23/06/2018
OPPO FIND X RIVOLUZIONARIO CON FOTOCAMERA A SCOMPARSA
Oppo Find X si differenzia subito dalla concorrenza, e a caratterizzarlo non c’è alcun display con notch; nessuna somiglianza con iPhone dunque, né con i gadget che vi si sono ispirati.
Al suo posto, un immenso pannello oled full hd da 6,4 pollici di diagonale, incurvato sui lati e dalle cornici estremamente ridotte, che occupa ben il 93,8% del lato frontale del telefono. Il segreto di cornici così infinitesimali (1,91 millimetri in alto, 1,65 ai lati, 3,4 millimetri per il bordo inferiore) è un’altra delle peculiarità del gadget: un sistema di fotocamere che include sia l’unità anteriore che la doppia fotocamera posteriore in un modulo a scomparsa motorizzato, nascosto dietro allo schermo e in grado di uscire dalla parte superiore della scocca quando serve in meno di mezzo secondo.
In un solo colpo Oppo ha differenziato il suo Find X dalla massa di gadget della concorrenza e si è riservato un posto tra i telefoni più interessanti dell’anno, se non altro dal punto di vista del design: nonostante le dimensioni dello schermo, lo smartphone non supera infatti la stazza di un comune smartphone taglia Plus (156,7×74,3×9,4 millimetri le dimensioni) e anzi, grazie alle curvature di scocca posteriore e protezione del display, si lascia anche maneggiare con una certa facilità.
Dietro allo smartphone appena annunciato si nascondono anche specifiche da vero purosangue, a cominciare dal processore Snapdragon 845 — immancabile su un telefono che voglia dirsi competitivo nel 2018 — a accompagnato da 8 gb di ram e da 128 o ben 256 gb (espandibili tramite microsd) dedicati allo stoccaggio. Il sistema operativo a bordo è Android in versione 8.1, condito dall’interfaccia proprietaria della società, battezzata Color OS 5.1 e somigliante a un mix tra Android e iOS arricchito da funzioni di intelligenza artificiale.
Le fotocamere meritano un discorso più approfondito: sul lato posteriore si trovano infatti due unità da 16 e 20 Mpixel coadiuvate da stabilizzazione ottica e ulteriori funzioni di intelligenza artificiale, potenzialmente molto valide (dovremo testarle approfonditamente) ma tutto sommato tipiche; sul lato frontale dal modulo a comparsa però non c’è semplicemente un sensore fotografico da 25 Mpixel ma un intero armamentario di componenti che replica fedelmente quello a doperato da Apple per la tecnologia Face ID a bordo di iPhone X. Il kit si compone di sensore di prossimità, sensore a infrarossi e relativo proiettore in grado di disegnare 15mila punti sul volto di chi usa il telefono per tracciarne la fisionomia in tre dimensioni quando richiesto.
Oppo ha messo la sua tecnologia di riconoscimento facciale a guardia non solo delle operazioni di sblocco del telefono ma, a differenza di ogni altro produttore nel panorama Android, anche dei pagamenti digitali; il sistema di pagamenti abbinato a Find X in realtà è quello marchiato Alibaba, quindi non disponibile da noi, ma dà l’idea di quanto il gruppo si fidi della propria tecnologia. Non solo: come su iPhone X, le fotocamere frontali servono anche per operazioni di realtà aumentata, come la trasformazione in emoji (ribattezzate qui O-Moji) del proprietario del telefono.
Al pacchetto si aggiungono un doppio slot sim e la tecnologia di ricarica rapida Vooc (la progenitrice di quella che sulla casa cugina OnePlus troviamo brandizzata come Dash Charge) che dà energia a una batteria da 3730 mAh, per un prodotto decisamente interessante che non ha solo carattere, ma anche stile. Nella nostra prima e superficiale prova a colpirci di più è stato il design, che si è mostrato elegante nonostante il meccanismo a comparsa delle fotocamere non sia esattamente la più pulita delle soluzioni per evitare il notch.
Purtroppo tutto questo a un costo elevato
999€...