Mosaico di Pace

Mosaico di Pace Rivista mensile promossa da Pax Christi e fondata da don Tonino Bello. Direttore: ALEX ZANOTELLI
Red

10/07/2025

Mosaico dei giorni
Semi di speranza da Gaza e Gerusalemme
10 luglio 2025 - Tonio Dell'Olio

La condizione della Striscia di Gaza, la crudeltà che semina morte e odio e l’annientamento di ogni refolo d’umanità, sembra non lasciare spazio alla speranza. Anche se ci si sforza di raccogliere un frammento di macerie e riporlo sul vetrino del microscopio, non vi si trova alcuna traccia di umana pietà. Eppure la marcia di “Standing together”, l’organizzazione israelopalestinese che ha marciato fino alle porte di Gaza mostrando le foto dei bambini uccisi crudelmente nella Striscia, è potente come una sirena, o forse una carezza. Insieme alle foto hanno portato anche del pane, un simbolo di fronte al quale le forze armate di Israele hanno negato l’apertura delle porte della Striscia. Ma il segno diventa un solco quando anche dall’altra parte, la Gaza Youth Committee, Ong pacifista di Gaza fondata nel 2010, ha sfilato portando ben in vista le foto dei bambini israeliani trucidati il 7 ottobre. Quell’organizzazione è stata fondata da Rami Aman – racconta Anna Foa nel suo articolo su La Stampa – , un palestinese di Gaza arrestato e torturato da Hamas nel 2020. Ora, dall’Egitto dove è rifugiato, non risparmia la sua lucida critica verso l’orrore di Netanyahu e di Hamas. Ne ha scritto il quotidiano israeliano Haaretz. Lo stesso quotidiano secondo il quale l’esercito di Israele si rifiuta di dare il numero dei soldati suicidi, e lo fa evitando il pubblico annuncio e rifiutando alle famiglie dei soldati il funerale militare.

https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/mosaico-dei-giorni/5288-semi-di-speranza-da-gaza-e-gerusalemme

09/07/2025

Mosaico dei giorniQuando a suicidarsi è un prete9 luglio  2025 - Tonio Dell'OlioInutile negarlo. Il suicidio di don Matt...
09/07/2025

Mosaico dei giorni
Quando a suicidarsi è un prete
9 luglio 2025 - Tonio Dell'Olio

Inutile negarlo. Il suicidio di don Matteo Balzano ci ha scosso più di altri episodi di questo genere perché si tratta di un prete. E bene ha fatto la sua diocesi, con in testa il vescovo, a vincere ogni riservatezza ipocrita come spesso avviene in questi casi e a mostrare questa nudità. Molto spesso nel nostro immaginario il prete è un uomo che vive il privilegio dei superpoteri conferitegli da Dio e quindi è molto più dei supereroi di celluloide. Non vi può essere fragilità o caduta in uno che – non a caso – definiamo “uomo di Dio”. Bene ha scritto María Cristina Inogés Sanz su Vida nueva: “Un suicidio non è solo la terribile fine di una persona; è responsabilità di tutti, e nella Chiesa ci manca ancora la sensibilità necessaria per considerare che un prete possa aver bisogno di un aiuto altamente specializzato in un dato momento. Avrebbe potuto dare segnali che qualcosa non andava in lui, o, al contrario, ha resistito perché nessuno gli aveva insegnato a chiedere aiuto? Nessuno ha percepito il suo dolore, la sua solitudine, la sua paura, o gli è stato detto che un prete non può mostrare fragilità? Ecco perché è così importante non nascondere il suicidio di un prete, perché può accadere, e in effetti purtroppo accade. Dovrebbe farci riflettere tutti”. E allora il tema che il gesto di don Matteo pone è ecclesiale e anche sociale e forse sta tutto rannicchiato in quella zona d’ombra nel profondo di ciascuno e che talvolta degenera in solitudine e altre in relazione liberante. Ora non ci resta che fare un bel respiro, elevare una preghiera per don Matteo e dare il nostro contributo a migliorare la rete delle relazioni che è cosa vitale.

Inutile negarlo. Il suicidio di don Matteo Balzano ci ha scosso più di altri episodi di questo genere perché si tratta di un prete.

08/07/2025

Mosaico dei giorni
Vite razzializzate
8 luglio 2025 - Tonio Dell'Olio

Nelle pagine de La Stampa Eleonora Camilli ha raccolto la testimonianza di Hajar Drissi, 27 anni, arrivata in Italia dal Marocco con la sua famiglia quando era una bambina. A scuola si applica e raggiunge ottimi risultati fino alla laurea ma poi non riesce a realizzarsi lavorativamente anche perché non ha la cittadinanza italiana. Per questa ragione, non senza difficoltà, si trasferisce a Bruxelles. Di qui la sua testimonianza: “A Bruxelles ho trovato lavoro in meno di un mese, guadagno quasi tremila euro al mese per un impegno quattro giorni a settimana. Incomparabile con quanto accade nel nostro Paese. L'Italia su di noi fa un investimento a perdere: ci permette una formazione nella scuola pubblica, che è ottima ma poi non ci dà le stesse opportunità dei nostri coetanei italiani – aggiunge –. Ci rende invisibili, senza cittadinanza non possiamo neanche partecipare a un bando pubblico e partecipare alla vita del Paese – conclude –. Dopo l'ultimo referendum sulla cittadinanza e le polemiche che sento in questi giorni sullo ius scholae mi sto convincendo che questo Paese non ci merita. La società invecchia, noi scoraggiati andiamo via. E a perdere siamo tutti. Da lontano, però, supporto la partecipazione di giovani e persone razzializzate nella politica italiana. Credo che un briciolo di speranza ci sia ancora, e siamo noi giovani”.

https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/mosaico-dei-giorni/5264-vite-razzializzate

*** Tv2000 - Siamo Noi 4 luglio 2025NO ALLE FALSE PROPAGANDE del RIARMO...con d. Renato Sacco, Pax Christi; Angelo Rusco...
04/07/2025

*** Tv2000 - Siamo Noi
4 luglio 2025
NO ALLE FALSE PROPAGANDE del RIARMO...
con d. Renato Sacco, Pax Christi; Angelo Rusconi, Medici senza Frontiere, Gaza; d. Andry Bodnar, Ucraina; Rondine, Cittadella della Pace. (30')

Crisi e sviluppo. Povertà e solidarietà. Ritardi e innovazione. Diseguaglianze e inclusione. Giunto alla nona edizione, “Siamo Noi” conferma la sua specificità: indagare le ragioni dei ritardi e delle difficoltà del Paese per raccontare le esperienze e le soluzioni che i protagonisti di un c...

SOTTO IL CIELO DI GAZACarissime e carissimi aderenti, amiche e amici di Pax Christi,il 23 luglio vi invitiamo alla nostr...
04/07/2025

SOTTO IL CIELO DI GAZA
Carissime e carissimi aderenti, amiche e amici di Pax Christi,
il 23 luglio vi invitiamo alla nostra Casa per la pace, riaperta da pochi giorni all’attività, dopo un lungo periodo si sosta dovuto a una necessaria ristrutturazione.
Aderendo alle parole di Papa Leone XIV sull’urgenza di essere, come Chiesa, “casa per la pace”, Pax Christi continuerà a offrire la propria Casa per tutte le iniziative volte a diffondere la spiritualità della pace, la teologia della pace, l’educazione alla pace, la scelta della nonviolenza.
Continueremo ad essere artigiani di pace nei luoghi della vita quotidiana, nelle parrocchie, nei quartieri, nelle aree interne del Paese, nelle periferie urbane ed esistenziali, in collaborazione con tutti i compagni di viaggio che condividono il cammino comunitario di costruzione nonviolenta della pace nella giustizia e verità.

Il 23 luglio apriremo al pubblico la Casa per la pace per la presentazione del libro
“Sotto il cielo di Gaza”, scritto da don Nandino Capovilla e Betta Tusset.
Leggi tutto: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/iniziative/eventi/5262-sotto-il-cielo-di-gaza

04/07/2025

Don Stefano, sacerdote tra i quartieri di Torre Spaccata e Centocelle a Roma, accompagna e prepara i fidanzati al matrimonio. Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante… una sfida che richiede preparazione e allenamento.

È fondamentale l’impegno dei sacerdoti nell’accompagnare i giovani alla celebrazione nuziale, aiutandoli a scoprire il matrimonio come una grazia che li impegna a diventare una benedizione per l’umanità.

Sostieni ora la loro missione con un gesto di generosità: https://bit.ly/4jI4do0

Mosaico dei giorniAlex Langer3 luglio  2025 - Tonio Dell'OlioSono passati 30 anni (3 luglio 2025) dalla morte di Alex La...
03/07/2025

Mosaico dei giorni
Alex Langer
3 luglio 2025 - Tonio Dell'Olio

Sono passati 30 anni (3 luglio 2025) dalla morte di Alex Langer ma a rileggere oggi le sue riflessioni su pace e ambiente sembra che non se ne sia mai andato. La “conversione ecologica” che lui riteneva indispensabile per provocare il cambiamento, oggi lo è più di ieri. “L’ecologia integrale” che è un approccio essenziale per la vita della terra e di tutte le creature che la abitano, non è stata accolta ancora come progetto politico. La multiculturalità che lui propugnava è ancora ai nostri giorni una chiave per dare senso e qualità all’esistenza. “Lentius,profundius, soavius” ovvero “più lentamente, più profondamente, più dolcemente” equivale a un programma di vita consegnato alla coscienza di ciascuno. Pochi mesi prima di morire, esattamente nel dicembre 1994, presso la Cittadella Laudato si’ di Assisi parlò ai giovani con la semplicità e la chiarezza disarmante dei profeti per dire la necessità urgente di riconciliarci con la natura e con gli umani. Un programma di vita che oggi Il Manifesto ripropone. Prendetevi un tempo e andate a leggerlo https://ilmanifesto.it/quattro-consigli-per-un-futuro-amico e capirete perché siamo ancora qui a parlare di un uomo che ha vissuto per soli 49 anni ma ha guardato il mondo con la forza degli alberi centenari piantati nella terra.

https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/mosaico-dei-giorni/5259-alex-langer

Sono passati 30 anni (3 luglio 2025) dalla morte di Alex Langer ma a rileggere oggi le sue riflessioni su pace e ambiente sembra che non se ne sia mai andato.

02/07/2025

Mosaico dei giorni
La profezia ambientale delle chiese del sud del mondo
2 luglio 2025 - Tonio Dell'Olio

È particolarmente coraggiosa la presa di posizione presentata ieri in Vaticano dai presidenti delle Conferenze episcopali di America latina (Celam), Africa (Secam) e Asia (Fabc). Già il titolo dice molto: "Un llamado por la justicia climática y la casa común: conversión ecológica, transformación y resistencia a las falsas soluciones", ovvero un grido, un appello, per affermare la giustizia climatica e la casa comune che richiede conversione ecologica, trasformazione e resistenza di fronte alle false soluzioni. Un modo per dire senza infingimenti diplomatici ed edulcorazioni ipocrite ai potenti della terra che il vero debito ce l’hanno i Paesi del nord ricco del mondo verso le popolazioni del sud. Ed è un debito sociale ed ecologico poiché sono “i principali responsabili dell’estrazione di risorse naturali e dell’emissione di gas serra”. Una dura accusa contro gli speculatori delle multinazionali, il sistema politico che copre la loro rapina quotidiana e i negazionisti che tentano di giustificare in ogni altro modo il disastro ambientale in corso che miete vittime. “Anche se ci sono ideologie politiche che si contrappongono ai dati della scienza sui cambiamenti climatici – ha sottolineato il card. Spengler arcivescovo di Porto Alegre e presidente del Celam –, noi dobbiamo avere il coraggio di annunciare profeticamente quello che occorre fare”.

https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/mosaico-dei-giorni/5257-la-profezia-ambientale-delle-chiese-del-sud-del-mondo

Per don Andrea la vocazione e'  questione di sguardi.
01/07/2025

Per don Andrea la vocazione e' questione di sguardi.

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Bisceglie

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Lunedì 09:00 - 13:00
Martedì 09:00 - 13:00
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Giovedì 09:00 - 13:00
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