Europa è priva di sentinelle. Il suo cuore pulsa debolmente, non ha più — come fu Alex Langer — costruttori di ponti capaci di spegnere incendi, raffreddare i contrasti e costruire dialogo. Gaza e l’Ucraina nascono anche da questo. Alla sua domanda in versi, Sarajlić risponde così: tocca ai poeti fare quel turno di notte. Ed è vero. Nel silenzio della politica, i poeti e gli scrittori restano anche oggi i soli in grado di togliere le democrazie dalla loro afasia e offrire ad esse l’arsenale di parole capace di impedirne il naufragio. (Paolo Rumiz)

Dalla bacheca di Gabrio Vitali che ringrazio per lo spunto di riflessione

13/07/2025
Ho i sentimenti tutti sparpagliatime li ritrovo sempre fuori posto.Ho tenerezza per certi algoritmie compassione verso c...
13/07/2025

Ho i sentimenti tutti sparpagliati
me li ritrovo sempre fuori posto.
Ho tenerezza per certi algoritmi
e compassione verso chi odia,
insofferenza ogni Santo Natale,
rabbia antica per chi muore.

Monica Messa

13/07/2025

Mindset Game di David Szauder
Soundtrack di Amon Tobin

Nel 2012, nell'album Black Tarantella, Enzo Avitabile incontra Francesco Guccini nel brano Gerardo nuvola 'e povere, spe...
13/07/2025

Nel 2012, nell'album Black Tarantella, Enzo Avitabile incontra Francesco Guccini nel brano Gerardo nuvola 'e povere, specchio scheggiato di una disfatta collettiva: politica, economica, umana. La fine sfiancata dei sogni del ’68.
Gerardo è un giovane operaio, caduto sul lavoro come si cade in guerra, senza rumore.
Le sue parole sopravvivono nei dialetti intrecciati di Avitabile e Guccini: uno è la voce di chi non c’è più, l’altro il fruttivendolo che resta a raccontare.
Insieme, portano in scena il ritorno ossessivo delle stesse ferite, consumate nell’indifferenza di un Paese che non ha volto, non ha voce e forse, nemmeno orecchie per ascoltare.

Vi propongo il testo in italiano, nei commenti il link al pezzo cantato nei dialetti intrecciati dei due cantautori

Gerardo faceva il muratore
viveva a Modena ma era te***ne
La sera quando finiva di lavorare
trasmetteva a Radio Popolare.
Anarchia sarà solo un'utopia
Proudhon, Bakunin e Malatesta,
il subcomandante, il capitale,
Marx, il lavoro, la giustizia sociale.

C'erano una volta i comunisti,
e i sindacati facevano il resto;
oggi è un'alleanza a tradimento
una politica che non porta a niente
Progetti di miliardi inesistenti
tasse sopra a tasse sulle spalle della povera gente
mistificazione e contraddizione
l'urna pronta per la cremazione

Ero venuto per lavorare
non ero venuto per morire,
quattro figli e una moglie a carico
una cassa di zinco per ritornare.
Ero venuto per iniziare
non ero venuto per finire
a Maddaloni in vitam aeternam
requiescat in pace amen.

Sì, lo conoscevo, quello che voi dite e mi sembrava uno a posto, buono,
si chiamava, mi sembra, Gerardo. Credo che fosse un muratore.
Io ero solo il suo fruttivendolo, ma ero amico con quel te***ne
perché non era un poco di buono, ma una persona con un gran cuore.

Gerardo faceva il muratore
viveva a Modena ma era te***ne
La sera quando finiva di lavorare
trasmetteva a Radio Popolare.
Ma senza alcuna protezione
caduto sul lavoro
morte bianca prematura
sotto una nuvola di polvere.

Ero venuto per lavorare
non ero venuto per morire,
quattro figli e una moglie a carico
una cassa di zinco per ritornare.
Ero venuto per iniziare
non ero venuto per finire
a Maddaloni in vitam aeternam
requiescat in pace amen.

Non è mica facile lasciare la casa per trovare quassù da lavorare
lasciare il paese, i figli, la moglie, lasciare il dialetto, lasciare la vita
e ve**re fino a qui fra della gente estranea senza capire il loro parlare
Trovare lavoro o trovare la morte? Tutta la storia è già finita.

Sono venuto per lavorare
non sono venuto per morire,
quattro figli e una moglie a carico
una cassa di zinco per ritornare.
Sono venuto per iniziare
non sono venuto per finire
a Maddaloni in vitam aeternam
requiescat in pace amen.

Non è mica facile lasciare la casa per trovare quassù da lavorare
lasciare il paese, i figli, la moglie, lasciare il dialetto, lasciare la vita
e ve**re fino a qui fra della gente estranea senza capire il loro parlare
Trovare lavoro o trovare la morte? Tutta la storia è già finita.

Leggere poesie in riva al mare. Non per capire, per sentire.Di Alfonso GuidaMi trascino se ragiono, se tentola pacificaz...
13/07/2025

Leggere poesie in riva al mare. Non per capire, per sentire.

Di Alfonso Guida

Mi trascino se ragiono, se tento
la pacificazione dello sguardo.
Se tento l’uguaglianza, un dio comune,
proprietà nuda e speculare, tanfo
di brasato e di crauti in locande
da poco. Studiavo un raro progetto,
metalli delle Terre Rare, corpi
transuranici, lo spato d’Islanda,
gli angoli nebulosi e acquei del diaspro.
Sì, è dura città questa luce amara,
l’attesa che un groviglio avvera e sfalda,
tra sonno e patergloria, Ave O Regina
sgomento all’ombra, novena straniera,
stellare, congiunta da alba a maniera,
sterrata radice di foglia erratica.
Tu non vegli più che per trarre amore
dai ritratti e dai corpi nudi, bruni,
baciati, alterni, stupefacenti occhi
di orfani chiusi in soffitta e sodali
disertori di cantine sociali,
circoli e club, furtivi blister vuoti
di ansiolitici, cavità gelate
di veleni metabloccanti e vergini
confuse tra le doglie e il latte munto
dai fidanzati col grappolo in gola
del frutteto sultano e del vigneto
stizzito, affogato da una colata
di cera e cemento, un gergo di malte,
malate madri, trecce calcinate.
Lo squero dei linciaggi, rifiorito,
rimesso al perdono e al patto di un vecchio
vassallaggio di mosche e morganatico
di speranze assorbite, come neve.

Quest'anno l'Olio della Poesia, lo storico premio, che ormai caratterizza l'estate salentina,sarà assegnato il 30 luglio...
13/07/2025

Quest'anno l'Olio della Poesia, lo storico premio, che ormai caratterizza l'estate salentina,sarà assegnato il 30 luglio, ad Alfonso Guida, già franl i favoriti per il Premio Stega.

Forte l'odore di frutta matura in cucina,la pancia si apre a melagrana.La poesia ti ha messo a maggese, ma l'ulivo resta...
13/07/2025

Forte l'odore di frutta matura in cucina,
la pancia si apre a melagrana.

La poesia ti ha messo a maggese,
ma l'ulivo resta scoglio
a cui attracchi la tua musa.

13/07/2025

Otyken è un gruppo musicale indigeno siberiano-russo che mescola elementi della musica popolare locale con il pop moderno, incorporando strumenti, testi e lingue tradizionali.

"Otyken" è una parola usata in Chulym e in altre lingue turche per indicare una terra sacra dove i guerrieri depongono le armi e parlano

Mara Venuto
13/07/2025

Mara Venuto

Indirizzo

Bari

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Le poesiole di Monica Messa pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi