19/07/2025
— Papà , posso chiederti un favore? Mi servirebbero mille euro per la mia festa di matrimonio.
Il padre alzò lo sguardo, un po’ sorpreso.
— Mille euro? E quanto costa tutto il matrimonio?
— Trentacinquemila. Abbiamo già usato i risparmi e fatto un prestito, ma ci manca ancora qualcosa. Hai sempre detto che se avessi avuto bisogno, potevo rivolgermi a te…
Il padre rimase in silenzio per un attimo. Poi rispose calmo:
— Va bene. Portami la tua futura moglie. Vi aspetto nel mio studio.
Dopo poco, i due fidanzati arrivarono. Lui li accolse con un sorriso, offrì loro qualcosa da bere e poi disse:
— Mi avete detto che la festa costerà trentacinquemila euro. Posso chiedervi perché?
— È il nostro grande giorno — disse il figlio —. Vogliamo una festa speciale, con tanti invitati. Lei ci tiene molto, è sempre stato il suo sogno.
Il padre si voltò verso la ragazza e le chiese con gentilezza:
— Dimmi, hai sempre sognato una festa da favola… o un matrimonio felice e duraturo?
Lei esitò, poi rispose sinceramente:
— Un buon matrimonio, ovviamente.
Allora il padre si appoggiò alla scrivania, incrociò le mani e iniziò a parlare con calma:
— Vedete, una festa dura una notte. Un matrimonio, se va bene, tutta la vita. Vi sembra saggio indebitarsi per qualcosa che finisce in poche ore? La maggior parte delle persone che inviterete non sarà nemmeno presente nei momenti importanti della vostra vita. E ve lo dico per esperienza…
— Anche io ho fatto un matrimonio in grande. Ho speso più di quanto potessi permettermi. Abbiamo ballato, mangiato, brindato… tutti felici. Ma il giorno dopo, restavamo solo io e vostra madre, con i conti da pagare.
— Nessuno è venuto ad aiutarci a pagare l’affitto. Nessuno ci ha sostenuto quando le cose si sono fatte difficili. E quei sorrisi durante la festa? Spariti. Alcuni parlavano persino alle nostre spalle.
Il figlio abbassò lo sguardo, imbarazzato.
— Papà … se non puoi aiutarmi, va bene. Non era necessario tutto questo discorso…
Ma fu la fidanzata a intervenire, guardando il suocero negli occhi:
— No, aspetta. Credo che tu abbia ragione. Possiamo fare qualcosa di più semplice. Una cerimonia intima. E magari usare i soldi per qualcosa che duri davvero.
Il padre sorrise. Si alzò, aprì un cassetto e ne tirò fuori un assegno.
— Qui ci sono diecimila euro. Non sono per la festa. Sono per voi. Per cominciare insieme nel modo giusto. Una casa, un viaggio, un progetto… qualcosa che abbia valore, che resti nel tempo.
Poi li guardò con affetto e concluse:
— Un uomo saggio non costruisce un matrimonio con le luci di una sera, ma con le scelte di ogni giorno. L’amore vero non si mostra agli invitati: si coltiva, in silenzio, a porte chiuse.
I due rimasero in silenzio. Ma questa volta, non era imbarazzo.
Era gratitudine.
Morale:
Non è il costo della festa che misura il valore di un’unione, ma la profondità dell’impegno.
Meglio iniziare in semplicità , ma con le fondamenta solide, che partire in grande e ritrovarsi con il peso di un debito… e di tante apparenze da mantenere.
L’amore vero non ha bisogno di essere mostrato.
Ha bisogno di essere vissuto.