
23/07/2025
✏️ Nel cataclisma poetico di questa silloge una graduale discesa negli inferi fuoriesce dalle stigmate di un mondo classico; attraverso derive filosofiche, essa descrive i nonluoghi, lo spazio apofatico, un altro tempo. Templi di volti morti, figure al vallo e litoti di marmo ci ricordano di un mondo ctonio che è poi – velatamente per l’autore – il ritratto del mondo contemporaneo. Non c’è paradiso, in queste riflessioni sulla storia e sul futuro. Non c’è un io, in questo percorso – all’ombra, alla precarietà, ai morti, all’oblio. Ne consegue una poesia priva di trame o paesaggi, concettuale. Chiusa in un guscio – o in un recinto sacro – non chiede spiegazione, non chiede interpretazione. Chiede solo ascolto.
Simone Salandra si interessa di storia e lettere antiche, e suoi articoli sono apparsi su riviste di storia ed esoterismo. Nel 2004 ha pubblicato "Uomini e fossili", con il quale si è aggiudicato il Premio Minturnae per l’opera prima. Nel 2008 ha pubblicato "Solstizio d’inverno", con una prefazione di Roberto Roversi. Nel 2013 ha pubblicato "I colori dell’ombra", con una prefazione di Giorgio Barberi Squarotti.
Il volume è stato stampato in 100 copie numerate a mano
📖 Disponibile sul nostro sito www.depianteditore.it
• Un volume della nostra collana "Variazioni ", dedicata ai libri su commissione.