
16/09/2025
📰 Questa mattina si è tenuto uno dei prestigiosi corsi di formazione organizzati dalla Consulta per l'Informazione della Repubblica di San Marino. Il tema scelto, particolarmente affascinante, toccava lo sport e il mondo del calcio per virare sulla tecnologia e il rapporto fra nuove tecnologie e informazione. Questo il mio saluto inviato al Presidente Roberto Chiesa.
🇸🇲 Giornaliste, Giornalisti, relatori e ospiti,
porto con piacere il saluto mio personale e della Segreteria di Stato con delega all’Informazione al vostro Seminario di Formazione, “Dalla Terna al Var: come la tecnologia ha cambiato il calcio e il modo di raccontarlo”.
Un ringraziamento sincero alla Consulta per l’Informazione, all’Ordine e alla Fondazione dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e all’Associazione Sammarinese Stampa Sportiva che con spirito di collaborazione hanno reso possibile questo momento di confronto.
Il programma che vi attende testimonia bene la ricchezza di questo appuntamento: dalle riflessioni sull’evoluzione del lavoro giornalistico, alle esperienze maturate sul campo da chi ha vissuto il calcio da arbitro e oggi ne racconta i cambiamenti, fino all’approfondimento sul ruolo della tecnologia e della comunicazione nel racconto sportivo.
Premetto di non essere uno dei più attenti osservatori del mondo del calcio e di non essere avvezzo al tema dell’arbitraggio ma riconosco l’impegno per realizzare un appuntamento di alto livello che porti a discutere, fra le altre cose, di come la tecnologia stia trasformando, non solo il calcio, ma più ampiamente la società in ogni suo settore.
Mi rivolgo ora ai giornalisti, quelli sportivi presenti oggi per un convegno così tecnico e, più in generale a tutti coloro che svolgono questa meravigliosa professione:
“Saper coniugare passione e competenza, emozione e conoscenza tecnica, capacità di sintesi e padronanza di strumenti complessi è determinante nello sport quanto nel racconto della vita quotidiana di un Paese come il nostro e non può essere demandato alla tecnologia”.
Ritengo non sia solo questione di romanticismo, tantomeno di rifiuto dell’innovazione, quanto di riconoscimento dell’impegno umano in un lavoro che certamente può essere supportato dalla tecnologia ma che impone decisioni, prese di posizione, ricerca e professionalità. Qui l’uomo fa la differenza. Credo di poter dire che questo vale per gli arbitri, che oggi avete invitato a parlare di VAR e per i giornalisti che non debbono cadere, per esempio, nel tranello di farsi sostituire, per comodità o altro, dagli strumenti guidati dall’intelligenza artificiale.
Auspico che questo seminario, che sicuramente, visti i temi, sarà anche divertente e piacevole, possa contribuire ad arricchire le competenze e a rafforzare il ruolo dell’informazione, non solo come strumento di cronaca, ma come veicolo di cultura e di formazione dell’opinione pubblica. La speranza è che certifichi la necessità predominante di valori umani al cospetto della “macchina” per chi svolge la professione del giornalista.
Vi auguro dunque buon lavoro e vi ringrazio per l’impegno con cui portate avanti un “mestiere” che resta fondamentale per la crescita della società.
Grazie.
Federico Pedini Amati