12/11/2025
La procura di Milano ha aperto l’indagine sui “cecchini del weekend”. Negli anni ‘90, durante l’assedio di Sarajevo - in cui si contano oltre 11.000 morti, tra cui 1.600 bambini - c’erano anche ricchi ‘turisti della guerra’ che pagavano fino a 100.000€ per sparare ai civili inermi dalle colline. Tra loro, almeno 5 italiani – da Milano (un ex proprietario di una clinica estetica), Torino e Trieste – secondo l’intelligence bosniaca del ‘93, che avvisò i nostri servizi segreti (Sismi, ora Aisi) bloccando i viaggi da Trieste.
L’inchiesta parla di “omicidio plurimo aggravato da crudeltà e motivi abietti”, su esposto dello scrittore Ezio Gavazzeni. Coinvolto un ex 007 bosniaco come supertestimone. Pronta a deporre anche l’ex sindaca di Sarajevo Benjamina Karic, che aveva già presentato una denuncia penale nel 2022. I Ros acquisiranno degli atti dall’ICTY (Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia), dove nel 2007 testimoni parlarono già di ‘tiratori turistici’ con armi da caccia nel processo a Mladic – ma senza nomi italiani specifici.
30 anni dopo, l’Italia indaga. Ma chi erano? E perché? Ancora una volta si parla dell’assedio di Sarajevo, che non è storia, ma una ferita aperta nel cuore dell’Europa.