Lab Massatrabaria

Lab Massatrabaria Lab Massatrabaria è uno spazio di informazione, approfondimento e provocazione su temi internazionali, nazionali e locali, ideato e curato da Gabriele Cevasco.

La coscienza critica matura con la conoscenza e il buon senso, mai con la propaganda.

29/08/2025

Il faccia a faccia

Non ho avuto modo di seguire il primo faccia a faccia tra il presidente uscente della Regione Marche e ricandidato, Francesco Acquaroli, e lo sfidante della coalizione di centrosinistra, l'europarlamentare Matteo Ricci, andato in scena giovedì 28 agosto all'assemblea regionale della Uil Marche.

Ho solamente letto la rassegna stampa e i commenti di certi politici: mi ha fatto molto sorridere l'articolo del "Secolo d'Italia" che ormai, da quando Italo Bo****no è diventato il tutor-consulente di Acquaroli, potrebbe essere rinominato in "Secolo delle Marche".

Questa sera sopperirò: me lo gusterò integralmente e nei prossimi giorno scriverò un commento.

Se non lo avete già fatto, fatelo anche voi. Non è una circostanza che si ripete ogni giorno.

Buona visione

Sette domande... non predefiniteOggi ho un desiderio, cari lettori: mi piacerebbe che, per una volta, i candidati pesare...
28/08/2025

Sette domande... non predefinite

Oggi ho un desiderio, cari lettori: mi piacerebbe che, per una volta, i candidati pesaresi al Consiglio regionale della provincia di Pesaro e Urbino, nei loro comizi e sui social, riconoscessero in maniera pragmatica che per la provincia di Pesaro e Urbino i benefici fiscali ed economici, in particolare il credito di imposta, garantiti dalla ZES unica saranno nulli, perché riguarderanno solo i comuni di Frontone e Serra Sant'Abbondio. E cogliessero l'occasione per allargare l'orizzonte al tema più generale degli aiuti di Stato.

Mi piacerebbe che a farlo fossero anzitutto i rappresentanti di Fratelli d'Italia, visto che è stata la premier a dare in anteprima l'annuncio di questa novità, e di Forza Italia, dal momento che sono stati i più lesti a rivendicare la paternità della proposta, con il deputato e commissario regionale degli azzurri, Francesco Battistoni, che in un impeto di entusiasmo elettorale, ha dichiarato che le imprese possono già attingere ai benefici.

Visto il livello scadente del dibattito, è chiaro non lo faranno: piuttosto che affermare una verità scomoda - scomoda perché sono convinto che, all'indomani dell'annuncio dei primi di agosto, prima di confrontarsi con i consulenti, molte imprese dell'entroterra fossero convinte di poter beneficiare del credito di imposta rafforzato per gli investimenti -, preferirebbero sotterrare la ZES.

Vabbè, cerchiamo di supplire noi, nel nostro piccolo.

Ormai, gli Orientamenti che la Commissione Europea ha dato in materia di aiuti di stato a finalità regionale per il ciclo di programmazione 2021-2027, li conosco pressoché a memoria.

NUTS2, NUTS3, LAU, Zone a, Zone c predefinite, Zone c non predefinite, massimale complessivo di copertura in termini di popolazione, formule, i cinque requisiti necessari per l'inserimento nelle Zone C non predefinite, la riserva di copertura, le poposte di modifica avanzate dall'Italia e approvate dalla Commissione Europea. Potrei scrivere un piccolo bignami da offrire ai politici.

Nei prossimi giorni accompagnerò anche voi alla scoperta di queste regole, e in particolare vedremo insieme quali sono i criteri che consentono l'ingresso nel club privilegiato delle "Zone c" (il club ancora più più privilegiato delle "Zone a" è appannaggio esclusivo delle Regioni del Sud).

Club privilegiato perché chi vi rientra può accedere agli aiuti economici fiscali ed economici che, in condizioni normali, l'Unione Europea vieta perché lesivi della concorrenza.

Intanto, oggi sarò io a porre alcune domande semplici, semplici ai candidati, in primis a quelli di centrodestra e al presidente uscente Francesco Acquaroli. A loro perché la ripartizione zonale per l'attuale ciclo di programmazione europea 2021-2027, è stata definita proprio dall'ultimo governo regionale di centrodestra. Basti pensare che il riparto complessivo della popolazione a livello regionale è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 7 ottobre 2021. Successivamente, ogni singola Regione ha provveduto a individuare i Comuni.

Ovviamente non risponderanno, ma chissà mai che a qualcuno di voi non venga l'ispirazione di porle durante qualche comizio.

1) Perché avete scelto di penalizzare la provincia di Pesaro e Urbino? È inverosimile credere che su 50 comuni, solo 2 (4%) soddisfassero i requisiti.

Così fosse, significa che la situazione economica della provincia di Pesaro e Urbino, prima del 2020, era tutta rose e fiori. Infatti, nel 2021, i calcoli relativi alla disoccupazione
si dovevano fare utilizzando la media nazionale degli ultimi tre anni precedenti per i quali i dati erano disponibili, come stabilisce la Commissione Europea negli Orientamenti.

2) Perché la vostra scelta è ricaduta proprio su Frontone e Serra Sant'Abbondio, senza nulla togliere a questi due piccoli comuni del profondo entroterra di confine, alle falde del monte Catria?

3) Come mai avete deciso di allargare a dismisura le "Zone C non predefinite" nel sud delle Marche, che possiamo definire senza eccessi una "Zona c" unica?

Basti pensare che la percentuale dei Comuni riconosciuti è pari al 28% nella provincia di Ancona (13 Comuni su 47), al 77% nella provincia di Fermo (31 Comuni su 40), all'87% nella provincia di Macerata (48 Comuni su 55) e al 91% nella provincia di Ascoli Piceno (30 Comuni su 33).

4) È vero, molti comuni rientrano nel Cratere del sisma 2016, altri del piceno sono confinanti con l'Abruzzo, che era già nella ZES unica, quindi molto forzatamente (perché non è un criterio) si potrebbe dire che l'inserimento di questi è stato un modo per colmare il gap competitivo. Ma i comuni costieri/prima collina come Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Sant'Elpidio a Mare, Pedaso, Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio)? Perché loro sì, e Gabicce, Fano e Pesaro (anche se parzialmente) no?

5) Nel 2023 c'è stato il consueto tagliando di metà programmazione basato sui dati statistici aggiornati, ovvero l'unica Revisione intermedia nel settennato prevista dalla Carta degli aiuti.

In quesra circostanza, la Regione ha chiesto in sede di Conferenza Stato Regioni, l'estensione della "Zona c non predefinita" ad altri due comuni, Magliano di Tenna nel fermano e Merga nell'anconetano, approvata dalla Commissione Europea a fine dicembre 2023, con le seguenti motivazioni: oltre che per i "requisiti primari della contiguità di tali Comuni con l’area già mappata nella Regione Marche e della quota di popolazione resasi effettivamente disponibile in sede di revisione intermedia", anche per il fatto che "i due Comuni hanno registrato un incremento della mortalità delle imprese pari rispettivamente a -3,95 e -5,73 di variazione percentuale tendenziale del quarto trimestre 2022 sul quarto trimestre 2021. Il Comune di Mergo inoltre rientra tra le aree di crisi complessa e vede insistere sul suo territorio realtà imprenditoriali con un importante tasso di occupazione per la Regione".

La provincia di Pesaro e Urbino, invece, si è ancora una volta confermata una provincia al top della salute socio-economica, visto che non è stato richiesto l'inserimento in "Zona C" di alcun comune aggiuntivo.

Curioso, vero?

6) Qui mi rivolgo soprattutto al presidente Acquaroli, in relazione a quanto affermato in un video pubblicato il 13 agosto scorso. Perché non ammette chiaramente che quello delle "Zone c non predefinite" è un problema esclusivo della provincia di Pesaro e Urbino, e un allargamento del mini-mini perimetro attuale si potrà avere solo, nella migliore delle ipotesi, nel 2028, cioè con l'inizio del prossimo ciclo di programmazione?

Lei, che è persona intelligente, sa a cosa mi riferisco: tralasciando i cinque criteri, che rimarranno validi sino al 2027, il problema berp è che, in questo momento, il perimetro nazionale della "Zona C non predefinita" può essere aumentato solo di 2.806 abitanti (riserva di copertura). Non solo: a livello marchigiano, abbiamo già superato il perimetro regionale massimo, fissato in sede di Conferenza Stato-Regioni a 728 mila abitanti (oggi, con l'inserimento di Magliano di Tenna e Merga, è pari a 730.365 abitanti). Quindi, anche se i comuni pesaresi soddisfassero i requisiti, o ne entra solo uno, al massimo due piccoli, oppure la Regione Marche deve far uscire alcuni Comuni già inseriti (come ha fatto il Piemonte durante la revisione intermedia del 2023) per evitare uno sforamento della soglia regionale (già superata), ma soprattutto della soglia nazionale, ipotesi non ammessa. L'alternativa è che anche altre Regioni facciano uscire loro comuni che non soddisfino più i requisiti, ma qui entriamo nel campo della fantapolitica.

7) Invece, in questi ultimi cinque anni i consiglieri regionali di minoranza pesarese quali azioni concrete hanno adottato? E oggi, anziché parlare di ZES a spot, perché non informano e sensibilizzano l'elettorato su questo tema, tutt'altro che marginale? Capisco che i presunti scandali legati alla Svem e alla gestione delle case di riposo del consigliere uscente e ricandidato di Fratelli d'Italia, Andrea Putzu, possano avere un forte appeal mediatico, però la politica, quella bella con la P maiuscola, piaccia o non piaccia, la si fa con i contenuti. E non guardando in casa di altri dal buco della serratura. Nel nome dell'interesse pubblico, of course.

Una rosa(verde) promettente Non sono diventato leghista e tantomeno salviniano. E non mi sono convertito al vannaccismo....
26/08/2025

Una rosa(verde) promettente

Non sono diventato leghista e tantomeno salviniano. E non mi sono convertito al vannaccismo. Continuo ad avere sulla scrivania i due libri dell'eurodeputato, vicesegretario federale e responsabile della campagna elettorale in Toscana, che ho letto integralmente e a più riprese riprendo in mano, ma le divergenze di vedute con il generale in pensiero, soprattutto su certi temi, restano insanabili. incolmabile

Epperò...

Che gran bella lista ha formato nel pesarese il deputato Mirco Carloni, braccio destro e anche sinistro di Salvini nelle Marche, presidente Commissione agricoltura della Camera, dal 2024 responsabile nazionale del dipartimento attività produttive del partito e ora responsabile della campagna elettorale marchigiana.

Sulla carta, una rosa(verde) equilibrata e strutturata, con innesti funzionali ad allargare il gioco sulle fasce, dalla costa all'entroterra, da Pesaro e Fano a Piandimeleto, senza trascurare il centrocampo (Cartoceto, Urbino e Fermignano).

Una squadra che ha tutte le carte in regola per piazzare un "colpaccio", soprattutto nell'entroterra. Però, il calcio insegna, non necessariamente la squadra ricca di fuoriclasse vince lo scudetto, se manca lo spirito di gruppo, uno schema di gioco definito e modulabile e il tocco dell'allenatore. Tanto più che i posti in palio al sole di Palazzo Raffaello sono solo sette.

Una lista che mi intriga perché trovo in questo esperimento tanta sana politica, tanta ancor più sana tattica (una dote in via di estinzione) e anche competenza.

A proposito di competenza: quasi tre mesi fa avevo aspramente criticato il sindaco di Piandimeleto, Nicolo Pierini, per la sua "narrazione" distorta del taglio dei fondi alle Province che il governo aveva disposto con il decreto "Milleproroghe" salvo poi fare retromarcia a seguito dello scoppio della rivolta bipartisan dei Presidenti provinciali. Non rinnego quelle critiche, tutt'altro: riscriverei per filo e per segno ogni riga, con la stessa vis polemica. Ma sapete perché mi ero così incazzato? Perché ho sempre guardato con interesse a questo giovane sindaco, che ritenevo e continuo a riterene preparato, come gli ho anche scritto in privato. E proprio per questo, non riesco ad accettare si abbassi al livello di Morani o dei Fratelli Baldelli: ha ben altri attributi politici (preciso politici, anche se è evidente, onde evitare l'ex deputata di Macerata Feltria possa sentirsi lesa nella sua dignità di donna e nella sua femminilità).

A proposito di Morani, un altro amministratore che apprezzo molto è il "vicino di casa" di Pierini, il sindaco di Lunano, Mauro Dini, che avrei visto non bene, ma benissimo come candidato consigliere PD al posto di Morani stessa: il profilo giusto per creare scompiglio e mietere consensi nell'area avversaria.

Un derby Lunano-Piandimeleto, un duello tra sindaci che avrebbe entusiasmato e arricchito le comunità stesse e l'Alto Montefeltro.

Ma, per fortuna di Pierini, ai vertici del Pd pesarese non siede un Mirco Carloni, e certe finezze tattico-politiche non le comprendono. Oppure le comprendono, ma alla fine i personalismi fanno prevalere le vecchie logiche dell'usato (non) garantito. Per la serie, la (e)lezione di cinque anni fa... chissenefrega!

Molto, molto interessante, come ho già scritto, anche il colpaccio messo a segno dal presidente dei Civici e consigliere uscente e ricandidato, Giacomo Rossi Джакомо Росси, che ha portato sotto il tetto del suo movimento Benilde Marini, l'assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Cagli, una candidatura capace di allargare il campo.

Per un'analisi completa, appuntamento alle ore 12 di sabato 30 agosto, termine ultimo di presentazione delle liste.

Nella foto, tratta dalla pagina pubblica FB di Nicolò Pierini: il sindaco di Piandimeleto con l'on. Mirco Carloni (a sn)

Piuttosto che... LegaCerti video mi divertono come non potete immaginare: me li guardo per ridere un po' e alleggerire l...
25/08/2025

Piuttosto che... Lega

Certi video mi divertono come non potete immaginare: me li guardo per ridere un po' e alleggerire le giornate. Un toccasana, insomma. Anche perché, più li guardo e mi diverto, più penso alle urne.
E rido.

Perché sui social questi showman-capocantieri con caschetto (per fortuna, senza più il picchio istituzionale della Regione) imbonitori dell'entroterra, nonché testimonial più o meno interessati di Itinerari della Bellezza e dintorni, rientrano tra le mie preferenze.

Per nulla al mondo potrei tradire con altri comici un assessore alle Infrastrutture e all'Edilizia che mi parla delle tagliatelle di Churchill. Giammai. E dove lo trovo un altro amministratore con questo talento?

Ma alle urna, piuttosto che votare i miei passatempo social prediletti, Lega a vita (e pure Civici). Nonostante Salvini. Nonostante Vannacci.

Se non altro il Carroccio marchigiano può vantare un Mirco Carloni che, per quanto in passato lo abbia più volte criticato, a livello di capacità, politiche e non solo, a certi Fratelli dà non due giri, non tre giri. Ma tre Pedemontane e tre Fano-Grosseto insieme. Non riconoscerlo, sarebbe intellettualmente disonesto.

Ora vado a mangiarmi una tagliatella Benito.

Ps: io vedrei bene Baldelli junior a dare l'annuncement, cioè la spiegazione della decisione assunta a seguito di revisione Var, che gli arbitri devono dare ai tifosi in diretta dal campo, durante l'interruzione della partita, una novità introdotta per la prima volta nei campionati 2025-2026 di Serie A e Serie B.

Sì sì, sarebbe proprio perfetto.

I miei video passatempo:

https://www.facebook.com/share/v/1RdLh4Jpz6/

https://www.facebook.com/share/v/1AqXPn19kt/

(Fermo immagine dai video pubblicati sulla pagina pubblica Fb dell'assessore Baldelli)

Vademecum credito di imposta ZES antipropaganda Quando leggo le dichiarazioni di certi politici, cari lettori, mi sembra...
24/08/2025

Vademecum credito di imposta ZES antipropaganda

Quando leggo le dichiarazioni di certi politici, cari lettori, mi sembra di vivere in un mondo parallelo. E benché studi e mi documenti, più di una volta, di fronte alle semplificazioni estreme che trasmettono l'immagine di una realtà diversa, talvolta diametralmente opposto rispetto a quella accertata, la mia sicurezza vacilla. Giusto un attimino...

"E avesse ragione lui/lei?".

Vacilla perché è per me inconcepibile che un politico, anche l'ultimo arrivato, anche il più sprovveduto, possa dare in pasto agli elettori affermazioni del tutto fuorvianti. Figurarsi se un veterano come il deputato e commissario regionale di Forza Italia Marche, Alessandro Battistoni.

Ho riletto il pezzo che ho scritto ieri sulle dichiarazioni dell'azzurro a proposito della ZES unica: per me che conosco la materia, è chiaro, ma mi rendo conto che non altrettanto potrebbe apparire a chi la materia, a ragione, non la conosce e non ha voglia di approfondirla.

Allora, oggi voglio tornare sull'agevolazione fiscale più ghiotta, il credito di imposta, e cercherò di spiegarla nel modo più esaustivo e chiaro, almeno spero, così da illuminare ogni zona d'ombra.

Posto il fatto che la ZES nelle Marche e in Umbria partirà ufficialmente solo nel momento in cui il disegno di legge sarà approvato dal Parlamento oppure convertito in decreto legge, vediamo come sarà strutturato il credito di imposta partendo da quanto prevede il disegno di legge approvato dal governo ai primi di agosto.

"(...) Gli investimenti relativi all’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature e l’acquisto o l’ampliamento dei beni immobili strumentali realizzati nelle Marche o in Umbria da gennaio 2025 fino al 15 novembre 2025 fruiscono di un credito d’imposta", si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito di Palazzo Chigi.

Bene. Per quest'anno, il buon senso, la logica giuridica e il pragmatismo suggeriscono che il credito di imposta sarà applicato secondo le norme vigenti.

E quali sono le norme.vigenti su cui dobbiamo concentrare l'attenzione? In particolare, due.

La legge n. 207 del 30 dicembre 2024 (Legge di Bilancio 2025), che ha esteso il credito d'imposta ZES agli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025, stanziando altresì 2,2 miliardi di euro per il 2025 (art. 1, commi 485-491).
Ora capite perché il disegno di legge ha individuato questo periodo? Per una questione di armonizzazione... giuridica.

Ma soprattutto il decreto legge n. 124 del 19 settembre 2023 (art. 16), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 162 del 13 novembre 2023, che ha istituito il credito di imposta nella ZES unica.

Soprattutto perché è a questa norma (art. 16, commi 2-6) che dobbiamo guardare per capire quali investimenti sono ammissibili, ed entro quali.

QUALI INVESTIMENTI SONO AGEVOLABILI?

Possono beneficiare del credito di imposta gli investimenti che rientrano nella definizione di "Investimento iniziale", secondo quanto stabilito dal Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione Europea del 17 giugno 2014 (art. 2, punti 49,50,51, vedi screenshot allegato).

Quindi, a titolo esemplificativo:

- apertura di un nuovo sito produttivo;
- ampliamento di un'azienda;
- acquisto, anche mediante contratti di leasing, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o da realizzare;
- acquisizione di macchinari, impianti e attrezzature appartenenti a un'azienda chiusa/fallita, o comunque destinato alla chiusura, a condizione la nuova attività svolta nel sito acquisito sia diversa da quella svolta dal venditore;

LIMITI ED ENTITÀ DELL'AGEVOLAZIONE

Rientrano nell'agevolazione SOLO i progetti di investimento del costo complessivo NON INFERIORE a 200 mila euro e NON SUPERIORE a 100 milioni di euro.

In particolare:

- per i progetti del costo complessivo tra i 200 mila e i 50 milioni di euro, le percentuali del credito di imposta sono così suddivise:

Grandi imprese: 15% (e solo nel caso in cui l’investimento sia destinato ad avviare una nuova attività);
Medie imprese 25%;
Piccole imprese 35%;

- per i progetti del costo complessivo tra i 50 milioni e i 100 milioni, invece, la percentuale resta fissa al 15% per tutte le imprese, a prescindere dalla dimensione.

CUMULABILITÀ

Il credito d’imposta ZES è cumulabile con il credito di imposta "Industria 4.0" e "Transizione 5.0" che, preciso onde evitare quivoci politici, NON C'ENTRANO NULLA CON LA ZES UNICA E RIGUARDANO L'INTERO TERRITORIO NAZIONALE.

COMUNI CHE RIENTRANO NEL CREDITO DI IMPOSTA ZES

Rientrano in questa agevolazione SOLO gli investimenti realizzati nei comuni che la Commissione Europea ha inserito nell’elenco delle “Zone c non predefinite” della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 dell’Italia per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027.

Ovvero nelle cosiddette ZONE ASSISTITE, aree particolarmente svantaggiate nelle quali è ammessa una deroga al divieto generale di concessione degli aiuti di Stato.

Nelle Marche le Zone assistite sono così distribuite tra le province (in allegato, screenshot con elenco completo comuni):

Ancona: 12
Ascoli Piceno: 30
Fermo: 30
Pesaro e Urbino: 2
Macerata: 48

Su questa ripartizione svilupperò nei giorni successivi un approfonditamente a parte perché la considero una sonora presa per il c**o. Scusate il francecismo, ma di fronte a certe iniquità non si può mantenere il contegno.

Borgo Pace, Mercatello sul Metauro e Belforte all'Isauro no e Sant'Elpidio a Mare sì? Apecchio e Piobbico no, Sassoferrato e Cingoli sì? Carpegna, Pietrarubbia e Monte Cerignone no, Civitanova Marche e Grottammare sì? Acqualagna no e Campofilone sì? Suvvia, non prendiamoci in giro.

Questo è quanto. Ho cercato essere schematico e, spero, abbastanza chiaro.

Manco a dirlo, Sono ben lieto di ospitare smentite da parte dell'onovole Battistoni e di quei politici cultori di narrazioni semplicistiche, per non dire altro. Con dati e atti alla mano, of course!

ZES Marche: la propaganda dei (s)moderati azzurriAvviso a tutti gli imprenditori che vogliano investire in Alta Val Meta...
23/08/2025

ZES Marche: la propaganda dei (s)moderati azzurri

Avviso a tutti gli imprenditori che vogliano investire in Alta Val Metauro, e in particolare tra Sant'Angelo in Vado e Lamoli (più sotto, capirete perché): accorrete in massa!

Quassù, la semplificazione burocratica e le agevolazioni fiscali previste dalla ZES, sono già una splendida realtà grazie ai poteri taumaturgici di Forza Italia.

Come dite, il disegno di legge che estende la ZES unica alle Marche e all'Umbria, annunciato dalla premier Meloni ai primi di agosto, non è stato ancora approvato, anzi deve essere ancora discusso? E tantomeno è stato convertito in decreto legge? Ergo: le Marche e l'Umbria non sono ancora ufficialmente Zone Speciali?

Siete troppo pragmatici, troppo ligi alle procedure legislative. Dovete capire che, in regime di campagna elettorale, cioè sempre, a far fede non è la la data di pubblicazione di un provvedimento in Gazzetta Ufficiale, ma la data di pubblicazione sui quotidiani dell'intervista del politico in cerca di gloria.

Nel caso della ZES, il politico in cerca di gloria è il deputato e commissario regionale di Forza Italia nelle Marche, Francesco Battistoni, da Montefiascone, splendido borgo del viterbese affacciato sul lago di Bolsena, che attraverso una nota dal forte afflato antiricciano, ha annunciato che "le imprese marchigiane possono già accedere alle agevolazioni fiscali e amministrative con il credito d'imposta agevolato".

Quindi, tutte le aziende interessate colgano al volo l'opportunità. Per sentirsi ancora più tutelati, gli imprenditori che vogliono investire da Sant'Angelo in Vado a Fonte Abeti, potranno contattare la candidata al consiglio regionale di zona di Forza Italia, l'ex sindaca di Mercatello sul Metauro Fernanda Sacchi, che per intercessione della segretaria provinciale azzurra Elisabetta Foschi e del marito, altrettanto azzurro, Stefano Aguzzi, assessore uscente alle Politiche del Lavoro e ricandidato consigliere, renderà più fluidi i rapporti tra le aziende stesse e la Struttura di missione ZES, attraverso lo Sportello digitale ZES.

Cari lettori, è più forte di me, quando leggo certe dichiarazioni non riesco a non incazzarmi e a soprassedere. A maggior ragione se provengono da quelle forze considerate moderate, ma che di moderato, almeno nelle Marche e nel pesarese, hanno ben poco. Certe semplificazioni, al limite della banalizzazione, offendono il buon senso e rappresentano una mancanza di rispetto nei confronti degli elettori/lettori (per fortuna, sono pochi quelli che leggono certe notizie).

Come anche i bambini sanno, allo stato attuale non esiste una legge, o un decreto legge, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, istitutivi della ZES unica nelle Marche e in Umbria.

Un semplice disegno di legge non produce alcun effetto perché, al contrario del decreto legge, non ha valore normativo: ribadirlo non significa irridere la ZES, ma dare dignità a un principio elementare dell'ordinamento giuridico e sottrarre un delicato (e complesso) provvedimento economico di forte impatto sociale, ai tentacoli della propaganda.

Non solo: anche nel momento in cui la ZES sarà istituita, non sarà tutto così semplice e scontato come la parole di Battistoni lascerebbero. Infatti, scatteranno di diritto, per tutti i comuni delle Marche e dell'Umbria, solo due benefici, comunque importanti: la semplificazione amministrativa (Autorizzazione unica) e le agevolazioni contributive per i datori di lavoro che assumono (sempre che la prossima Legge di Bilancio le confermi).

L'agevolazione fiscale più ghiotta, il credito di imposta sugli investimenti, invece, varrà solo per quei comuni che la Commissione Europea ha inserito nell’elenco delle “Zone c non predefinite” della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 dell’Italia per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027.

Ovvero quelle aree particolarmente svantaggiate ("Zone assistite") nelle quali è ammessa una deroga al divieto generale di concessione degli aiuti di Stato. E il credito d'imposta è considerato tale.

Ebbene, cari lettori, sapete quante sono le "Zone assistite" nella provincia di Pesaro e Urbino, che possono beneficiare di questa deroga? Soltanto due: Frontone e Serra Sant'Abbondio. E, se come annunciato, saranno ricompresi nel beneficio gli investimenti (superiori a 200 mila euro) relativi all’acquisto di nuovi macchinari/attrezzature e all’acquisto o all’ampliamento dei beni immobili strumentali realizzati tra 10 gennaio e il 15 novembre 2025, la percentuale massima del credito d'imposta è pari al 15% per le grandi imprese, che sale (in caso di costi ammissibili inferiori a 50 milioni di euro) al 25% per le medie imprese e al 35% per le piccole imprese.

Ed è proprio su questo terreno che il governo si giocherà la partita politicamente più difficile: convincere la Commissione Europea a modificare in senso estensivo la Carta degli Aiuti, includendo nuovi Comuni.

Ora avete capito perché certe semplificazioni mi provocano disgusto e rabbia?

(Nelle due foto, tratte dalla pagina pubblica Fb del deputato Francesco Battistoni: gli estratti delle dichiarazioni e il Commissario regionale Marche di Forza Italia insieme alla segretaria provinciale Pesaro e Urbino, Elisabetta Foschi)

Baldelli&C.: promesse mantenute grazie a NextGenerationEuOggi, cari lettori, avrei voluto dimostrare, cifre alla mano, q...
22/08/2025

Baldelli&C.: promesse mantenute grazie a NextGenerationEu

Oggi, cari lettori, avrei voluto dimostrare, cifre alla mano, quanta Europa c'è negli ultimi investimenti nella Sanità marchigiana, visto che certi politici manifestano una certa riluttanza a parlarne. Per superficialità o convenienza?

Invece ho dovuto stravolgere i piani perché stanotte mi è apparso in sogno lui, il mio mito...

"Devo svelarti una cosa, Gabriele Lab Massatraria".
"Mi dica, avvocato''.
"Lo sai che, per mesi, la Regione Marche non ha messo nei propri atti il logo di NextGenerationEu".
"Vabbè, avvocato, non faccia il pignolo, si tratta di una semplice dimenticanza".
"Ma che ca-bip-o dici, dimenticanza??? A parte che c'era scritto a chiare lettere nell'accordo chd avevano firmato, ma poi, ragiona un po', anche nei nostri paesetti, se l'impresa, la fondazione o la banca danno un patrocinio, sia pure gratuito, pretendono a ragione che il loro logo sia ben visibile nel contesto dell'evento patrocinato: che sia una locandina, un campo da calcio, una pista da ballo, il logo lo devi mettere. Punto".
"Ha ragione avvocato, ma...".
"Ma un bel niente. Hanno cappellato alla grande: fossi il difensore dell'Unione Europea, sosterrei che, dove hanno potuto, hanno cercato di nascondere la provenienza dei fondi, quasi volessero illudere gli elettori che li hanno trovati e messi loro. Comunque, anziché perdere tempo, vai a leggerti la delibera n. 2027 che la Giunta regionale ha approvato il 30 dicembre 2024, nella quale riconosce l'errore. Ora devo andare".

Mi sono svegliato intontito. Ricevere un'informazione in sogno da uno che i sogni premonitori li fa e li racconta, è il colmo. E se Lovati avesse ragione?

Certo, ormai in teoria siamo entrati in regime di divieto di comunicazione istituzionale, quindi per esempio l'assessore alle Infrastrutture e all'Edilizia sanitaria, Francesco Baldelli, senza dubbio il più social della giunta Acquaroli, in teoria non dovrebbe più pubblicare i suoi amati reels col caschetto giallo da capocantiere-direttore dei lavori-responsabilile della sicurezza, insomma da deus ex machina dei cantieri, tuttavia questo non ci esime dal fare chiarezza. Cornuti va bene, mazziati anche no.

Corro subito a esaminare la delibera n. 2027, l'ultima di una lunga serie a tema Pnrr, con la quale la Giunta ha approvato l’aggiornamento del Piano Operativo Regionale (POR), allegato al Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), sottoscritto dal Presidente della Giunta Regionale e dal Ministro della Salute il 30 maggio 2022, e recepito dalla Giunta regionale con delibera n. 812 del 27/06/2022

Colpo di scena!

Nel dispositivo, dopo l'elenco delle modifiche, si legge:

"(....) Inoltre con riferimento all’attività di informazione e pubblicità dei finanziamenti erogati, l’articolo34, paragrafo 2 del Regolamento (UE) 2021/241 stabilisce la necessità di assicurare un’adeguata visibilità ai risultati degli investimenti ed alle fonti di finanziamento degli stessi.

Preso atto che la Regione Marche, in ottemperanza al regolamento sopra citato, allineandosi a alle previsioni della Circolare del Ministero Economia e finanza n. 9 del 10/02/2022, e nello specifico, a quanto riportato nell’Allegato alla suddetta circolare, AVREBBE DOVUTO (notate il tempo del verbo..) valorizzare per i propri interventi finanziati con il PNRR Missione 6 Salute, l’emblema dell’UE e la dicitura 'Finanziato dall’Unione europea – NextGeneration EU' a livello di progetto su tutti gli strumenti di visibilità e su tutti gli atti di rilevanza interna/esterna, come il sito web istituzionale, atti, avvisi,bandi, ecc. Con il presente provvedimento si intende assoggettare gli atti interni ed esterni agli obblighi di cui al Regolamento UE 2021/241, attestando che i precedenti provvedimenti adottati dalla Giunta regionale, riportati nell’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto, mancanti di tali forme di informazione e pubblicità, in tutto o in parte, sono riferiti ad interventi finanziati dall’Unione europea 'NextGeneration EU'".

Avete capito? Questa delibera, oltre ad aggiornare le cifre, sana anche un 'difettuccio' di comunicazione. Che poi tanto 'difettuccio' non è. Immaginate di organizzare un evento, che so, la sagra dei boccaloni, grazie al patrocinio economico che Franceschino e Toni (ogni riferimento è puramente casuale) vi riconoscono: nei comunicati, nelle presentazioni dell'evento, nelle brochure, nelle locandine o dove vi pare, metterete il logo, o quantomeno il nome dei vostri benefattori? Specifichereste "l'evento, realizzato grazie al contributo determinante di...?". Mi sembra il minimo, se non altro per una forma di pia riconoscenza.

D'altra parte, sul tema il CIS stesso sè molto chiaro:

"(La Regione) garantisce il rispetto degli obblighi in materia di comunicazione e informazione previsti dall’articolo 34 del Regolamento (UE) 2021/241 indicando nella documentazione progettuale che il progetto è finanziato nell’ambito del PNRR, con esplicito riferimento al finanziamento da parte dell’Unione europea e all’iniziativa Next Generation EU (utilizzando la frase 'finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU'), riportando nella documentazione progettuale l’emblema dell’Unione europea e fornisce un’adeguata diffusione e promozione del progetto, anche online, sia web sia social, in linea con quanto previsto dalla Strategia di Comunicazione del PNRR" (art. 5, comma 1, lettera dd).

Avete letto, "un’adeguata diffusione e promozione del progetto, anche online, sia web sia social": proprio come sta facendo l'assessore Baldelli. Preciso, preciso!

Come è altrettanto limpido l'articolo 2.2 del POR, dedicato agli obblighi di comunicazione, che riprende la circolare n. 21 del 14 ottobre 2021, recita:

"Per informare il pubblico sul sostegno ricevuto nell’ambito dell’iniziativa 'NextGenerationEU' dell’Unione Europea tutte le azioni di informazione e comunicazione riferite agli interventi finanziati all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza devono riportare l’emblema istituzionale dell’Unione Europea nonché, ove possibile, il riferimento all’iniziativa NextGenerationEU.

Nello specifico i soggetti attuatori dovranno:

- mostrare correttamente e in modo visibile in tutte le attività di comunicazione a livello di progetto l’emblema dell’UE con un’appropriata dichiarazione di finanziamento che reciti 'finanziato dall’Unione europea - NextGenerationEU';

- garantire che i destinatari finali del finanziamento dell’Unione nell’ambito del PNRR riconoscano l’origine e assicurino la visibilità del finanziamento dell’Unione (inserimento di specifico riferimento al fatto che l’avviso è finanziato dal PNRR, compreso il riferimento alla Missione Componente ed investimento o subinvestimento)".

Che dire, quel vecchio volpone di Lovati ci aveva visto giusto: se i suoi sogni su Garlasco siano attendibili non lo so, ma di sicuro come fonte onirica è eccezionale.

A questo punto, un sogno lo avrei io: quello che l'assessore regionale Francesco Baldelli e il presidente Acquaroli, in ogni loro comizio, dicessero: "Questo intervento fondamentale per il nostro territorio, è stato finanziato dall’Unione europea, con una minima compartecipazione della Regione (se c'è)". Oppure: "Questo intervento, che il governo Acquaroli ha considerato prioritario sin dai primi giorni del suo insediamento, si sta concretizzando grazie al contributo finanziario dell'Unione Europea". O ancora: "Una promessa mantenuta grazie all'Europa".

Insomma, trovino loro la forma politicamente più conveniente, purché lo dicano.

Dal canto vostro, cari lettori, quando vedete uno dei reels tanto amati da Baldelli, con il suo cappello da capocantiere, riferito alla costruzione o ristrutturazione di Ospedali, Case di Comunità, dovete sempre immaginare di vedere in alto il logo di 'Next Generation EU'. E, in basso, la dicitura: "Promessa mantenuta grazie ai fondi europei (e ai governi e ai governi Conte-Draghi)".


E sì perché, come ho già scritto, la nuova architettura sanitaria territoriale è stata progettata dall'allora ministro della Salute, Roberto Speranza, all'indomani dell'emergenza Covid. E le Regioni hanno potuto disegnarla a proprio piacimento grazie al Pnrr, approvato dai governi Conte e Draghi, e a NextGenerationEu appunto, il bazooka finanziario da 750 miliardi di euro che ha contraddistinto e reso eccezionale il periodo di programmazione, ancora in corso, 2021-2027. Senza le rigidità del Patto di Stabilità che hanno contrassegnato gli anni precedenti. E pensare che il Pnrr era stato apertamente osteggiato da Fratelli d'Italia e dalla leader Giorgia Meloni, che in quegli anni era all'opposizione.

Vedete, io batto molto su questo aspetto perché non è un dettaglio, ma la variabile che ha condizionato (in meglio) la programmazione degli ultimi anni di tutte le amministrazioni locali.

E gli amministratori che, nelle loro narrazioni, sinanzi social, evitano accuratamente di parlare di Unione Europea, sono intellettualmente e politicamente disonesti.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: ci rendiamo conto della botta di c**o che hanno avuto, ritrovandosi dall'oggi al domani da spiantati a milionari?

In conclusione: la giunta Acquaroli ha abilmente (e giustamente) sfruttato l'eccezionalità del momento, e in particolare Baldelli, con le sue deleghe, è stato l'assessore che ha avuto più lato B di tutti: al posto giusto nel momento giusto.

La pioggia di milioni piovuta dall'Europa rappresenta un tesoro politico per loro e un tesoretto economico per i progettisti e le aziende che si sono aggiudicate i lavori delle varie opere. Oggi.

E domani, smaltita la sbornia milionaria? La gestione ordinaria delle nuove strutture riuscirà a garantire un tesoretto ai cittadini, soprattutto delle aree interne, in termini di accessibilità, completezza dell'offerta sanitaria e rapidità/qualità delle visite e delle prestazioni, oppure si rivelerà un fallimento?

Ecco, se negli ultimi tre anni governare è stato come pedalare in pianura, nella prossima legislatura inizieranno le salite di montagna, si faranno sempre più erte e impegnative con il trascorrere dei mesi.
Finalmente tornerà a essere determinante la capacità, politica e gestionale, degli amministratori.

E ne vedremo delle belle!

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