Comma2

Comma2 Comma2 nasce nel giugno 2017 dall’idea di riunirsi al capezzale del diritto del lavoro per confrontarsi sulle cure necessarie per rivitalizzarlo.

Lo scopo della nostra associazione infatti è quello di restituire dignità al lavoro.

Il 7 dicembre prossimo - ad un anno dalla scomparsa di Mario Fezzi, cofondatore della nostra associazione – verrà assegn...
03/12/2025

Il 7 dicembre prossimo - ad un anno dalla scomparsa di Mario Fezzi, cofondatore della nostra associazione – verrà assegnato l’Ambrogino d’Oro alla sua memoria dal Comune di Milano.
Noi abbiamo pensato di ricordarlo con un Convegno che si terrà, sempre a Milano presso la Camera del Lavoro, con il programma di cui all’allegata locandina dal titolo LEGGE DEL PIÙ FORTE versus DIRITTO DEGLI OPPRESSI: ANATOMIA DI UNA SCELTA.
Vorrebbe essere l’occasione anche per una riflessione collettiva sulle ragioni della sua scelta di difendere (solo) i lavoratori e le lavoratrici, e quindi - anche - sui motivi che hanno indotto tanti di noi 350 avvocati giuslavoristi a dedicare la nostra attività professionale a precise scelte di campo riconducibili alla ricerca della giustizia sostanziale, anche sacrificando maggiori possibilità di guadagno.
Abbiamo per questo voluto coinvolgere altri giuristi e colleghe che, all’interno di altre associazioni come MD, GD e ASGI, dedicano la loro vocazione professionale, in armonia con i - ed in attuazione dei - principi della nostra Carta costituzionale, alla tutela dei più deboli, siano essi lavoratori, lavoratrici, immigrati e immigrate.
Per alcuni di noi questa scelta si affianca a una opzione di impegno politico, per altri la incarna e sostituisce: per tutti può comunque considerarsi un impegno “militante”.
E, sempre a proposito del nostro mestiere, abbiamo deciso di dedicare una sessione alla scrittura: nel diritto, infatti, la funzione del linguaggio non è la descrizione dei fatti e delle norme ma è la creazione di consenso sui comportamenti e sui significati. Quando noi andiamo davanti a un giudice non dobbiamo descrivere il mondo ma dobbiamo rendere più attraente e vera la nostra narrazione, dobbiamo cercare di usare le storie dominanti per portare consenso alla nostra. Nel momento in cui portiamo una causa in tribunale mettiamo un pezzo di vita ferita nelle mani di un terzo imparziale, un/una giudice, sommerso/a di storie come la nostra. E dobbiamo trovare le parole giuste e i toni adatti per suscitare il suo interesse, per convincerlo/a a intervenire nel modo più adeguato.
Siamo partiti dai motivi che hanno portato Mario alla sua scelta, oltre mezzo secolo fa, ma lo scenario è oggi molto diverso. Si sono infatti sommati due movimenti epocali: l’individualizzazione di massa e la disintermediazione, con la letterale scomparsa dei partiti dei “lavoratori” e la progressiva crisi della rappresentanza sindacale, e al contempo con l’accessibilità a tecnologie digitali capaci di rendere diretti e immediati, ovvero di modificare in maniera sostanziale, i rapporti e le relazioni fra soggetti diversi. E ciò ha completamente modificato la qualità delle relazioni sociali, così come le forme di organizzazione sociale del lavoro e della produzione con il doloroso paradosso per cui il lavoratore/lavoratrice tanto più è solo/a e tanto meno sente la necessità di organizzarsi sindacalmente.
Ed è in questa sua solitudine che incontra l’avvocato/a che, spesso, attraverso la composizione in giudizio della causa di ogni singolo/a cliente, non mira a risolvere solo il suo caso personale, ma contribuisce a instaurare o rafforzare principi giuridici di portata generale che, una volta consolidatisi, potranno valere per altre persone incappate in identiche disavventure. Quella che, una volta, veniva definita politica del diritto.
Di questo si parlerà anche nella sessione denominata Dalla parte delle Carte e delle Corti: politica del diritto attuata proprio attraverso la giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di giustizia europea che, con le nostre iniziative, siamo riusciti ad ottenere: si pensi alla sostanziali correzioni subite, da parte dei giudici della Consulta, dal d.lgs. n. 23 del 2015 in meno di un decennio, e dallo stesso art. 18 dello Statuto come modificato dalla Legge Fornero, ovvero alle interpretazioni dai giudici comunitari in materia di lavoro interinale e sui contratti a termine nel settore agricolo.
E non si potrà certo ignorare il referendum sulla separazione delle carriere.
Ci piacerebbe vedervi di persona in tanti per parlare, oltre che dei grandi temi che occupano tutti i giorni i nostri pensieri, un po’ anche di noi.

27/11/2025
Comma 2 –Lavoro è dignità plaude alla decisione del Comune di Milano di indicare il nome di Mario Fezzi tra i benemeriti...
20/11/2025

Comma 2 –Lavoro è dignità plaude alla decisione del Comune di Milano di indicare il nome di Mario Fezzi tra i benemeriti a cui verrà assegnato il riconoscimento dell’Ambrogino d’Oro alla memoria che verrà consegnato in occasione della cerimonia del 7 dicembre.

Mario Fezzi, dopo essere stato co-fondatore dell’AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani – dopo 15 anni ha sentito il bisogno di costituire, con altri amici e colleghi, Comma 2 –Lavoro è dignità un’ulteriore associazione più caratterizzata dalla “scelta di campo”, composta da diverse professionalità tra le quali oltre 350 avvocati e avvocate giuslavoristi/e di tutt’Italia che hanno scelto di difendere solo lavoratrici e lavoratori.

Per ricordarlo abbiamo deciso di organizzare un incontro- seminario per il 23 gennaio 2026 a MILANO presso la Camera del Lavoro dal titolo

LEGGE DEL PIÙ FORTE versus DIRITTO DEGLI OPPRESSI
ANATOMIA DI UNA SCELTA
Ricordando Mario Fezzi

L’ART. 19 STAT. LAV. DOPO LA SENTENZA N. 156/2025 DELLA CONSULTA. UN NUOVO ORDINAMENTO SINDACALE?WEBINAR IL 13 NOVEMBRE ...
05/11/2025

L’ART. 19 STAT. LAV. DOPO LA SENTENZA N. 156/2025 DELLA CONSULTA. UN NUOVO ORDINAMENTO SINDACALE?
WEBINAR IL 13 NOVEMBRE ALLE ORE 14:00
PER ISCRIVERTI E RICEVERE IL LINK INVIA UNA MAIL A [email protected]

07/10/2025

Associazione di avvocati ed altri soggetti che si propone di promuovere e tutelare i diritti dei lavoratori. Ristabilire la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; combattere le forme di lavoro precario; facilitare l’accesso alla giustizia del lavoro.

L’ASSALTO ALLA FLOTILLA È UN ATTO DI PIRATERIAGiuristi Democratici, ASGI e Comma2 : “Esigiamo l’incolumità degli attivis...
02/10/2025

L’ASSALTO ALLA FLOTILLA È UN ATTO DI PIRATERIA
Giuristi Democratici, ASGI e Comma2 : “Esigiamo l’incolumità degli attivisti bloccati. Aderiamo allo sciopero generale del 3 ottobre e alle manifestazioni in tutta Italia”

Nella serata e nella notte del 1 ottobre la Marina Militare Israeliana ha attaccato, in acque internazionali, una ventina delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Lo ha fatto, oltre tutto, preannunciandolo e con il sostegno di fatto, tra gli altri, del
governo italiano, la cui premier si è esibita in questi giorni in dichiarazioni aggressive nei confronti degli attivisti imbarcati, anziché delle politiche criminali in atto (o progettate) per la popolazione palestinese e a Gaza.
Non possiamo accettare lo scempio del diritto internazionale umanitario a cui assistiamo. Il blocco israeliano e l’occupazione di Gaza, l’assalto alla Flotilla (oltre tutto, ancora in acque internazionali), l’uso di idranti e di granate stordenti contro gli
attivisti imbarcati, ma soprattutto il genocidio in corso, l’impedimento all’ingresso di aiuti umanitari, l’invasione militare e coloniale non possono che essere chiamati con il loro nome, definiti illegali, criminali e avversati in ogni sede.
Il governo italiano doveva impedire (e non l’ha fatto) l’aggressione alla Flotilla, quanto meno ai nostri connazionali. Il minimo che possa fare ora è esigere l’assoluta incolumità degli attivisti arrestati e di quelli che verranno arrestati nelle prossime ore, assisterli nel rimpatrio e sostenerli nell’impugnazione delle espulsioni
che verranno disposte nei loro confronti, e mettere in atto poi tutte le forme di protesta istituzionale e diplomatica, richiamando l’ambasciatore italiano e soprattutto bloccando definitivamente ed in maniera assoluta l’invio di armamenti a Israele, interrompendo i rapporti commerciali.
Lasciano infine basiti le dichiarazioni del vicepresidente del consiglio dei ministri Tajani sull’operato dell’IDF (“Comunque quello che dice il diritto è importante, ma fino a un certo punto”), dichiarazioni che non necessitano di alcun tipo di commento
da parte nostra, ma che rivelano assoluta mancanza di postura istituzionale e incapacità di svolgere in maniera dignitosa un importante ruolo costituzionale.
Confermiamo il nostro impegno e supporto, anche tecnico, all’equipaggio di mare e di terra della Global Sumud Flotilla.Le manifestazioni in corso in tutta Italia hanno il nostro pieno sostegno e adesione, così come lo sciopero generale indetto per la
giornata del 3 ottobre 2025. Invitiamo tutti i giuristi e le giuriste ed i lavoratori del settore giustizia alla mobilitazione in tutte le piazze e le sedi giudiziarie.

Uno sciopero giusto e giuridicamente legittimoIn questi giorni assistiamo alla mobilitazione di centinaia di migliaia di...
02/10/2025

Uno sciopero giusto e giuridicamente legittimo
In questi giorni assistiamo alla mobilitazione di centinaia di migliaia di persone contro il Genocidio a Gaza. L’iniziativa della Global Sumud Flotilla, oltra a scaldare i cuori e indignare la coscienze, ha avuto il merito di porre l’attenzione sulla violazione sistematica della legalità internazionale da parte di Israele.
Basti ricordare come la Corte di Giustizia internazionale, con il parere del 19 luglio del 2024, ha ricordato come «Israele non abbia diritto alla sovranità su alcuna parte del Territorio palestinese occupato e non possa esercitarvi poteri sovrani in virtù della sua occupazione».

Ieri sera, abbiamo assistito al rovesciamento del diritto, perché chi violava la legalità arrestava chi la promuoveva.
Di fronte a questo quadro, il mondo del lavoro ha deciso di mettere in campo il suo strumento principale: lo sciopero.
Il 3 ottobre, CGIL, USB, e altre sigle sindacali, hanno promosso uno sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati.
Questa iniziativa esprime il senso più nobile dello sciopero che, prima ancora di uno importante strumento di rivendicazione, è un atto di partecipazione politica. Ci piace ricordare come nel Marzo del 1943 100.000 operai scioperarono per porre fine al fascismo e alla guerra. Lo Sciopero è rinato dal buio della dittatura con un forte atto pacifista. Inoltre la Corte Costituzionale ha precisato in più occasioni che “rientra nella previsione dell'art. 40 della Costituzione anche lo sciopero non avente finalità economiche,” (Corte Costit. 290/1974 e 165/83).
Per questo vogliamo precisare che lo sciopero indetto per venerdì 3 ottobre, oltre che giusto e necessario, è anche conforme al nostro ordinamento giuridico.
E’ utile ricordare, perché in tempi bui si potrebbe scordare, che lo sciopero è tutelato e riconosciuto dall’art. 40 della Costituzione, come diritto della singola lavoratrice e lavoratore. Ed è garantito anche dalla Convenzione OIL n. 87 sul diritto di sciopero.

Nel settore privato e nel settore pubblico che non implica servizi pubblici essenziali, non esiste una legge che regola il diritto di sciopero, che può essere esercitato senza alcun preavviso e comunicazione al datore di lavoro e senza lo svolgimento di alcun procedura preliminare.
Ancora di recente la Corte di Cassazione ha ricordato che (sent. 11347/2025) per la valutazione della legittimità dello sciopero “sono, invece, privi di rilievo […] la mancanza sia di proclamazione formale sia di preavviso al datore di lavoro sia di tentativi di conciliazione sia d'interventi dei sindacati mentre il fatto che lo sciopero arrechi danno al datore di lavoro, impedendo o riducendo la produzione dell'azienda, è connaturale alla funzione di autotutela coattiva propria dello sciopero stesso”.
Per quanto riguarda i servizi pubblici essenziali (es. trasporti e settore sanitario) l’art. 2 L. 146/90 prevede di regola che lo sciopero sia preceduto da un preavviso di almeno 10 giorni.
Tuttavia, il legislatore, proprio in considerazione dell’importanza del diritto di sciopero, ha previsto che “7. Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell'ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori.”
Ebbene, esistono in questo caso i presupposti per l’applicazione di questa disposizione.
Lo sciopero del 3 ottobre difende con forza l’ordine costituzionale.
Ricordiamo che ai sensi dell’art. 11 della Costituzione l’Italia ripudia la guerra e promuove le Organizzazioni internazionale, e L’ONU, così tanto inascoltata, è la più grande.
Inoltre l’art. 10 della Costituzione prevede che “L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.” e l’art. 117 Cost. impone all’Italia il rispetto “dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. Tali disposizioni quindi impongono di rispettare la legalità internazionale come descritta, ad esempio, dal parere della Corte di Giustizia del 19/7/24 e dalla successiva risoluzione ONU che chiedono a tutti gli Stati di collaborare per porre fine ai crimi contro il popolo palestinese. E la legalità internazionale impone di contrastare l’illegale blocco navale di gaza imposto da Israele in violazione delle convenzioni internazionali.

Inoltre, lo sciopero è una “protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. Infatti, sulla Global Sumud Flotilla ci sono lavoratori e lavoratrici, non solo italiane, la cui incolumità è evidentemente a rischio.

Pertanto ribadiamo che lo sciopero del 3 ottobre si svolge nel pieno rispetto dell’ordinamento e anzi rappresenta un alto momento di attuazione della legalità costituzione e del diritto internazionale.
Per questo ci auguriamo che lo sciopero vada bene, che il Paese si fermi in solidarietà del popolo palestinese. E Comma 2 sarà al fianco per la difesa di tutti i lavoratori e lavoratrici che dovessero vedere leso il loro importante diritto di sciopero.
Associazione Comma 2

La legalità della Global Sumud Flottilla e gli obblighi di protezione dell’Italia - ASGI, GIURISTI DEMOCRATICI e Comma 2...
29/09/2025

La legalità della Global Sumud Flottilla e gli obblighi di protezione dell’Italia - ASGI, GIURISTI DEMOCRATICI e Comma 2–Lavoro è Dignità

18/07/2025
Gravissimo attacco ai diritti dei lavoratori
17/07/2025

Gravissimo attacco ai diritti dei lavoratori

Indirizzo

Via San Felice, 6
Bologna
40122

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Comma2 pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Promuovere

Condividi