Patrizia Riso - Comunicazione Sostenibile

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Vivo a Bologna, possiamo lavorare assieme ovunque tu sia

Di memoria, storia e parole.Il 4 e il 5 giugno ho seguito due incontri per la formazione obbligatoria dell'Ordine dei Gi...
06/06/2025

Di memoria, storia e parole.

Il 4 e il 5 giugno ho seguito due incontri per la formazione obbligatoria dell'Ordine dei Giornalisti. Di solito, lo faccio con un orecchio solo mentre mi dedico a qualcosa che richieda il minimo impegno mentale possibile.

Ma questa volta dovevo ascoltare.

Il 4 giugno durante l'incontro "LIBERTÀ DI INFORMAZIONE: UN DIRITTO DEI CITTADINI. Dalla Costituzione all’European Freedom Media Act", Cinzia Venturoli, Storica dell'Università di Bologna, ha parlato della Resistenza e di come veniva raccontata. Lo ha fatto in un modo nuovo e mi ha fatto ve**re voglia di ristudiare questo periodo, anche per la sua riflessione finale:

"Non viene riconosciuta la scientificità della storia, tutto è opinabile. Si dice 'di questo meglio non parlare per non fare politica'. Ma anche Giulio Cesare è politica", ma quello a scuola lo studiamo tranquillamente.

Un'analisi che fa da ponte all'incontro del 5 giugno: "Gaza, informazione nel mirino: le testimonianze dei giornalisti sotto le bombe".

Tra i vari interventi e contributi video, mi ha colpita la forza di Faten Elwan e Shuruq As'ad, due giornaliste che hanno raccontato come i giornalisti e le giornaliste a Gaza siano vittime ordinarie di questo conflitto che che - aggiungo io - è frutto di un'occupazione e che ha porta al genocidio in corso.

Uso queste due parole rivolgendo a tutti la domanda fatta da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International - Italia al termine dell'incontro:

"Le parole condizionano la Storia o è la Storia che condiziona le parole che usiamo?"

Ne parlo anche da comunicatrice perché credo che, in ogni campo, i vocaboli che scegliamo per esprimere i concetti siano politici, sempre.

Meriti una strategia che sia:- operativa- flessibile- sostenibile- e modificabile nel tempo.Puoi farlo con un percorso i...
03/06/2025

Meriti una strategia che sia:

- operativa
- flessibile
- sostenibile
- e modificabile nel tempo.

Puoi farlo con un percorso in 4 parti:

Sezione 1: Immaginario e identità professionale
Sezione 2: Settore professionale
Sezione 3: Posizionamento
Sezione 4: Promozione sostenibile

+ un file di parole chiave SEO

Stai cercando un modo per sbloccarti e prendere decisioni operative per la tua comunicazione professionale?

Scrivi “Strategia consapevole” nei commenti e ti invierò il fac simile del file che creeremo assieme per costruire o ricostruire la tua Presenza Digitale Consapevole.

Tessere sogni, creare storie.Quando si prova a raccontare un viaggio si rischia di descrivere singole esperienze, piutto...
04/05/2025

Tessere sogni, creare storie.

Quando si prova a raccontare un viaggio si rischia di descrivere singole esperienze, piuttosto che condividere davvero stati d'animo ed emozioni.

Ma, forse, viaggiare significa anche tenersi qualcosa per sé.

Io amo sintetizzare per questo ho selezionato 10 momenti / aspetti / luoghi di questo viaggio in Guatemala non riassuntivi ma importanti per me, in ordine editoriale non di importanza.

1. Lago Atitlan con le sue forti energie vitali e vista su tre vulcani. (Si, mi sentivo sullo Stretto).

2. I colori del cimitero di Chichicastenango in solo apparente contrasto con la forte malinconia del luogo.

3. Le cene di ospitalità diffusa con la signora Argentina.

4. Donne e uomini che intrecciano e dipingono storie su tessuti, tele e anche strade.

5. La pioggia che ci ha preso nel bel mezzo del lago. Si lo rifarei così: tutte infracicate.

6. La cerimonia Maya per condividere Nahual ed energie.

7. La pace del Rio Dulce e, in generale, tutti i trasporti acquatici.

8. La potenza della jungla tropicale che fa sudare, ma regala suoni, visioni e incontri speciali.

9. La ribellione resistente e costruttiva di persone che hanno cominciato a combattere a 12/14 anni una guerra civile dimenticata lunga 36 anni e oggi animano una comunità umana, politica e accogliente perché ci hanno ricordato che la lotta la possiamo fare a casa nostra nelle nostre comunità di riferimento secondo le nostre possibilità.

10. Le compagne di viaggio, ognuna con la sua storia e col suo perché.

Grazie

Le idee sono importanti. Possono dividere, è vero, ma saranno sempre interessanti. Per questo, se saprai condividerle co...
25/04/2025

Le idee sono importanti.

Possono dividere, è vero, ma saranno sempre interessanti.

Per questo, se saprai condividerle con la tua voce in maniera consapevole, ti aiuteranno a coinvolgere le persone nella tua comunicazione.

Se vuoi capire come usare le tue opinioni informate e autorevoli in maniera efficace e autentica, raccontami in privato quell'idea che non hai ancora avuto il coraggio di condividere.

Io qui scelgo di parlare dell'importanza delle idee e delle opinioni in una giornata importante.

D'altronde, anche del 25 aprile si dice che è divisivo si, ma solo se sei f4scista.

Buona Giornata di Liberazione dal Nazifascismo!

In che mondo vivi? Se il tuo brand ha forti ideali, potresti considerare di connettere quello che fai con quello che suc...
14/04/2025

In che mondo vivi? 

Se il tuo brand ha forti ideali, potresti considerare di connettere quello che fai con quello che succede nel mondo, nel tuo Paese, ma anche nel tuo condominio.

Per farlo, potrebbe servirti un piano editoriale non ordinario, connesso con l'attualità e con le questioni che sono importanti per la vita delle persone.

Ogni attività professionale fa parte del mondo e vive l'attualità esattamente come le persone che vuole raggiungere.

Dai una svolta alla tua comunicazione così: 

- seleziona fonti giornalistiche autorevoli 
- attiva gli alert di google con parole chiave rilevanti 
- cerca report ufficiali con dati e aggiornamenti del tuo settore.

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e se vuoi saperne di più su come connettere la tua attività professionale all'attualità per ottenere autorevolezza, scrivimi.

“Tu surfi sul precariato”.Mi disse un mio amico quando avevo quell’età compresa tra “appena laureata” e “30 anni”. Scopp...
21/03/2025

“Tu surfi sul precariato”.

Mi disse un mio amico quando avevo quell’età compresa tra “appena laureata” e “30 anni”. Scoppiai a ridere, prima di capire una mia piccola grande verità: non ho la classica narrazione da freelance.

Ho avuto solo 2 contratti a tempo determinato e innumerevoli collaborazioni occasionali. Non ho quindi lasciato un lavoro sicuro per inseguire il mio sogno di autonomia da libera professionista.

Al contrario, ho affrontato la tipica frustrazione da neolaureata disoccupata facendo mille cose più o meno sensate, spesso solo divertenti.
Tutto grazie all’aiuto della mia famiglia (perché l’Italia, ricordiamocelo, è un paese basato sul welfare familiare per chi ce l'ha).

Quando uno di quei due contratti è finito, le persone che mi avevano assunta mi dissero: “Ci piace lavorare con te, ma non possiamo tenerti. Se decidi di aprire la p.iva noi ci siamo”.

Era il 2017 e sono andata all’Agenzia delle Entrate con le idee poco chiare nel momento dell’anno sbagliato.

Collaboravo con una sola agenzia e cercavo clienti random su tutte le piattaforme dell’epoca. Per presentarmi, misi online da sola il mio primo sito web con un logo su canva.

Nell’arco di 4 anni ho:
Seguito un corso di formazione professionale gratuito e regionale che mi ha cambiato la vita
Lavorato per due anni come responsabile comunicazione in una cooperativa (il secondo contratto) dove non c’era un sistema di backup dei dati (spoiler: non ero in Calabria, giusto per chiarire) e “il tecnico della stampante” ero io.
Ho preso il tesserino da giornalista pubblicista
Ho lanciato il mio primo brand

Solo nel 2021 ho trasformato tutto questo caos in una attività con la quale solo recentemente mi sento un po’ più libera oltre che professionista.

Questo mio background da "sfigata" me lo porto dentro sempre come una risorsa preziosa. Eppure, se ripenso a quel logo su Canva, sono un po’ orgogliosa.

Tu hai mai “surfato” su qualcosa che era un ostacolo ed è diventato un’onda "divertente" da cavalcare?

Flessibilità e cambiamento. Che belle parole, vero? Chi difende il maschile sovraesteso a tutti i costi e critica l'uso ...
14/03/2025

Flessibilità e cambiamento.

Che belle parole, vero?

Chi difende il maschile sovraesteso a tutti i costi e critica l'uso di formule più aperte e di segni come Schwa e asterisco, probabilmente, ha un po' paura del cambiamento.

Quando organizzi la tua comunicazione, scrivi o fai scrivere i testi del tuo sito web, quando fai un piano editoriale per i tuoi canali social hai la possibilità di scegliere:

preferisci mantenere lo status quo o partecipare alla rivoluzione culturale?

Se vuoi avere al tuo fianco una persona che si assicuri che la tua comunicazione sia naturalmente accogliente, fatti sentire.

ps: la fonte di questo carosello sono le mie reminescenze degli studi fatti alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Messina. Ma visto che non ricordavo nomi di autori ho chiesto alla mia super collega - quella artificialmente intelligente - quindi posso dirti che puoi approfondire il tema con gli studi di Andrea Canevaro, Fabrizio Acanfora e Jürgen Habermas.

Se invece vuoi saperne di più sulla scrittura inclusiva e accessibile in prima persona, ti consiglio il manuale "Scrivi e lascia vivere" di , , Andrea Fiacchi.

Quando ho ascoltato Riccardo Scandellari condividere questa frase, ho pensato che è proprio così: le persone, in questa ...
08/02/2025

Quando ho ascoltato Riccardo Scandellari condividere questa frase, ho pensato che è proprio così: le persone, in questa società dove si comprano beni e servizi, prendono decisioni di acquisto in questo modo. E anche io acquisto sulla base di questi bisogni.

Ci penso quando una artigiana mi dice che fa fatica a vendere o quando una no profit vuole aumentare le donazioni o, ancora, quando una piccola azienda cerca nuovi contatti business.

Tengo a mente questa frase perché mi sembra riassuntiva del "marketing" e della strategia che dovrebbe muovere ogni copy, ogni testo e ogni contenuto che pubblichiamo per promuovere i nostri brand.

Ora dimmi: il tuo ultimo acquisto da quale bisogno è nato?

"Odio i social" l'ho lasciata per la caption.Mentre prepari la frase tipica del tuo rapporto contradditorio col personal...
20/01/2025

"Odio i social" l'ho lasciata per la caption.

Mentre prepari la frase tipica del tuo rapporto contradditorio col personal branding per i commenti, segnati questa info:

se prenoti una call con me entro fine gennaio, i prezzi dei miei servizi restano quelli del 2024 (ebbene si, poi aumenteranno).

L'unica cosa che potresti perdere è un po' di tempo, ma potremo usarlo per lamentarci assieme della pressione social 😎

A proposito: quale è la frase che dici più spesso quando devi occuparti della tua comunicazione professionale?

Questo tipo di post è rischioso.Quando si vuole condividere quello che le persone con le quali abbiamo lavorato dicono d...
05/08/2024

Questo tipo di post è rischioso.

Quando si vuole condividere quello che le persone con le quali abbiamo lavorato dicono della loro esperienza e del loro investimento sul nostro lavoro, si rischia di essere un po' autoreferenziali.

Ma se hai la possibilità di avere recensioni dalla tua clientela, ti consiglio di correre anche tu questo rischio. Inoltre, se anche tu hai molta confusione sulla tua identità lavorativa e vuoi:

- Far uscire la tua personalità
- Definire la tua identità professionale
- Tirar fuori cose di te che non sapevi nemmeno di avere
- Trovare una guida concreta nel caos della comunicazione
- Fare ordine grazie a un confronto costante e un percorso strutturato e graduale

Scrivimi --> [email protected]

"Beata te che stai in Calabria, sarai sempre al mare!" Ed eccomi ad agosto ad aggiornare l'articolo sul Ponte sullo Stre...
05/08/2024

"Beata te che stai in Calabria, sarai sempre al mare!"

Ed eccomi ad agosto ad aggiornare l'articolo sul Ponte sullo Stretto pubblicato nel 2023 su Wise Society.

Sarebbe bello non dover approfondire i perché e i come UNA GRANDE OPERA sia così dannosa e inutile e ci sia già costata tanto, ma purtroppo dobbiamo farlo perché molte persone ora rischiano, più di prima, di vivere vicino a un cantiere infinito e inutile. Molte altre di perdere la casa. Chiunque potrebbe subire l'espropriazione di un patrimonio naturale.

Se per qualche strana ragione l'idea "del ponte a campata unica più lungo del mondo" ti stuzzica, leggi.

Se senti di essere contro ma vuoi capire meglio, leggi.

Se non te ne frega niente perché vivi nella langhe piemontesi, leggi lo stesso, che la difesa del territorio è importante ovunque.

L'articolo è lungo e contiene video. Prenditi il tuo tempo, approfondisci e collabora con l'informazione a difendere un territorio con una biodiversità marina unica: lo di .

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Il Ponte sullo Stretto di Messina è davvero utile? Quanto costa alle casse dello stato? E quali conseguenze avrebbe sull’ambiente e sull’ecosistema?

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