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Ciserano (Bergamo), 26 settembre 2025 – Proseguono i controlli delle forze dell’ordine all’interno dell’ex ristorante-pi...
26/09/2025

Ciserano (Bergamo), 26 settembre 2025 – Proseguono i controlli delle forze dell’ordine all’interno dell’ex ristorante-pizzeria da Enzo, abbandonato da anni, lungo la strada provinciale Francesca, l’ultimo avamposto di degrado dell’area a Zingonia (nei confini di Ciserano) dove un tempo sorgevano i condomini Anna e Athena, in corso Europa, abbattuti anni fa dopo essere stati per lungo tempo regno di pusher, tossicodipendenti e balordi di ogni genere. Per questo il complesso dell’ex ristorante, in cui si trovano anche due piani di abitazioni, anch’esse abbandonate, viene costantemente monitorato.

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L’intervento dei carabinieri

Nei giorni scorsi i carabinieri della tenenza di Zingonia, insieme agli agenti della polizia locale, in seguito a segnalazioni di un sospetto via vai di persone all’interno, in accordo con la proprietà (dei privati di Ciserano) sono entrati nell’edificio per perlustrarlo da cima a fondo. In un locale hanno trovato un senzatetto extracomunitario che è stato fotosegnalato. Concluse le operazioni, la proprietà del complesso ha messo in atto tutte le azioni necessarie per scongiurare nuove occupazioni. La prima è stata quella di sigillare tutte le entrate con reti di ferro. Si è quindi ripulita dalla vegetazione infestante tutta l’area circostante in modo che, d’ora in poi, possa essere facilmente avvistato chi prova a introdursi nello stabile abbandonato.

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La sindaca Vitali

“Da tempo chiedevamo questi interventi alla proprietà del complesso - spiega la sindaca Caterina Vitali -. In passato ci sono state diverse altre segnalazioni di occupazioni abusive e le forze dell’ordine sono sempre intervenute per sgomberare. Serviva quindi un’azione più incisiva per limitare le intrusioni in attesa di una riqualificazione dell’area che, purtroppo, non rappresenta un bel biglietto da visita per la zona”. Per quanto riguarda la riqualificazione, l’amministrazione comunale ha posto dei paletti: sull’area sarà vietata la destinazione urbanistica residenziale e consentita solo quella commerciale-direzionale.

Progetti futuri

In linea, quindi, con la destinazione, sempre commerciale-direzionale oltre che sanitaria, data all’area degli ex condomini Anna e Athena. L’intenzione del Comune, visto il problema delle occupazioni abusive, è di non permettere qui la realizzazione di nuove residenze.

Dopo i sigilli apposti all’ex esercizio commerciale, la soddisfazione della sindaca Cristina Vitali: “Serviva un’azione incisiva per limitare le intrusioni e in attesa della sistemazione”

Canonica d’Adda (Bergamo), 25 settembre 2025 –  Nuova presa di posizione del Comune di Canonica d’Adda contro gli automo...
25/09/2025

Canonica d’Adda (Bergamo), 25 settembre 2025 – Nuova presa di posizione del Comune di Canonica d’Adda contro gli automobilisti che, di notte, sfrecciano a f***e velocità sul ponte sull’Adda. Un’emergenza che va avanti da tempo, come spiega il sindaco Paolo Arcari. “Durante le ore notturne, sul ponte si vedono delle vetture sfrecciare come se stessero facendo una gara automobilistica. Però qua non siamo in un circuito”. L’Amministrazione comunale per fronteggiare il problema e garantire la sicurezza stradale ha deciso di installare un sistema fisso per il controllo della velocità, un autovelox. La strada a cui il primo cittadino fa riferimento è il tratto della provinciale 525 che passa sopra il ponte sul fiume Adda fra Vaprio e Canonica e, quindi, è di competenza provinciale.

Effetto scoraggiamento

“La Provincia di Bergamo – precisa Arcari – è d’accordo con noi. Per procedere nella direzione auspicata, è cioè con l’installazione di un autovelox che scoraggi gli automobilisti a schiacciare il piede sull’acceleratore della propria vettura, serve però il via libera della prefettura, solitamente un po’ restia a concedere questo tipo di servizio. Ma non ci fermeremo. Dimostreremo, con diversi elementi alla mano, che è assolutamente necessario sul ponte un sistema fisso per il controllo della velocità si si vuole evitare che, prima o poi, ci scappi il morto”.

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“Il paese lo vuole”

Una soluzione, quella dell’installazione dell’autovelox, che ha trovato il consenso della maggior parte della cittadinanza. Sempre in termini di viabilità, si è riaperta la querelle fra Comune e Provincia per i sei passaggi pedonali rialzati che l’Amministrazione comunale (allora guidata dal primo cittadino Gianmaria Cerea), senza alcuna autorizzazione, aveva installato nel 2019 in via Brembate. “Funzionari provinciali – annuncia Arcari – ci hanno informato che i manufatti sono illegittimi e che devono essere rimossi”.

Il rischio dei ricorsi

La stessa illegittimità l’Amministrazione provinciale l’aveva fatta presente all’ex sindaco Cerea, che però non aveva mai dato seguito all’ordine di eliminarli. Per questo il Comune era stato sanzionato e l’Amministrazione aveva presentato ricorso prima al prefetto (che aveva dato ragione alla Provincia) e poi al Giudice di pace (che aveva ribaltato il tutto, dando ragione al Comune). “Vedremo il da farsi”, conclude Arcari.

Il sindaco Paolo Arcari: “La Provincia di Bergamo è d’accordo, serve solo l’ok della Prefettura. Vogliamo evitare che ci scappi il morto: quello non è un circuito di Formula Uno”

Bergamo, 24 settembre 2025 - Aveva solo un mese e mezzo la piccola Anna Greco: morì sei mesi dopo l'incidente in auto co...
24/09/2025

Bergamo, 24 settembre 2025 - Aveva solo un mese e mezzo la piccola Anna Greco: morì sei mesi dopo l'incidente in auto con mamma Antonella e papà Francesco, di Fontanella. L’episodio il 25 febbraio 2024, a Strozza. Era una domenica. Al volante della vettura un 22enne che invase la corsia opposta provocando lo schianto in cui le vetture presero fuoco. Questa mattina il giovane (assistito dagli avvocati Tanfulla e Lombardo) ha patteggiato due anni, con la pena sospesa. La patente gli è stata ritirata per un anno e mezzo.

La piccola e i genitori erano su una Fiat Tipo e viaggiavano verso la Valle Imagna. Il 22enne, invece, si stava dirigendo verso Villa d'Almè. Lui e il padre della piccola non avevano riportato gravi ferite. Le condizioni della mamma erano più serie, quelle della bimba gravissime. La piccola venne trasportata in elicottero al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e da quel giorno non fece più ritorno a casa. Il 17 luglio il suo cuoricino ha smesso di lottare. Assistiti dagli avvocati Perini e Nastasi di Milano i genitori della piccola Anna sono stati parzialmente risarciti dall'assicurazione, una pratica ancora in trattativa.

La piccola Anna Greco aveva solo un mese e mezzo il giorno del tragico schianto in cui le due vetture presero anche fuoco. Il decesso il 17 luglio, dopo una lunga lotta

Bergamo, 24 settembre 2025 – Il maltempo non dà tregua. Nella notte tra martedì e mercoledì, un violento temporale ha co...
24/09/2025

Bergamo, 24 settembre 2025 – Il maltempo non dà tregua. Nella notte tra martedì e mercoledì, un violento temporale ha colpito varie zone della Bergamasca: Clusane, Predore, Sarnico, Tavernola e Riva di Solto.

Lungo la strada rivierasca che costeggia la sponda bergamasca del lago d'Iseo, ci sono stati due smottamenti: le frane sono cadute sulla strada, senza fortunatamente colpire auto in transito. Tra Tavernola e Sarnico è rimasto chiuso per diverse ore il tratto della Statale 469 che collega i due paesi, mentre è ancora chiuso il tratto che da Tavernola porta a Riva di Solto, dove tecnici e operai di Anas sono al lavoro.

Sempre nella stessa zona del Sebino si sono allagate diverse strade, in particolare a Sarnico, in via Predore, nella zona del Lido Nettuno e del parco Lazzarini, ma anche a Predore, soprattutto nella parte alta dell'abitato.

Un violento temporale ha colpito la Bergamasca: fango e ghiaia hanno ostruito la carreggiata, dove si sono messi subito al lavoro i tecnici dell’Anas

Madone (Bergamo), 24 settembre 2025 – Tragedia a Madone, nella Bergamasca, nella serata di martedì 23 settembre: un moto...
24/09/2025

Madone (Bergamo), 24 settembre 2025 – Tragedia a Madone, nella Bergamasca, nella serata di martedì 23 settembre: un motociclista di 29 anni, Kevin Colombo di Villa d’Adda, è morto in un incidente che ha visto coinvolta anche un’auto.

È successo poco prima delle 20, su via Papa Giovanni XXIII, la principale direttrice che attraversa il paese, in una zona centrale della cittadina.

Stando alle prima informazioni, il giovane stava viaggiando in direzione Bonate Sotto su una Kawasaki quando all’improvviso si è scontrato con un’Opel Corsa guidata da un 23enne: la dinamica è ancora al vaglio dei carabinieri di Treviglio, ma sembra che l’auto – che proveniva dal senso opposto di marcia – stesse svoltando a sinistra per entrare in un parcheggio.

Violento l’impatto sull’asfalto per il centauro, che è stato subito soccorso: sul posto sono intervenute un’ambulanza e due automediche. Kevin è stato portato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in codice rosso, ma non ce l’ha fatta.

Per i rilievi dell’incidente sono intervenute due pattuglie della polizia stradale di Treviglio, che ora sono alle prese con la ricostruzione della dinamica e gli accertamenti di rito. Tra le altre cose si dovrà capire a che velocità viaggiava la moto. Il ventitreenne al volante è stato sottoposto a test alcolemico e a quello che rileva la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue. I risultati non sono ancora noti.

Appesa si è diffusa la notizia, sono stati numerosi i messaggi di cordoglio e ricordo sui social. In particolare nel gruppo Facebook MB – Motociclisti bergamaschi. “Ciao mattacchione, eri una bomba di allegria, ci mancherai. Proteggici tutti”, si legge in un post accanto a una fotografia dove Kevin è stato immortalato mentre fa la linguaccia. E ancora: “Pazzo e dolce, mi mancherai”; “Hai saputo conquistare tutti e lo farai pure lassù” e “Sei e sarai indimenticabile”

Lo schianto è avvenuto martedì sera, verso le 20, in via Papa Giovanni XXIII. Molto violento l’impatto sull’asfalto per il giovane centauro. Illeso l’uomo alla guida dell’Opel Corsa

Un quartiere sul piede di guerra. Accade nel rione di Santa Lucia, dove la pazienza dei residenti è ormai agli sgoccioli...
24/09/2025

Un quartiere sul piede di guerra. Accade nel rione di Santa Lucia, dove la pazienza dei residenti è ormai agli sgoccioli per il ritardo dei lavori per la realizzazione della nuova pista ciclabile in via Statuto. Un cantiere aperto nel mese di agosto e che sarebbe dovuto finire con l’inizio delle scuole. Ma i ragazzi sono tornati alle lezioni (in zona c’è l’istituto Imiberg) e i disagi provocati dai mezzi e dagli uomini al lavoro lungo la strada si sono presentati puntuali, con il traffico tornato a pieno ritmo lungo la direttrice che dal quartiere Santa Lucia porta in centro a Bergamo. Il tutto in una zona già appesantita dai lavori per la realizzazione della vasca di laminazione per contenere le piogge, in fondo a via Statuto, vicino alla sede del comando provinciale e dell’Accademia della guardia di finanza.

"Tutti i giorni - spiegano esasperati alcuni residenti - dobbiamo spostarci in auto per lavoro fuori Bergamo e per fare 100 metri dobbiamo prendere quattro semafori rossi. Quando piove, come in questi giorni, la situazione è ancora più disastrosa, ma non diamo tutta la colpa alla pioggia. I lavori stradali di via Statuto sono inutili: vogliono realizzare un marciapiede di tre metri, con annessa pista ciclabile, in una via battuta, se è tanto, da dieci persone e tre bici ogni ora. E ci impiegano tre mesi per completare cinquecento metri di marciapiede".

La protesta, oltre che dai residenti, arriva anche dai commercianti, anch’essi costretti ad estenuanti code per raggiungere il posto di lavoro. L’assessore al Lavori pubblici del Comune di Bergamo, Ferruccio Rota, assicura che i disagi stanno per terminare. "L’ultimazione dei lavori - si limita ad affermare - è prevista a fine mese, salvo meteo avverso". Il nuovo tratto di pista ciclopedonale che tante lamentele sta suscitando, in tutto 410 metri, collegherà il quartiere di Santa Lucia all’incrocio con le vie Nullo e Garibaldi.

M.A.

Aperto ad agosto sarebbe dovuto finire con la prima campanella "Tre mesi per completare cinquecento metri di marciapiede" .

Bergamo, 24 settembre 2025 – Per i maltrattamenti ai danni della madre Katadou Diallo e della sorella, Awa (entrambe non...
24/09/2025

Bergamo, 24 settembre 2025 – Per i maltrattamenti ai danni della madre Katadou Diallo e della sorella, Awa (entrambe non si sono costituite parti civili) Moussa Sangare, 31 anni - in carcere a San Vittore per l’omicidio di Sharon Verzeni - a fine luglio ha rimediato una condanna in abbreviato a tre anni e 8 mesi. Ora si conoscono le motivazioni di quella sentenza. I fatti contestati sono concentrati in un arco di periodo ben definito, tra aprile 2023 e maggio 2024, in pratica dopo che l’imputato (assistito dall’avvocato Maj), personalità narcisistica (come hanno evidenziato i periti) chiusa la parentesi londinese, era tornato a vivere presso l’abitazione familiare, a Suisio.

Una immagine di Moussa Sangare tratta dal suo profilo Facebook. L'ha uccisa senza un perché. Moussa Sangare - 31 anni, nato a Milano da una famiglia di origini della Costa d'Avorio - ha confessato di essere l'assassino di Sharon Verzeni, la 33enne di Terno d'Isola accoltellata a morte la notte del 30 luglio: 'Non so perchè, l'ho vista e l'ho ammazzata'. Era stato denunciato da madre e sorella per maltrattamenti. L'avvocato parla di problemi psichiatrici. Ma gli inquirenti contestano la premeditazione: 'È uscito con 4 coltelli, voleva colpire', dice la pm. FACEBOOK MOSES SANGARE +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

Carattere violento

“Sul piano della materialità della condotta, dal racconto della persona offesa (la sorella di Mossa) emergono plurimi comportamenti di carattere violento – scrive il giudice – minatorio e ingiurioso tenuti da Sangare con una frequenza, che pur concentrandosi in un arco temporale modesto appaiono idonei ad aver ingenerato un clima vessatorio e di timore nelle persone offese”. Prima venivano i suoi bisogni da soddisfare, poi quelli degli altri. “Si ritiene che la pervicacia dell’imputato, il quale ha agito anche dopo plurimi interventi delle forze dell’ordine e nonostante la condizione di invalidità della madre, provi la piena consapevolezza e volontà di incutere timore nelle persone offese con la propria condotta, espressive della pericolosità sociale di Sangare”.

BERGAMO//PROCESSO OMICIDIO SHARON VERZENI==FOTO DI REPERTORIO//FOTO DE PASCALE

Violenze e prevaricazioni

Il procedimento per i maltrattamenti aveva preso il via l’8 maggio del 2024 dopo l’intervento dei carabinieri di Capriate San Gervasio nell’abitazione di via San Giuliano, a Suisio, dove all’epoca dei fatti Moussa viveva con la madre e la sorella. E in quella circostanza la sorella aveva riferito ai militari che da circa tre anni erano insorti dei problemi a causa dei comportamenti aggressivi tenuti da Sangare, situazione che si era acuita nel 2023, dopo che la madre era stata colpita da un ictus.

Moussa Sangare ora nega di aver ucciso Sharon: “Le confessioni? Ho mentito. Il coltello mi serviva per il barbecue. I vestiti gettati per paura”

Dopo le dimissioni della madre dall’ospedale, la situazione a casa era peggiorata, aggredendo la sorella, o spintonando anche la madre. E non era mancate le minacce di morte, fino al tentativo di incendio. “Dagli atti di indagine emerge dunque chiaramente l’atteggiamento prevaricatore e intimidatorio assunto da Sangare”.

Le motivazioni della condanna a 3 anni e 8 mesi per le violenze dell’uomo che poi la notte del 30 luglio 2024, a Terno d’Isola, uccise Sharon

Bergamo, 23 settembre 2025 – Bergamo amplia le ‘Zone 30’: l'obiettivo del Comune, entro fine 2026, è arrivare ad avere s...
23/09/2025

Bergamo, 23 settembre 2025 – Bergamo amplia le ‘Zone 30’: l'obiettivo del Comune, entro fine 2026, è arrivare ad avere sull’88% delle strade urbane il limite di 30 chilometri orari.

Il progetto è stato presentato oggi in Comune dall'assessore alla Mobilità Marco Berlanda, dai dirigenti comunali del settore e da Atb Mobilità. Rientra nel Piano urbano della mobilità sostenibile approvato nel 2022 ed è stato al centro della recente 'Settimana europea della mobilità'.

L'ampliamento si articolerà in due momenti: una prima fase tra fine 2025 e inizio 2026, con la creazione di 13 nuove 'Zone 30' distribuite in sei quartieri, per un totale di circa 21 chilometri di strade, e una seconda fase, entro la fine del 2026, con ulteriori 18 nuove 'Zone 30'. A lavori conclusi, la rete di Bergamo con limite a 30 all'ora passerà dal 73% dell'estate 2025 all'88%, pari a circa 196 chilometri su 287 totali.

Il piano prevede in una prima fase la posa della nuova segnaletica verticale e orizzontale e successivamente l'introduzione di 20 pannelli dissuasori di velocità con radar a corto raggio (non sanzionatori, ma informativi), che segnalano in tempo reale la velocità dei veicoli, e i cosiddetti cuscini berlinesi, elementi rialzati che costringono a rallentare ma permettono il passaggio agevole di autobus e mezzi di soccorso.

Il progetto rientra nel Piano urbano della mobilità sostenibile approvato nel 2022 ed è stato al centro della recente 'Settimana europea della mobilità

Bergamo, 23 settembre 2025 – Dramma in città a Bergamo. Un senzatetto di 46 anni di origine indiana, noto alla Caritas, ...
23/09/2025

Bergamo, 23 settembre 2025 – Dramma in città a Bergamo. Un senzatetto di 46 anni di origine indiana, noto alla Caritas, è stato trovato morto, questa mattina, sotto il porticato della chiesa di San Marco, dove spesso dormiva.

In città dal 2013, in quell'anno aveva chiesto alla Caritas di Bergamo un primo aiuto e di frequente trascorreva la notte sotto i portici della chiesa di via Locatelli, in centro. Ieri sera il sagrestano della chiesa lo aveva incrociato.

Ora i carabinieri e la polizia locale stanno cercando di ricostruire di preciso cosa sia accaduto: potrebbe essersi trattato di un malore.

Aveva 46 anni ed era noto alla Caritas. Carabinieri e polizia locale stanno cercando di ricostruire di preciso cosa sia accaduto

Bergamo, 23 settembre 2025 –  La questura di Bergamo ha denunciato a piede libero sette giovani che ieri sera, lunedì 22...
23/09/2025

Bergamo, 23 settembre 2025 – La questura di Bergamo ha denunciato a piede libero sette giovani che ieri sera, lunedì 22 settembre, si erano distaccati dal corteo pro Palestina organizzato in centro città salendo sui binari della stazione ferroviaria. Il gruppetto, bloccato dalla digos, è composto da quattro 19enni, un 22enne, un 24enne e un 31enne, tutti residenti a Bergamo e provincia. Sono accusati di blocco ferroviario.

Ieri, infatti, nel giorno dello sciopero generale indetto in tutta Italia a sostegno della Palestina, anche Bergamo aveva deciso di mobilitarsi: oltre tremila persone si sono radunate a Porta Nuova, dove era stato convocato un presidio per le 18.

Con una grande bandiera palestinese a fare da guida, i manifestanti hanno occupato l’incrocio dei Propilei, tra viale Papa Giovanni, via Camozzi e via Tiraboschi, bloccando per alcuni minuti il traffico. La partecipazione massiccia ha presto trasformato il presidio in un corteo: la folla si è mossa lungo via Tiraboschi, diretta verso piazza Pontida, per poi tornare verso Palazzo Frizzoni e la Prefettura. Accanto alle bandiere dell’Usb – i sindacati promotori dello sciopero – prevalevano quelle palestinesi, accompagnate da slogan per “una Palestina libera”.

Quattro 19enni, un 22enne, un 24enne e un 31enne, tutti residenti in città e provincia, sono accusati di blocco ferroviario

Isso (Bergamo), 23 settembre 2025 – Grave incidente, questa mattina verso le 9, a Isso, nella Bassa Bergamasca: un cicli...
23/09/2025

Isso (Bergamo), 23 settembre 2025 – Grave incidente, questa mattina verso le 9, a Isso, nella Bassa Bergamasca: un ciclista di 62 anni è stato investito da un tir.

L’uomo in sella alla sua bicicletta è stato investito, in prossimità di una rotonda, lungo la strada provinciale 103. I due mezzi viaggiavano nella stessa direzione, ma la dinamica è ancora tutta da chiarire. Le condizioni del 62enne sono subito apparse gravi: è stato intubato e trasportato in elisoccorso in ospedale.

Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco di Romano di Lombardia che hanno dovuto sollevare il Tir con cuscini verter per estrarre il ciclista.

Presenti ance carabinieri di Romano che hanno effetturato i rilievi di legge mentre i militari dell’Arma di Martinengo si sono occupati della viabilità.

I due mezzi viaggiavano nella stessa direzione lungo la strada provinciale 103, ma la dinamica è ancora tutta da chiarire

Bergamo – Parla lo psichiatra Massimo Biza, consulente delle parti civili. Alla precisa domanda dell’avvocato Scudieri (...
23/09/2025

Bergamo – Parla lo psichiatra Massimo Biza, consulente delle parti civili. Alla precisa domanda dell’avvocato Scudieri (che assiste i Verzeni e il fidanzato di Sharon, Sergio Ruocco, tutti presenti): «Cosa ha spinto l’imputato a uccidere Sharon?». Il perito risponde: «Questo è un delitto di piacere, lo equiparo all’omicidio di un sadico. Voler provare emozioni forti». L’ imputato è Moussa Sangare, 31 anni, origini maliane, al processo in Corte d’Assise (presidente Ingrascì, a latere il collega Longobardi) con l’accusa di aver ucciso a coltellate Sharon Verzeni, 33 anni, in via Castegnate, a Terno d’Isola, la notte del 30 luglio 2024.

Per tutta la durata dell’udienza, Sangare, seduto a fianco del consulente e del suo difensore, appare distaccato, a tratti assente. A un certo punto appoggia la testa sul banco, come se volesse addormentarsi. La notte in cui ha ucciso Sharon l’imputato era capace di intendere e di volere. Ed è capace di stare a giudizio. Lo ha stabilito Giuseppina Paulillo, direttrice dell’Unità operativa complessa “Residenze psichiatriche e psicopatologia forense“ della Ausl di Parma, cui la Corte d’assise aveva affidato l’incarico.

La relazione è stata discussa alla presenza dei consulenti delle parti: Sergio Monchieri per la procura (pm Marchisio); Massimo Biza per le parti civili e lo psicologo Alessandro Calvo per la difesa, avvocato May, che aveva contestato gli esiti della perizia psichiatrica effettuata durante il processo per i maltrattamenti alla mamma e alla sorella dell’imputato (processo in cui Sangare è stato condannato in primo grado a tre anni e 8 mesi). La dottoressa Paulillo ha parlato di un individuo con un disturbo misto di personalità di tipo narcisistico e antisociale e un disturbo da uso di cannabinoidi. Ma questi disturbi, conclude la psichiatra, non sono andati a influire sulla comprensione della realtà. Una persona che ha «un senso di superficialità rispetto alla vita», anche nei confronti della famiglia e soprattutto della madre. È anche un «manipolatore»: la psichiatra spiega così la ritrattazione, dopo le tre confessioni ai carabinieri, al pm e al gip. La confessione, aveva raccontato, era il frutto delle pressioni degli inquirenti.

«Perché ha ucciso? Cercava qualcosa che lo eccitasse che gli desse una scarica di adrenalina, per superare la noia». Un tipo anaffettivo, considerazione confermata da Monchieri e Biza. «Durante i colloqui non ha mai confessato l’omicidio. Sharon non è mai stata chiamata per nome, ma solo «donna». Sangare non ha mostrato rimorsi per quello che ha fatto. «In otto ore di colloquio non ha mai manifestato rincrescimento né sensi di colpa». Biza ha precisato: «Il fatto che avesse scartato prima di Sharon delle altre vittime, dimostra una lucidità terrificante» spiega lo psichiatra che nella sua consulenza parla di «malvagità». Sia Biza sia Monchieri hanno ritenuto superflui gli accertamenti e ulteriori esami richiesti da Alessandro Calvo, psicologo e consulente della difesa: secondo quest’ultimo il disturbo della personalità sarebbe «idoneo a compromettere la capacità di intendere e volere».

«Sospettavamo già fosse capace di intendere e volere, il nostro perito lo ha confermato. Il dolore resta: non proviamo rancore ma grande dolore», è il commento all’uscita del tribunale da parte di Bruno Verzeni, papà di Sharon. Mentre il difensore di Sangare ha detto: «Il processo va avanti, non concordiamo con le conclusioni della perizia: abbiamo depositato le nostre valutazioni. I disturbi accertati e il grave stato di tossicodipendenza in cui si trovava l’imputato sono circostanze in grado di portare all’incapacità». Nella prossima udienza, il 10 novembre, parleranno i familiari di Sharon e lo stesso Sangare.

Al processo contro Sangare, parla lo psichiatra consulente delle parti civili. L’imputato dichiarato dal perito capace di intendere

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