15/09/2025
L'analisi post Atalanta-Lecce
Iniziamo nel dire che la vittoria conquistata contro i giallorossi non è stata certo banale.
La Dea arrivava da due pareggi consecutivi (in casa contro il Pisa e nella trasferta di Parma), conseguenza di un inizio di stagione contraddistinto da parecchie complicazioni.
Al netto del cambio tecnico in panchina, dove il nuovo allenatore Ivan Juric ha dimostrato da subito grande abnegazione, oltre la professionalità che l'ha sempre contraddistinto. Già dalla conferenza stampa di presentazione, Juric ha sottolineato l'importanza dei valori atalantini, partendo dal motto "La maglia sudata sempre" per onorare una società modello che negli anni ha saputo interpretare al meglio il momento, arrivando a conquistare l'Europa League.
L'addio di mister Gasperini doveva per forza di cose segnare un nuovo inizio, ripartendo dalle fondamenta e da un'eredità fatta di consapevolezza nei propri mezzi.
Certo è che rispetto alla scorsa stagione l'Atalanta deve fare a meno del capocannoniere Retegui (irrinunciabile l'offerta araba per Mateo e per la società), Scamacca (alle prese con l'ennesimo stop dopo un buon inizio di campionato), Lookman (per le note vicende legate al suo "desiderio" di passare all'Inter), Ederson (tra un mese lo rivedremo in campo dopo l'intervento di pulizia del ginocchio) e Ruggeri, ai quali aggiungiamo il roccioso Kolasinac che potremmo rivedere in campo fra qualche settimana dopo la rottura del legamento crociato.
La famiglia Percassi, insieme a Pagliuca e al ds D'Amico si è mossa per mettere mano alla squadra, tra conferme e nuovi arrivi, come Kossounou, Kamaldeen Sulemana, Ahanor, Sportiello, Zalewski, Krstovic e Musah.
L'obiettivo era quello di allestire una rosa competitiva che potesse affrontare al meglio i tre impegni stagionali (Serie A, Champions League e Coppa Italia).
Primo tempo a parte, nella ripresa abbiamo visto la vera Atalanta, capace di divertirsi e divertire i propri tifosi, a suon di giocate e gol. Giorgio Scalvini è stato decisivo a sbloccare la gara nei primi 45 minuti, in un momento delicato, mentre nella seconda frazione di gioco ci hanno pensato De Ketelaere con una splendida doppietta e Zalewski con una traversa e una rete da attaccante vero a mettere le cose in chiaro. Proprio il centrocampista polacco, con cittadinanza italiana, ha stupito per come si è calato nell'Atalanta, pur non avendo iniziato la preparazione con la sua nuova squadra. Le sue doti offensive convincono e a tal proposito, proprio nella conferenza stampa organizzata da mister Juric prima di Atalanta-Lecce avevamo auspicato un suo impiego in attacco che premiasse il ragazzo con un'ottima prestazione, condita da gol e assist. Detto fatto...
La terza giornata di Serie A non è stata brillante per la maggior parte delle formazioni di alta classifica. Napoli a parte, che pare proprio avere una marcia in più, l'Inter è caduta in trasferta contro la Juventus, così come le romane hanno ceduto contro le non certo irresistibili Torino e Sassuolo.
Anche quest'anno sarà una stagione tutta da vivere, partendo dal debutto in Champions, in programma mercoledì sera a Parigi contro il Psg: una corazzata che non è paragonabile all'Atalanta, ma certamente un impegno da giocare senza troppe remore.
Tornati dalla Francia, ci attendono due trasferte insidiose a Torino: contro i granata la Dea aveva perso lo scorso anno per 2 a 1 nella seconda giornata di campionato (la squadra di Baroni ha peraltro battuto - contro ogni pronostico - anche il Gasp all'Olimpico nell'ultimo turno di Serie A), mentre la sfida all'Allianz Stadium riporta alla memoria la netta affermazione della Dea che il 9 marzo scorso vinse 4 a 0 con i gol di Lookman, Zappacosta, de Roon e Retegui.
Una partita alla volta, vediamo di affrontare al meglio i 5 impegni (2 di Champions e 3 di Campionato) che attendono la Dea da qui alla prossima sosta di ottobre Atalanta Bergamasca Calcio Nerazzurro Giorgio Lazzari