The Bologneser

The Bologneser Una rivista immaginaria che attraverso le sue copertine racconta la città di Bologna.

The Bologneser No. 181- Streghe d’acqua -Un tempo, ai margini di Bologna, quando la città finiva dove cominciavano i can...
29/10/2025

The Bologneser No. 181

- Streghe d’acqua -

Un tempo, ai margini di Bologna, quando la città finiva dove cominciavano i canali e le paludi, c’era chi giurava di averla vista.
La “Búrda”
Un’ombra di donna, con il volto nascosto da un velo fradicio e le mani scheletriche che affioravano dall’acqua.
Aspettava che calasse la sera, che i bambini si avventurassero troppo lontano, e poi li chiamava per nome, con una voce sottile, come un soffio di vento nella nebbia.

Chi la seguiva, non tornava più.
Si diceva che li legasse con funi di giunco e li trascinasse giù, dove l’acqua è fredda e muta.
Così i genitori raccontavano la sua storia, per spaventare i figli e tenerli lontani dai fossi e dalle golene.

Oggi la città ha coperto i suoi canali, ma quando la nebbia scende densa e l’aria sa di acqua e terra, qualcuno giura ancora di sentirla sussurrare nel rumore dell’acqua che scorre.
La Borda non dimentica.
E nemmeno perdona.

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The Bologneser No. 180- Teatro Testoni ragazzi -Nel mondo del Teatro Testoni Ragazzi il palcoscenico non è mai solo il l...
15/10/2025

The Bologneser No. 180

- Teatro Testoni ragazzi -

Nel mondo del Teatro Testoni Ragazzi il palcoscenico non è mai solo il luogo degli attori — è lo spazio della fantasia.
Per questo, nella mia copertina, il palco è vuoto. Perché a riempirlo sono loro: i bambini, i ragazzi seduti a guardare, con i loro costumi improbabili e meravigliosi, pronti a diventare ciò che immaginano.

C’è chi vola con ali di fuoco, chi ha una luna sulla testa o una balena tra le nuvole, chi ruggisce come un leone o si tuffa come una sirena.
Sono loro lo spettacolo, la trama, la scena.
È in quel gioco di ruoli e sogni che il teatro diventa qualcosa di più grande: un seme che cresce con loro, che insegna a guardare il mondo con occhi liberi, curiosi, vivi.

Perché imparare a immaginare, fin da piccoli, è il primo passo per sentirsi liberi di essere tutto ciò che si vuole essere.

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The Bologneser No. 179- La secchia rapita -Nel tempo in cui le torri sfidan l’aurora,e Modenese armato lancia il gu**to,...
01/10/2025

The Bologneser No. 179

- La secchia rapita -

Nel tempo in cui le torri sfidan l’aurora,
e Modenese armato lancia il gu**to,
s’alzan due cavalier in armatura,
tra fiamme e polver, con furor di canto.
La Rocca altèra guarda e non implora,
testimone del sangue e dello pianto.
Là sopra il colle, cinta da rossor,
s’attende il fato d’un conteso onor.

Sul nero destrier l’un piomba come vento,
sul bianco il cavalier trattien la briglia,
volan parole, e l’elmo è un firmamento
tra lampi e grida l’aria si scompiglia.
Ma in alto, tra le cime e lo sgomento,
ondeggia un secchio, in corda ben sigilla:
non d’oro è fatto, e pur d’eterna gloria —
ché guerra fu, ma restò solo in storia.

Si scaglian l’un contro l’altro con furore,
Maggior la schiera, ma minor la sorte,
E cadde al suol l’antico suo valore,
ché la secchia rapì la man più forte.
Ma il popol guarda, ride, e poi rumora
fa come a festa, con parole ingrate:
“Per quella secchia tutta ‘sta follia?
Quand’è finita, portatevela via.”

Così finì la gran contesa antica,
non con trionfi, inni o gran vittorie,
ma con la secchia, umile e rapita,
celata poi tra favole e memorie.
fu gloria vana, presto poi smarrita,
cantata dalli bardi in gran baldorie:
ché spesso, sotto l’elmo e la corazza,
non c’è trionfo, ma una secchia pazza.

Ricorre il 700° anniversario della battaglia di Zappolino del 1325, le donne, i cavalier, l’arme e gli amori tra Modena e Bologna, si scaldano anche oggi, si parli di battaglie o di tortellini :)

Artwork e poema cavalleresco by

The Bologneser No. 178- Portico della Morte -A Bologna, anche la luce sa raccontare storie.Il Portico della Morte, in vi...
17/09/2025

The Bologneser No. 178

- Portico della Morte -

A Bologna, anche la luce sa raccontare storie.
Il Portico della Morte, in via dell’Archiginnasio, è uno di quei luoghi dove passato e presente convivono come su due dimensioni che occupano lo stesso posto ma in epoche diverse, dove l’architettura diventa metafora.

Da un lato volte basse, ombra f***a, colonne che sembrano trattenere il respiro. È la memoria del vecchio ospedale, di chi passava di lì con passo incerto, in cerca di cura o destinato all’ultimo viaggio. Lì l’ombra è densa, carica di racconti che il tempo ha deciso di non dimenticare.

Dall’altro lato, quasi all’improvviso, il soffitto si apre: una grande vetrata lascia entrare la luce, che scende a tagliare il portico in due. Lì la vita sembra riprendersi lo spazio, il passo si fa più leggero, gli occhi si alzano.

Luce e ombra convivono, come fanno sempre a Bologna. Così anche in questo breve tratto di città, c’è tutto: la fragilità dell’umano e la forza della luce, la memoria della fine e la meraviglia dei nuovi inizi.

Un portico che si chiama “della Morte”, ma che — a ben guardare — è pieno di vita.

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The Bologneser No. 177- I Fantastici 4 -Quattro campanili, quattro cieli, quattro stagioni.Bologna si lascia raccontare ...
03/09/2025

The Bologneser No. 177

- I Fantastici 4 -

Quattro campanili, quattro cieli, quattro stagioni.

Bologna si lascia raccontare in verticale, attraverso le sue torri campanarie che scandiscono il tempo e osservano la città dall’alto, immobili ma sempre immerse in un cielo che cambia.

Per questa copertina ho scelto i miei campanili preferiti, quelli che ogni volta mi fanno alzare lo sguardo e sentire a casa, ognuno abbinato a un cielo diverso, a una stagione, a un umore.

Un piccolo omaggio acquerellato alla poesia della città e al suo respiro lento e ciclico.
Primavera, estate, autunno, inverno: ognuna con il suo cielo e la sua voce.
E i campanili, là in mezzo, come sentinelle gentili.

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The Bologneser No. 176- Viali -Sotto un soffitto di foglie.Sui viali di Bologna, c’è un posto dove l’urbanizzazione lasc...
20/08/2025

The Bologneser No. 176

- Viali -

Sotto un soffitto di foglie.
Sui viali di Bologna, c’è un posto dove l’urbanizzazione lascia spazio alla natura, un luogo dove la fretta e il rumore del traffico non possono arrivare. È la pista ciclabile, dove i maestosi alberi di tiglio si uniscono per formare un vero e proprio tunnel naturale. Ogni volta che la percorri, l’atmosfera cambia.
Mentre le macchine sfrecciano a pochi metri di distanza, tu ti trovi in una bolla di pace, avvolto da un profumo di fiori d’estate e dalla brezza fresca che si insinua tra le foglie. Le fronde creano un fitto intreccio che non solo regala una piacevole ombra nelle giornate più calde, ma filtra anche i rumori e la luce del sole, trasformando il percorso in un’oasi di tranquillità.
È un’esperienza che ti fa dimenticare di essere in città, regalandoti un momento di sollievo dal caos. Un piccolo, grande dono che Bologna offre a chi sceglie di muoversi in modo sostenibile.

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The Bologneser No. 175- Mercanzia -Il Palazzo della Mercanzia sorge all’inizio di via Castiglione, elegante e severo com...
06/08/2025

The Bologneser No. 175

- Mercanzia -

Il Palazzo della Mercanzia sorge all’inizio di via Castiglione, elegante e severo come la storia che custodisce. La sua facciata in mattoni e pietra, con bifore gotiche e dettagli raffinati, racconta di un tempo in cui qui si regolavano commerci, dispute e arti cittadine.

Ma se lo si osserva con attenzione, si scopre una ferita: l’angolo sinistro, distrutto da una bomba inesplosa della Seconda Guerra Mondiale. Un colpo che non è riuscito a cancellare la sua presenza, così come la Garisenda, piegata ma non abbattuta, continua a vegliare poco distante.

È un palazzo storico ferito, eppure fiero: porta con sé le cicatrici del passato come parte del proprio volto, segno di una città che sa rialzarsi, mantenendo intatto il suo splendore e la sua dignità.

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The Bologneser No. 174- Spècola -Per oltre vent’anni è rimasta celata dietro impalcature protettive. Ora, finalmente, il...
23/07/2025

The Bologneser No. 174

- Spècola -

Per oltre vent’anni è rimasta celata dietro impalcature protettive. Ora, finalmente, il velo è caduto: la torre della Specola riemerge dall’oceano di oblio in cui giaceva sopita, quasi dimenticata. Nata più di tre secoli fa per scrutare la volta celeste da un punto privilegiato, oggi ritrova nuova luce e nuova vita. Come un faro si erge maestosa nel buio, per mostrarci che anche sulla terra possiamo nuotare tra le stelle.

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Indirizzo

Bologna

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