De Piante Editore

De Piante Editore De Piante pubblica testi rari o inediti della grande letteratura. Vestiamo i nostri titoli d’arte, creando così volumi unici e da collezione.

Ma non solo: siamo dediti al divulgare cultura e vogliamo farlo uscendo dagli schemi dell’editoria tradizionale. I nostri libri vogliono essere stimoli per pensieri innovativi, rigeneratori, audaci.

✏️ Nel cataclisma poetico di questa silloge una graduale discesa negli inferi fuoriesce dalle stigmate di un mondo class...
23/07/2025

✏️ Nel cataclisma poetico di questa silloge una graduale discesa negli inferi fuoriesce dalle stigmate di un mondo classico; attraverso derive filosofiche, essa descrive i nonluoghi, lo spazio apofatico, un altro tempo. Templi di volti morti, figure al vallo e litoti di marmo ci ricordano di un mondo ctonio che è poi – velatamente per l’autore – il ritratto del mondo contemporaneo. Non c’è paradiso, in queste riflessioni sulla storia e sul futuro. Non c’è un io, in questo percorso – all’ombra, alla precarietà, ai morti, all’oblio. Ne consegue una poesia priva di trame o paesaggi, concettuale. Chiusa in un guscio – o in un recinto sacro – non chiede spiegazione, non chiede interpretazione. Chiede solo ascolto.

Simone Salandra si interessa di storia e lettere antiche, e suoi articoli sono apparsi su riviste di storia ed esoterismo. Nel 2004 ha pubblicato "Uomini e fossili", con il quale si è aggiudicato il Premio Minturnae per l’opera prima. Nel 2008 ha pubblicato "Solstizio d’inverno", con una prefazione di Roberto Roversi. Nel 2013 ha pubblicato "I colori dell’ombra", con una prefazione di Giorgio Barberi Squarotti.

Il volume è stato stampato in 100 copie numerate a mano

📖 Disponibile sul nostro sito www.depianteditore.it

• Un volume della nostra collana "Variazioni ", dedicata ai libri su commissione.

"Dostoevskij, quando fu sulla via della Siberia, da ergastolano, accettò l’elemosina offertagli da una bambina e conserv...
17/07/2025

"Dostoevskij, quando fu sulla via della Siberia, da ergastolano, accettò l’elemosina offertagli da una bambina e conservò a lungo e con amore la monetina datagli in dono. All’epoca delle sue peregrinazioni, anche Nietzsche avrebbe potuto accogliere con gratitudine una parola d’amore e di simpatia da parte di un bambino o di un uomo semplice, estraneo alle nostre idee del bene e del male. Egli rifiuta l’amore per il prossimo e la compassione elevati al rango di principio supremo, di teoria che esige per sé il diritto divino. Sa che gli intellettuali di oggi non daranno lui una monetina, ma centinaia, migliaia di monete; sa che lo vestiranno, lo scalderanno e nutriranno; che verrà curato con devozione, quando si ammalerà."

• Tratto da "La filosofia della tragedia" di Lev Šestov, un libro della nostra collana "I Solidi"

IL SILENZIO DI RIMBAUD È PIÙ VIVO DI QUELLO CHE HA SCRITTOC’è un momento in cui il poeta tace. Non per mancanza di parol...
17/07/2025

IL SILENZIO DI RIMBAUD È PIÙ VIVO DI QUELLO CHE HA SCRITTO

C’è un momento in cui il poeta tace. Non per mancanza di parole, ma perché il mondo ha smesso di rispondere. Arthur Rimbaud, genio precoce e spirito in fiamme, scrisse come chi cerca l’assoluto: con violenza, con grazia, con disperazione. Poi, quando tutto gli fu chiaro, scelse di posare la penna per sempre.

“Il silenzio di Rimbaud è più vivo di ciò che ha scritto” è un articolo che attraversa la breve e incendiaria stagione poetica del più grande dei "maudits", inseguendo il desiderio d’infinito, la ribellione contro ogni dogma, la sete di verità che lo spinse ben oltre la letteratura. Un omaggio a una voce che si è spenta troppo presto – o che forse si è solo trasformata.

A partire dal saggio di Pierre Michon, riproposto da De Piante Editore, questo scritto è un invito a camminare accanto a Rimbaud, là dove la poesia diventa carne e abbandono. Da Charleville ai caffè parigini, da Verlaine all’Africa, dalla poesia come rivelazione al rifiuto totale del Verbo. Un viaggio intenso nel cuore dell’inquietudine umana. Non tutti i silenzi sono uguali: quello del “poeta maledetto” brucia ancora.

✒️ Nel link qui sotto, l’articolo scritto da Maria Corti.

Una riflessione sull’urgenza poetica e l’abbandono dell’arte per la vita, attraverso la biografia critica del “poeta maledetto” scritta da Pierre Michon.

Nonostante vari tentativi accademici, nessuno è ancora riuscito a installare Lev Šestov nella beata schiera dei filosofi...
16/07/2025

Nonostante vari tentativi accademici, nessuno è ancora riuscito a installare Lev Šestov nella beata schiera dei filosofi del Novecento, comodamente assiso tra Heidegger e Husserl, Wittgenstein e Bergson. Aveva il viso di un uomo buono, in perenne stato d’estasi.

I suoi libri sfuggono agli argini del “canone”. Sono libri che ardono, sanguinano. Con l’arguzia di uno stratega, Šestov ci obbliga a incenerire le nostre pie convinzioni, ci porta a credere nel miracolo invece della statistica, disinnesca l’opera dei paladini del quieto vivere, dei burocrati del bene sociale.

Insegna l’azzardo, procede per vertigini, dice ciò che non deve essere detto. La sua “filosofia della tragedia” è un cerimoniale che fa a pezzi la filosofia. L’esito, se si è lettori autentici, è la follia, una vita tra i sacri paramenti dell’“anormalità”.

📖 Disponibile nelle migliori librerie e sul nostro sito www.depianteditore.it

✒ Pensatore anomalo e inattuale, maestro di abissi, Lev Šestov nacque a Kiev nel 1866. In contrasto con il regime soviet...
15/07/2025

✒ Pensatore anomalo e inattuale, maestro di abissi, Lev Šestov nacque a Kiev nel 1866. In contrasto con il regime sovietico, visse per lungo tempo a Parigi, dove morì nel 1938.

Nelle sue peregrinazioni, incontrò Lev Tolstoj e Martin Heidegger; di lui si sono interessati, tra gli altri, Benjamin Fondane, Emil Cioran, Albert Camus. Ci ha lasciato in eredità alcuni libri miliari come "Atene e Gerusalemme", "Potestas Clavium", "Sulla bilancia di Giobbe".

• Autore di "La filosofia della tragedia", un libro della nostra collana "I Solidi"

✏️ Dopo i precedenti volumi "L’è forsi mej el folber" di Gianni Brera (2019), "Il Wehrwolf" di Hermann Löns (2020) e "In...
09/07/2025

✏️ Dopo i precedenti volumi "L’è forsi mej el folber" di Gianni Brera (2019), "Il Wehrwolf" di Hermann Löns (2020) e "Incontri con Ernst Jünger" di Banine (2021), quest’anno l’Associazione Culturale Terra Insubre si è affidata a De Piante Editore per pubblicare, in occasione del solstizio d’estate, un volume dedicato alle suggestive leggende delle Alpi Lepontine.

Nel libro Aurelio Garobbio presenta le affascinanti leggende delle Alpi Lepontine, che spaziano in un’area che va dal Lago Maggiore al Lago di Lugano, dal Lago d’Orta alle vallate del Toce e dell’alto Ticino, per arrivare al Lago di Como e di Lecco. In questi racconti di streghe, fate, giganti ed esseri misteriosi, la realtà e l’immaginazione si fondono per dare luogo a preziosi insegnamenti e morali da tramandare.

Il volume è stato stampato in 1000 copie di cui 100 in edizione speciale numerata, con sovraccoperta in velina, e all’interno una cartolina dell’opera di copertina.

📖 Disponibile sul nostro sito www.depianteditore.it

• Un volume della nostra collana "Variazioni ", dedicata ai libri su commissione.

VENDERE L’ANIMA AL DIAVOLO: COSÌ “GLI ULTIMI DEGLI ULTIMI” DIVENTANO VINCITORIDino Buzzati gioca con il sogno e con il m...
01/07/2025

VENDERE L’ANIMA AL DIAVOLO: COSÌ “GLI ULTIMI DEGLI ULTIMI” DIVENTANO VINCITORI

Dino Buzzati gioca con il sogno e con il mito, tra sport e quotidiano, in questo racconto surreale pubblicato sul “Corriere della Sera” il 5 maggio 1956 – e mai apparso prima in volume.

Durante il triste viaggio di ritorno dall’ennesima trasferta fallimentare, l’ultima squadra del campionato di Promozione, la Sportiva Valcorta, cede alle diaboliche seduzioni di un losco figuro, che promette, in cambio di un “piccolo sacrificio”, la vittoria contro la grande Fiorentina. Qual è il prezzo per conquistare una chimera?

Lo scrittore si trasforma in radiocronista e trasporta il lettore a gioire come un tifoso, in una favola dove il calcio viene utilizzato come strumento per tornare bambini, e affrontare il mondo con occhi di speranza.

✒️L’articolo presente su De Piante Rivista, scritto da Anna Taravella, approfondisce il testo e il grande scrittore, giornalista e pittore del Novecento.

“I campionissimi” è un racconto sospeso tra sport e favola di Dino Buzzati, pubblicato per la prima volta sul Corriere della Sera nel 1956.

"Appena ho percepito il Sole, ho capito che esso stesso è l’espressione del Verbo Igneo e il segno dell’Imperatore.Il gr...
27/06/2025

"Appena ho percepito il Sole, ho capito che esso stesso è l’espressione del Verbo Igneo e il segno dell’Imperatore.

Il grande luminare brillava di un intenso calore sui grandi capolini dorati dei girasoli.

E vidi un ragazzo n**o, la cui testa era inghirlandata di rose, che galoppava su un cavallo bianco e sventolava uno stendardo rosso brillante.

Chiusi gli occhi per un momento e quando li riaprii vidi che ogni raggio di sole è lo scettro dell’Imperatore e porta vita.

E ho visto come sotto la concentrazione di questi raggi i fiori mistici delle acque si aprono e ricevono i raggi in sé stessi, e come tutta la natura nasce costantemente dall’unione di due principi."

• Tratto da "Il simbolismo dei Tarocchi" di Pëtr D. Uspenskij, un libro della nostra collana "I Solidi"

Redatto da Pëtr D. Uspenskij nel 1911 e ampliato nel 1929, il volume percorre la storia dei Tarocchi in quanto summa del...
26/06/2025

Redatto da Pëtr D. Uspenskij nel 1911 e ampliato nel 1929, il volume percorre la storia dei Tarocchi in quanto summa delle scienze ermetiche e della simbologia alchemica, astrologica, cabalistica, magica.

Il “gioco”, nell’estensione originaria di 78 carte, è un sistema, una macchina filosofica, uno strumento di pensiero che travalica totalmente la funzione di un comune mazzo di carte e che troverebbe la sua origine nella sapienza dell’antico Egitto.

La seconda parte del volume è dedicata ai 22 Arcani Maggiori del mazzo, carta per carta, numero per numero, analisi che l’autore compie con un’affascinante fusione di conoscenza esoterica e poesia. Uspenskij non rivela quale deck di carte abbia utilizzato; è probabile abbia usato il mazzo Rider-Waite, pubblicato nel 1908, disegnato da Pamela Colman Smith, guidata dall’esoterista Edward Waite.

📖 Disponibile nelle migliori librerie e sul nostro sito www.depianteditore.it

✒ Pëtr D. Uspenskij (1878-1947) è stato un filosofo ed esoterista russo, le cui idee combinano pensiero mistico, analiti...
25/06/2025

✒ Pëtr D. Uspenskij (1878-1947) è stato un filosofo ed esoterista russo, le cui idee combinano pensiero mistico, analitico e psicologico. Essenziale è stato l’incontro con Gurdjieff, testimoniato nel volume "Frammenti di un insegnamento sconosciuto".

L’interesse per i Tarocchi precede quegli anni: nel 1911 Uspenskij pubblica infatti un articolo sul tema, che approfondirà poi con un saggio, nel 1929.

"Il simbolismo dei Tarocchi" traccia la storia dei Tarocchi, quale sinossi e macchina filosofica delle scienze ermetiche e sfocia in una interpretazione, sospesa tra poesia e conoscenza, dei 22 Arcani Maggiori del mazzo.

• Autore di "Il simbolismo dei Tarocchi", un libro della nostra collana "I Solidi"

"IL MISTERO EMANAVA DA LEI E RIGUARDAVA LEI""Il simbolismo dei Tarocchi" di Pëtr D. Uspenskij, pubblicato nel 1929, è un...
20/06/2025

"IL MISTERO EMANAVA DA LEI E RIGUARDAVA LEI"

"Il simbolismo dei Tarocchi" di Pëtr D. Uspenskij, pubblicato nel 1929, è un libro-visione, dove risiede il primo urlo del mondo. È tutto un “ho visto”: la vista come primo elemento che incendia e che svela, la vista è un organo che nei sentieri iniziatici ci abbandona e ci assiste contemporaneamente.

Nella visione dei tarocchi di Uspenskij il simbolo parla, ma è muto; pare un ossimoro eppure è così che accade. Esiste una voce silenziosa, che solo l’aspirante iniziato può sentire; è una voce che comanda, impartisce ordini e parla quando vuole lei.

In questo articolo gentilmente scritto per De Piante Rivista, e in occasione del solstizio d’estate, Clery Celeste propone la lettura di un libro adatto a tutti, anche a chi non pratica la via esoterica ed è digiuno da simboli; dove mito e realtà si intersecano, dove il filo è stretto e la realtà non è che la continuazione del tessuto onirico che si sviluppa.

"Il simbolismo dei Tarocchi" di Uspenskij traccia l’analisi dei Tarocchi in quanto summa delle scienze ermetiche e magiche con uno spessore intellettuale avvincente.

✏️ I Quaderni di Varia Cultura, iniziati nel 2011, furono pensati per trasferire frammenti del nostro sapere alla poster...
18/06/2025

✏️ I Quaderni di Varia Cultura, iniziati nel 2011, furono pensati per trasferire frammenti del nostro sapere alla posterità, seguendo l’antico insegnamento di Tito Lucrezio Caro.

La nuova serie dei Quaderni di Varia Cultura della Fondazione Dioguardi è dedicata all’innovazione culturale e imprenditoriale e al “Made in Italy”. Ispirata da una visione neo-rinascimentale, evoca l'epoca che rese grande il mondo occidentale. Il “Quaderno 01” propone il saggio “Quanto basta. La via italiana del restauro timido” di Marco Ermentini, illustre architetto e filosofo dalle idee innovative.

• Un volume della nostra collana "Variazioni ", dedicata ai libri su commissione.

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