06/09/2025
Cento anni fa nasceva Andrea Camilleri. Senza di lui questa casa editrice non sarebbe la stessa. Così come c’è stato un prima e un dopo Camilleri nel giallo italiano, nella letteratura italiana. Allo stesso modo siamo convinti che abbia avuto il potere di cambiare un po’ anche i lettori.
Con Montalbano ha restituito ai siciliani una nuova dignità dopo le stragi del ’92-93.
Dotato di una cultura sterminata, di una raffinatissima sensibilità nell’uso delle parole, e di un talento per la narrazione ineguagliabile, è stato un modello di coraggio. Il coraggio di sperimentare continuamente lingue e generi: trovato il successo con il commissario Montalbano, è tornato a scrivere romanzi storici e, dopo aver appassionato i lettori anche a questi, ha ricominciato scrivendo libri in cui non si ritrovano più né il siciliano, né i colori e i profumi della sua isola. Ha sperimentato strutture nuove con il Birraio di Preston; nella Concessione del telefono ha rinunciato alla voce narrante, lui Maestro assoluto della narrazione, dimostrando così che anche il grande pubblico dei lettori è aperto alla sperimentazione.
Ha avuto sempre il coraggio di schierarsi e di difendere le sue idee politiche anche quando impopolari, anche quando gli avrebbero potuto alienare la simpatia di parte dei lettori. Nei suoi ultimi anni non si è arreso alla crudele cecità che lo aveva colpito, e ha avuto il coraggio di continuare a scrivere grazie al sostegno della sua collaboratrice storica Valentina Alferj.
È stato per noi un modello di correttezza e di rispetto del prossimo, prima di tutto del lettore. Lavorare con lui è stato il più grande onore e la più grande fortuna che un editore potesse augurarsi.
La nostra gratitudine per lui è enorme, il nostro impegno quello di continuare a pubblicare la sua opera nel modo più corretto e rispettoso, al meglio delle nostre capacità.