Follie Letterarie Casa Editrice

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— Ian… — No. Non ne voglio parlare. Te l’ho detto: non me ne frega un c***o. Ti voglio. È questo il problema. Sei un’oss...
21/12/2025

— Ian…
— No. Non ne voglio parlare. Te l’ho detto: non me ne frega un c***o. Ti voglio. È questo il problema. Sei un’ossessione. Non posso lasciarti andare. Non posso permettere che ti prendano.
Lei avrebbe voluto essere più di un’ossessione. Ma non era il momento. — Allora non farlo, Master. Resterò finché lo vorrai.
Charlie sapeva cosa stava per succedere: quando il resto del suo mondo crollava, Ian cercava controllo dovunque potesse trovarlo. In me.
— Resterai? Anche quando ti chiederò ciò che non hai mai fatto con nessuno?
Lei scosse la testa, tremante. — Mi fido di te.
— Fammi vedere.
E Charlie si alzò, pronta a offrirgli tutto ciò di cui aveva bisogno.
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𝑁𝑜𝑛 𝑢𝑐𝑐𝑖𝑑𝑒𝑟𝑙𝑜. 𝑁𝑜𝑛 𝑑𝑖 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑎 𝐻𝑜𝑙𝑙𝑦. 𝑁𝑜𝑛 𝑓𝑎𝑟𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑖.Mantenendo il controllo sulla malvagia bestia d...
20/12/2025

𝑁𝑜𝑛 𝑢𝑐𝑐𝑖𝑑𝑒𝑟𝑙𝑜. 𝑁𝑜𝑛 𝑑𝑖 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑎 𝐻𝑜𝑙𝑙𝑦. 𝑁𝑜𝑛 𝑓𝑎𝑟𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑖.
Mantenendo il controllo sulla malvagia bestia dentro di sé, Kostya decise di non usare il coltello che aveva al polpaccio né la pi***la nella fodera della giacca. C’erano altri modi per ferire un uomo. Modi molto, molto più dolorosi …
Afferrò le p***e di quello sporco bastardo in una stretta violenta. L’uomo emise un gemito pietoso. ― Hai appena dato della pu***na alla mia amica? ― L’uomo piagnucolò mentre Kostya strizzava più forte. ― Huh?
― Io–Io… ― balbettò l’uomo in modo incomprensibile.
Gli si premette addosso con una spalla. ― Amico, c***o, rispondimi!
― Non volevo. ― Il bastardo sembrava davvero sul punto di mettersi a piangere. Kostya fu invaso dal disgusto. Debole. Patetico. Sfigato.
Un movimento vicino al cofano della macchina distolse la sua attenzione. Tenendo la pochette con entrambe le mani, Holly fissava la scena con gli occhi spalancati. Strisce di mascara le rigavano il viso. La vista del suo vestito strappato gli fece ve**re voglia di schiacciare le p***e di quel bastardo. ― Kostya?
Spingendo l’avambraccio contro la gola dell’uomo, Kostya fece un respiro profondo. Sostenne lo sguardo terrorizzato di Holly. ― Ti ha messo le mani addosso?
Lei scosse rapidamente la testa, le lunghe ciocche bionde che si agitarono sulle sp***e. ― No. Voglio dire, non fino a quando mi ha lanciato questo. ― Si massaggiò con cautela il naso arrossato e la guancia graffiata.
L’impulso di picchiarlo a sangue si fece ancora più forte. Non volendo creare casini nel vialetto di casa, decise di dare allo st***zo un assaggio della sua stessa medicina. Gettando uno sguardo alla pochette, le ordinò. ― Dammela, Holly.
Lei deglutì nervosamente prima di incamminarsi verso di lui. Kostya le strappò la pochette dalla mano, fece un passo indietro e colpì il bastardo in faccia. Con un movimento di rovescio, schiaffeggiò di nuovo l’uomo, assicurandosi che la chiusura di metallo lo colpisse in pieno. Se Holly doveva sanguinare, allora lo stesso sarebbe toccato a quello sfigato.
𝐄 𝐬𝐞 𝐭𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐧𝐚𝐭𝐚𝐥𝐢𝐳𝐢𝐚? 𝐋𝐢𝐧𝐤 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐥𝐚👇

Apriti, angelo. Prendimi. Prendi tutto di quello che ho da offrirti. Sei mia e ti voglio, c***o. Hai detto di voler torn...
19/12/2025

Apriti, angelo. Prendimi. Prendi tutto di quello che ho da offrirti. Sei mia e ti voglio, c***o. Hai detto di voler tornare a casa. Questa è la mia casa, Eve. Questa è la mia ca@ di casa e, qualunque cosa accada, lo sarà sempre.
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Adorava portare i segni dei tacchi della sua donna sulla schiena, ogni f***a gli avrebbe ricordato con quanta intensità ...
19/12/2025

Adorava portare i segni dei tacchi della sua donna sulla schiena, ogni f***a gli avrebbe ricordato con quanta intensità lei era venuta. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜, 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒.
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18/12/2025

Il tuo preferito qual è?

Alex voleva darle molto di più. Avrebbe voluto strapparle i vestiti di dosso e baciarla dalla testa ai piedi, affondare ...
18/12/2025

Alex voleva darle molto di più. Avrebbe voluto strapparle i vestiti di dosso e baciarla dalla testa ai piedi, affondare le mani tra i suoi morbidi capelli e passare almeno un’ora a riscoprire la sua bocca, succhiandole le labbra, per poi strofinare le loro lingue, così, fino a divorarla.

Avrebbe usato le mani per adorarla ed esplorare ogni centimetro di quella pelle che sembrava porcellana. Poi si sarebbe preso tutto il suo tempo per intrecciare su quello splendido corpo un intricato motivo Sh***ri con la corda.
Ti è piaciuto l'estratto?
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— Voglio tutto, Eve, — le sussurrò a fior di labbra. — Non lascerò intoccato nemmeno un centimetro di questo splendido c...
18/12/2025

— Voglio tutto, Eve, — le sussurrò a fior di labbra. — Non lascerò intoccato nemmeno un centimetro di questo splendido corpo. Io lo amo. L’ho amato quando era più florido, e lo amo ancora adesso. Lo adoro, perfetto o sfregiato che sia, perché custodisce la tua anima. Non c’è niente che non vada nel tuo fisico. Non mi interessa cosa ha dovuto passare. Questo è mio. Mio!
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Ian Taggart è un uomo duro, spietato ed esigente, che soffre in silenzio la morte dell’unica donna che abbia amato, scom...
17/12/2025

Ian Taggart è un uomo duro, spietato ed esigente, che soffre in silenzio la morte dell’unica donna che abbia amato, scomparsa pochi mesi dopo il matrimonio. Charlotte Dennis era il suo tutto: la sua compagna, la sua sottomessa, la sua sfida più grande.
E il suo più grande tradimento.
Cinque anni dopo, Charlotte si presenta sulla soglia di casa di Ian, decisamente viva, pronta a fare qualunque cosa pur di riprendersi il proprio posto e riconquistare l’uomo che non ha mai smesso di amare.
Peccato che Ian non abbia alcuna intenzione di perdonarla, nemmeno quando lei gli offre informazioni vitali per catturare il suo acerrimo nemico. È furioso, diffidente, incapace di credere alla donna che gli è costata cinque anni di sofferenza, una carriera e, per poco, la vita.
Ma l’odio non cancella ciò che Charlotte rappresenta per lui. E il suo corpo è pronto a ricordarglielo non appena lei lo sfiora.
Dilaniato tra il desiderio di punirla e quello, ancora più pericoloso, di reclamarla di nuovo, Ian tenta invano di respingerla. Lei è la ferita che non si è mai rimarginata e la sola donna capace di farlo sentire vivo come nessun’altra.
L’unico terreno dove riescono davvero a incontrarsi è quello che li ha legati fin dall’inizio: lo scambio di potere fra dominatore e sottomessa. Lì, non esistono maschere, solo verità e desiderio.
E mentre il passato minaccia di esplodere, Ian dovrà decidere se lasciarsi consumare dalla vendetta, o rischiare tutto per l’unica donna che gli abbia davvero rubato il cuore.
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E non lasciare a bocca asciutta le tue amiche appassionate di romance spicy. Sweet Child O’ Mine riecheggiava fra le mur...
17/12/2025

E non lasciare a bocca asciutta le tue amiche appassionate di romance spicy.
Sweet Child O’ Mine riecheggiava fra le mura del club. I riff di chitarra raggiunsero un crescendo travolgente e poi tacquero. Eve tirò un sospiro di sollievo. — Meno male. È troppo alta.
— Oh, aspetta — ribatté Ryan.
La canzone ricominciò. — Ce l’ha in riproduzione automatica?
— Sì, e ha minacciato di spararmi se mi azzardo a spegnerla. La pi***la non gliel’ho vista in mano, ma non mi stupirebbe se l’avesse nascosta da qualche parte. Sarò onesto, non ho idea di cosa fare. Lo lascerei stare, ma il resto del mio staff sarà qui tra un paio d’ore per iniziare a sistemare il locale. Dovrei cancellare la serata?
— No. Lasciami parlare con lui. Riesci ad abbassare il volume, senza che lui se ne accorga?
Si incamminarono. Ian era seduto su una sedia, di sp***e, al centro del palco, lo sguardo rivolto verso la Croce di Sant’Andrea. Si era rimboccato le maniche della camicia e in una mano reggeva un bicchiere con qualche dita di liquido color ambra. La bottiglia giaceva ai suoi piedi.
A Eve giunsero inquietanti vibrazioni.
Sì, Ian non stava affatto bene.
Non era certo uno che parlava molto, né lei lo aveva mai avuto come paziente. Apparentemente, la versione di seduta psicoterapeutica secondo Ian consisteva nell’affogare i propri pensieri nell’alcol, sfondandosi i timpani con ballate metal.
Eve, tuttavia, si sarebbe approcciata come amica, o meglio, come sottomessa. Probabilmente le altre si erano limitate a offrirgli del sesso, che poi era l’unica cosa di cui lui non aveva bisogno. Un Dominatore cercava altro. Si tolse le scarpe e la giacca che piegò, per poi appoggiarla su un tavolo, dopodiché sciolse le forcine che tenevano raccolti i capelli.
Ryan la guardava a braccia incrociate. — Ci hanno già provato le altre sub.
— Le altre sub non gli vogliono bene. Ian è come un fratello per me. Non gli offrirò il mio corpo, Ryan. Adesso lasciateci soli.
— Eve, non so se sia una buona idea. Lui sarà anche il capo, ma io sono il Dom Residente, e sono responsabile della sicurezza di ogni sub, qui.
— E io possiedo una quota di questo club, in quanto membro fondatore. Ryan, apprezzo la tua premura, ma Ian Taggart non farebbe mai del male a una sottomessa. Mai. E sicuramente non ne farà a me. Ti prego. Se vuoi il mio aiuto, bisogna che mi lasci fare il mio lavoro.
Lui rivolse un cenno alle ragazze in lacrime che si erano radunate a un tavolo, e che lo seguirono come pulcini dietro la chioccia. Dio, erano così giovani. Una di loro, con il viso rigato dal mascara che le lacrime le avevano sciolto, pigolò: — Mi dispiace, signore. Ci ho provato.
Ryan scosse la testa come a dire “te l’avevo detto”. — Immagino che non fosse dell’umore giusto per una lap dance.
Mentre raggiungeva Ian sul palco Eve constatò con sollievo che il volume si era leggermente abbassato.
— Ehi, rialza la mia fottuta musica! — gridò Ian.
— Ha chiamato Axl Rose. Rivuole indietro il suo disco, tesoro. — Eve si sentiva a un passo dalle lacrime, mentre guardava il suo amico, colui che era come una famiglia che aveva fatto di tutto per salvarla.
— Vai via, Eve. Muoio dalla voglia di fare a pezzi qualcuno, e non comincerò certo da te. Ho già fatto piangere abbastanza sottomesse, per oggi.
Lei gli si parò davanti. Con il suo metro e ottanta, i capelli biondi, gli occhi azzurri e il fisico asciutto e possente, Ian si presentava come un vichingo di prim’ordine, dalla bellezza sfarzosa. Un demone bisognoso di un conforto che non sempre era pronto ad accettare…
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Lui ti dice "Ti amo"... ma Alex McKay ha detto:— Posso lasciare andare l’idiota di ventitré anni che sono stato e che no...
16/12/2025

Lui ti dice "Ti amo"... ma Alex McKay ha detto:
— Posso lasciare andare l’idiota di ventitré anni che sono stato e che non si rendeva conto di quanto potesse amarti. Posso fare lo stesso con l’uomo che sono adesso, così preso dal suo senso di colpa da non averti davvero vista per anni. Ma non lascerò mai andare il me stesso di ottant’anni che ti terrà per mano, finché la morte non giungerà a separarci. Sono disposto a lottare per quel vecchio. Non lo lascerò mai andare.
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— Alex, pensi che le mie cicatrici siano brutte?Non glielo aveva mai chiesto, terrorizzata all’idea di ricevere una risp...
16/12/2025

— Alex, pensi che le mie cicatrici siano brutte?
Non glielo aveva mai chiesto, terrorizzata all’idea di ricevere una risposta ipocrita. C’erano così tante domande che non gli aveva mai rivolto, perché incapace di affrontare l’eventuale risposta. Chiaramente non le avrebbe mai risposto di sì, ma lei avrebbe senz’altro colto la verità tra le righe.
— Cosa hai detto? — Le aveva afferrato una ciocca di capelli, per poi tirarle indietro la testa con ferocia. Tutta la tenerezza di prima, era sparita.
Il sollievo di fronte a quella reazione le riempì gli occhi di lacrime. Era furioso. — Ero preoccupata che tu non mi trovassi più carina.
— Non c’è niente che non va nel tuo corpo. Sei la cosa più bella che abbia mai visto, e giuro che se provi a denigrarti un’altra volta, negarti l’0rgasmo ti sembrerà il paradiso. — Le premette addosso l’3rezione. — Devo dimostrarti quanto amo questo corpo?

Link al primo commento👇 per leggere la loro storia. E se già la conosci, ti aspetto nei commenti, magari convinciamo le lettrici indecise! Ps: non dimenticarti di condividere il post.
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— Mr. Taggart? Ian Taggart non rispose, gli occhi fissi sulla scena che gli si dispiegava davanti agli occhi. Lei era an...
15/12/2025

— Mr. Taggart?

Ian Taggart non rispose, gli occhi fissi sulla scena che gli si dispiegava davanti agli occhi. Lei era ancora viva quella mattina, e ora invece il suo corpo giaceva disteso su quel tavolo dell’obitorio, coperto da un sottilissimo lenzuolo. Com’era possibile?

Non poteva essere Charlotte. La sua Charlie.

— Mr. Taggart? — La voce dell'uomo tradiva un velo di agitazione. — Le autorità avranno bisogno di parlarle.

I poliziotti probabilmente lo avrebbero arrestato, c***o. E una volta chiuso in cella, qualcuno lo avrebbe ucciso senza fare troppo rumore. È una trappola, lo so. Dovevano solo privarlo delle sue difese. [...]

— Mi sta ascoltando, Mr. Taggart? — La voce del medico gli giunse in lontananza.

Ian aveva fatto l’amore con Charlotte solo ore prima, prendendola più e più volte. Era una donna forte, ma lui era riuscito a domarla: le aveva infilato un anello al dito e un collare al collo. Dal primo momento in cui l’aveva vista, aveva capito che lei gli sarebbe appartenuta.

𝑀𝑖𝑎.

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Indirizzo

Via Ugo Bassi, 24
Borgo Maggiore
47893

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 21:00
Martedì 08:00 - 21:00
Mercoledì 08:00 - 21:00
Giovedì 08:00 - 21:00
Sabato 09:00 - 13:00
Domenica 09:00 - 12:00

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