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Da il giornale " LA VOCE "Cento anni dalla nascita di Don Luigi Manassero.il ricordo diventa un libro.A San Giacomo la p...
17/09/2025

Da il giornale " LA VOCE "

Cento anni dalla nascita di Don Luigi Manassero.
il ricordo diventa un libro.
A San Giacomo la presentazione dell’opera di Anselmo e Fadda tra storia, spiritualità e comunità.

Martedì 16 settembre, alle ore 21, la chiesa parrocchiale di San Giacomo diventerà il cuore di una serata di memoria e cultura.
Verrà presentato il libro:
- PER ME VIVERE È CRISTO -
Profilo storico e spirituale di
Don Luigi Manassero, scritto da Claudio Anselmo insieme a Davide Fadda.
L’evento chiude il ricco calendario di celebrazioni per il centenario della nascita del canonico, iniziato con i racconti e i ricordi del 5 settembre e proseguito con la messa solenne del 7 settembre al centro sportivo Il Camaleonte.

La figura di Anselmo spicca non solo come autore del volume, ma anche come storico di Brandizzo di riconosciuto prestigio. Solo pochi mesi fa, il 7 maggio, il Consiglio comunale di Cavagnolo gli ha conferito la cittadinanza onoraria su proposta del sindaco Andrea Gavazza e dell’assessore alla cultura Silvano Vallesio. Il riconoscimento è arrivato grazie al saggio che Anselmo ha firmato nel volume Cavagnolo nei secoli. Saggi di storia civile e religiosa, un’opera che ricostruisce con rigore la vita religiosa e gli edifici sacri del paese. Durante la presentazione del libro, l’11 maggio, nella sala del Centro culturale Cesare Martini, il pubblico era numeroso e partecipe: tra i presenti i sindaci della zona, il consigliere regionale Gianluca Gavazza, il vicario generale della diocesi di Casale Monferrato monsignor Desiré Arzogu e il medievista Aldo A. Settia, che ha tenuto la prolusione iniziale.

Raccolta dei saggi su Brandizzo già pubblicati, nuove ricerche sui brandizzesi che parteciparono alle guerre del Risorgimento e un approfondimento sull’80° anniversario della strage della cascina Baudina, con uno studio sulle carte processuali legate alla repressione antipartigiana nel Chivassese.

La presentazione del volume su Don Luigi Manassero diventa così anche un momento per riconoscere la statura di un ricercatore che sa intrecciare rigore storico e sensibilità narrativa. Nel libro, Anselmo e Fadda ripercorrono l’intera vita del sacerdote nato nel 1925, ricostruendo non solo l’itinerario spirituale ma anche l’impatto sociale del suo ministero. La scelta del titolo, tratto dalla Lettera ai Filippesi, racchiude l’essenza della vocazione del canonico: «Per me vivere è Cristo».

Quella di martedì non sarà dunque una semplice presentazione, ma un vero atto di memoria collettiva.
La comunità di San Giacomo e il territorio circostante si ritroveranno per rendere omaggio a un prete che ha lasciato un segno profondo e a uno storico che, con la sua instancabile ricerca, restituisce al presente la ricchezza di un passato che non deve andare perduto.

La frase "Per me vivere è Cristo" esprime la convinzione dell'apostolo Paolo, riportata nella Bibbia, che la sua vita trovava il suo scopo e significato più profondo in Cristo e che la morte sarebbe stata un guadagno per essere unito a Lui. È una delle frasi più celebri dell'epistolario paolino e si trova nella Lettera ai Filippesi, capitolo 1, versetto 21.

03/09/2025
Celebrazioni solenni per una grande figura a 100 anni dalla nascita di Don Luigi Manassero, nato il 29 aprile 1925.E' tu...
02/09/2025

Celebrazioni solenni per una grande figura a 100 anni dalla nascita di
Don Luigi Manassero, nato il
29 aprile 1925.

E' tutto pronto per le celebrazioni del centenario della nascita del canonico Don Luigi Manassero.
Il programma prevede per venerdì 5 settembre nella chiesa parrocchiale San Giacomo alle 21, racconti e ricordi di Don Luigi Massero.
Domenica sarà celebrata la Messa solenne alle 10.30 presso il Centro sportivo il "Camaleonte" e seguirà la benedizione delle macchine. Martedi 16 settembre alle 21 nella chiesa San Giacomo ci sarà la presentazione del libro" "Per me vivere e Cristo".
Profilo storico spirituale di Don Luigi Manassero, di Claudio Anselmo e Davide Fadda, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Una figura quella di Don Luigi Manassero che ha lasciato una grande impronta nella comunità brandizzese di cui ne è stato la guida spirituale.

31/08/2025
FOTOTECA BRANDIZZESE
28/07/2025

FOTOTECA BRANDIZZESE

Fotografia aerea di Brandizzo ps: primi anni '70
28/07/2025

Fotografia aerea di Brandizzo
ps: primi anni '70

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,NATIVE O DI ADOZIONE.Margherita CurroneÈ stata la prima presidente del...
28/07/2025

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,
NATIVE O DI ADOZIONE.

Margherita Currone

È stata la prima presidente del Circolo cattolico "Immacolata", sorto nel 1928.
Il primo nucleo di ragazze che diedero il nome all' Azione Cattolica erano tutte lavoranti della fabbrica dei nastri, dove Margherita Currone era dirigente del personale.
Fu suo fascino personale più che la parola del Teologo Febraro a conquistarla all'ideale apostolico suggerito dal Papa Pio XI con le parole:
"Siate angelicamente pure, eucaristicamente pie e apostolicamente laboriose".
Era assidua alla Comunione quotidiana, ogni giorno si affinava nella lettura dei classici cristiani, la sua già naturale nobiltà d'animo.
Faceva sue tutte le iniziative lanciate dal Centro Diocesano e Nazionale e le inculcava con la sua forza di persuasione, portandole al successo tramite la sua costanza.
Non aveva un temperamento battagliero ed era aliena dalle contese ma con passo pacato e continuo arrivava dove voleva. Era aliena dai compromessi ma sempre nutriva amore e stima verso coloro che pure avversavano la sua causa.
La sua intraprendenza si fece notare anche nel campo professionale.
L'attività di maestra del lavoro che iniziò nella fabbrica dei nastri, la continuò alla Faetex e dopo 38 anni di instancabile attività ricevette il diploma di Maestra del Lavoro a cura del Ministero.
Fu una delle fondatrici dell'Avis, di cui poi fu segretaria e amministratrice.
Ancora negli ultimi anni era vicepresidente delle Donne di A.C. e dava il meglio di sé per propagandare la stampa cattolica.
Fu sempre larga di aiuti e di consigli verso i suoi parenti e non disse mai di no a chi Ie richiedeva qualche favore,
paga solamente del bene compiuto e della compiacenza del Buon Dio.
Morì improvvisamente all'età di 68 anni nel 1970.

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,NATIVE O DI ADOZIONE.Eligio MagnettiImmigrò nel nostro paese provenien...
28/07/2025

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,
NATIVE O DI ADOZIONE.

Eligio Magnetti

Immigrò nel nostro paese proveniente da Costanzana
(Vercelli), sposatosi con Luigia Franco, ebbe 4 figli, Maria, Giovanni, Maddalena e Giovanna, le prime due lo lasciarono presto per seguire Ia vocazione religiosa.
Faceva il sarto e lavorava con entusiasmo anche se la salute non lo reggeva molto.
Ad ogni richiesta aveva particolari problemi da risolvere ed egli vi si applicava con passione.
Ogni manufatto aveva il suo decoro, iI servizio era massimo e il prezzo in paragone modesto. Vestiva gli altri come vestiva se stesso.
Non tentò di migliorare la sua condizione familiare, ma accettò la vita semplice. La sua ricchezza migliore l'aveva den- tro. Non faceva misteri della sua fede che era limpida e schiet- ta, fondata su una profonda istruzione religiosa. Rimase saldo nei suoi principi anche quando gli uomini che frequentavano la chiesa si potevano contare.
Si prestava volentieri per adornare la chiesa e per servire p le funzioni.
Era stimato per la sua naturale saggezza e cercato per la sua conversazione condita di limpidezze e motti arguti.
Morì all'età di anni 71 nel 1958.
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RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,NATIVE O DI ADOZIONE.Vittorio GermanoNacque a Brandizzo nel 1916. Freq...
27/07/2025

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,
NATIVE O DI ADOZIONE.

Vittorio Germano

Nacque a Brandizzo nel 1916. Frequentò i corsi professionali nel collegio salesiano di San Benigno, conseguendo il diploma di compositore tipografo e riportando una formazione spirituale profondamente cristiana, che lo distinse per tutta la vita. Sull'esempio di Don Bosco spese gli anni giovanili servendo il Signore nella gioia e iniziò una filodrammatica che divenne famosa e gloriosa.
In essa fu regista, primo attore, scenografo e tuttofare. Trascorse sotto le armi sette lunghi anni e l'8 settembre
lo sorprese fortunatamente a casa per licenza matrimoniale. Ma non fu lunga la sua luna di miele, poiché con la tessera di partigiano nascosta nelle scarpe, si arruolò come infermiere della Croce Rossa, dove svolse un delicato compito di collegamento con i vari gruppi di patrioti.
A guerra finita riprese con entusiasmo la sua attività di regista della Filodrammatica, animatore brillante di un folto gruppo di amici.
Dalla sua mente artista sbocciavano sempre nuove iniziative, che poi realizzava a getto continuo: operette, riviste musicali, gite di amici, serate culinarie (es. zoccolata, fagiolata, cardata), celebrazioni cittadine, grandioso presepio in chiesa. Dipingeva, componeva versi per le più svariate ricorrenze; fondò insieme ad una schiera di volenterosi il Gruppo Sportivo Virtus.
Nel 1951 creò il Carnevale Brandizzese, perché voleva mediante il divertimento rasserenare gli animi e unire gli uomini divisi da preconcetti e lotte passate.
Era un ottimista e un idealista, credeva nella bontà degli uomini; pensava che bastasse fare il bene per trovare bene.
Il detto: "Brandiseiss vörõmse baign" era il motto che caratterizzava il Maggio Brandizzese creato da lui, ed è anche il suo testamento spirituale, che non poté consegnare a nessuno, perché stroncato improvvisamente da un infarto all'età 44 anni, nel ritorno dall'accompagnamento della squadra sportiva.
Il suo sacrificio fu un seme che, cresciuto, continua tutt'ora a dare i suoi frutti.

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,NATIVE O DI ADOZIONE.Luigi Ostellino "Marcandin"Nacque a Brandizzo nel...
26/07/2025

RICORDIAMO LE PERSONALITÀ MEMORABILI DI BRANDIZZO,
NATIVE O DI ADOZIONE.

Luigi Ostellino "Marcandin"

Nacque a Brandizzo nel 1887, dalla madre "Granda Giovanna", (come veniva chiamata), attinse quei profondi princìpi morali che lo distinsero fra tutti i brandizzesi.
La sua gioventù fu turbata dalla morte di un fratello, di una sorella e del padre.
Dovette pertanto sospendere gli studi iniziati nel collegio dei "Maristis di Cavagnolo per provvedere alla sua famiglia.
La sorella Esterina seguì la vocazione religiosa, nella congregazione delle Figlie di Sant'Anna.
Sposò nel 1914 Teresa Sussetto detta "Ginota" e tra di loro si intraprese una gara di emulazione, nell'amare sempre di più il Buon Dio.
Con lei era presente in chiesa ogni giorno per la Messa e la Comunione.
Come iI prete, aveva il suo libro di preghiere che recitava tutto e sempre. Alimentava la sua fede con la lettura quotidiana di libri edificanti.
Partecipò alla prima guerra mondiale come umile fante.
Militò nel Circolo cattolico "Laurentia" e nelle Associazioni di Azione Cattolica formate all'inizio del ministero dal Teol. Febbraro.
Fu un uomo giusto, esercente di un negozio di stoffe, non faceva sconti ai clienti, perché essi sapevano che quello che faceva lui era già il prezzo giusto.
Fu sincero perfino col fisco, dopo aver concordato l'imponibile con l'agente delle imposte, ricordatosi di un'omissione ritornò all'ufficio per farsi aumentare l'imposta. L'impiegato rimase di sasso perché non gli era mai successo un fatto simile.
Era un buono e pensava che tutti fossero come lui, s'induceva a credere al male degli altri soltanto dopo dieci prove contrarie.
Era ricercato per il disbrigo di pratiche di pensione e per consigli di divisioni e successioni ereditarie.
A 60 anni si sottopose agli esami di consulente del lavoro per continuare a tenere i libri paga dei suoi clienti.
Godeva l'incondizionata fiducia di tutto il paese senza distinzioni
di fazioni o di idee politiche.
Riuscì capolista nelle elezioni
comunali del 1924 e ricoprì la carica di vice-sindaco, lasciando il primo posto all'Ing. De Bernocchi e come tale assistette come pubblico ufficiale ai matrimoni che allora si celebravano ancora con il doppio rito.
Dopo la Liberazione fu nuovamente eletto come consigliere, sotto i sindaco Autino.
Fu sempre orgoglioso della sua famiglia.
Morì improvvisamente nel 1954 all'età di 66 anni, reduce da un pellegrinaggio a Roma con gli ex-allievi dei Fratelli Maristi.
Disse di lui un suo compagno di fede: "Era il nostro maestro".

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