Telejato

Telejato Scarica l'app di Telejato, disponibile su Google Play e App Store L'indomani ha condotto il telegiornale mostrando in diretta i lividi visibili sul viso.

Telejato è un'emittente di televisione comunitaria con sede a Partinico, nota soprattutto per le sue campagne contro Cosa nostra e per la gestione di Pino Maniaci, che la rileva nel 1999 in stato di "imminente collasso finanziario", a causa dei debiti contratti dalla sua precedente gestione, saldati successivamente da Maniaci. Nasce quello che viene definito "il telegiornale più lungo del mondo",

con un totale di due ore di servizi, tanto da diventare una sorta di "CNN amatoriale e in miniatura". Negli anni l'attività dell'emittente si è caratterizzata per la sua opera di informazione orientata alle notizie relative alla criminalità organizzata, spesso con toni di denuncia in un bacino d'utenza caratterizzato storicamente dalla forte presenza mafiosa: Alcamo, Partinico, Castellammare del Golfo, San Giuseppe Jato, Corleone, Cinisi, Montelepre. Altri temi trattati sono quelli relativi alla gestione amministrativa, questione ambientale, economia, degrado del clima politico, speculazioni sul territorio. Nel panorama informativo italiano Telejato è di fatto il punto di riferimento per redazioni e giornalisti nazionali che ricercano notizie nell'area di operatività dell'emittente. Letizia Maniaci di Telejato, figlia di Pino, è stata insignita nel 2005 del premio intitolato a Maria Grazia Cutuli come giovane giornalista emergente, e nel 2012 ha ricevuto il premio Caponnetto. Tra i collaboratori dell'emittente vi è anche Salvo Vitale, già conduttore con Peppino Impastato di Radio Aut. L'ex boss di Cosa nostra, Bernardo Provenzano, durante la sua latitanza si è fatto installare un'antenna per seguire il telegiornale condotto da Pino Maniaci che, ogni 31 gennaio, giorno del suo compleanno, gli faceva ironicamente gli auguri. Si dice che il giorno dell'arresto di Provenzano, avvenuto l'11 aprile 2006, la sua televisione fosse sintonizzata proprio su Telejato. Negli anni i collaboratori dell'emittente e il proprietario, Pino Maniaci, hanno ricevute molteplici minacce e subito diversi attentati mafiosi. Tra i più gravi c'è il pestaggio subito da Pino Maniaci in seguito all'abbattimento di cinque stalle abusive costruite a Partinico dalla famiglia mafiosa Vitale detta Fardazza e denunciate da Telejato: Michele Vitale, figlio allora minorenne del boss Vito Vitale, il 30 gennaio del 2008 ha cercato di strozzare il giornalista con la sua stessa cravatta, senza successo grazie al doppio nodo. L'aggressione ha però provocato a Maniaci diversi ematomi, fratture e la tumefazione dell'occhio destro. Il 28 aprile 2021, Pino Maniaci annuncia sui suoi social l'estensione del segnale di Telejato in tutta la Sicilia. Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Telejato

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24/06/2025

PARTINICO : CON SIGLIO COMUNALE DEL 24 06 25

08/06/2025

SETTIMANALE TELEJATO NOTIZIE DAL 03 06 25

30/05/2025
𝗩𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝟮𝟯 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼: 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
22/05/2025

𝗩𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝟮𝟯 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼: 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮

𝗩𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝟮𝟯 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼: 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮

Il 23 maggio non è una data qualunque. È l’anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙁𝙖𝙡𝙘𝙤𝙣𝙚, 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙖 𝙈𝙤𝙧𝙫𝙞𝙡𝙡𝙤, 𝙑𝙞𝙩𝙤 𝙎𝙘𝙝𝙞𝙛𝙖𝙣𝙞, 𝙍𝙤𝙘𝙘𝙤 𝘿𝙞𝙘𝙞𝙡𝙡𝙤 𝙚 𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣𝙞𝙤 𝙈𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙖𝙧𝙤. Sono passati 33 anni, eppure ogni anno rischiamo di smarrire il senso autentico del fare Memoria, soffocato da verità assolute, primati da rivendicare e manifestazioni contrapposte.
In queste ore apprendiamo dell’organizzazione di una manifestazione alternativa a quella ufficiale. Un’iniziativa cui hanno aderito diverse associazioni, ma il cui impianto politico e culturale e le motivazioni ci sono apparse poco chiare. Per questa ragione 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐝𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨: 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐫𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨, 𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐮𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨.
𝐍𝐨𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐮𝐦𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.
Non scoraggiamo il dissenso, anzi. Conosciamo bene cosa significhi restare fuori dal coro; lo abbiamo fatto quando quel coro ha taciuto su nodi centrali della nostra storia recente: dal ❞𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐚𝐠𝐮𝐭𝐨❞ al ❞𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲❞, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐞 𝐩𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐒𝐜𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐚 e proprio per questo 𝗲𝘀𝗶𝗴𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼, 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿𝘀𝗵𝗶𝗽, 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝗰𝘂𝘁𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶, 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗶𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗲 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼, 𝗻𝗼𝗻 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲𝗹𝗲 𝗻𝗲́ 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗹𝗮𝗺𝗶.
La nostra posizione non vuole essere polemica né un j’accuse, semplicemente chiediamo senso di responsabilità affinché, in questa giornata, nessuno – soprattutto tra i più giovani – possa sentirsi nel "corteo sbagliato".
E 𝗮𝘂𝘀𝗽𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼, 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗮, 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘁𝗲𝗼, 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮, 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝘂𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝗹 𝟮𝟯 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟵𝟮 𝗲 𝗮 𝗰𝗵𝗶 𝗵𝗮 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗿𝘀𝗶, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲, 𝗶𝗻 𝗻𝗮𝗿𝗰𝗶𝘀𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗻𝗲́ 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗮𝗿𝗮 𝘁𝗿𝗮 𝗳𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶.
L’insegnamento di Rita Atria rimane sempre la base da cui partire, in fondo: ❞𝑷𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒃𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒗𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒖𝒏 𝒂𝒖𝒕𝒐-𝒆𝒔𝒂𝒎𝒆 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒆 𝒑𝒐𝒊, 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒂𝒗𝒆𝒓 𝒔𝒄𝒐𝒏𝒇𝒊𝒕𝒕𝒐 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒕𝒆, 𝒑𝒖𝒐𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒃𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒄❜𝒆̀ 𝒏𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒕𝒖𝒐𝒊 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒊, 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒏𝒐𝒊 𝒆𝒅 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒔𝒃𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒓𝒔𝒊❞.








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19/05/2025

"Noi, qui, siamo giornalisti. Roba bassa, modesta, e che tuttavia serve. Un onesto mestiere – calzolai di paese – ma quelle che noi risuoliamo sono scarpe che debbono andare molto lontano. Questo sappiamo fare – è soltanto un mestiere – e questo vorremmo lasciarvi, a voi che andate adesso per le vie di Palermo, per le vie del mondo".

di Riccardo Orioles

Noi non commemoriamo Falcone. Lo continuiamo. I giovani che sono

L'evento avrà luogo il 19 maggio alle 18.00 nell'auditorium dell'Istituto Danilo Dolci di via Forlì a Partinico
17/05/2025

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Partinico - Lunedì 19 maggio alle ore 18.00, presso l’Auditorium dell’IIS “Danilo Dolci”, avrà luogo l’incontro con Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore calabrese che ha avuto il coraggio di ribellarsi alle sopraffazioni della ndrangheta denunciando i

Nel 47esimo anniversario dell'omicidio mafioso di Peppino Impastato, l'inaugurazione di una stele in marmo a lui dedicat...
09/05/2025

Nel 47esimo anniversario dell'omicidio mafioso di Peppino Impastato, l'inaugurazione di una stele in marmo a lui dedicata

Caro Peppino, ti hanno fatto una statua a Ponsacco, scolpita da David Broggi, ti hanno dedicato alberi, strade e targhe in circa 400 comuni d’Italia, hanno fatto un “memoriale” a Brolo, un monumento a Bussero, vicino a Milano, realizzato dallo scul

05/05/2025
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05/05/2025

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Cos’è Telejato?

Telejato è un'emittente di televisione comunitaria con sede a Partinico, nota soprattutto per le sue campagne contro Cosa nostra e per la gestione di Pino Maniaci, che la rileva nel 1999 in stato di "imminente collasso finanziario", a causa dei debiti contratti dalla sua precedente gestione, saldati successivamente da Maniaci. Nasce quello che viene definito "il telegiornale più lungo del mondo", con un totale di due ore di servizi, tanto da diventare una sorta di "CNN amatoriale e in miniatura". Negli anni l'attività dell'emittente si è caratterizzata per la sua opera di informazione orientata alle notizie relative alla criminalità organizzata, spesso con toni di denuncia in un bacino d'utenza caratterizzato storicamente dalla forte presenza mafiosa: Alcamo, Partinico, Castellammare del Golfo, San Giuseppe Jato, Corleone, Cinisi, Montelepre. Altri temi trattati sono quelli relativi alla gestione amministrativa, questione ambientale, economia, degrado del clima politico, speculazioni sul territorio. Nel panorama informativo italiano Telejato è di fatto il punto di riferimento per redazioni e giornalisti nazionali che ricercano notizie nell'area di operatività dell'emittente.

Letizia Maniaci di Telejato, figlia di Pino, è stata insignita nel 2005 del premio intitolato a Maria Grazia Cutuli come giovane giornalista emergente, e nel 2012 ha ricevuto il premio Caponnetto. Tra i collaboratori dell'emittente vi è anche Salvo Vitale, già conduttore con Peppino Impastato di Radio Aut.

L'ex boss di Cosa nostra, Bernardo Provenzano, durante la sua latitanza si è fatto installare un'antenna per seguire il telegiornale condotto da Pino Maniaci che, ogni 31 gennaio, giorno del suo compleanno, gli faceva ironicamente gli auguri. Si dice che il giorno dell'arresto di Provenzano, avvenuto l'11 aprile 2006, la sua televisione fosse sintonizzata proprio su Telejato. Negli anni i collaboratori dell'emittente e il proprietario, Pino Maniaci, hanno ricevute molteplici minacce e subito diversi attentati mafiosi. Tra i più gravi c'è il pestaggio subito da Pino Maniaci in seguito all'abbattimento di cinque stalle abusive costruite a Partinico dalla famiglia mafiosa Vitale detta Fardazza e denunciate da Telejato: Michele Vitale, figlio allora minorenne del boss Vito Vitale, il 30 gennaio del 2008 ha cercato di strozzare il giornalista con la sua stessa cravatta, senza successo grazie al doppio nodo. L'aggressione ha però provocato a Maniaci diversi ematomi, fratture e la tumefazione dell'occhio destro. L'indomani ha condotto il telegiornale mostrando in diretta i lividi visibili sul viso.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Telejato