17/07/2025
Tecnologie diffuse, rituali ludici e modelli ibridi: suggestioni dal Giappone 3
1. Charge Spot: una mobilità energetica diffusa
Un servizio estremamente comodo è la capillare rete di distributori di power bank condivisi, i Charge Spot. Presenti in stazioni, centri commerciali, ristoranti, minimarket, offrono la possibilità di prelevare una batteria portatile e restituirla in un altro punto della rete, a un costo medio di 165 yen (circa 1 euro) per un’ora di utilizzo. Il sistema è integrato con app mobili, pagamento contactless e QR code.
questo micro-servizio rappresenta un benchmark interessante per migliorare l’esperienza del turista anche in Italia, specialmente in contesti ad alta densità turistica o in eventi diffusi sul territorio.
2. Karaoke Box: l’intimità del divertimento
Altro elemento distintivo è il karaoke, ma non inteso come spettacolo pubblico da bar, bensì come rituale privato. I karaoke box sono locali con piccole stanze insonorizzate, dove singoli o piccoli gruppi (coppie, amici, anche da soli) cantano in totale privacy, selezionando i brani da un catalogo vastissimo e multilingue. È un’attività trasversale per età, genere e fascia sociale.
La canzone italiana più diffusa? “’O sole mio” nella versione di Luciano Pavarotti, che si insegna perfino a scuola.
3. Pachinko e sale giochi: intrattenimento intergenerazionale
Molto diffuse sono le pachinko hall, grandi sale dove si gioca a metà strada tra flipper, slot e lotteria. Secondo i dati ufficiali della Japan Productivity Center, il settore del pachinko nel 2023 ha generato un fatturato di oltre 13.5 trilioni di yen (circa 85 miliardi di euro), coinvolgendo oltre 7.5 milioni di giocatori attivi. È la principale industria di intrattenimento del paese, più del cinema o del gaming online.
A differenza delle slot machine occidentali, il pachinko è fortemente legato a dinamiche di ritualità sociale e spesso frequentato da anziani che vi trascorrono il tempo, ma anche da giovani in cerca di svago serale. È interessante osservare la presenza capillare di questi luoghi nei centri urbani e la loro trasformazione in “terzi spazi” di socialità.
4. Gamification della quotidianità: un modello da osservare
Anche le sale giochi (game center) restano centrali nella vita urbana giapponese. Offrono esperienze multisensoriali – dal ballo alla simulazione di guida – e rappresentano uno spazio di aggregazione dove il confine tra generazioni, sessi e classi sociali si dissolve.
Per il turismo esperienziale, questo suggerisce la possibilità di ripensare luoghi e attività con un approccio più ludico e accessibile. Potrebbe essere utile, ad esempio, introdurre nei musei o nei percorsi di visita rurali elementi di interazione e sfida, valorizzando anche il “divertimento contemplativo” tipico della cultura nipponica.
Sarebbe interessante progettare centri polifunzionali per il tempo libero che parlino anche agli over 65, ispirandosi alle dinamiche delle pachinko hall ma con finalità culturali e di benessere sociale.