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Foto notiziaSPERIAMO ABBIA L'ACQUA PER LAVARSI LA MATTINA
23/11/2025

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SPERIAMO ABBIA L'ACQUA PER LAVARSI LA MATTINA

22/11/2025

Enzo Bruno (Tridico presidente): “Mentre la Calabria affonda, la maggioranza pensa solo alle poltrone: 3,5 milioni di euro che andrebbero destinati alla messa in sicurezza del territorio”

CATANZARO – 22 NOVEMBRE 2025. «Nella seduta fiume del Consiglio regionale di giovedì scorso abbiamo assistito a una prova di forza e di arroganza del centrodestra che guida questa Regione. Una maggioranza accecata dall’esultanza per il risultato elettorale che continua a piegare le istituzioni ai propri interessi di potere, sacrificando le istanze dei calabresi e le prerogative della massima assemblea legislativa. Iniziamo davvero male». È quanto afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente.
«La priorità non è la sanità allo sfascio, non sono i fiumi da mettere in sicurezza, non sono i torrenti che esondano e i paesi che franano, né il lavoro precario. No: la priorità è aumentare il numero delle poltrone da distribuire per pagare cambiali elettorali e tenere saldi gli equilibri interni alla coalizione di governo – afferma ancora Enzo Bruno –. Da sette a nove assessori e, in aggiunta, due sottosegretari. Una scelta che pesa sulle casse pubbliche e che produrrà un costo complessivo stimabile in circa 3 milioni e mezzo di euro: risorse che, come ho detto nel corso della seduta consiliare, andrebbero destinate al dissesto idrogeologico, alla messa in sicurezza dei fiumi, dei torrenti e dei fossi, non al mantenimento del sistema di potere della maggioranza».
«La discussione in Aula ha inoltre mostrato un ulteriore elemento gravissimo: per rendere possibile questa operazione, la maggioranza ha portato avanti una modifica sostanziale dello Statuto regionale, intervenendo sulla legge che disciplina la Giunta e introducendo nuove figure di sottosegretario. Una scelta che stravolge gli equilibri istituzionali e che avrebbe richiesto — come previsto dalla normativa regionale — la possibilità per i cittadini di esprimersi tramite referendum», afferma ancora il consigliere regionale.
«Ma proprio per evitare il giudizio dei calabresi, la stessa maggioranza ha inserito, nel medesimo ordine del giorno, una seconda legge che cancella la possibilità di indire un referendum sulle modifiche parziali dello Statuto, pur se sostanziali. In questo modo, il Presidente e la sua coalizione potranno cambiare la “costituzione regionale” pezzo per pezzo, senza alcun controllo democratico. Una manovra definita “coerente” dai proponenti, ma che il costituzionalista Guerino D’Ignazio ha giudicato chiaramente di dubbia legittimità: “In diritto pubblico vale la regola pari rango, pari procedimento: uno Statuto approvato con procedura aggravata non può essere modificato con modalità più leggere. Le norme statutarie restano norme statutarie”, ha ricordato D’Ignazio, sottolineando che la distinzione introdotta dal centrodestra tra Statuto e leggi di revisione statutaria non regge sotto il profilo giuridico».
«Come ha ben spiegato l’esperto, il rischio è duplice: l’impugnazione da parte del Governo e, soprattutto, il possibile vizio d’origine di ogni futura modifica approvata con questa nuova procedura, che potrebbe essere contestata davanti alla Corte costituzionale. Non solo si aumentano assessori e sottosegretari — ha proseguito l’intervento in Aula — ma lo si fa modificando le regole del gioco, piegando lo Statuto alle esigenze della maggioranza e impedendo ai cittadini di pronunciarsi. È una deriva pericolosa, che rafforza un Presidente già ipertrofico e indebolisce il ruolo del Consiglio regionale, ridotto a mera cinghia di trasmissione delle decisioni prese altrove».
«Non si può accettare che 3,5 milioni di euro vengano bruciati per mantenere equilibri interni alla coalizione, mentre interi territori rischiano ogni giorno di essere travolti da frane, esondazioni, alluvioni. Ho chiesto, e continuerò a chiedere, che quelle risorse vengano dirottate su un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio, perché la Calabria non ha bisogno di nuove poltrone: ha bisogno di protezione, infrastrutture, servizi, risposte concrete – conclude Bruno –. La battaglia politica contro queste manovre — che definire antidemocratiche non è eccessivo — continuerà in ogni sede possibile. Difenderemo le istituzioni, la trasparenza e il diritto dei cittadini a essere parte delle scelte fondamentali della Regione. Non ci fermeremo davanti a un progetto che punta a blindare il potere mentre la Calabria rischia di affondare nel fango, sotto la pioggia di alluvioni incontrollabili, soprattutto a causa della mancata manutenzione e messa in sicurezza che creerebbero posti di lavoro e crescita economica. Su questo avrebbe dovuto concentrare i suoi primi passi il presidente Occhiuto».

22/11/2025

Evento conclusivo del progetto SPREAD – Strategie preventive a contrasto delle dipendenze comportamentali e d’abuso

CATANZARO – 22 NOVEMBRE 2025. Un anno di lavoro intenso, fatto di ascolto, sperimentazione e dialogo tra istituzioni, scuole, operatori e terzo settore, chiuso in un momento conclusivo al Centro Polivalente “M. Rossi” di Catanzaro dove nei giorni scorsi si è svolto il focus group finale di SPREAD – Strategie preventive a contrasto delle dipendenze comportamentali e d’abuso, progetto promosso dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un percorso che – come ricordato nella presentazione progettuale – nasce con l’obiettivo di disseminare prassi di prevenzione, rafforzare le life skills dei giovani, creare spazi scolastici di ascolto (welfare student group) e supportare precocemente situazioni di disagio
L’appuntamento conclusivo è stato dedicato alle lesson learned, le lezioni apprese in quasi due anni di attività: un confronto interistituzionale per condividere letture aggiornate del fenomeno, analizzare i fattori di rischio e di protezione, mappare servizi, criticità e buone pratiche, e porre le basi di una coprogettazione partecipata rivolta ai giovani tra i 14 e i 21 anni, target centrale del progetto.
Alla discussione hanno preso parte i rappresentanti del Centro Giustizia Minorile di Catanzaro assieme all’Ufficio servizi sociali minorili, della Questura (area minori), dei referenti del Comune di Catanzaro (Area Adulti e Minori) a operatori ed ETS impegnati sul tema, tra cui Cooperativa Sociale Zarapoti e Comunità Progetto Sud, partner di SPREAD, e la cooperativa Kyosei. Assente, e rilevata come significativa, la rappresentanza dei Servizi Pubblici per le Dipendenze.
Aprendo i lavori, il responsabile tecnico del progetto, Andrea Barbuto, ha sottolineato:
«Lo scopo di oggi è incontrare le istituzioni per fare il punto sul fenomeno e rinnovare l’invito a rinsaldare questa alleanza educativa e pedagogica. SPREAD è durato tre anni e ha coinvolto i territori di Catanzaro e Lamezia Terme: auspichiamo che da questo tavolo nasca una sinergia capace di evitare un’ulteriore diffusione delle dipendenze, creando uno spazio interistituzionale stabile».
Le criticità emerse: nuove sostanze, social e solitudine dei giovani
Dal confronto sono emersi alcuni elementi ricorrenti: la diffusione crescente di cocaina anche tra i giovanissimi; il ruolo sempre più rilevante del gioco d’azzardo e delle dipendenze comportamentali; la difficoltà di fare prevenzione con un linguaggio comprensibile alla fascia di età coinvolta; l’aumento delle occasioni di contatto con gli spacciatori tramite i social network.
Su questo tema è intervenuto il Commissario Capo della Polizia di Stato, Giuseppe Travagliante, insieme all’Ispettore Fabrizio Corapi, evidenziando che «persino le droghe considerate leggere sono oggi molto più pericolose, mentre il web facilita la reperibilità e l’avvicinamento ai circuiti illegali».
Di forte impatto anche la riflessione della presidente del Centro Calabrese di Solidarietà Ets, Isolina Mantelli: «I giovani vivono una grande solitudine, hanno perso speranza e fiducia. La cocaina diventa un rifugio immediato perché stimola serotonina. Ma il vero fronte da combattere è il malessere: dobbiamo conquistare i ragazzi, riempire in modo intelligente il loro tempo libero, creare occasioni di aggregazione reale».
Dagli ETS partner sono giunti ulteriori stimoli. Ampelio Anfosso, presidente della Cooperativa Zarapoti, ha invitato a superare i campanilismi, mentre Angelina Ianchello di Progetto Sud ha ricordato che gli interventi nelle scuole non possono essere episodici: «Serve continuità, serve rete».
Particolarmente significativa la testimonianza dei giovani volontari e membri del servizio civile, che hanno raccontato il “sommerso” della movida e il disagio nascosto di molti coetanei: un contributo che conferma la necessità di spazi di ascolto, prevenzione e sostegno continuo.
Nel corso della mattinata è stato restituito anche il percorso progettuale svolto con decine di studenti delle scuole superiori di Catanzaro e Lamezia Terme, coinvolti in: laboratori esperienziali; attività con realtà aumentata; un’innovativa escape room dedicata alle dipendenze; il Muro dei pensieri, dove i ragazzi hanno espresso riflessioni sul benessere e sulla libertà.
Attività pensate per “imparare facendo”, per aumentare consapevolezza e responsabilità, e per dotare le scuole – come previsto dalla progettazione – di spazi strutturati di ascolto e programmazione
La discussione finale ha portato alla definizione di due priorità condivise: Occuparsi dei ragazzi nei tempi extra-scolastici, creando alternative aggregative reali; formare i genitori, perché siano più consapevoli del loro ruolo nel processo educativo.
A partire da queste linee strategiche, i partecipanti hanno proposto di redigere un documento congiunto da presentare alla Regione Calabria, con misure concrete per l’inclusione del target giovanile nelle politiche sociali e nella prevenzione del disagio.
SPREAD non si conclude qui. Il Focus di fine progetto vuole essere solo l’inizio di una nuova fase di rete e coprogettazione, basata su ciò che è stato appreso e sulle relazioni costruite: una prevenzione che ascolta, dialoga e cresce insieme ai giovani, per restituire loro fiducia, strumenti e opportunità.

COMUNICATO STAMPAComune di Nocera TerineseSi è svolto oggi, presso il suggestivo Convento dei Frati Cappuccini di Nocera...
22/11/2025

COMUNICATO STAMPA
Comune di Nocera Terinese

Si è svolto oggi, presso il suggestivo Convento dei Frati Cappuccini di Nocera Terinese, il convegno “I NOSTRI BORGHI – Rigenerazione intelligente, sostenibile e condivisa”, promosso dal Comune di Nocera Terinese con il patrocinio di SVIMAR e in collaborazione con CIRPS – Centro Interuniversitario per lo Sviluppo Sostenibile – e Relectric, realtà attiva nell’innovazione e nella transizione ecologica.

L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto operativo tra istituzioni, cittadini, imprese ed esperti del settore, finalizzato alla presentazione del progetto “I NOSTRI BORGHI”, un’iniziativa che mette al centro comunità, tecnologia, sostenibilità e vocazioni territoriali. Un modello già in fase di attuazione e pensato per essere replicabile nei diversi borghi del comprensorio, integrando innovazione digitale, sviluppo economico locale, turismo lento, servizi di prossimità e welfare innovativo.

Il sindaco Geom. Saverio Russo ha aperto i lavori portando i saluti istituzionali e sottolineando l’importanza strategica del tema:
“È per me un grande piacere e un onore vedere così tanta partecipazione attorno a un argomento cruciale per il futuro dei nostri borghi. La rigenerazione dei territori richiede visione, competenze, collaborazione. Insieme a SVIMAR lavoreremo alla costruzione di progetti concreti, a partire dalle infrastrutture mancanti, dai collegamenti pubblici e dai servizi utili a contrastare lo spopolamento e rendere i nostri borghi luoghi attrattivi e vivibili.”

Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Motta, per l’organizzazione del Convegno, ed a tutti gli ospiti e relatori che hanno arricchito il dibattito con contributi qualificati e stimolanti:
• Giacomo Rosa, Presidente SVIMAR, promotore del progetto
• I rappresentanti del CIRPS, in rappresentanza di 27 università italiane
• Relectric, con interventi dedicati all’ingegneria del territorio e alle tecnologie per la transizione ecologica
• on. Filippo Mancuso, Vicepresidente della Giunta Regionale Calabria
• on. Emanuele Ionà, Consigliere Regionale Calabria
• On. Leopoldo Chieffallo, Presidente Lameziaeuropa
• Avv. Maria Limardo, membro CDA FINTECNA – Gruppo CDP
• Dott.ssa Linda Cribari, Sindaco di San Fili

Il Comune di Nocera Terinese esprime profonda soddisfazione per l’ampia partecipazione e per il clima collaborativo che ha caratterizzato l’intero incontro. L’Amministrazione conferma il proprio impegno nel costruire, insieme ai partner istituzionali e territoriali, un percorso di sviluppo basato su innovazione, sostenibilità e coesione sociale.

“Il nostro borgo è il futuro”: da questa giornata nasce un’energia nuova, fatta di idee, sinergie e visioni condivise. Un punto di partenza per costruire, insieme, un modo diverso di vivere, lavorare e generare valore nei nostri paesi.

Nocera Terinese, 21 novembre 2025

Il Sindaco
Geom. Saverio Russo

Scrivo per tentare di contribuire a migliorare i rapporti fra ospedali ed università, due istituzioni che amo. L'univers...
22/11/2025

Scrivo per tentare di contribuire a migliorare i rapporti fra ospedali ed università, due istituzioni che amo.
L'università è in crisi per tanti motivi. La cancellazione del ruolo a tempo indeterminato dei ricercatori ha comportato la precarizzazione dei rapporti di lavoro per i giovani interessati ad intraprendere la carriera universitaria. Solo pochi di questi precari entreranno nei ruoli dopo aver superato l’abilitazione scientifica. Ulteriore criticità, per le facoltà di medicina, deriva dal fatto che si viene abilitati per la sola competenza scientifica (pubblicazioni) e non per quella assistenziale.
D'altra parte anche la sanità ha dei problemi. Per molte regioni esiste un blocco o un rallentamento delle assunzioni che ha comportato un invecchiamento del personale sanitario, spesso gravato da impegni e responsabilità che superano le normali capacità di sopportazione.
Per diversi motivi si è creata una certa distanza tra mondo universitario e mondo ospedaliero. Mondi che dovrebbero invece essere uniti da un comune interesse per la buona assistenza e la buona cultura medica.
A mio modo di vedere la diffusione di Aziende Ospedaliero- Universitarie apre alla possibilità di una migliore collaborazione fra mondo Universitario ed Ospedaliero, con mutuo vantaggio per entrambi. Butto giù qualche idea nella speranza che qualcuno possa recepirla e, eventualmente, svilupparla.
Le aziende ospedaliero universitarie, che ospitano scuole di medicina, potrebbero avere dei dirigenti di primo livello, medici o biologi che siano anche ricercatori. Li chiamerei dirigenti ricercatori. A questo ruolo, limitato alle sole aziende ospedaliero universitarie, si dovrebbe accedere per concorso pubblico bandito dall'azienda ospedaliero universitaria, di concerto con l'università. Alle commissioni per l'accesso a questo ruolo potrebbe partecipare almeno un docente universitario della disciplina, oltre agli altri componenti tradizionali previsti per i ruoli ospedalieri. Tra i titoli potrebbe venir valutato il possesso della specializzazione nella disciplina ed anche l'eventuale percorso misto (specializzazione e dottorato) che è ora molto diffuso. Il dirigente ricercatore potrebbe avere un contratto di cinque anni, trascorsi i quali potrebbe continuare la sua carriera ospedaliera nella stessa azienda ospedaliero universitaria o in altri presidii regionali che ne facessero richiesta, oppure, se ha ottenuto l'abilitazione scientifica, passare al ruolo di associato o ordinario mediante concorsi universitari. La copertura finanziaria per questi posti di dirigente ricercatore potrebbe essere ricercata nel doppio bacino, aziendale ed universitario.
I compiti di questo dirigente ricercatore dovrebbero essere prevalentemente assistenziali e di ricerca. I compiti didattici li limiterei alla didattica integrativa, come accadeva per i ricercatori a tempo indeterminato del vecchio ordinamento universitario. Starà poi alla predisposizione ed all'interesse del singolo dirigente ricercatore dare maggiore o minore impulso agli interessi di ricerca o a quelli assistenziali.
L’attività didattica finora svolta da ricercatori precari nel mondo universitario potrebbe essere svolta grazie al coinvolgimento del personale ospedaliero nelle attività didattiche.
Infatti, secondo le disposizioni di legge, l'attivazione di ogni corso di laurea prevede la presenza di un numero minimo di professori ordinari o associati incardinati in quel corso. Il resto delle discipline può sin d'ora essere affidate per contratto e potrebbero essere dati l’affidamento a dirigenti ospedalieri di secondo livello o che comunque abbiano comprovata esperienza in quella particolare disciplina.
L'attuazione di questa idea, che limiterei alle sole aziende ospedaliero universitarie creerebbe così un ruolo di docenti universitari dipendenti del MUR (Ministero dell’Università e Ricerca) ed un ruolo parallelo di docenti ospedalieri. Questa distribuzione di incarichi consentirebbe di ridurre man mano la distanza culturale e professionale fra mondo universitario ed ospedaliero. Le figure accademiche ed ospedaliere partirebbero infatti da una base comune, quella di dirigente ricercatore, che prevede la specializzazione preferibilmente integrata con dottorato di ricerca. La carriera continuerebbe con percorsi paralleli integrati di didattica ed assistenza
Almeno per le facoltà di medicina sarebbe eliminata la piaga del precariato perché un dirigente ricercatore avrebbe davanti a sé la prospettiva di una carriera ospedaliera o universitaria.
Le aziende ospedaliere potrebbero assumere giovani dirigenti utilizzando in parte fondi universitari, che spesso sono sprecati perché il ricercatore non ottiene l'abilitazione nazionale e non entra nei ruoli universitari. I dirigenti ospedalieri esperti in alcune discipline assumerebbero compiti didattici con indubbi vantaggi per gli studenti così come per i pazienti, dal momento che la didattica attiva comporta anche un continuo aggiornamento del docente.

Spero che questa idea sia considerata.
Cordiali saluti

Nicola Perrotti

Nicola Perrotti è stato per oltre trenta anni professore di Patologia Generale e di Genetica Medica presso l’Ateneo di Catanzaro, dove ha ricoperto per un triennio la carica di Presidente della Scuola di Medicina, l’organismo deputato al coordinamento dei compiti assistenziali dei docenti universitari con attivazione assistenziale.
Specialista in Medicina Interna ed in Diabetologia e malattie del ricambio, all’inizio della sua carriera è stato assistente medico presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli (Na) ed ha frequentato l’Ospedale A. Cardarelli Napoli.

Foto notiziaContinua la perdita di acqua in via Bruno Buozzi Borgia a causa dei lavori per potenziamento energia elettri...
22/11/2025

Foto notizia

Continua la perdita di acqua in via Bruno Buozzi Borgia a causa dei lavori per potenziamento energia elettrica. Nessun controllo tutto in piena anarchia, divieto di sosta entrambi i lati anche quando la ditta riposa.

21/11/2025

Domani il ###VIII Congresso SIP Calabria: a Catanzaro il confronto sui temi più attuali della pediatria

CATANZARO – 21 NOVEMBRE 2025. Un momento di crescita, aggiornamento e comunità scientifica, ma soprattutto un impegno concreto per migliorare, attraverso un attento confronto, la qualità dell’assistenza pediatrica in Calabria, rafforzando il dialogo tra territorio, ospedali e università.
Domani, sabato 22 novembre, a partire dalle 9, l’Aula Magna C del Campus universitario “S. Venuta” dell’Università “Magna Graecia” ospiterà il ###VIII Congresso della Società Italiana di Pediatria – Calabria, appuntamento annuale di grande rilevanza per la comunità pediatrica regionale e nazionale.
Sotto la guida scientifica della professoressa Daniela Concolino, il Congresso affronterà le questioni più urgenti e innovative che riguardano la salute dei bambini e degli adolescenti, in un momento storico in cui la pediatria è chiamata a rispondere a sfide complesse e in continua evoluzione.
La tutela della salute infantile, infatti, non è solo un tema clinico, ma un pilastro di civiltà e responsabilità pubblica: investire sui più piccoli significa rafforzare il futuro dell’intera comunità calabrese. Da qui l’importanza di un appuntamento che riunisce pediatri, infermieri, biologi e specialisti per aggiornarsi, confrontarsi e costruire strategie comuni.
La giornata si aprirà con la sessione dedicata allo stato dell’arte in Regione Calabria, che approfondirà temi cruciali come gli screening neonatali con l’intervento di Francesco Lucia, strumento fondamentale per la diagnosi precoce di SMA, immunodeficienze e malattie da accumulo lisosomiale. Alessandra Falcone presenterà una ricerca sulle cure palliative pediatriche, una dimensione assistenziale ancora poco conosciuta ma essenziale per garantire equità e dignità ai piccoli pazienti con patologie complesse. A chiudere la sessione sarà Domenico Minasi, che illustrerà la struttura e le potenzialità della rete pediatrica regionale, asse portante del coordinamento clinico sul territorio.
Nella seconda parte della mattinata spazio alle buone pratiche: Stefania Zampogna sull’assistenza domiciliare, oggi indispensabile per molte famiglie; Maria Rosa Calafiore sul trasporto pediatrico, tema delicatissimo che incide direttamente sulla sicurezza e sulla sopravvivenza dei piccoli pazienti.
La sessione dedicata alle novità cliniche offrirà una panoramica aggiornata sugli avanzamenti terapeutici: Licia Pensabene tratterà le nuove terapie biologiche per le IBD; Massimo Barreca si concentrerà sull’endocrinologia e sulla gestione del deficit di GH nella fase di transizione; Stefania Arasi illustrerà i moderni paradigmi diagnostici e terapeutici delle allergie alimentari, fenomeno in costante crescita.
Nel pomeriggio, la lettura magistrale di Gianluigi Greco sarà dedicata all’uso dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data in pediatria, tema che sta rivoluzionando diagnosi, prognosi e ricerca scientifica.
A seguire, la sessione sulle patologie pediatriche emergenti affronterà problematiche sempre più diffuse: i campanelli d’allarme dei disturbi dell’alimentazione nei primi anni di vita con Cristina Segura Garcia; il ruolo della genetica nei disturbi del neurosviluppo con Francesca Operto; le nuove prospettive terapeutiche nelle obesità genetiche con Grazia Maria Ubertini.
Il Congresso si concluderà con una sessione di casi clinici interattivi, guidata da Antonio Salvatore Gurnari e Maria Grazia Licastro, con gli approfondimenti clinici di Olivia Florio, Lucy Castaldo e Antonio Pascuzzo.
La segreteria organizzativa dell’evento è a cura dell’agenzia Present&Future.

21/11/2025

Il consigliere regionale Enzo Bruno (Capogruppo Tridico Presidente): “Vertenze Telecontact e ARPAL, la Regione garantisca tutele e stabilità. No a nuove stagioni di precariato”

CATANZARO – 21 NOVEMBRE 2025. “Il Consiglio regionale dovrebbe essere il luogo in cui si discute, nel merito e con serietà, delle questioni che stanno al centro dei bisogni dei calabresi e delle azioni concrete necessarie a dare risposte a istanze che vengono sistematicamente disattese. Sanità, lavoro, welfare: questi i temi che andrebbero affrontati in un confronto costruttivo, e non con atteggiamenti volti a delegittimare contributi competenti fino a scadere nell’offesa personale”.
È quanto afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente, commentando l’esito della seduta del Consiglio regionale svoltasi ieri, caratterizzata da una dialettica particolarmente vivace tra maggioranza e opposizione. La riunione ha portato all’approvazione di pratiche rilevanti, tra cui la modifica dello Statuto regionale e la revisione della legge sul referendum confermativo, successivamente alla presentazione delle linee programmatiche da parte del presidente Occhiuto.
Bruno ha richiamato l’attenzione sulla necessità di concentrare l’agenda istituzionale sulle vere emergenze della Calabria, contestando la scelta della maggioranza di anteporre alla discussione l’istituzione di nuove postazioni politiche funzionali a “pacificare” equilibri interni. “Sanità fragile, depurazione inadeguata, dissesto idrogeologico diffuso, carenza di servizi di prossimità: su questi temi servono risposte strutturate, non narrazioni rassicuranti”, ha rimarcato.
Il consigliere sottolinea inoltre che “la priorità assoluta è il lavoro” e che la Calabria non può permettersi “l’ennesima stagione di incertezza e precarizzazione”.
“La vertenza Telecontact è urgente e molto preoccupante: parliamo di 1.600 lavoratori coinvolti a livello nazionale, 450 solo a Catanzaro. La cessione del ramo d’azienda da TIM a un soggetto di cui non conosciamo solidità industriale e garanzie occupazionali rischia di produrre effetti pesantissimi sul nostro territorio”.
Bruno ha ricordato in Aula di aver già presentato una interrogazione regionale sul caso Telecontact, rivolgendo un appello diretto al presidente Occhiuto:
“La Regione intervenga con forza e tempestività. Chiediamo garanzie chiare per tutti i lavoratori, tutele contrattuali e un monitoraggio costante della transizione societaria. Catanzaro non può perdere 450 posti di lavoro: sarebbe un colpo devastante per l’economia e per centinaia di famiglie”.
Il capogruppo si è poi soffermato sulla situazione dei 300 lavoratori ARPAL, da anni intrappolati in una condizione di precarietà: “Parliamo di personale essenziale, che ogni giorno garantisce il funzionamento dei dipartimenti regionali. Non possono essere trattati come lavoratori di serie B. Le stabilizzazioni avviate sono un passo importante, ma occorre completare il percorso senza esitazioni. La Regione deve assumersi la responsabilità di assicurare loro un futuro stabile”.
Bruno ha concluso ribadendo il proprio impegno e quello del gruppo consiliare:
“Ho guidato enti locali in momenti difficili e conosco bene le fragilità della nostra regione. Per questo chiedo alla Giunta di affrontare con serietà e determinazione le grandi questioni del lavoro: Telecontact, ARPAL e tutte le vertenze aperte non possono essere lasciate al destino. Da queste scelte passa la dignità di migliaia di famiglie calabresi. Su questi temi, la maggioranza troverà la nostra collaborazione, ma anche il nostro massimo livello di vigilanza”.

21/11/2025

Confartigianato Imprese Calabria al convegno della Camera di Commercio: “ZES, lavoro e infrastrutture: servono misure a misura di micro e piccole imprese”

CATANZARO – 21 NOVEMBRE 2025. “Il Mezzogiorno può diventare il motore della crescita del Paese solo se si ascoltano i territori e si mettono al centro le imprese che lo compongono. La Calabria non chiede scorciatoie, ma condizioni giuste per competere”. È quanto ha affermato il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Silvano Barbalace, che questa mattina ha partecipato al convegno “Lavoro – Infrastrutture – ZES. Il rilancio del Sud per la competitività del Sistema Paese”, promosso dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Un confronto ampio e articolato che ha riunito rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria, sindacati e mondo produttivo per discutere delle principali sfide che attendono il Mezzogiorno.

Nel suo intervento, il segretario ha evidenziato come gli indicatori economici mostrino elementi di crescita, ma che tali segnali “devono diventare stabili e duraturi, e questo può avvenire soltanto se le risorse disponibili vengono investite con attenzione, tenendo insieme due dimensioni fondamentali: i territori e il sistema produttivo”.

“In Italia il 95% delle imprese è rappresentato da micro e piccole attività; in Calabria questa percentuale raggiunge il 99% – ha detto ancora –. Se vogliamo costruire politiche realmente efficaci per il Mezzogiorno, dobbiamo partire da qui: una strategia di governo calibrata sulla micro e piccola impresa, capace di valutarne l’impatto diretto e indiretto”.

Secondo il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, questo approccio permetterebbe di migliorare in maniera concreta la capacità delle imprese di accedere ai fondi, di partecipare alle gare pubbliche e di sostenere il peso della burocrazia: “Snellire i processi è una necessità vitale. Le micro e piccole imprese affrontano un carico burocratico sproporzionato rispetto alle loro dimensioni”.

Sul tema delle Zone Economiche Speciali, Barbalace ha riconosciuto l’importanza dello strumento, ma ha indicato alcuni nodi decisivi: “La ZES è una grande opportunità per il Mezzogiorno, ma la soglia minima di investimento non è a misura delle nostre imprese. Così rischiamo di escludere proprio quelle realtà che più avrebbero bisogno di innovare e crescere”.

Ha inoltre segnalato la presenza di nuovi vincoli amministrativi e rendicontativi che rischiano di complicare ulteriormente l’accesso alle agevolazioni: “Serve il massimo snellimento delle procedure, altrimenti le micro imprese continueranno a non riuscire a intercettare le risorse. Una recente indagine dell’Osservatorio OREP, svolta in collaborazione con Confartigianato, ha evidenziato chiaramente le difficoltà di accesso ai fondi di coesione legate alla burocrazia. La Calabria ha caratteristiche logistiche e strategiche diverse rispetto ad altre regioni. Una differenziazione maggiore avrebbe potuto renderla più attrattiva per il nostro territorio”.

Barbalace ha inoltre ribadito che uno dei nodi strategici per le imprese riguarda il lavoro e la formazione verso le nuove generazioni: “Le imprese hanno bisogno di giovani, competenze e stabilità. Gli incentivi per l’occupazione devono essere resi strutturali. Occorre inoltre sostenere il passaggio generazionale, vera sfida economica e culturale per migliaia di attività familiari”.

Un focus anche sull’apprendistato, definito “lo strumento più efficace di ingresso nel mondo dell’artigianato, che però continua a essere poco valorizzato e poco compreso”.

Barbalace, infine, si è soffermato sul tema energetico, definito strategico: “I costi dell’energia pesano in maniera determinante sui bilanci delle imprese. Le micro e piccole aziende pagano in media il 40% in più rispetto alle grandi realtà industriali. Non è sostenibile. Occorre un intervento strutturale di riequilibrio”.

Il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria ha quindi concluso ribadendo “la piena disponibilità dell’organizzazione a collaborare con tutte le istituzioni, regionali e nazionali, per costruire politiche realmente efficaci per lo sviluppo del Sud”.

Indirizzo

Via Popolo
Borgia
88021

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