05/10/2025
Base Popolare: "Stiamo lavorando per voi"
Occhio alle liste civiche moderate, cari lettori.
"Stiamo lavorando per voi": è questo il messaggio che fanno lampeggiare due civiche da attenzionare: 'Progetto Marche Vive' sulla superstrada di centrosinistra a corsie ridotte e 'Base Popolare' sull'autostrada a tre corsie direzione destracentro.
Di 'Marche Vive' parlerò nei prossimi giorni, perché è collegata a questa civica l'unica bella notizia proveniente dal marasma centrosinistra, come vi ho anticipato.
Oggi, invece, i riflettori del Lab si accendono su 'Base Popolare', il laboratorio politico che ha contribuito a rafforzare in maniera inequivocabile Forza Italia.
Come conferma l'ottimo risultato del sindaco di Mombaroccio, Emanuele Petrucci, nella circoscrizione di Pesaro e Urbino, ma anche degli altri quattro candidati marchigiani (uno per provincia, particolare del dermatologo dell'Inrca, Lorenzo Morresi, nel fermano.
A fare il punto della situazione, in una conferenza stampa convocata ad Ancona, è stata la portavoce la portavoce Paola Giorgi, già vicepresidente del Consiglio regionale dal 2010 al 2013 e assessora regionale alle Infrastrutture, alla Protezione Civile e alle Politiche comunitarie dal 2013 al 2015 (Spacca II).
"I dati regionali confermano il valore della nostra visione unitaria: Base Popolare ha contribuito in maniera determinante alla crescita del Partito Popolare Europeo - Forza Italia", è la sintesi politica perfetta dell'attrice con la passione della politica.
Alla soddisfazione per la vittoria di Francesco Acquaroli, continua, "si aggiunge la certezza di avere costruito gradino solido verso il percorso che guarda alle elezioni politiche del 2027, con la creazione di un soggetto capace di unire tutte le forze che si riconoscono nel popolarismo europeo".
"La scelta di presentarsi all’interno delle liste del Partito Popolare Europeo - Forza Italia,
mantenendo però la propria identità e i propri candidati, rafforza il valore di un progetto che è politico, non elettorale, e che ha un respiro ben più ampio della singola competizione
regionale", chiosa Giorgi.
La portavoce, affiancata da Petrucci e da Leo Bollettini, candidato della provincia di Ascoli Piceno, si è poi concentrata sui risultati di Pesaro e Fermo, entrambi fondamentali per l’affermazione del partito.
In particolare, "a Pesaro, città del Presidente candidato del PD, Base Popolare rappresenta la seconda forza di sostegno ad Acquaroli, con un radicamento che attraversa la costa e l’entroterra".
Mentre "a Fermo, il risultato conseguito da Base Popolare è stato determinante per lo scatto del seggio".
Effettivamente a Pesaro Forza Italia è il secondo partito del centrodestra con 2.395 preferenze (6,54%), mentre cinque anni si era fermato a 1.793 voti (4,27%).
La spinta di Base Popolare è evidente: il più votato, con 733 preferenze, è stato il sindaco di Mombaroccio, Petrucci, seguito dal fuoriuscito dalla Lega, ora Forza Italia, Giovanni Dallasta, 370 preferenze, e dall'ex assessore regionale azzurro, Stefano Aguzzi, con appena 132 preferenze, 23 in meno del 2020.
Per darvi un'idea della spinta di Petrucci: il più votato di Forza Italia di cinque anni fa, Pier Ugo Boni, si era fermato a 365 preferenze.
"Questi successi sono frutto di una forte presenza nei territori dei nostri candidati e accrescono il valore del progetto perché si stanno traducendo in una crescente richiesta di adesioni a Base Popolare e al suo progetto" gongola Giorgi.
Insomma, "la scelta di unire si è rivelata la vera forza del progetto politico: un percorso che continua, non solo nelle Marche, ma che guarda alle prossime sfide elettorali, regionali in Calabria e Campania ( rinnovando la vocazione di laboratorio politico delle Marche) e soprattutto alle elezioni amministrative che svolgeranno nelle Marche nel 2026, per le quali Base Popolare lavorerà nella stessa direzione: unire ancora più forze popolari", è la conclusione all'insegna dell'ottimismo.
Ora, diamo a Cesare quel che è di Cesare: stiamo parlando di una piccola forza che si è alleata con un partito che non riesce a sfondare la soglia psicologica del 10% neanche in dolce compagnia.
Fatta questa doverosa premessa, non possiamo nascondere che il risultato, in termini di preferenze, quindi di appeal elettorale dei candidati di Base Popolare, è il dato politicamente più significativo dell'area moderata della coalizione di destracentro.
Poiché escludo una spartizione dei 'voti organizzati' tra Petrucci e Aguzzi, mi domando: senza la presenza del sindaco di Mombaroccio, dove sarebbe finita Forza Italia?
Certo, avrebbe puntato su un candidato forte della scuderia azzurra, ma dubito ne avrebbe trovato uno altrettanto promettente.
E allora mi pongo un'altra domanda, quella che politicamente mi ingolosisce di più: Forza Italia avrà la forza e l'intelligenza tattica di restare in società con Base Popolare nel ruolo di junior partner?
Perché di questo si tratta: al di là delle proporzioni, è la forza dei due buoi che trainano l'aratro a fare la differenza, ma soprattutto il loro potenziale di sviluppo.
Aguzzi resta il più forte (e ci mancherebbe altro, stante la visibilità garantita negli ultimi cinque anni dall'assessorato e l'appoggio della moglie, Elisabetta Foschi, segretaria provinciale Pesaro e Urbino di Forza Italia), ma ha perso consensi, e soltanto un aiutino di Acquaroli potrebbe trascinarlo in avanti.
Il solo Petrucci, invece, da amministratore di uno splendido borgo fortificato di poco più di 2 mila anime alle spalle di Pesaro in una delle zone collinare più fascinose di collegamento con la val Metauro (a proposito avete mai visitato il museo della Civiltà Contadina ospitato nelle grotte di un ex convento in pieno centro, con le foto degli abitanti della Mombaroccio che fu ad accompagnarvi lungo il chiostro? E il museo, ma soprattutto laboratorio 'a vista' del Ricamo, al piano terra della vicina Torre civica? No???? Accorrete subito....), ecco da amministratore di una piccola realtà, senza un posto al sole splendente di Palazzo Raffaello e senza il sostegno elettore di una potente moglie, sorella o amante che dir si voglia, vale quanto mezza Forza Italia.
Le sue preferenze, infatti, sono poco più superiori della somma delle preferenze ottenuta dagli ultimi quattro della lista: la presidente del Consiglio comunale di Colli al Metauro, Emanuela Regini, il sindaco di Montegrimano Terme, Elia Rossi, l'ex leghista Dallasta e l'ex sindaca di Mercatello sul Metauro, Fernanda Sacchi, ultima con 374 preferenze.
Alla luce di questo rapporto di forza, Foschi ingoierà questo rospo? Finora non ho sentito da parte sua un riconoscimento pubblico nei confronti del forte alleato, ma certamente mi sarà sfuggito.
Di certo, per la politica di lungo corso urbinate la pillola sarebbe meno amara se Acquaroli le regalasse un agognato assessorato, perché di regalo si tratterebbe, come ho già spiegato in un altro pezzo.
Tuttavia, se il rieletto governatore dovesse non cedere alle lusinghe azzurre, potremmo vederne delle belle.
A meno che...
A meno che Foschi non si senta già in Fratelli d'Italia. E stia lavorando sott'acqua per blindare il suo potere anche nella casa dove politicamente e per la quale sono convinto batta sempre il cuore, la destra. Se decidesse di convolare a terze nozze, deve avere una dote sicura: non escluderei la candidatura a Sindaco nella sua Urbino nel 2029. E arrivare all'appuntamento da assessore regionale alla Cultura in carica, sarebbe un viatico fondamentale: alla Cultura, il non plus ultra.
In fondo, nella primavera 2029 la giunta Acquaroli sarebbe al quarto anno di attività: eventuali dimissioni a un anno dalla fine della legislatura, non sarebbero un trauma, anzi, un'opportunità per Acquaroli in chiave preelettorale.
Per ora, è fantapolitica, ma neanche troppo. Ve lo ripeto, non scrivo mai nulla a caso. E la politica delle ambizioni è più prevedibile di quanto possiate immaginare. Penso di avervelo già dimostrato abbastanza.
Intanto, il presidente di Base Popolare, l'ex governatore Spacca saggiamente tace. "Stiamo lavorando per voi" appunto.
(Nella foto, tratta dalla pagina Facebook di Base Popolare: da sinistra, Emanuele Petrucci, la portavoce Giorgi e il candidato di Ascoli Piceno, Leo Bollettini)